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Archive for the ‘Under 18’ Category

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
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A sette giorni dal match dell’under 16 visto a Palazzolo, ieri mi sono recato a Borgomanero per poter rimirare coi miei occhi i ragazzi dell’under 18 impegnati in amichevole contro i parietà svizzeri.

Due sono subito state le cose che mi sono saltate all’occhio: l’assenza, ovviamente ampiamente preventivata, di Simone Scuffet e di Alberto Cerri (cui ho scritto ne La carica dei 201).

I due, del resto, hanno ormai abbandonato il giro dei classe 96, la loro classe, per andare a giocare sottoetà ad un livello più alto: il primo ha chance di fare il terzo portiere al Mondiale (in ballottaggio con un altro giovane, Mattia Perin), il secondo è invece aggregato all’under 19, che sempre ieri, ma a Ginevra, ha battuto 4 a 2 proprio la Svizzera (con un suo goal, per altro).

Nonostante queste due assenze, sicuramente non da poco, la nostra under 18 ha saputo imporsi senza alcun patema sugli avversari, in una partita comunque non particolarmente spettacolare.

In questo senso, di certo, la Svizzera non ha aiutato gli Azzurrini: poca roba, almeno vista ieri, la squadra allenata da Heinz Moser. Giropalla discreto e poco più, con sterilità offensiva assoluta e non una eccezionale solidità dietro.

Sicuramente meglio, quindi, i nostri giovani portacolori, che si sono imposti per due a zero non a caso.

A realizzare i goal della vittoria sono stati Mastalli e Bentivenga.

Il primo segna in apertura, attorno al dodicesimo: l’arbitro dell’incontro, il signor Colosimo di Torino, non fischia un fallo evidente su Steffè. La decisione è però felice: il vantaggio permette all’Italia di giocare, e proprio il numero 11 Azzurro calcia alla grande poco oltre il limite, bucando senza appello Fabian Fellmann.

Nella ripresa è invece il talentino scuola Palermo a griffare e chiudere il match, andando a coronare un bel recupero con tanto di slalom degno di Tomba e, saltato il portiere, deposita in rete.

Ma veniamo ai singoli.

In porta si alternano il novarese Lorenzo Montipò ed il friulano Alex Meret, unico sottoetà presente tra i 27 del match.

Il primo, nonostante abbia già esordito tra i pro, mette in mostra alcune incertezze, che potrebbero costare caro alla nostra Nazionale. In una, in particolare, solo un recupero last second del capitano, Capradossi, evita il goal della Svizzera. Il secondo invece è assolutamente ingiudicabile, non avendo praticamente fatto una parata.

Come terzino destro si disimpegna invece Michele Troiani del Chievo Verona. Giocatore che disputa un match molto ordinato, provando a contenere le avanzate svizzere, con gli elvetici più vivi dalla sua parte piuttosto che sull’out opposto. Una partita sicuramente sufficiente per lui, che gioca senza strafare.

Sull’out opposto gioca invece il napoletano Armando Anastasio, terzino di cui si dice un gran bene nell’ambiente ma che ieri evidentemente non era particolarmente ispirato, non avendo giocato un match particolarmente brillante. Anche lui, comunque, limita abbastanza le sbavature in fase difensiva.

I due centrali titolari sono invece Sebastiano Luperto ed il già citato capitano, il romanista Elio Capradossi. Grande protagonista agli scorsi Europei under 17, il ragazzo nativo di Kampala, tanto quanto il suo compagno di reparto, non è sollecitato con grandissima continuità dagli avanti svizzeri, ma si fa comunque trovare più o meno sempre pronto e attento alla bisogna. Giocatore, l’italougandese, che spero possa crescere bene, avendo mezzi importanti.

Gli esterni di centrocampo sono invece Alessandro Mastalli e Vittorio Parigini. Il primo segna il goal dell’1 a 0, come detto, e disputa una partita attenta in fase di non possesso. Il secondo invece dà subito l’idea, con un paio di fiammate, di poter spaccare la partita e dominare la sua fascia di competenza. Poi, però, si spegne subito, limitandosi al compitino e poco più.

