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Juventus – Lazio non è solo il posticipo della ventiduesima giornata di Serie A, è anche, e soprattutto, il debutto di mister Alberto Zaccheroni sulla panchina dei Bianconeri. Debutto, tra l’altro, che avviene proprio contro ad una squadra già allenata in passato dal tecnico di Meldola: la Lazio. Correva la stagione 2001/2002 quando dopo poche giornate dall’inizio del campionato l’ex allenatore del Milan, squadra con cui vinse un campionato, subentrò in corso d’opera a Dino Zoff, rimosso dall’incarico. Ed è una coincidenza molto particolare quella che vede Zaccheroni esordire a Torino proprio contro la Lazio. Quel famoso anno in Biancoceleste, infatti, passò alla storia per quanto successo l’ultima giornata di campionato: battendo un Inter lanciatissima verso uno scudetto che pareva già cucito sul petto la Lazio consegnò quel campionato nelle mani della Vecchia Signora che deve quindi, indirettamente, proprio al tecnico emiliano uno dei suoi più recenti successi.
Grande curiosità riguardo a questo debutto sorge soprattutto in relazione all’idea di calcio che Zaccheroni portò avanti almeno fino al 2007, data in cui si esaurì il suo ultimo incarico. La sua difesa a tre uomini, schieramento assolutamente poco consono quando si parla di grandi squadre, è infatti un marchio di fabbrica importante. Essendo arrivato solo da un paio di giorni in Corso Galileo Ferraris, però, il tecnico di Meldola non ha osato cambiare così a fondo lo schieramento tattico prevalentemente utilizzato fino a quel momento dal suo predecessore. Proprio per questo motivo ecco la Juventus schierarsi con l’ormai classico 4-3-1-2, con Manninger al posto dello squalificato Buffon – espulso nella sconfitta contro la Roma – in difesa dei pali, Grygera terzino destro con De Ceglie sull’out opposto e la coppia Chiellini-Cannavaro centralmente; a centrocampo Candreva lanciato dal primo minuto con Melo e Sissoko e dietro a Diego, in attacco spazio a capitan Del Piero ed Amauri.
Dal canto suo, invece, Ballardini è in cerca di punti salvezza e per provare a trovare il punteggio pieno effettuando il colpaccio nel capoluogo piemontese si presenta con un modulo speculare a quello della squadra di casa: Muslera tra i pali, Diakitè, Stendardo, Radu e Kolarov in sua difesa, Dabo, Baronio e Firmani in mediana, Mauri sulla trequarti ed il duo argentino Cruz-Zarate in avanti.
CRONACA
Passano cinque minuti e la Juventus costruisce la prima occasione: Candreva pennella un lancio per Amauri che fa una bella sponda di testa in direzione del suo capitano. Del Piero, trovatosi col pallone tra i piedi al limite dell’area, stoppa e pur senza vedere il compagno allarga la palla sulla sua destra dove arriva arrembantemente Diego, il cui tiro è però facile preda di Muslera.
Un paio di minuti più tardi è invece Candreva stesso, il giocatore che aveva dato il la all’azione precedente, a provare a concludere verso la porta laziale, non trovando però lo specchio. Al dodicesimo è invece Del Piero a provarci: dopo aver ricevuto palla in area la controlla tra tre avversari e prova a liberarsi al tiro, calciando però a lato.
Al ventesimo occasione ghiotta: Diego calcia da più di venti metri e Muslera va in difficoltà, dato che il pallone tocca terra un attimo prima di arrivare tra le sue braccia. Il rimpallo che ne esce, così, è corto e potrebbe favorire l’intervento di Sissoko, che viene però anticipato da Kolarov. Sette minuti dopo bella azione dei Bianconeri con Diego che trova Sissoko al limite; il maliano effettua un colpo di tacco immediato per Del Piero che appoggia subito per lo stesso Diego, anticipato però in scivolata proprio mentre stava per scoccare il tiro.
