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Risvegliarsi dopo il più dolce dei sogni è sempre traumatico.
Eppure oggi Varese questo ha dovuto fare: aprire gli occhi dopo aver vissuto un sogno lungo un anno.
In pochi ci credevano, dodici mesi fa.
Le partenze di Sogliano, Sannino, Pesoli, Dos Santos, Pugliese, Pisano, Ebagua e tutti gli altri avevano disgregato completamente la squadra che la scorsa stagione era stata capace di raggiungere la semifinale playoff, venendo poi eliminata dal Padova.
Eppure Rosati, Montemurro e il nuovo D.S. Milanese erano riusciti a costruire una squadra forse anche più forte dello scorso anno. Sicuramente migliore a partire da gennaio, quando si sono registrati gli arrivi di Albertazzi, Plasmati, Granoche e soprattutto Rivas, un extraterrestre per la Serie B.
L’inizio non era stato dei migliori. Con mister Carbone in panchina il Varese aveva faticato tantissimo.
Poi il cambio di guida tecnica, l’arrivo di Maran e la rinascita di un sogno chiamato Varese.
Biancorossi che hanno per altro spesso espresso buon calcio, con i numeri di Neto e Rivas ad infiammare il pubblico, la solidità di Terlizzi a dare fiducia alla difesa, la crescita esponenziale di Grillo e Cacciatore, il fosforo di Zecchin, il talento di Kurtic, i polmoni di Corti, i goal del baby di casa, De Luca.
Insomma, una squadra piuttosto completa che ha iniziato una risalita importante, culminata nei playoff.
Iniziati subito bene: il 2 a 0 dell’Ossola contro il Verona è senza appello, con i Biancorossi a dominare in lungo e in largo il campo ed i Gialloblù spettatori non paganti.
Più ostico il ritorno, dove il Verona parte fortissimo e si porta in vantaggio, giocando nel complesso un pochino meglio, con il Varese che però esce alla distanza e crea più occasioni della squadra di casa, non demeritando certo il passaggio del turno.
E poi… e poi arriva la doppia finale con la Sampdoria.
Andata in trasferta di fronte a 30mila spettatori (ero a Verona come a Genova… brivido in entrambi i casi, pubblico doriano comunque sempre spettacolare in tutto e per tutto), ritorno in casa davanti ad un Ossola colmo come non mai, ma troppo teso per dare la giusta carica ai giocatori in campo.
E allora l’assenza di Terlizzi al Ferraris si fa sentire tantissimo, con il Varese che commette tre leggerezze assurde e regala alla Samp la vittoria.
Al ritorno Terlizzi non è ancora al top, mancano Troest e Zecchin.
Ma soprattutto manca la testa ad una squadra che sbaglia approccio al match e non riesce a mettere in campo quel gioco fluido che l’ha sempre caratterizzata.
Si chiude bene, la Samp, che nel complesso vince con merito una finale che la vede tornare in A dopo un solo anno.
Là dove, va ammesso, questa squadra con storia, blasone, stadio e tifosi merita di stare.
Al Varese resta quindi in bocca un sapore più amaro del caffè per un sogno solo sfiorato per il secondo anno consecutivo.
Un sogno infranto sul più bello.
E chissà cosa sarà di questa squadra domani.
Milanese ieri nelle dichiarazioni post partita ha lasciato intendere che da lunedì partirà la rifondazione. Una rifondazione non certo voluta, quanto più inevitabile date le comunque limitate risorse economiche del Varese.
Ci saranno giocatori che rientreranno dai prestiti, altri per cui andranno discusse le comproprietà, altri ancora che riceveranno sicuramente chiamate da squadre più blasonate.
In tutto questo, quindi, probabilmente si ripeterà quanto successo lo scorso anno: col mister destinato alla Serie A ed una serie di altri giocatori che potrebbero fare altrettanto (segno anche di come questa squadra, comunque, non demeritasse certo la massima serie) la rifondazione sarà un obbligo.
Fondamentale quindi, ora, non sbagliare le scelte. Perché non potendo confermare il gruppo di quest’anno, che con ogni probabilità si giocherebbe un posto ai playoff anche la prossima stagione, bisognerà operare in maniera oculata sul mercato, andando a prendere quei giocatori utili a costruire un’intelaiatura solida come lo è stata nel corso degli ultimi due anni.
E chissà cosa ne sarà del Varese l’anno prossimo: ennesima caccia ai playoff o campionato di sangue, sudore e lacrime?
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