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Archive for febbraio 2009

Succede una cosa particolare in Eredivisie: tutte e quattro le partite terminano con la vittoria di una delle due squadre, in tutti questi casi la squadra vincitrice mette a segno tre reti.

All’Almaarderhout è il nostro Pellè il grande protagonista della vittoria dell’AZ sul Groningen: Graziano, infatti, mette a segno una doppietta che abbatte la resistenza del Groningen, che finisce poi col subire la terza in chiusura, ad opera di Moussa Dembele.

Grazie a questa vittoria l’AZ resta quindi in vetta, salendo a quota 63. Fermo invece al sesto posto, 40 punti, il Groningen.

Una doppietta di Pellè porta lAZ ad imporsi sul Groningen (fotosik.pl)

Una doppietta di Pellè porta l'AZ ad imporsi sul Groningen (fotosik.pl)

Groningen che vede il NAC avvicinarsi ad un solo punto dopo la vittoria della squadra di Breda sullo Sparta.

A decidere questo match sono le reti di Boukhari (momentaneamente pareggiata da Knol), Penders e Feher.

Se il NAC sale a quota 39 lo Sparta resta a quota 24, quattordicesimo.

Con lo stesso risultato il Roda batte il De Graafschap.

Qui sono De Wree (con il momentaneo pareggio di Sahar), Oper e De Jong a firmare la vittoria della squadra di casa, che grazie a questi tre punti sale a 21 punti e si porta a +4 proprio sul De Graafschap fermo a 17.

Vince invece 3 a 0 l’Heracles al Willem II Stadion.

Sono una doppietta di Everton Ramos da Silva, 25enne punta brasiliana ex Gremio Barueri (da non confondersi con il Gremio Porto Alegre, ex squadra di Ronaldinho), ed un rigore realizzato in chiusura da Ricky van den Bergh a firmare la vittoria ospite.

Grazie a questi tre punti l’Heracles sale a 26 punti in dodicesima posizione e sorpassa proprio il Willem, fermo a 25.

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Il Tolosa pareggia 1 a 1 ad Auxerre ed aggancia il PSG al secondo posto a 46 punti, dietro al Lione capolista.

Partita decisa dalle reti di Jelen per i padroni di casa e Bergougnoux, che a dieci dal termine firma il pareggio che sottrae due punti che l’Auxerre sentiva già suoi, con la società della Borgogna che sale quindi a quota 31, dove aggancia il Lorient al nono posto.

Perde il Lille incredibilmente contro il Valenciennes e fallisce l’aggancio al PSG (ed al Tolosa).

Decidono la partita le reti di Danic e Darcheville, arrivate in cinque minuti subito dopo la mezz’ora.

Grazie a questa vittoria, quindi, il Valenciennes sale a 28 punti e momentaneamente esce dalla zona retrocessione.

Darcheville mette a segno una rete nella vittoria del Valenciennes contro il Lille (bbc.co.uk)

Darcheville mette a segno una rete nella vittoria del Valenciennes contro il Lille (bbc.co.uk)

In coda si registra anche l’importante vittoria del Sochaux sul Nizza, che porta l’FCSM (Football Club Sochaux-Montbéliard) a scavalcare il St. Etienne ed agganciare il Caen a quota 26, cosa che lascia comunque la squadra in piena lotta salvezza.

E’ Vaclav Sverkos al 69′ a regalare la vittoria ai Les Lionceaux, goal che porta il Nizza a restare bloccato all’ottavo posto a quota 39.

Perde invece il Le Havre a Le Mans, restando così ultimo a 15 punti.

Sono Maiga e Gervinho a regalare la vittoria alla squadra di casa, vittoria che porta i padroni di casa all’undicesimo posto a quota 30.

Pareggiano, infine, Nantes e Grenoble: Klasnic porta in vantaggio i Canarini al 39′, Paillot segna la rete del pareggio ospite proprio allo scadere.

In conseguenza a questo pareggio, quindi, le due squadre restano appaiate a 29 punti.

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Il Chelsea vincendo 2 a 1 contro il Wigan aggancia a quota 55 punti il Liverpool, sconfitto al Riversdale.

