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Archive for the ‘2012/2013’ Category

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L’ufficialità è giunta già ieri, prima della roboante vittoria del Bayern Monaco contro il Barcellona: Mario Götze, in estate, sbarcherà in Baviera.

Tante sono le riflessioni che si riverberano da questa operazione di mercato, di cui è giusto tratteggiarne i contorni. I bavaresi sborseranno 37 milioni (a tanto ammontava la clausola rescissoria inserita nel contratto del ragazzo) per assicurarsi uno dei talenti più fulgidi non tanto del calcio tedesco, quanto di quello mondiale. Al giocatore andranno ben 7 milioni di euro netti all’anno ed il contratto dovrebbe avere come scadenza giugno 2016.Mario Gotze

Ancora una volta, quindi, si conferma lo strapotere economico ed il predominio assoluto in chiave mercato del Bayern Monaco, almeno all’interno dei patri confini.
E’ inutile negare, infatti, che da diversi anni a questa parte un qualsiasi talento messosi in mostra in Bundesliga ha come prima opzione per il futuro proprio i bavaresi, la cui impostazione societaria porta a preferire proprio giocatori autoctoni (o comunque che già conoscono il calcio tedesco) ad acquisti dall’estero (che comunque non mancano, come i vari Robben, Ribery ed Javi Martinez).

Nonostante il Borussia Dortmund abbia vinto per due anni di fila il campionato, quindi, resta il Bayern Monaco l’apice assoluto del calcio tedesco.
Vera e propria macchina da soldi (stadio, merchandising, partnership), grande blasone, etica del lavoro, capacità di programmazione. Il calcio tedesco ha un solo padrone, pur con tutte le defezioni che di volta in volta possono compiersi.

Altra conseguenza diretta che dobbiamo trarre da quanto stiamo vedendo in questi giorni, e mi ricollego al titolo del pezzo, è: in Baviera sono pronti ad aprire una vera e propria dinastia capace di dominare l’Europa – e il Mondo – per anni, un po’ come ha fatto (e forse non ha finito di fare) il Barcellona?

Gli indizi ci sarebbero.

Come detto, poche società al mondo programmano come il Bayern Monaco. Che punta sulle giovanili pur senza estremizzare il concetto come fanno in Catalogna. Che, a differenza proprio dell’ultima (in ordine temporale) dinastia del calcio mondiale, sa operare benissimo sul mercato, andando anche a spendere tanto, ma sempre in maniera molto mirata. E che, infine, non aspetta di spremere un giocatore fino all’ultima stilla di forza prima di programmarne la sua – pur futura – sostituzione.

Proprio in questo senso è anche possibile leggere l’acquisto di Mario Götze. Un giocatore che, in realtà, sarà ovviamente utile fin da subito, essendo uno dei migliori giocatori della Bundesliga (e forse non solo).

Pensateci: Robben e Ribery si avvicinano ai trenta? Nessun problema. Nel corso di meno di dodici mesi ci assicuriamo Shaqiri e Götze, due dei migliori trequartisti/esterni che il calcio giovanile mondiale offre sul mercato. E ci assicuriamo la possibilità di tenere alta la qualità anche in futuro, quando i due attuali esterni ci lasceranno (chissà, magari già la prossima estate).

L’estate scorsa lo dissi chiaramente: il Barcellona, sulla carta, è la squadra più forte del mondo (e non potrebbe essere altrimenti visti i Messi, i Xavi e gli Iniesta). Al secondo posto, per me, il Bayern Monaco.Mario Gotze

Che appunto continua ad operare con un duplice intento: sia continuare a migliorarsi, che guardare al futuro.

Esattamente i due presupposti su cui si cerca di aprire una dinastia.

Insomma, giovane, forte e tedesco. Davvero un acquisto da dieci e lode.

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Continua, inarrestabile, la corsa del Bayern Monaco che dopo le vittorie con Greuther Fürth, Stoccarda e Mainz centra anche un importantissimo 2 a 0 alla Veltins Arena contro una delle squadre più interessanti dell’intero panorama calcistico tedesco: quello Schalke 04 reduce, a sua volta, da due vittorie ed un pareggio.

