Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________
E’ la primavera della Juventus, con un’incredibile prova di forza, ad aggiudicarsi la sessantunesima edizione del Torneo di Viareggio – Coppa Carnevale.

I ragazzi Bianconeri festeggiano la vittoria della sessantunesima edizione del Viareggio (corrieredellosport.it)
La squadra di mister Maddaloni, infatti, scende in campo con il massimo della convinzione e raccoglie la vittoria attraverso buon gioco, compattezza e maturità.
Oggi i ragazzi Bianconeri hanno infatti messo in campo tutto ciò che avevano, dimostrando anche di avere quegli automatismi che sembravano essersi persi nel corso del Torneo, durante il quale apparivano più come un’insieme di ottime individualità piuttosto che una Squadra degna di questo nome. Tutto il contrario, invece, sembrava essere la Sampdoria: squadra sì composta da giocatori interessanti ma che trovava proprio nell’affiatamento del collettivo la sua prerogativa principale, nonché la sua forza.
La partita di oggi ha però sovvertito tutte queste convinzioni: il perfetto meccanismo costruito da mister Pea, infatti, si è inceppato sul più bello: dopo la grande prova di coesione e solidità dimostrata contro l’Inter in semifinale (oltre che nel corso di tutto il torneo) i doriani hanno infatti smarrito la strada maestra, risultando oggi confusi come non mai ed in completa balia degli avversari.
Avversari che invece, come detto, hanno messo in campo una grandissima prova di squadra, dove le prestazioni eccellenti di giocatori come D’Elia, Marrone ed Immobile hanno coronato il lavoro fatto dall’undici tutto, oggi davvero una macchina composta da ingranaggi capaci di muoversi all’unisono.
Juventus che con questa vittoria fa quindi un ulteriore passo verso la vetta del “medagliere”, che vede ora il club Bianconero arrivare a 6 vittorie, agganciando quindi Dukla Praga e Torino (sconfitto in semifinale) ed avvicinando le due squadre primatiste in quanto a vittorie al Viareggio: Fiorentina e Milan, ancora a quota 8. Vittoria questa che porta a 52 il numero di edizioni vinte da squadre italiane (7 il numero di edizioni vinte da club dell’ex Cecoslovacchia, ovvero Dukla e Sparta Praga, ed 1 edizione vinta da jugoslavi – Partizan – ed uruguaiani – Juventud -).
E’ questo, inoltre, il quarto successo Bianconero negli ultimi sette anni; la Juventus, infatti, è stata capace di vincere il Viareggio negli anni 2003, 2004, 2005 e, appunto, 2009… oltre ad aver disputato anche una finale, persa immeritatamente, nel 2006 (proprio contro gli uruguagi della Juventud, società fondata nel 1935 proprio in onore della squadra torinese).

