Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘Torneo di Viareggio’ Category

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

Quattro soli minuti di gioco e l’Inter passa: Alibec libera Jirasek sulla sinistra che centra un pallone in direzione di Romanò. Dopo aver controllato palla, quindi, la mezz’ala destra nerazzurra servirà l’accorrente Dell’Agnello, che bucherà facilmente Seculin di prima intenzione.

Fiorentina che accusa il colpo, senza riuscire a reagire con immediatezza e grinta. Inter che quindi controlla bene la partita, in special modo con un pressing continuo in ogni zona del campo.
Viola che attendono quindi sino al dodicesimo per farsi vedere dalle parti di Bardi: su di un cross dalla destra arriva infatti la bella sponda di Iemmello per Matos, il cui tiro di prima intenzione, sicuramente pericoloso, non inquadra però lo specchio di porta.

Un minuto ed è Agyey a provarci da fuori. Il suo mancino, però, termina ben lontano dal palo alla destra di Bardi.
Sul fronte opposto torna invece a farsi vedere l’autore del goal dell’1 a 0, Dell’Agnello, che servito sul secondo palo da un cross di Romanò prova a girare palla nello specchio di porta, senza però riuscire a trovarlo.

Al diciassettesimo splendida azione di Faraoni che dopo aver superato la trequarti campo palla al piede punterà Camporese per poi saltarlo col classico palla da una parte uomo dall’altra portandosi in area calciando però di poco a lato un diagonale che avrebbe meritato miglior fortuna.
Sul ribaltamento di fronte altrettanto bella l’iniziativa di Carraro che penetrerà in area da destra per liberare poi Iemmello al tiro in posizione più centrale, con la punta attualmente nel giro dell’under 19 Azzurra che spedirà però il pallone sopra la traversa.

E’ comunque l’Inter a fare la partita. Al diciannovesimo, quindi, Alibec riceve in area saltando secco Fatticcioni per poi incrociare sul secondo palo, battendo Seculin ma vedendosi negare la gioia della rete proprio dal montante. Sulla respinta del palo, quindi, per poco Romiti non finisce per segnare un clamoroso autogoal, con la sfera che si spegnerà però a lato.
Due minuti ed Alibec sfonda ancora sulla sinistra, centrando la palla in direzione di Faraoni che viene però anticipato da un difensore Viola.

Faticando a forzare la retroguardia interista, battuta in una sola occasione fino a questo momento nel corso di tutto il Torneo, la Fiorentina si prova ad affidare ai calci piazzati: sulla punizione centrata da Carraro attorno al venticinquesimo, però, Iemmello non è tanto deciso da riuscire a girare la sfera in porta.
Dopo quasi una ventina di minuti di nulla, quindi, l’Inter costruisce un’azione interessante sulla corsia di destra con Natalino che verticalizza per Faraoni, il cui cross è però preda di Seculin, bravo ad uscire con sicurezza per fare suo il pallone.

La ripresa si apre sulla stessa falsariga che aveva chiuso la prima frazione di gioco: le due squadre si fronteggiano a ritmi non elevatissimi senza che né i Viola né i Nerazzurri riescano a pungere con efficacia.
Fiorentina che si affida quindi ancora una volta ad un calcio piazzato per rendersi pericolosa: sulla punizione battuta al quarto d’ora da Carraro, quindi, splendida parata in tuffo di Bardi, che si distenderà alla propria sinistra per negare la rete al fantasista Viola.

Tre minuti ed è Taddei a provarci dalla distanza, questa volta su respinta corta della difesa Nerazzurra. Nulla da fare, però, per l’ex centrocampista del Gubbio, incapace di centrare lo specchio di porta.
Al ventiduesimo, però, Faraoni scende centralmente per provare poi a piazzare il pallone giunto a poco più di venti metri dallo specchio di porta, superando Seculin ma vedendosi negare la gioia della rete dalla traversa.

Il goal Nerazzurro è nell’aria ed arriva poco dopo: su di una palla vagante in area Jirasek piomba sulla sfera anticipando Piccini che nel tentativo di spazzare finirà per atterrare l’avversario. Sul dischetto si presenterà quindi Dell’Agnello, che spiazzerà senza grossi problemi Seculin.

La Fiorentina prova stancamente a reagire: Carraro prova a penetrare centralmente, venendo però chiuso al limite dell’area. Sulla palla vagante piomba Acosty, il cui destro di prima si spegne però nettamente sul fondo.
Poco oltre la mezz’ora è invece Piccini a provarci da fuori: il tiro scoccato con buona coordinazione dal dal terzino destro Viola trova però la pronta risposta di Bardi, lesto a chiudere in angolo.

L’ultimo quarto d’ora scorrerà quindi senza ulteriori sussulti degni di nota, a parte un bel diagonale di Acosty che si spegnerà però sul fondo.

