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CRONACA
La Juve inizia subito con un pressing piuttosto alto. Proprio questo dà modo ai giocatori di Delneri di creare, quando ancora non era scoccato il quinto minuto di gioco, un’occasione importante: Krasic ruba palla a Rossi e dopo averlo superato in velocità centra un pallone per l’accorrente Quagliarella, che è però ben controllato da Andrea Masiello, attentissimo a chiudere in corner.
Proprio sugli sviluppi del calcio d’angolo è uno degli ex della partita, Bonucci, a provarci; il tentativo del centrale Azzurro non sortisce però l’effetti sperato.
Bisogna quindi aspettare il ventunesimo per vedere un’altra occasione.
E’ il Bari, in questo caso, a costruirla: Ghezzal scarica poco oltre il limite dell’area ad Alvarez che gli restituisce il pallone bucando la retroguardia juventina e liberando l’attaccante algerino a tu per tu con Storari che si dimostrerà però all’altezza, chiudendo in angolo.
Dodici minuti più tardi è Melo a farsi pericoloso: Marchisio lotta su di un pallone sui venticinque metri e lo appoggia proprio al compagno di reparto che dopo aver scambiato con Del Piero s’infila in area per chiudere il triangolo scaricando poi un destro velenoso che si spegne, deviato, di poco oltre il palo.
Con le squadre piuttosto chiuse, quindi, si capisce che un’opzione da non scartare assolutamente è quella della conclusione da fuori. Così Belmonte quando va trovarsi con la palla tra i piedi da una trentina scarsa di metri decide di provarci direttamente; la mira, però, non è certo delle migliori, con il pallone che va a spegnersi ben oltre il palo alla destra di Storari.
E’ comunque questo il preludio all’1 a 0 del Bari: Alvarez scarica a Donati chiedendo l’uno-due ma l’ex centrocampista dei Celtic Glasgow decide di far da sè liberandosi di Marchisio per poi scaricare di sinistro là dove Storari potrebbe arrivare solo qualora munito di retrorazzi.
Leggerezza marchiana del centrocampista Bianconero, molle e assolutamente non all’altezza nell’occasione. Marchisio che subirà poi a livello psicologico la botta dell’errore: un minuto, infatti, e finirà col prendersi anche un cartellino giallo evitabilissimo, per un fallo inutile su Almiron effettuato giusto nel cerchio della metàcampo.
Prima frazione di gioco che si chiude quindi con un 1 a 0 che tutto sommato ci può stare frutto di un Bari sicuramente più in palla degli avversari, che sembrerebbero aver iniziato il campionato un po’ come avevano chiuso quello dell’anno precedente.
In apertura di ripresa è il neoentrato Martinez, imbeccato al limite da Del Piero, a provarci. Il suo destro non trova però il modo di bucare Gillet.
Sul ribaltamento di fronte Almiron buca con un grande filtrante la difesa juventina lanciando Alvarez che s’infila alle spalle di De Ceglie per poi però tentennare troppo una volta entrato in area, mangiandosi una ghiottissima occasione per chiudere il match raddoppiando il vantaggio firmato da Massimo Donati.
Al sessantaduesimo è Barreto a sfiorare il goal: sugli sviluppi di un angolo la difesa juventina libera malamente ed i baresi ributtano il pallone in area con la punta brasiliana che scatta sul limite del fuorigioco saltando l’uscita di Storari ma allargandosi troppo. Il suo piatto destro a cercare la porta, quindi, è liberata in angolo da Chiellini.
Sugli sviluppi di questo ennesimo corner, quindi, è Salvatore Masiello a provarci dalla distanza, ma il sinistro del terzino barese è centrale e risulta quindi facile preda di Storari.
Al sessantasettesimo torna a farsi vedere la Juve: cross di Chiellini in direzione di Quagliarella che non impatta però il pallone, pressato da Masiello. Punta juventina che chiederà poi a gran voce un rigore però più che mai dubbio e che, stante le immagini, nemmeno il sottoscritto avrebbe concesso.
Cinque minuti e il Bari torna vicino al raddoppio: Kutuzov serve in area Ghezzal che perde però quella frazione di secondo che permette a De Ceglie di chiudere la diagonale, andando a deviare un pallone che sembrava destinato a bucare la rete.
A tempo ormai scaduto, quindi, la Juve ha una delle sue pochissimi occasioni del match: Del Piero batte una punizione che Sissoko spizza, prolungando il pallone sul secondo palo. Palla che arriva quindi a Quagliarella, il cui mancino è però chiuso troppo e fa spegnere la palla a lato.