La partita, almeno per i primi cinquantacinque minuti, con le due squadre che si fronteggiano senza risparmiarsi ma senza nemmeno scoprirsi in maniera scriteriata, cercando la rete con intelligenza tattica.

E alternandosi nei momenti di forcing: partenza migliore dei padroni di casa, ospiti capaci di mettere un po’ alle corde lo Schalke dal ventesimo al quarantesimo, Die Knappen bravi a tornare a farsi pericolosi a cavallo tra i due tempi.

Al cinquantacinquesimo, però, la partita subisce lo “choc” che la spacca e la cambia in profondità.

Kroos converge da sinistra e dopo aver consegnato palla a Muller si infila in area per ricere il passaggio di ritorno e battere Unnerstall sul palo lungo.

Ci si aspetterebbe una reazione dei padroni di casa, sospinti gremita in ogni ordine di posto, ma il Bayern ha altri progetti e con Muller, che sveste i panni di assist-man per vestire quello di bomber, piazza il goal del 2 a 0 che spegne le velleità di rimonta di uno Schalke che da lì in poi a parte qualche rarissima fiammata non sembrerà più in partita come nei primi cinquantacinque minuti.

Due considerazioni veloci sui team.

Da una parte – Bayern Monaco – ci troviamo di fronte ad uno dei top 4 club europei. Da semifinale Champions in scioltezza, se il calendario non ci si mette di mezzo (magari mettendo la sfida col Barça o col Real anzitempo, che comunque non sarebbe persa in partenza) e se i bavaresi decidono di non complicarsi la vita da soli.
Qualche perplessità solo sulla difesa (non tanto legata alla gara di oggi): ok l’arrivo multimilionario di Javi Martinez che immagino verrà impiegato lì, però ancora non dà le giuste garanzie, per conto mio. Basti pensare che oggi c’era Badstuber impiegato come terzino sinistro. Non esattamente quello che vorrei mai nella mia squadra!

Dall’altra parte, invece, uno Schalke che prende due pappine dai probabilissimi futuri campioni di Germania mettendo però in mostra a tratti un gioco interessante, buone individualità ed un paio di giovani da tenere d’occhio anche come valore assoluto.

Proprio parlando di singoli, continuando col discorso Schalke, mi lustro gli occhi ogni volta che vedo in campo Papadopoulos. Perché ancora una volta, per quanto sia comico dirlo, gli “osservatori” che collaborano alla realizzazione del database di Football Manager ci hanno visto lungo, puntando già diversi anni fa su di lui come uno dei possibili migliori centrali difensivi del futuro.

Anche oggi, infatti, giganteggia per lunghi tratti della partita pur trovandosi contro un Mandzukic che, certo non fenomeno, resta punta capace di creare grattacapi a un gran numero di difensori.

Ecco, peccato solo che il pacchetto centrale il malcapitato Papadopoulos si trovi a comporlo con un Matip assolutamente negativo, che balbetta fortemente sul gioco aereo (nonostante un fisico che dovrebbe favorirlo in questo senso), con un senso della posizione arrugginito e che nel complesso non si dimostra affatto all’altezza della situazione (azione esplicativa quella del goal di Muller, quando prima cicca un colpo di testa al limite, poi non va a contrare con la giusta decisione il trequartista tedesco, libero di tirare con discreta tranquillità).

Altro giovane di qualità, invece, è Julian Draxler, 19enne ala nativa di Gladbeck. Magari non un fenomeno, ma ogni volta che mi capita di vederlo giocare mi lascia una buona impressione. Ora c’è solo da capire quali sono i suoi effettivi margini di miglioramento. Qualora fossero molto ampi finiremo sicuramente per sentir parlare ancora a lungo di lui.

Venendo al Bayern Monaco bene più o meno tutti, e difficilmente può essere diversamente quando si esce dalla Veltins Arena con un bel 2 a 0 come quello di oggi. Indubbio, però, che i migliori in campo siano i tre trequartisti: gli autori delle reti più il solito Robben.

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