Alla mezz’ora Diego e Sissoko fraseggiano, la palla schizza al limite dove arriva Candreva, la cui conclusione è però rimpallata da un difensore. Juve però che non accenna a diminuire la pressione e porta subito Diego a calciare verso la porta di Muslera: tiro però ancora rimpallato. Tre minuti più tardi Diego viene atterrato a quasi trenta metri dalla porta di Muslera. Sul punto di battuta si presenta proprio lui ma la traiettoria del suo cross è deviata malamente da Melo, che fa terminare il pallone sul fondo alla sinistra della porta difesa dal giovane uruguagio Biancoceleste.
Al trentasettesimo si ripete una situazione simile, anche se in questo caso è Cruz a deviare il pallone. Sulla traiettoria potrebbe quindi avventarsi Chiellini, che tutto solo davanti a Muslera potrebbe trovare un goal facile facile. Il centrale Azzurro, però, non riesce ad arrivare sul pallone, così che il portiere laziale non ha difficoltà a fare suo il pallone.
Sul ribaltamento di fronte la Lazio costruisce la prima occasione interessante della sua partita con Zarate che porta bene palla a sinistra e dopo aver intontito Cannavaro centra basso per Mauri, il cui tiro è però ben disinnescato da Manninger, che si rifugia in angolo.
In chiusura è ancora l’ultimo arrivato a poter fare male: sugli sviluppi di un calcio d’angolo il pallone giunge infatti al limite dell’area, proprio là dove ad attenderlo c’è Candreva. Il tiro del centrocampista romano è però impreciso e si spegne sopra la traversa della porta difesa da Muslera.
In apertura la Juventus costruisce una gran bell’azione con De Ceglie, Amauri, Diego e Del Piero. Tutto vano, però: sul filtrante del trequartista carioca, infatti, il capitano Bianconero si trovava nettamente in posizione di fuorigioco. E’ però una Juve che pare avere più spazi, così al cinquantunesimo è Candreva che prende palla nel cerchio di centrocampo ed avanza fino quasi al limite, per scagliare poi una sassata che Muslera riesce però a deviare in angolo ad una mano.
Al cinquataquattresimo, quindi, la Juve arriva vicinissima al goal: è ancora una volta Diego, il migliore in campo nel primo tempo, a rendersi pericoloso. Il suo tiro dal limite, però, si spegne sul palo. Un minuto più tardi è ancora Diego a mettere a ferro e fuoco la retroguardia laziale: dopo aver ricevuto palla al limite fa per liberarsi molto elegantemente di Baronio con un bel colpo di tacco, con il capitano avversario che non può quindi far altro che stenderlo. Sul punto di battuta, a ventitre metri dalla linea di porta, si presenta quindi Del Piero: il suo tiro, però, è una sorta di mozzarella prontamente allontanata dall’intervento della barriera.
Al cinquantottesimo Amauri, Del Piero e Diego dialogano bene al limite dell’area ma la loro fitta trama di passaggi è spezzata dall’uscita di Muslera, che anticipa bene il centravanti brasiliano in fase di naturalizzazione. Amauri che subito dopo fa un bel gioco di sponda proprio per Diego, il cui tiro al volo è però sporco. Un’altra manciata di secondi ed è Del Piero a provarci, ma la sua conclusione dal limite è facile preda del portiere uruguagio.
Al sessantacinquesimo la Juve ci prova per l’ennesima volta: un filtrante di Diego taglia fuori Diakitè e mette in movimento De Ceglie sul cui cross arriva come un falco Sissoko che però, disturbato, ha difficoltà a colpire il pallone e mette a lato. Il goal è comunque nell’aria ed arriva tre minuti più tardi: al sessantottesimo Amauri spizza la palla mettendo in movimento Del Piero che si libera con un ottimo movimento di Diakitè, provando a calciare. Alex colpisce però malissimo, scivolando a terra. Per Saccani è, inspiegabilmente, calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta lo stesso capitano Bianconero che spiazza il portiere avversario.
A quel punto, con la Lazio che deve cercare il pareggio, gli spazi per i padroni di casa aumentano ulteriormente: così subito dopo il goal la Juventus parte in contropiede e recapita il pallone a Diego che, entrato in area, crossa basso. A liberare tutto, però, ci pensa un difensore laziale, che anticipando le punte Bianconere sventa quello che sarebbe potuto essere l’immediato colpo del K.O.