Ancora più ghiotta l’occasione seguente: sempre Del Piero scodella in area un calcio piazzato che libera Chiellini; il colpo di testa del centrale Azzurro non è però all’altezza, con la palla che termina alta sopra la traversa.
COMMENTO
Ha cambiato tanto la Juventus in questa estate di fuoco. E forse si tratta solo di dare tempo al tempo.
L’inizio, però, non è certo dei migliori.
Storari fa il suo, e sul goal può davvero pochino. La difesa regge ma non come dovrebbe, scricchiolando più volte soprattutto sulle corsie esterne dove sia Motta che De Ceglie non danno ancora le giuste garanzie, quantomeno non nella fase che dovrebbero curare di più. Gli esterni offensivi, quattro in tutto il corso del match, non incidono e i centrali di centrocampo, fatto salvo un buon Felipe Melo (probabilmente il migliore dei suoi), non danno l’apporto sperato. I due attaccanti, infine, risultano impalpabili.
E’ questa la radiografia di una squadra assolutamente deludente: dopo i primi minuti di sostanziale equilibrio, infatti, è il Bari ad uscire e fare la partita.
Pugliesi che ripropongono quindi il gioco brioso, arioso e spumeggiante già mostrato lo scorso anno fatto di grande solidità ed attenzione in fase difensiva (dove le partenze di Bonucci e Ranocchia non hanno assolutamente pesato, oggi), geometrie precise, ali ficcanti e punte molto mobili.
Se Ventura è quindi, ancora una volta, promosso a pieni voti, qualcosina da chiedere a Delneri ci sarebbe anche.
Stante il fatto che è pratica consona quella di cambiare uno se non entrambi gli esterni d’attacco, proprio per sfruttare al meglio le fasce laterali con uomini sempre quanto più possibile freschi, è anche vero che sorgono dei dubbi rispetto al replicare questa strategia anche in seno alla Juventus. Innanzitutto perché così facendo si finisce col far giocare un solo tempo a Krasic, che teoricamente è l’acquisto di punta del proprio mercato. E poi perché, in questo modo, non si sfrutta la peculiarità migliore di Pepe: la resistenza allo sforzo nell’arco dei novanta minuti.
Criticabile, poi, anche il terzo cambio: Melo, come detto, era forse il migliore in campo tra i giocatori con la maglia Bianconera e sostituirlo non è sembrata la mossa migliore che si potesse fare né a livello tecnico né a livello psicologico. Tutti sappiamo, infatti, la brutta annata, culminata in un Mondiale quasi disastroso, passata la scorsa stagione da Felipe Melo: un’iniezione di fiducia oggi non avrebbe potuto fargli che bene.
Nel contempo quantomeno un appunto spero mi sia permesso di farlo anche rispetto alla squadra titolare: Lanzafame è parso il giocatore forse più in forma dell’intera rosa juventina. Questo tanto oggi quanto nelle uscite estive. Non che poi abbia cambiato la partita, intendiamoci, ma il suo brio si è sicuramente fatto sentire. Forse lanciare lui dal primo minuto sulla fascia opposta rispetto a quella di Krasic avrebbe potuto giovare.
MVP
Chi si ricorda la versione torinese di Almiron resterà sbigottito nel vedere la prestazione odierna del centrocampista argentino.
Letteralmente dominante a centrocampo, infatti, uno dei tanti ex della partita risulterà come il migliore dei suoi: corsa, ripiegamenti e tanto tanto fosforo che applicato alle geometrie di cui si rende protagonista porta il gioco dei padroni di casa a scorrere fluido esattamente come tutti ce lo ricordavamo.
TABELLINO
Bari vs. Juventus 1 – 0
Marcatori: 43′ Donati
Bari (4-4-2): Gillet; S. Masiello, A. Masiello, Rossi, Belmonte; Alvarez (91′ Pulzetti), Gazzi (16′ Donati), Almiron, Ghezzal; Barreto (76′ Castillo), Kutuzov. A disp.: Padelli, Raggi, Parisi, Rivas. All: Ventura
Juventus (4-4-2): Storari; Motta, Chiellini, Bonucci, De Ceglie; Pepe (58′ Lanzafame), Felipe Melo (63′ Sissoko), Marchisio, Krasic (46′ Martinez); Del Piero, Quagliarella. A disp.: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Aquilani. All: Delneri
Arbitro: Banti di Livorno
Ammoniti: Marchisio, Bonucci(J) Belmonte(B)