I Blues, infatti, dopo la vittoria in Champions contro la Juventus ottengono il bottino pieno anche oggi in campionato. Chelsea che passa in vantaggio dopo venticinque minuti con il proprio capitano: Terry, infatti, spara di sinistro al volo dal limite, trovando la via della rete. Partita che scorre poi su dei binari molto positivi per i padroni di casa, il tutto sino ad otto minuti dal termine quando Kapo trova sotto misura la deviazione decisiva, che riequilibra il risultato. Il Chelsea però non ci sta e proprio allo scadere Lampard regala la vittoria ai suoi con un colpo di testa.

Se il Chelsea raggiunge quindi il Liverpool al secondo posto il Wigan resta invece piantato al settimo posto a quota 35.

Lampard regala 3 punti al Chelsea (soccerbyives.net)

Lampard regala 3 punti al Chelsea (soccerbyives.net)

Al Riversdale invece, come detto, il Middlesbrough si impone 2 a 0 contro il Liverpool, bloccando la rincorsa dei Reds alla vetta.

Boro che passa in vantaggio rocambolescamente: è infatti una sfortunata autorete di Xabi Alonso a sbloccare la partita. Nella seconda frazione, poi, sarà un diagonale di Tuncay a chiudere la partita regalando i tre punti ai suoi, punti che portano il Boro momentaneamente fuori dalla zona retrocessione, a quota 26.

Pareggia ancora l’Arsenal, fermato sullo 0 a 0 dal Fulham. Fulham ottavo a 34, Gunners che restano quinti a quota 46 avvicinati dall’Everton, oggi vincitore per 2 a 0 sul WBA grazie alle reti di Cahill e Saha.

Questa vittoria porta quindi l’Everton a 44 punti e lascia il West Brom in ultima posizione a 22.

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Una rete di Marchisio regala la vittoria alla Juve (gazzetta.it)

Una rete di Marchisio regala la vittoria alla Juve (gazzetta.it)

E’ la Juventus a chiudere meritatamente in vantaggio il primo tempo.

I padroni di casa, infatti, giocano una prima frazione di gioco nella quale per venti o venticinque minuti fanno vedere anche cose buone, pur senza entusiasmare.

Juve che non riesce a passare in vantaggio, però, nel suo momento migliore: il goal, infatti, arriverà solo in chiusura di tempo, in un momento di stanca della partita, quando Marchisio raccoglierà l’appoggio di Poulsen e scaricherà verso la porta di Navarro, il quale sarà messo fuori causa dalla deviazione di un compagno.

Il secondo tempo comincerà esattamente com’era finito il primo, con le due squadre che sembrano essere piuttosto sottotono fisicamente e non offriranno al pubblico presente allo stadio né agli spettatori da casa uno spettacolo apprezzabile.

Napoli che però inizierà a crescere con il passare dei minuti, fino ad arrivare all’ultimo quarto d’ora in cui metterà in mostra un buon forcing, col quale cercherà di pervenire quantomeno al pareggio.

Il tutto, però, risulterà essere improduttivo, sottolineando ancora una volta come a questa squadra manchi qualcosa a livello di finalizzazione: Denis non si è dimostrato all’altezza delle aspettative dei tifosi partenopei, che speravano in una punta capace di mettere a segno una ventina di reti a campionato.

In realtà a due dal termine Lavezzi metterà la palla alle spalle di Buffon, ma a gioco fermo: l’arbitro, infatti, aveva già fischiato un presunto fuorigioco di Paolo Cannavaro.

Un ultimo appunto a margine del discorso sui novanta minuti: mercoledì Ranieri decise di schierare Tiago, giocatore che ha già ampiamente dimostrato come tenda sempre a nascondersi invece di prendere le redini del gioco, lui che dovrebbe essere il centrocampista di maggior qualità della squadra. Inoltre ha già anche dimostrato come il suo apporto sia insufficente anche in fase difensiva: proprio contro il Chelsea buona parte della responsabilità della rete subita va attribuita a lui, troppo molle nell’andare a pressare (ma verrebbe da dire non pressare) Kalou sulla trequarti, con l’ala ivoriana che ha poi tutto il tempo di smarcare il proprio connazionale, Drogba, poi autore della rete-partita.

Tiago è affidabile a certi livelli? (skysports.com)

Tiago è affidabile a certi livelli? (skysports.com)

Oggi, invece, Tiago non è sceso in campo, sostituito da Poulsen (che ha giocato in coppia con Marchisio). Per quanto anche il danese non sia un regista a tutto tondo c’è da dire che, quantomeno, evita di sparire nei momenti importanti. In un paio di occasioni, anzi, ha anche dato dimostrazione di saper fare lanci di 30 o 40 metri anche in maniera discreta, per quanto non sia un Pirlo o uno Xavi.