I giovani Bianconeri festeggiano la sesta vittoria al Viareggio nella storia della società (tuttosport.com)
Inoltre questa è una vittoria molto significativa perché porta a comprendere come il gran lavoro iniziato dalla precedente società (quella composta dalla Triade, per intenderci) in fatto di Settore Giovanile trova soluzione di continuità con la società nuova, quella post Calciopoli. Gli attuali Dirigenti juventini, infatti, hanno affidato la guida del Settore Giovanile a due professionisti seri e competenti come Rampulla e Ferrara, che stanno continuando a seguire al meglio i giovani Bianconeri (come dimostra anche la vittoria di oggi).
Vittoria che non è solo della Triade (è giusto ricordare che molti ragazzi entrarono in questo club quando a dirigerlo c’erano ancora Moggi & Co.) ma anche, appunto, di Secco, Blanc e Cobolli; nella squadra capace di asfaltare oggi la primavera doriana e di giocare un Viareggio ad alti livelli, infatti, c’erano alcuni giocatori inseriti nel Settore Giovanile proprio dagli attuali dirigenti: Iago (strappato in estate al Barcellona), che è forse il giocatore più talentuoso tra tutti, Ekdal (acquistato in estate dal Brommapojkarna per 600mila euro), under 21 svedese e Andrea De Paola (ex Beretti della Cisco Roma, passato in estate alla Juventus assieme a Montesi, centrocampista, e Di Salvia, portiere, due giocatori del 1994 entrambi aggregati alla Beretti Bianconera) sono solo alcuni dei giovani talenti che formano la rosa di questa interessantissima squadra.
Ma raccontiamo un po’ più nel dettaglio la partita…
La Juventus inizia subito a spron battuto, facendo capire sin dall’inizio come andrà la partita.
Al secondo minuto di gioco Daud si propone a sinistra e crossa dal fondo, trovando Esposito completamente solo: l’ala destra Bianconera dopo aver stoppato calcia potente verso la porta doriana, ma trova un gran Fiorillo a rispondere al suo tiro. Cinque minuti più tardi lo stesso Esposito veste i panni dell’assistman ed offre una palla invitantissima a Giuseppe Giovinco, fratello del più famoso Sebastian, che a tu per tu con Fiorillo si vede bloccare dall’uscita bassa dell’ottimo portiere Blucerchiato, che lo chiude in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo arriva un colpo di testa di Marrone, che conferma l’ottima capacità di inserirsi sui palloni alti, che termina però a lato, per quanto non di molto.
Un minuto più tardi ancora Esposito, autore di un ottimo inizio, penetra centralmente e va a servire Daud, effettuando però un passaggio troppo lungo che l’ala somala non riesce a raggiungere.
Al tredicesimo la prima rete della partita: il solito Daud va via sulla sinistra e crossa basso cercando Immobile, che è però anticipato da Perazzo; la palla, deviata, mette fuori causa Fiorillo (che pare stesse uscendo non si capisce bene a che pro, vista la traiettoria del pallone già prima del tocco del suo compagno) e si infila nella porta doriana: Juve in vantaggio grazie ad un’autorete.
Come al solito nel calcio sono gli episodi a farla da padrone, ma c’è da dire che in questo caso la fortuna aiuta una Juve comunque meritevolissima del vantaggio. Come abbiamo visto nel primo quarto d’ora c’era una sola squadra in campo.
Le cose non cambiano particolarmente nemmeno dopo il vantaggio Bianconero. Chi si aspettava una reazione veemente dei Campioni d’Italia in carica rimane deluso. L’unica occasione realmente pericolosa (nemmeno troppo, in realtà) i doriani la costruiscono sugli sviluppi di un angolo che porta Patacchiola a colpire di testa indisturbato, con palla che non trova però la porta.
Al diciottesimo torna a farsi vedere Daud, che dopo una bella discesa sulla sinistra offre il pallone a D’Elia che, subito dentro l’area, calcia contro ad un difensore. Gli sviluppi del corner portano Castiglia a calciare alto sopra la traversa della porta difesa da Fiorillo.
Al venticinquesimo, ancora sugli sviluppi di un corner, la Sampdoria prova a farsi rivedere ma il tiro del tornante destro Grieco è rimpallato al limite dell’area e si risolve in un nulla di fatto.
Un paio di minuti più tardi è ancora la coppia D’Elia-Daud (molto più attiva di quella composta da Duravia ed Esposito sull’out opposto) a rendersi pericolosa sulla sinistra, ma al momento del cross del terzino sinistro c’è l’intervento di Muratore, che chiude in scivolata.
Al trentunesimo Immobile, attivissimo come e più del solito lungo tutto il fronte d’attacco, si incunea verso l’area avversaria, ma invece di servire Esposito in posizione favorevole si intestardisce nell’azione personale, perdendo palla. Tre minuti più tardi prova a rifarsi, tagliando bene alle spalle della difesa avversaria; il suo tiro, però, è piuttosto molle, diventando una facile preda per il portiere dell’under 20.

D'Elia viene abbracciato dai compagni dopo l'assist del 2 a 0 (gazzetta.it)
Al trentasettesimo la Juventus raddoppia: il solito D’Elia se ne va sulla fascia crossando in mezzo all’area dove Immobile si fa trovare puntuale e, deviando col fianco, tocca il pallone quel tanto che basta a mettere fuori causa Fiorillo, trovando lo spiraglio che vale il 2 a 0.
Nonostante il doppio vantaggio i Bianconeri non accennano a smorzare il loro forcing; due soli minuti dopo il goal Daud effettua un tiro-cross pericoloso che Fiorillo mette in angolo per non rischiare.
Al quarantunesimo torna quindi a farsi rivedere la Sampdoria che porta un cross in area, su cui però Pinsoglio interviene e blocca sicuro.
Gli ultimi minuti del primo tempo la Juventus li gioca in pieno controllo della partita. I ragazzi in campo appaiono consci della loro superiorità e, soprattutto, del fatto che a livello mentale i doriani sono completamente in palla, storditi dalla forza e dalla veemenza delle avanzate Bianconere.
Si va quindi al riposo sul risultato di 2 a 0 e, soprattutto, con la sensazione che, in fondo, il match sia già chiuso e questo Viareggio abbia già un vincitore.
La seconda frazione inizia esattamente come la prima: con la Juve in attacco.
Dopo tre soli minuti la Juventus chiude il match: Esposito parte da metacampo cedendo palla ad Immobile che è poi bravo a scaricarla a Daud che calcia bene… Fiorillo può solo guardare il pallone infilarsi sul palo lungo.
Il Doria prova allora a rialzare la testa; Marilungo, tra i giocatori più talentuosi della squadra, si fa vedere pericolosamente, ma Rocchi lo ferma per off side. All’ottavo quindi Daud conclude per due volte, di testa e poi di piede, verso l’area avversaria ma per due volte trova ad opporsi il corpo di Perazzo, che questa volta devia efficacemente. Due minuti più tardi è quindi Pinsoglio a mostrare tutte le sue qualità, neutralizzando un colpo di testa ravvicinato di Soriano. Nell’azione successiva ancora Marilungo si fa vedere, ma calcia alto.
Al quindicesimo è invece il neo entrato Zamblera a farsi notare, e dopo aver sfruttato una serie di imprecisioni della retroguardia juventina (che dopo il 3 a 0 ha avuto un calo di concentrazione momentaneo ma vistoso) calcia, ma trova ancora una volta un ottimo Pinsoglio a guardia della porta.

