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Sam Vokes, qui in maglia Wolves (icnetwork.co.uk)
Nato il 21 ottobre 1989 a Lymington (porto del New Forest, Hampshire) Michael Samuel Vokes ha fatto valere le sue origini gallesi (un nonno era nato lì) nel prendere una decisione molto importante ai fini della sua carriera di calciatore quanto della sua vita: non difenderà la bandiera del suo paese natio, l’Inghilterra, bensì quella dei Dragoni gallesi, che tenterà di riportare alle fasi finali di un Mondiale (competizione che il Galles giocò una sola volta in tutta la sua storia, nel lontano 1958).
Sam, centravanti britannico classico dal fisico ben formato (186 centimetri per 76 chili) e potente, ha preso infatti una decisione particolare, in controtendenza rispetto a quanto si tende a fare oggi.
In un calcio in cui il patriottismo è solo un sentimento per pochi e dove sono logiche di mercato e di convenienza a spingere i giocatori a scegliere le proprie nazionalità, anche voltando le spalle al proprio Paese, questa è una scelta che, al pari di quella, similare, compiuta da Giggs qualche anno addietro, fa discutere: scegliere a soli 19 anni di rinunciare alla possibilità di giocare nella nazionale inglese, una delle più competitive a livello planetario, per dedicarsi a quella gallese (che oltre a non avere possibilità di centrare grandi vittorie da molta meno visibilità rispetto a quella attualmente allenata dal nostro Fabio Capello) può sembrare senz’altro folle.
Anche perché Vokes sembra avere il potenziale per poter arrivare a meritarsi una eventuale futura chiamata da parte dei Three Lions, che però non potrebbe più accettare.
Una storia romantica in un calcio sempre più dominato dal Dio danaro.
Il suo esordio internazionale, tra l’altro, è avvenuto col botto: era il 6 febbraio del 2007 e ad appena 17 anni Vokes compiva il suo esordio nella nazionale under 21 gallese, andando a segnare la sua prima rete con la maglia dei Dragoni dopo appena 36 secondi dal suo ingresso in campo in un match contro un’altra formazione del Regno Unito, quella dell’Irlanda del Nord.
Prima ancora di veder completata la campagna di qualificazione all’Europeo di categoria, quindi, la chiamata in nazionale maggiore, e la decisione che segna un percorso di vita: il 28 maggio 2008, ancora 18enne, Vokes esordisce nella squadra di Toschak, in un match che i suoi vincono 1 a 0 in Islanda. Quattro mesi più tardi, poi, il suo primo – e finora unico – goal: è il primo match di qualificazione ai mondiali 2010 ed il Galles affronta l’Azerbaigian. A decidere il match è proprio Michael Samuel Vokes, che risolvendo una mischia in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo regala ai suoi, a sette minuti dalla fine, una vittoria importante (che però risulterà poi inutile, dato che i gallesi non centreranno la qualificazione mondiale).
Cresciuto nelle giovanili del Bournemouth, farà il suo esordio in prima squadra il 5 dicembre 2006, a soli 17 anni, in una vittoria casalinga contro il Nottingham Forest. Il suo primo goal tra i pro arriverà solo undici giorni più tardi, in un pareggio 1 a 1 contro il Gillingham.
A gennaio, quindi, la firma sul primo contratto da professionista, con scadenza fissata a giugno 2010, che farà da preludio ad un finale di stagione positivo, che porterà il suo score a 4 reti in 13 match.
L’annata seguente è ancora migliore: Vokes scende in campo in 41 match di campionato su 42, 30 dei quali da titolare, realizzando 12 reti.
Su di lui cominciano quindi a muoversi alcuni importanti club di Premier come Newcastle, Aston Villa ed Everton, oltre ai Celtic di Glasgow. A spuntarla, però, sono i Wolverhampton Wanderers, squadra dai fasti gloriosi (tre campionati vinti nella loro storia) desiderosa di costruire una squadra che possa tornare in Premier.
Sam, ancora una volta, prende quindi una scelta controcorrente, decidendo di andare a giocare al Molineux. Ma è una scelta che paga: la scorsa stagione scende infatti in campo ben 36 volte in campionato (anche se solo 4 da titolare) e realizza 6 reti, ma da comunque il suo contributo fattivo alla storica promozione in Premier dei Wolves. L’anno prossimo, quindi, potrà giocare nella massima serie inglese, una stagione più tardi di quanto avrebbe potuto fare se avesse accettato la corte dei club citati in precedenza. Con un orgoglio in più, però: quello di essere consapevoli di essersi guadagnati sul campo quei palcoscenici.

Vokes ai tempi del Bournemouth (magpieszone.com)
Vedremo quindi come Vokes riuscirà a cavarsela durante il corso della prossima stagione, quando dovrà vedersela con alcuni dei migliori difensori al mondo (Ferdinand, Terry, Gallas).
Il talento c’è tutto, il giocatore è in rampa di lancio.
E chissà anche quali altre stranezze, dopo la preferenza data a Galles e Wolverhampton piuttosto che ad Inghilterra ed Aston Villa, Newcastle o Everton, ci riserverà in futuro questo leone tramutatosi in dragone.