Insomma, personalmente ancora non capisco le recenti lodi mosse nei confronti del centrocampista portoghese, che tra quelli a disposizione di Ranieri mi sembra essere il meno adatto a scendere in campo. A questo punto c’è da augurarsi possa partire a fine stagione, così da liberare un posto in prima squadra per un giovane (Ekdal, Marrone, Castiglia o altri).

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Vince ancora l’Herta Berlino, stavolta contro il Monchengladbach, e resta in nelle primissime posizioni di campionato.

Herta che passa al 28′ quando Cicero verticalizza per Voronin che, in area, trafigge con un diagonale Bailly e raddoppia poi al 44′ quando Ebert verticalizza per Dardai che, in scivolata, fa altrettanto.

Al 69′ Bradley realizzerà un rigore col quale cercherà di riportare in partita i suoi, che non riusciranno però a recuperare rimanendo quindi in ultima posizione a 16 punti. Sale invece momentaneamente in prima posizione solitaria l’Herta, che raggiunge i 43 punti.

Herta che stacca di due l’Hoffenheim che non va oltre lo 0 a o al Signal Iduna Park contro il Borussia Dortmund e rimane quindi terzo a quota 41. Nono, invece, il Borussia, ora a quota 33.

Perde il Leverkusen all’AWD Arena contro l’Hannover. A decidere la partita è la rete realizzata al 33′ da Bruggink, bravo ad appoggiare in rete di piatto l’invito di un compagno. Leverkusen che resta quindi sesto a quota 36, Hannover che sale invece al dodicesimo posto a quota 24.

Bruggink regala la vittoria allHannover (psv.nl)

Bruggink regala la vittoria all'Hannover (psv.nl)

Vince lo Schalke alla Commerzbank Arena di Francoforte contro l’Eintracht. Ospiti in vantaggio in chiusura di prima frazione con Rafinha che buca Proll sul suo palo. All’81’, però, Fink trova il colpo di testa che vale il pareggio e pare infrangere i sogni di vittoria dello Schalke, cui bastano però due soli minuti per tornare in vantaggio, con Westermann che veste i panni del salvatore della patria andando a segnare sugli sviluppi di un calcio piazzato. Schalke settimo a quota 34, Eintracht tredicesimo a 23.

Vince 3 a 2, infine, il Bochum contro l’Energie Cottbus; vittoria importantissima questa perché venuta in uno scontro diretto per la salvezza, con il Bochum che abbandona la zona retrocessione portandosi a 21 punti e scavalcando proprio il Cottbus, terzultimo a quota 20. Di Epalle, Fuchs e Pfertzel (su rigore) le reti che valgono la vittoria per i padroni di casa, con gli ospiti che in precedenza erano riusciti a portarsi per due volte in vantaggio, prima con Iliev e poi con Jula.

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Zarate 2 Bologna 0.

Così potremmo riassumere il primo dei due anticipi della 26esima giornata di Serie A.

La giovane punta argentina, infatti, torna al goal dopo dieci giornate di secca e lo fa senza accontentarsi di timbrare una sola volta, ma due.

Zarate che vince praticamente da solo il match: al 35′ minuto sblocca il risultato portando in vantaggio la Lazio e facendo esplodere l’Olimpico (oggi semideserto, solo 20000 spettatori) con una punizione magistrare che fredda Antonioli, rimasto immobile a guardare la traiettoria del pallone spegnersi giusto in porta.

Lazio che comunque, Zarate a parte, merita la vittoria: i Biancocelesti producono molto più gioco nonostante il possesso palla sia equilibrato, senza di contro subire un granché. Tra i protagonisti del match va citato sicuramente Foggia, oggi davvero in formissima. Che nel suo futuro possa esserci un ritorno al Milan, dove potrebbe dare con i suoi spunti quell’imprevedibilità che spesso sembra mancare?

Dopo l’1 a 0, comunque, si chiude il primo tempo con la Lazio meritatamente in vantaggio. Zarate però, non contento, andrà a raddoppiare in chiusura di partita: all’81’, infatti, scambierà al limite con Rocchi (subentrato a Pandev poco più di una decina di minuti prima) per poi superare Antonioli in uscita, chiudendo così definitivamente la partita.