I ragazzi Doriani prima del match (sampdoria.it)
Al diciassettesimo torna quindi a battere un colpo Immobile, ma la sua fuga termina con un calcio a lato della porta difesa da Fiorillo.
Fiorillo che incappa in una giornata sfortunata (anche se ha colpe parziali solo sul primo goal) e che assiste alla grandissima giornata del suo collega Bianconero: Pinsoglio, infatti, si supera anche al venticinquesimo quando dice no ad una conclusione del solito Marilungo, venutosi a trovare a tu per tu con il portiere juventino.
A questo punto, quindi, le strigliate di mister Maddaloni, scontento nel vedere una squadra ormai svagata in campo, si fanno sentire, e la concentrazione torna alta, così come il forcing. Al 28′ Marrone si incunea in area, ma il suo cross vede Daud anticipato di un soffio. Nell’azione successiva è invece il somalo stesso a proporsi con un tiro-cross che viene smanacciato da Fiorillo al limite; qui il pallone è raccolto da Ekdal, entrato da poco, che spara alto. Al trentareesimo, quindi, un suo ennesimo scatto porta Immobile a calciare ancora dentro l’area, con Fiorillo però attento.
Al trentasettesimo la Juventus potrebbe poi reclamare un rigore quando Daud non riesce a raggiungere un cross di Rossi, anche lui entrato nella ripresa; Rocchi non ha però dubbi e non assegna la massima punizione.
Una punizione la assegna invece alla Samp, ed è quella che vale il goal della bandiera; a calciarla è Di Leva, ma va segnalata la deviazione determinante di Daud, che mette fuori gioco l’ottimo Pinsoglio.
Nemmeno il tempo di festeggiare e Daud torna a farsi vedere nell’area avversaria, calciando però alto.
Al quarantunesimo bello spunto di Immobile, che dimostra una forza ed una continuità di corsa impressionante. La punta Bianconera se ne va sulla sinistra e costringe Patacchiola a falciarlo, ricevendo un’ammonizione. La punizione la batte quindi Daud, che crossa per capitan Castiglia, il cui colpo di testa termina però a lato.
Nel finale Marrone entra in area e viene abbattuto, ma ancora una volta l’arbitro lascia correre.

Fulvio Pea, allenatore Doriano: i miei complimenti vanno a lui tanto per la sua squadra quanto per l'intelligenza e l'obiettività mostrate nell'intervista post partita (sampdoria.it)
Il quarto goal, però, è nell’aria ed arriva a pochi istanti dal termine quando Immobile, infaticabile, approfitta di uno svarione difensivo avversario per andare poi a saltare Fiorillo e a depositare comodamente nella porta sguarnita, fissando il risultato su di un roboante 4 a 1.
Nonostante la sconfitta netta tanto sul piano del risultato quanto sul piano del gioco (come abbiamo visto la Samp ha avuto un buon momento nel secondo tempo, dopo il 3 a 0, e null’altro) dobbiamo fare i complimenti a questa squadra, capace di confermarsi ad altissimi livelli dopo la scorsa stagione, che fu fenomenale.
Squadra capace di confermarsi nonostante alcuni dei suoi giocatori migliori (come Poli, per dirne uno) siano andati altrove.
Squadra poi che ha il merito di arrivare in finale nonostante una rosa piuttosto giovane, la difesa in particolar modo. C’è quindi da credere che nei prossimi anni questo Doria possa confermarsi ad alti livelli a livello giovanile.
Inoltre c’è da sperare che questi giovani possano trovare spazio in prima squadra, essendo ragazzi di valore.
Fiorillo è considerato il nuovo Buffon, un po’ perché pare essere il giovane portiere con le potenzialità migliori un po’ perché un po’ ricorda il Gigi nazionale nelle sue movenze. Fiorillo che è stato insignito del premio di miglior portiere del torneo. Soriano, appena sbarcato dal Bayern Monaco (è nato in Germania ma da giocatori italiani e gioca nella nostra under 18) è un centrocampista molto elegante che non sa solo partire palla al piede: è infatti una sorta di “lavatrice”, ruba palloni per poi “pulirli” e renderli giocabili; non ha tendenza ad essere lezioso pur essendo dotato tecnicamente. Diciotto anni appena compiuti è un grandissimo prospetto. Zamblera, altro giovane italiano riportato in Italia dal Doria (giocava nel Newcastle) è un’ala offensiva molto dotato tecnicamente, mentre Marilungo (che ha vinto il premio Golden Boy del Torneo, cioè miglior giocatore) un giovane capace di agire tanto da prima quando da seconda punta, rendendosi sempre e comunque pericoloso. Inoltre Marilungo ha dimostrato anche grande disponibilità al sacrificio. Stesso dicasi per Mustacchio, altro giovane talento della Samp capace di fare entrambe le fasi di gioco con efficacia.
Numerosi anche i talenti interessantissimi nella Juventus; di alcuni di questi ne abbiamo già parlato.