I miei due migliori in campo, quindi, risultano essere i centrali di centrocampo, Alessandro Murgia e Demetrio Steffè.
Il primo fa l’uomo d’ordine e cerca di far girare tutta la squadra. In fase di possesso si schiaccia tantissimo, arrivando a scalare in linea coi due centrali per una vera e propria linea a tre di difesa. Ponendosi come centrale, facendo da lì ripartire l’azione, con Lupero e Capradossi che si allargano ed i due terzini che possono salire di qualche metro con più tranquillità.
Il secondo è invece instancabile, corre, lotta, pressa e non pecca comunque in qualità, con giocate semplici ma efficaci.

Male, invece, le due punte titolari. Tra questi un po’ meglio il doriano Edoardo Oneto, che prova a dare un briciolo di vivacità all’attacco. Gara da cinque pieno, invece, quella disputata dall’empolese Alessandro Piu, che fatica a trovare le misure ai propri avversari e finisce col giocare una partita assolutamente sottotono.

Tra i subentrati nella ripresa, detto di Meret, ben impressionano Accursio Bentivenga, Pierluigi Cappelluzzo e Antonio Romano.

I primi due danno un po’ più di vivacità e concretezza all’attacco, con la punta palermitana che, come detto, sigla la rete del 2 a 0.
Il terzo si piazza invece a centrocampo, dà qualità alla manovra e rischia anche di trovare il goal con un bel mancino da fuori.

Mi ha invece deluso un po’ Gennaro Tutino. L’ala napoletana, che tanto bene sta facendo in Primavera, è entrato nel corso della ripresa senza però riuscire minimamente ad incidere.

Nel complesso, come detto, spettacolo sinceramente non di altissimo livello quello visto a Borgomanero. Ma resta sempre un bel pomeriggio di calcio…

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Avevamo imparato a conoscere la classe 1992 seguendo lo scorso anno Europei e Mondiali under 17. Continuiamo quindi a seguire le gesta di una delle annate più prolifiche dell’ultimo periodo, quantomeno per ciò che concerne il calcio italiano, commentando la prestazione della rappresentativa guidata da Pasquale Salerno in quel della Slovakia Cup disputatasi nel corso del mese scorso e vinta, ancora una volta, dai nostri ragazzi.

Foto di una nostra rappresentativa giovanile: è qui possibile scorgere molti dei protagonisti della vittoria dell'ultima Slovakia Cup

Iniziamo subito questo viaggio all’interno della prestigiosa competizione per rappresentative giovanili under 18 con il parlare della rosa messa in piedi dal tecnico brindisino.

I portieri erano Mattia Perin e Francesco Bardi, entrambi già facenti parte dell’ultima under 17 fermata ai Mondiali solo dai futuri campioni del mondo svizzeri. Il primo, originario di Latina, è un portiere dal sicuro avvenire: attualmente titolare della Primavera Rossoblù Perin rappresenta una delle grandi speranze per il futuro della nazionale maggiore, ancora alla ricerca di qualcuno che possa sostituire degnamente Gianluigi Buffon. Il secondo, attualmente in forza alle giovanili del Livorno, è la riserva designata di Mattia, portiere giovane ma già di sicuro affidamento che seppe farsi trovare pronto quando venne chiamato in causa in Nigeria: schierato nel corso degli ottavi di finale contro gli USA, infatti, Bardi disputò una partita molto solida griffando anche quella vittoria con la parata di un rigore, parata arrivata in opposizione alla conclusione della stellina statunitense Jack McInerney.

Per blindare la difesa mister Salerno si è invece affidato a Simone Sini, stellina della Primavera Giallorossa e già capitano dell’under 17, Michele Camporese, centrale che vinse come capitano degli Allievi Nazionali Viola il titolo italiano di categoria, Andrea Bagnai, compagno di Camporese, Enzo Camilleri, centrale reggino con una breve esperienza al Chelsea, Felice Natalino, che fece scalpore per il suo onerosissimo trasferimento quando venne acquistato ancora giovanissimo dall’Inter, Simone Benedetti, difensore Granata, e Federico Mannini, interessantissimo terzino senese.