Lazio che mette in mostra stasera tutto il suo potenziale offensivo, potenziale che permette quindi ai Biancocelesti di portare a casa tre punti che portano i capitolini, al momento, in settima posizione a quota 38 punti. Fermo invece a 23, un solo punto sopra la zona retrocessione, il Bologna.

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L’Heerenveen espugna il Philips Stadion e vince lo scontro diretto contro il PSV che resta quindi a 45 punti contro i 48 della squadra della Frisia.

Davanti a 34500 spettatori sono gli ospiti ad aprire le marcature sbloccando il risultato dopo un quarto d’ora contro Henriques Paulo, schierato unica punta per l’occasione.

Il PSV però non ci sta e prima della mezz’ora ribalta il risultato grazie alle reti di Dzsudzsak e Simons.

Ma è l’Heerenveen a mettere in campo la maggior convinzione, e forse anche più fame.

Al 51′, così, è ancora Paulo a trovare il pareggio, prima che proprio allo scadere sia un rigore del solito Pranjic, punto di forza della formazione ospite, a regalare la vittoria ai suoi.

Heerenveen che quindi aggancia momentaneamente l’Ajax e si porta a tre soli punti dal Twente secondo: le possibilità per qualificarsi ai preliminari di Champions restano ancora intatte, così come la possibilità di qualificarsi direttamente in UEFA senza passare dai preliminari.

Stesso dicasi per il PSV, che resta a tre soli punti meno rispetto alla formazione della Frisia. La squadra di Eindhoven, però, ha perso oggi una grande occasione per accorciare la classifica.

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Incolore l’anticipo della ventiduesima giornata di Bundesliga: a scontrarsi erano due squadre della seconda metà della classifica, con il Colonia decimo già praticamente salvo e l’Arminia a caccia di punti vitali.

Alla fine termina con uno scialbo 1 a 1 al RheinEnergie Stadion, dove i padroni di casa del Colonia, squadra sicuramente superiore agli avversari, fanno di più ma non riescono ad avere la meglio sugli avversari.

A portarsi in vantaggio sono proprio i padroni di casa del Colonia, che dopo un solo quarto d’ora di gioco trovano la rete che sblocca la partita. Nonostante un netto dominio territoriale e nonostante concludano il doppio delle volte rispetto agli avversari il Colonia finisce, giusto in chiusura di prima frazione, a subire il pareggio di Christopher Katongo, che risulterà essere la rete che fissa il risultato sul definitivo 1 a 1.

Nel secondo tempo, infatti, nessuna delle due squadre riuscirà più a trovare la via della rete, così che il risultato non cambierà più.

Colonia che resta quindi momentaneamente in decima posizione, salendo a 29 punti.

Arriva invece a quota 20, agganciando l’Energie Cottbus, l’Arminia, che resta comunque a due soli punti dalla zona retrocessione.

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Unimmagine delle celebrazione per la vittoria della Coppa UEFA da parte del Parma: era il 12 maggio 1999 e quella è, ad oggi, lultima UEFA vinta da unitaliana (raisport.rai.it)

Un'immagine delle celebrazione per la vittoria della Coppa UEFA da parte del Parma: era il 12 maggio 1999 e quella è, ad oggi, l'ultima UEFA vinta da un'italiana (raisport.rai.it)

Disastro.

Solo così possiamo definire questi sedicesimi di finale per le italiane: un disastro.

Di quattro formazioni ancora in corsa per la vittoria finale, infatti, solo una squadra (l’Udinese) è riuscita a passare lo scoglio dei sedicesimi. Fiorentina, Milan e Sampdoria sono invece uscite con le ossa rotte dai loro rispettivi doppi scontri.

Questo non fa che sottolineare la crisi in cui il calcio italiano pare essere caduto negli ultimi anni (c’è chi dice dopo Calciopoli, che sicuramente è stato un evento molto traumatico per il nostro movimento calcistico, ma personalmente ritengo che le cose iniziassero a deteriorarsi già da prima). Se poi si pensa che in Champions League c’è la seria possibilità che nessuna delle nostre compagini superi gli ottavi di finale e che l’Udinese partirà sfavorita contro lo Zenit (la squadra che dovrà affrontare agli ottavi di UEFA) ecco che si profila uno scenario tanto cupo quanto abbastanza clamoroso: nessuna compagine italiana supererebbe gli ottavi di finale di una competizione europea, cosa questa che non accade dalla stagione 2000/2001, anno in cui Milan e Lazio non superarono la seconda fase a gironi di Champions League (che qualificava ai quarti, all’epoca la formula della competizione era diversa da quella attuale) e Parma, Inter e Roma vennero eliminate agli ottavi di UEFA (rispettivamente da PSV, Alaves e Liverpool, con queste ultime due squadre che arriveranno poi a contendersi il trofeo in finale).