Ayub Daud, con 8 reti all'attivo si laurea capocannoniere del torneo (tuttosport.com)
Innanzitutto Iago: il giovane spagnolo è dotato della classe del fuoriclasse, un po’ come Holly e Benji. Dotatissimo tecnicamente fa onde tra i pari età, dove sembra assolutamente sprecato. Nel contempo essendo così leggero (come modo di giocare, non solo e non tanto fisicamente, dato che pesa 2 soli kg meno di Nedved, per fare un esempio) difficilmente potrebbe inserirsi allo stesso modo in una prima squadra. Se saprà costruirsi, però, il futuro è sicuramente suo. Futuro interessante quello che si prospetta anche per Ayub Daud, capocannoniere con 8 reti del Torneo. La cosa, però, non deve ingannare: nel 1992 Giacomo Banchelli fece lo stesso exploit, per poi avere una carriera ben al di sotto delle aspettative (ora, a 35 anni, gioca nello Scandicci, Serie D). C’è da sperare, quindi, che Daud impari ad essere più continuo nel rendimento all’interno di una partita e, anche lui come Iago deve crescere a livello fisico. Da menzionare sicuramente anche D’Elia, terzino sinistro capace di difendere ma soprattutto devastante in attacco (ha formato una coppia che è stata un motore importante per la Juventus), Marrone, mediano che un po’ come Soriano recupera un sacco di palloni e li ripulisce, oltre che ad avere oltre tempi d’inserimento, Esposito e Rossi, sempre briosi quando chiamati in causa ed Immobile, punta capace di reggere da solo tutto il peso dell’attacco per sette partite in due settimane riuscendo anche oggi a correre per tre. Non scordiamoci, poi, Pinsoglio: non ha ancora la fama di Fiorillo, e forse nemmeno il potenziale… ma ha giocato un Viareggio quasi perfetto, ed è anche lui da tener ben d’occhio. Che il dopo-Buffon sia già in casa? E che dire di Ekdal, centralone svedese ben piazzato ma nel contempo dal piede fino?
Insomma, per molti di questi giocatori il futuro sarà la Serie A, c’è da scommetterci.
La speranza è che nei prossimi anni, fondamentali per ogni ragazzo, non succedano traumi fisici o di altra natura che possano minare la loro crescita come giocatori. Sono ormai alle porte del professionismo, alcuni di loro potrebbero addirittura essere il futuro della nostra nazionale… Insomma, speriamo che nulla si frapponga tra loro ed il loro diventare uomini, diventare professionisti, diventare ciò che hanno sempre sognato di essere.

Il nuovo logo del Viareggio: la V come omaggio alla città ed i cinque coriandoli a ricordare i cerchi olimipici e, quindi, i continenti (juventus.com)
Intanto c’è da fare i complimenti agli organizzatori (dal Presidente Palagi a tutti coloro i quali si sono impegnati per questo Torneo) per il bello spettacolo allestito, a RaiSportPiù per aver offerto due partite del torneo al giorno, agli arbitri, che in molti casi hanno dimostrato come lontano da certe pressioni si possano fare arbitraggi all’altezza (come quello di oggi di Rocchi, quasi perfetto davvero) e a tutti i giocatori che ci hanno allietato con dribbling, goal, azioni rocambolesche, autoreti, interventi incredibili, ecc.
Insomma, il Viareggio dimostra ancora una volta il suo interesse e la sua magia.