A centrocampo il tecnico federale Azzurro ha invece fatto a meno di uno dei 92 più interessanti in assoluto del panorama europeo, quel Marco Ezio Fossati che pare abbia qualche problema con il proprio rinnovo di contratto, cosa che l’ha tenuto piuttosto lontano dai campi ultimamente.
Pur senza la giovane stella Nerazzurra, comunque, la mediana poteva contare su diversi giocatori interessantissimi: dal figlio d’arte Alessandro De Vitis, attualmente in forza al Parma, ai trequartisti Federico Carraro e Stephan El Shaarawy, passando per l’empolese Leonardo Bianchi, il leccese Alex Scialpi e l’interista Lorenzo Crisetig.

In attacco, infine, hanno trovato spazio lo juventino Alberto Libertazzi, l’interista Simone Dell’Agnello ed il Viola Pietro Iemmello, già tutti presenti nel corso dei succitati Europei e Mondiali under 17.

Con una rosa del genere, insomma, i nostri ragazzi non potevano che imporsi vittoriosamente nel corso della Slovakia Cup. E così è stato.

Inseriti nel gruppo B con Repubblica Ceca, Danimarca ed Ucraina i nostri ragazzi sono riusciti ad imporsi nello stesso grazie a due vittorie ed un pareggio: i primi tre punti sono infatti stati ottenuti all’esordio contro la Danimarca dove gli Azzurrini, passati in svantaggio al trentottesimo per via della rete realizzata da Mourad El-Bariaki – centrocampista in forza al Boldklubben af 1893 di Østerbro (uno dei dieci distretti che compongono Copenhaghen) -, sono riusciti ad imporsi grazie alle reti realizzate da Iemmello prima e Libertazzi poi. Un uno-due micidiale che non ha lasciato scampo agli avversari, affondati dai nostri due prodi attaccanti.
La vittoria griffata dal solito Libertazzi nel corso della seconda giornata ai danni dell’Ucraina ha quindi reso l’ultimo match quasi una formalità: a più due sui ceki, infatti, ai nostri bastava un pareggio, puntualmente materializzatosi nello 0 a 0 dell’ultima giornata.

In finale, quindi, gli Azzurrini hanno dovuto affrontare la Croazia del neo milanista Marko Livaja.
Dopo essere passati in vantaggio alla mezz’ora grazie ad una rete firmata da Tony Kraljievic i croati hanno subito l’immediata reazione italiana firmata da El Shaarawy, bravo a firmare il pareggio a pochi minuti dal goal degli avversari. Azzurri che hanno poi chiuso la pratica ad un quarto d’ora dal termine grazie ad una incornata dell’ariete interista, Simone Dell’Agnello.

Goal questo che ha quindi regalato ai nostri colori la quinta imposizione nella storia della Slovakia Cup, la seconda consecutiva.

Italiani vincitori del trofeo ma di nessun premio individuale: il capocannoniere della manifestazione è stato infatti Nikolai Nikolayevich Ivannikov, 18enne punta ex FC Academia Dimitrovgrad attualmente in forza allo Spartak Mosca. A vincere il premio di miglior portiere è stato invece l’idolo di casa Patrick Le Giang mentre a vincere quello di miglior giocatore del torneo è stato il belga Paul-José M’Poku, promettentissima punta attualmente in forza al Tottenham che in passato fu corteggiato anche dal Manchester United.

Paul-José M'Poku, MVP della Slovakia Cup 2010

Chiudo infine riportando le parole rilasciate da coach Salerno al termine del Torneo e pubblicate sul sito della Federazione: “E’ stata un’Italia di grande livello, che ha affrontato senza timore una squadra come la Croazia forte fisicamente e con buone individualità. Abbiamo giocato quattro partite in cinque giorni e francamente non pensavo che la mia squadra reggesse dal punto di vista fisico, poiché tutti i ragazzi a disposizione, non giocando con continuità con i rispettivi club, non avevano gli 80 minuti nelle gambe. Invece sono stati bravissimi”.

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