E’ quindi una serata, al di là del tifo che può legare ciascuno di noi a dei particolari colori, molto triste per il nostro calcio. Sembra sempre più netta, infatti (e soprattutto per quanto visto nel triplice scontro Italia-Inghilterra visto in Champions), la linea di demarcazione che separa il nostro campionato da quello inglese, e pensare di ridurre tutto al solo fatto che le disponibilità economiche là siano maggiori è sicuramente voler non dare il giusto peso ad ogni aspetto della questione, senza contare comunque poi che se le disponibilità economiche sono maggiori è perché in Inghilterra da anni si porta avanti un discorso socetario ben differente rispetto a quanto facciamo noi in Italia (parlo di merchandising, stadi di proprietà, ecc).

Di Natale firma il goal vittoria per la sua Udinese (tuttomercatoweb.com)

Di Natale firma il goal vittoria per la sua Udinese (tuttomercatoweb.com)

Venendo alle partite di stasera, comunque, l’Udinese si qualifica agli ottavi battendo 2 a 1 il Lech Poznan ed in virtù del 2 a 2 dell’andata strappa il biglietto per il turno successivo.

Friulani che iniziano a tremare al 12′, quando Rengifo porta in vantaggio gli ospiti, qualificando virtualmente i polacchi. Al 57′, però, Pepe realizza la rete che già di per sè varrebbe, grazie alla norma dei goal fuori casa, il passaggio del turno. Giusto per legittimarlo, però, arriva il goal vittoria di Di Natale proprio in chiusura di partita.

Esce invece mestamente il Milan, preso stasera a pallonate dal Werder Brema che con il 2 a 2 si assicura il passaggio del turno grazie alla regola dei goal realizzati fuori casa (qui trovate gli highlights del match).

Tedeschi che arrivano a Milano per giocarsela a viso aperto, senza remore né timori. Sanno che uno 0 a 0 li eliminerebbe, così attaccano come se non ci fosse un domani. Nel primo tempo, però, le cose non vanno bene: nonostante le molteplici occasioni create Diego e compagni non riescono a bucare Nelson Dida. Anzi, finiscono anche sotto.

Tra il 26′ ed il 33′ Pato fa il fenomeno, con un paio di fiammate di classe assoluta, che portano sul 2 a 0 il Milan. Prima, infatti, parte palla al piede e si fa abbattere da Fritz (ammonito nell’occasione) al limite dell’area; la punizione, battuta da Pirlo, è intercettata dal braccio di Frings, con conseguente – e doverosa – assegnazione del calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il regista Rossonero stesso, che con la freddezza di sempre realizza il vantaggio.

Al 33′, poi, Pato decide di far tutto da solo e finisce con lo scaricare un bolide dal limite, sempre a coronamento di un’azione in solitaria.

Nel secondo tempo, però, l’antifona non cambia: i tedeschi continuano con i loro attacchi, il Milan non fa che provare a costruire fragili barricate per respingerli. Barricate che crollano proprio per il loro maggior punto debole: le palle alte. Sono due colpi di testa di Pizarro (68′ e 78′), infatti, a punire il Milan, che non riuscirà più a trovare la via della rete, venendo così eliminato dalla competizione.

Esce anche la Fiorentina, raggiunta all’ultimo dall’Ajax su quell’1 a 1 che sancisce l’eliminazione Viola.

Il goal di Leonardo allo scadere sancisce leliminazione della Fiorentina dalla Coppa UEFA (goal.com)

Il goal di Leonardo allo scadere sancisce l'eliminazione della Fiorentina dalla Coppa UEFA (goal.com)

Viola che dopo essere usciti sconfitti all’andata per 1 a 0 provano a rincorrere gli ottavi all’Amsterdam ArenA; passaggio del turno che sembra avvicinarsi notevolmente al 61′, quando il solito Gilardino porta in vantaggio i suoi. A due dal termine, però, il patatrac: Almiron, come spesso accade molto molle in campo, perde una palla vitale a centrocampo; Leonardo la fa sua e punta l’area di rigore, trovando una resistenza non adeguata da parte della retroguardia Viola e gelando, con un destro dal limite, i supporter fiorentini, firmando la rete del pareggio che vale la qualificazione per i Lanceri.