Al settantottesimo, però, arriva il pareggio che gela lo stadio: Zarate lancia un pallone in area su cui piomba Mauri che anticipando Grygera buca l’incolpevole Manninger.
A quel punto i padroni di casa subiscono un pesante contraccolpo psicologico ed involvono pesantemente. Così la squadra che dominava il campo in lungo ed in largo lascia spazio alla sua gemella che, però, non riesce più a tenere un pallone, lasciando spazi agli avversari. Dal canto suo la Lazio non sa comunque approfittare a dovere della cosa, così che gli ultimi minuti scorrono in maniera piuttosto monotona e fanno sì che la partita si spenga con rinnovata noia.
COMMENTO
Se il primo tempo del match disputato nel pomeriggio tra Milan e Livorno era stato soporifero altrettanto possiamo dire della partita giocata in serata a Torino. In realtà il match è un minimo più godibile grazie al fatto che la Juventus porta un forcing pressoché costante lungo tutto il corso della frazione, ma, di contro, non si ha la possibilità di vedere nemmeno un goal.
Il tutto perché la Juventus porta sì pressione nella trequarti avversaria, ma è un agire sterile, che non si traduce in grosse occasioni da goal. Questo soprattutto per il fatto che a fare da contraltare ad un Diego che pare si stia ritrovando ci sono due punte – Del Piero ed Amauri – abbastanza avulsi dal gioco ed ancora sottotono.
Da parte sua la Lazio fa davvero poco: qualche tentativo sporadico in ripartenza e nulla più, provando a rendersi pericolosa praticamente solo tramite calci piazzati piuttosto velleitari.
Il secondo tempo è invece più interessante della prima frazione, con una Juve che riesce ad implementare gli sforzi per arrivare al goal. Rete che viene però trovata solo grazie ad un rigore inventato di sana pianta dall’arbitro Saccani, la cui prestazione è sicuramente sotto la soglia della sufficienza.
Il goal un po’ casuale – almeno rispetto all’andamento del match – realizzato da Mauri sega quindi le gambe ai giocatori della squadra di casa, spegnendo quindi ogni interesse nei confronti di una partita che da lì in avanti non offrirà più grandi sussulti venendo giocata da una squadra ormai sulle gambe – la Juve – e da un’altra che si può dire già più che soddisfatta del pareggio immeritato piovutogli dal cielo.
MVP
Il migliore in campo non può che essere, a mio avviso, Diego: il trequartista verdeoro torna infatti a giocare su buoni livelli, mettendosi in bella mostra. Molto generoso come al solito riesce stavolta ad implementare la propria prestazione con quell’efficacia nelle giocate smarrita ormai da tempo.
Vera e propria spina nel fianco della formazione ospite il ragazzo di Ribeirão Preto sembra poter tornare sui livelli delle primissime partite di questo campionato. Così fosse, forse, la Juve potrebbe aver trovato quel giocatore che sia capace di guidarla, assieme al nuovo tecnico, fuori da una crisi che pare essere interminabile come l’inverno.
TABELLINO
JUVENTUS vs. LAZIO 1-1
Marcatori: 70′ Del Piero (rig.), 79′ Mauri
JUVENTUS: Manninger, Cannavaro, Chiellini, De Ceglie, Grygera, Candreva, Diego, Felipe Melo (76′ Caceres), Sissoko, Amauri, Del Piero (89′ Paolucci). A disp.: Chimenti, Legrottaglie, Zebina, Giovinco, Marrone. All.: Zaccheroni.
LAZIO: Muslera, Diakite, Kolarov, Radu, Stendardo, Baronio, Dabo (76′ Rocchi), Firmani (77′ Lichtsteiner), Mauri (82′ Siviglia), Cruz, Zarate. A disp.: Berni, Sevieri, Makinwa. All.: Ballardini.
ARBITRO: Saccani di Mantova
Ammoniti Felipe Melo, Sissoko, Grygera, Baronio, Diakite.