Fiorentina che deve mangiarsi le mani per le diverse occasioni sprecate per chiudere il discorso qualificazione, ma a differenza della scorsa stagione (dove arrivarono ad undici metri dalla finale) quest’anno pare che anche la convinzione all’interno della società fosse minore.

Infine, per quanto riguarda le italiane, dopo essere stata sconfitta 1 a 0 a Genova la Sampdoria lascia Cassano e Palombo in Italia ed affronta la trasferta di Kharkiv già rassegnata, venendo poi sconfitta 2 a 0.

A decidere la partita sono le reti di Valyaev, che finalizza un bel triangolo al 30′, e di Jaja, che raddoppia al 41′ con la complicità di Mirante.

Passa invece, anche se solo grazie ai calci di rigore, l’Olympique Marsiglia, che riesce ad avere la meglio sul Twente.

La splendida punizione calciata in rete da Ben Arfa al 24′ porta le squadre, che non si faranno più male a vicenda, sino ai calci di rigore. Qui Blaise N’Kufo, centravanti della formazione olandese, sbaglia il primo rigore per i suoi, dopo che Taiwo aveva invece realizzato quello marsigliese. Le cose sembrano mettersi subito bene per la formazione francese, non fosse che Ziani sbaglia proprio l’ultimo rigore della serie, permettendo quindi ad Arnautovic di pareggiare il conto e portare la serie ad oltranza.

Alla fine sarà Rajkovic, 20enne difensore serbo di proprietà del Chelsea, a sbagliare il rigore decisivo (il terzo ad oltranza per gli olandesi), sancendo quindi il definitivo passaggio del turno per Ben Arfa e compagni.

Viene eliminata anche l’altra olandese ancora in corsa per la vittoria finale: il NEC, infatti, perde 1 a 0 ad Amburgo e dopo la pesante sconfitta subita a Nimega (3 a 0) dice quindi addio alla competizione.

A decidere il match è Olic, che al nono minuto chiude definitivamente (sempre che ce ne fosse bisogno) il discorso qualificazione.

Accede agli ottavi anche il CSKA Mosca grazie alle vittoria per 2 a 0 sull’Aston Villa che seguendo l’1 a 1 del Villa Park porta i russi al turno successivo.

La partita è decisa dalle reti di Zhirkov e Vagner Love.

Ottiene la qualificazione agli ottavi anche il PSG che vincendo 3 a 1 a Wolfsburg schianta con un complessivo 5 a 1 Barzagli, Zaccardo e compagni.

La doppietta di Luyindula permette al PSG di imporsi sul Wolfsburg (bluekipper.com)

La doppietta di Luyindula permette al PSG di imporsi sul Wolfsburg (bluekipper.com)

A portare in vantaggio i parigini ci pensa Luyindula al 38′, prima che Rothen al 59′ chiuda il discorso qualificazione. Subito dopo il goal dell’ala, però, Hasebe prova a riaprire quantomeno la partita, ma la rete del 3 a 1 di Luyindula chiuderà definitivamente i conti anche per quella.

Rocambolesca, invece, la qualificazione del Galatasaray che passa grazie ad un 4 a 3 ottenuto contro il Bordeaux.

Partita che partiva dallo 0 a 0 dell’andata e che vede i francesi portarsi subito sull’1 a 0 grazie a Bellion. I turchi, però, non ci stanno e grazie alle reti di Arda Turan e Kewell chiuderanno il primo tempo sul 2 a 1 in loro favore.

Nel secondo tempo sarà ancora Arda Turan a trovare la via della rete, mettendo così una seria ipoteca sul passaggio del turno. A quel punto, però, ci sarà la reazione veemente del Bordeaux che tra il 74′ ed il 76′ troverà con Cavenaghi e Chamakh le reti del pareggio che varrebbe la qualificazione.

A due minuti dal termine, però, Sarioglu segna la rete del definitivo 4 a 3 che vale l’approdo agli ottavi per il Galatasaray.

Passa invece il St. Etienne che batte 2 a 1 l’Olympiakos.

Ad andare in rete sono Payet ed Ilan per i padroni di casa, Gonzalez per i greci. La cosa particolare di questa partita è il fatto che tutte e tre le reti vengono messe a segno da una trentina di metri, con dei bei bolidi piazzati.

Approda al turno succesivo anche il Manchester City oggi vincitore per 2 a 1 sull’FC Copenhagen grazie ad una doppietta di Bellamy (73′ e 80′). Di Vingaard a tempo ormai scaduto la rete della bandiera ospite.

 Gioca invece in scioltegga il Braga a Liegi, rimediando un buon 1 a 1 dopo il netto 3 a 0 dell’andata.

A decidere il risultato sono le reti di Mbokani per i padroni di casa ed Aguiar per gli ospiti, entrambe arrivate negli ultimi dieci minuti di gioco.

Passa il turno anche lo Zenit che s’impone a Stoccarda per 2 a 1, risultato che facendo il paio con quello dell’andata porta i russi, campioni in carica, dritti agli ottavi.

I marcatori della partita sono Semshov e Fayzulin per gli ospiti, mentre è di Gebhart il momentaneo pareggio dello Stoccarda.

Passa, a sorpresa, anche l’Aalborg che dopo il secco 3 a 0 dell’andata vince incredibilmente 3 a 1 a La Coruna ed elimina il Deportivo.

Al 38′ Sergio illude la squadra di casa, ma è un’illusione effimera: tre soli minuti più tardi Shelton pareggia, altri tre minuti dopo Johansson raddoppia e giusto il tempo di fare un’altra azione Enevoldsen chiude il match.

Una doppietta di Kravets sancisce leliminazione del Valencia (uefa.com)

Una doppietta di Kravets sancisce l'eliminazione del Valencia (uefa.com)

Eliminata anche un’altra spagnola molto ben attrezzata, quel Valencia che pareggiando 2 a 2 contro la Dinamo Kiev pone la parola fine alla sua avventura europea per questa stagione, dopo che l’andata era terminata sull’1 a 1 in quel di Kiev.

Al 34′ Kravets porta in vantaggio gli ospiti, ma al 44′ Marchena riequilibra il risultato. Il primo tempo, quindi, si chiude con la prospettiva dei supplementari.

Prospettiva che sfuma però al 53′ quando Del Horno sigla il 2 a 1.

A firmare la rete che vale il passaggio del turno è ancora Kravets, che al 73′ mette a segno un goal fondamentale.

Passa, infine, anche lo Shaktar grazie all’1 a 1 odierno contro il Tottenham.

Al vantaggio di Gio Dos Santos, che aveva ridato speranze ai londinesi (sconfitti all’andata per 2 a 0), risponde Fernandinho, che a quattro minuti dal termine chiude col suo goal il discorso qualificazione.

Gli ottavi, quindi, saranno così composti:

Werder Brema – St. Etienne
CSKA – Shakhtar
Udinese – Zenit
PSG – Braga
Dinamo Kiev- Metalist
Manchester City – Aalborg
Olympique Marsiglia – Ajax
Amburgo – Galatasaray

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Drogba regala la vittoria al Chelsea (soccerlens.com)

Drogba regala la vittoria al Chelsea (soccerlens.com)

L’Inghilterra si dimostra off limits per le nostre compagini: delle due squadre impegnate in terra d’Albione, infatti, nessuna ha riportato a casa nemmeno un pareggio.

Dopo la sconfitta di ieri della Roma, infatti, cade oggi anche la Juventus, arenatasi contro lo scoglio Chelsea.

Juventus che parte molto male e prova ad uscire alla distanza, ma non riesce ad imporre il suo gioco. Mancano le idee. A darle dovrebbe essere Tiago, che però dimostra di non essere all’altezza della situazione.

Il Chelsea passa subito: dopo dodici minuti Tiago va mollissimo a pressare Kalou sulla trequarti, così che l’ala ivoriana ha tutto il tempo di giocare il pallone come meglio crede, per verticalizzare poi verso il connazionale Drogba; la trappola del fuorigioco non scatta, così che Didier può stoppare e calciare verso la porta, con Buffon che non può nulla per opporsi, così Drogba, accantonato da Scolari e rivitalizzato da Hiddink, firma la rete della vittoria Blues sulla Juventus.

E proprio questa è, a mio avviso, una delle questioni fondamentali di questo incontro: con Scolari la Juventus avrebbe potuto avere più possibilità di passare.

Intendiamoci, non che con il Santone olandese – appena arrivato, poi – non esistano possibilità per i bianconeri, ma resta comunque il fatto che il Chelsea di Scolari appariva una squadra più abbordabile.

Volendo guardare anche il mattatore della serata, Drogba, è un giocatore che, come già detto, era stato accantonato da Scolari, che sembrava non vederlo. Da più parti i media avevano anche iniziato a paventare che potesse essere un giocatore ormai finito, che avrebbe lasciato Londra, ecc. Con il cambio di allenatore, però, Drogba si è ritrovato e sembra essere un punto fermo di questa squadra, tanto che qualora il Chelsea dovesse approdare ai quarti lo dovrebbe in buona parte anche alla rete che ha realizzato stasera.

Di sicuro ciò che è apparso guardando questa partita è che non è così che si possono vincere le partite: le tre italiane hanno dimostrato come in questo momento il calcio italiano sia inferiore a quello inglese. Ad ora sono buone le possibilità che le nostre compagini vengano tutte e tre eliminate. Sarebbe un’ecatombe.

Inglesi che potrebbero approdare in quattro ai quarti, perché anche il Liverpool fa la sua parte: i Reds, infatti, si impongono 1 a 0 al Bernabeu di Madrid e pongono una discreta ipoteca sul passaggio del turno.

Certo, al ritorno se il Real facesse una prestazione d’altri tempi potrebbe ancora recuperare ed assicurarsi il passaggio del turno, ma in questo momento la squadra di Ramos – che da quando è arrivato sta comunque ben comportandosi e gli si devono fare i complimenti più che doverosi – non sembra poter essere in grado di opporsi efficacemente all’undici guidato da Rafa Benitez. Benitez che è un grande stratega, un allenatore fatto per la Champions: il suo Liverpool non ha mai avuto un gioco esteticamente apprezzabile (lontanissimo da quello fatto vedere a sprazzi nelle ultime edizioni da Milan, Arsenal, Manchester, Barcellona…) ma sempre ordinatissimo. E’ proprio così che negli ultimi anni il Liverpool ha sempre fatto molta strada in Champions, ed è così che con ogni probabilità i Reds riusciranno ad approdare ai quarti (il Real del resto aveva già dimostrato contro la Juventus di patire contro le squadre ben messe in campo).

A decidere la partita è un colpo di testa di Benayoun, che a otto dal termine firma il match point.

Alla mezz’ora, in realtà, Higuain aveva firmato la rete del possibile vantaggio madridista, ma la terna arbitrale italiana aveva annullato per fuorigioco (che sembrerebbe esserci).

Real che si giocheranno quindi tutto ad Anfield, ma la strada per loro si è fatta molto in salita…

Buon pareggio, invece, per il Panathinaikos che riesce a bloccare sull’1 a 1 il Villareal.

Nonostante un buon Rossi, piuttosto spumeggiante, il Villareal non riesce infatti ad avere la meglio sui greci, pur meritando qualcosa di più.

Greci che passano al 59′ con un grandissimo destro di Karagounis, che pesca il jolly dalla media distanza.

Otto soli minuti più tardi, però, Pires, entrato subito dopo la rete degli ospiti al posto di Eguren, va giù in area e Platz non ha dubbi: rigore. Sul dischetto si presenta il nostro Giuseppe Rossi che, freddessimo, spiazza Galinovic e realizza.

Al ritorno i Prasinoi partiranno sicuramente favoriti, ma c’è da aspettarsi un Villareal che le proverà tutte per segnare (posto che un pareggio con due o più goal qualificherebbe il Sottomarino Giallo) e visto il maggior tasso tecnico degli spagnoli le possibilità che Rossi e compagni passino ci sono ancora sicuramente tutte.

Ribery firma una doppietta in Portogallo (skysports.com)

Ribery firma una doppietta in Portogallo (skysports.com)

Chi invece può dirsi già sicuro del passaggio del turno è il Bayern Monaco, impostosi in grande stile a Lisbona con un 5 a 0 tondo tondo.

Tedeschi che passano in chiusura di primo tempo con un Ribery travolgente, che dopo aver fatto scontrare l’uno contro l’altro due difensori lusitani buca Tiago in uscita.

Passano dieci minuti dall’inizio della seconda frazione e Klose, di testa, raddoppia.

Sei minuti più tardi Ribery su rigore chiude la partita prima che una doppietta del nostro Toni in chiusura (84′ e 90′) chiuda anche il discorso qualificazione.

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