COMMENTO

Inter che insomma vince con merito questa finale, nulla da dire.
I Nerazzurri s’impongono infatti in maniera abbastanza netta nel risultato e tutto sommato anche nel gioco.

La Fiorentina, difatti, ha una discreta circolazione di palla a centrocampo, fors’anche parificabile a quella degli avversari, ma stenta molto in fase offensiva dove Carraro non sembra avere la brillantezza dei giorni migliori e Iemmello è l’ombra di sè stesso. Cose queste che stante la robustezza della difesa interista, la migliore del torneo, risulta tanto letale quanto deleteria.

Di contro, invece, gli avanti Nerazzurri si comportano piuttosto bene. Alibec e Faraoni, schierati come ali, risultano essere forse i migliori in campo. Dell’Agnello, al solito, è invece assolutamente letale sottoporta.

Vittoria ottenuta quindi con merito dai ragazzi di Pea che oltre alle due reti realizzate dal loro bomber colpiscono anche due legni (rispettivamente proprio con Alibec e Faraoni).

MVP

Come detto i giocatori che hanno interpretato meglio il match sono stati Alibec e Faraoni, vere e proprie spine nel fianco della retroguardia Viola.
Purtroppo la stanchezza si è fatta sentire anche sulle loro gambe, viste le tante partite ravvicinate prima di questa finale, così che i due non hanno potuto dare la stessa intesità per novanta minuti.
In certi sprazzi, comunque, i due sono stati davvero ficcanti, quasi indomabili.

Honorable mention, poi, per Dell’Agnello e Bardi, rispettivamente miglior giocatore nonché capocannoniere (in coabitazione col varesino De Luca) e miglior estremo difensore del Torneo.
I due disputano infatti una grande gara, risultando decisivi oggi quanto nel corso di tutto il torneo.

Molto bene, per finire, anche Benedetti, vera e propria colonna del miglior reparto difensivo di questo Viareggio.

TABELLINO

Inter vs. Fiorentina 2 – 0
Marcatori: 4′, 70′ Dell’Agnello

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

La Fiorentina parte subito forte e dopo cinque soli minuti di gioco passa in vantaggio: Carraro batte una punizione – guadagnata da Acosty – dal vertice destro dell’area di rigore, bucando l’estremo difensore avversario.

E’ un Varese di carattere, comunque, che riprende subito campo, provando immediatamente a recuperare il risultato.
Al quarto d’ora è Pompilio, tra le star di questo Varese, a provarci da fuori. Ma la sua conclusione, centrale, è facilmente bloccata da Seculin.

Biancorossi che mantengono quindi una pressione alta e costante, con la Fiorentina che deve quindi pensare più a difendersi che ad attaccare, ripartendo comunque ogni qualvolta ne ha l’opportunità.
Interessantissima l’occasione giunta al venticinquesimo sui piedi di Serrano: l’esterno spagnolo riceve palla in area e calcia in diagonale, non trovando però lo specchio di porta.

Al ventiseiesimo, però, arriva il raddoppio Viola: in uno dei momenti di massima pressione varesina scatta il veloce contropiede fiorentino con Iemmello che – lanciato dal solito Carraro – scatta da quasi centrocampo beffando il fuorigioco altrui per poi battere l’estremo difensore biancorosso in una situazione di uno contro uno.

Tre minuti e De Luca, sempre più capocannoniere del torneo, riceve un cross basso da destra di Toninelli lanciandosi in scivolata per la rete che accorcia le distanze.

Al trentaduesimo Lazaar intercetta un pallone sull’esterno di sinistra e calcia un cross in mezzo molto forte, che è respinto in rimessa laterale da Seculin.
Bella anche l’azione personale di Taddei che cinque minuti più tardi riceve palla sulla trequarti e salta il diretto marcatore con uno splendido colpo di tacco di prima intenzione, con cui riesce a lanciarsi in velocità. Alla fine, comunque, Scialpi è bravo ad inseguirlo sino sul fianco destro dell’area, chiudendo il pallone sul fondo.

Un battito di ciglia e De Luca riceve palla in area, calciando a lato al volo. Tutto inutile, comunque: la punta biancorossa era infatti in posizione di fuorigioco, secondo la terna arbitrale.
Al quarantaduesimo splendida azione personale di Pompilio che in maniera anche piuttosto fortunata salta due uomini in un fazzoletto calciando bene a fil di palo, con Seculin però maiuscolo nel gettarsi alla sua sinistra deviando palla in angolo.

In apertura di ripresa colpo di testa pericolosissimo di Acosty, bravo a svettare su di una punizione battuta da destra da Carraro, con Micai altrettanto bravo a respingere di pugno. Ancora una volta tutto inutile: l’arbitro ravvede infatti un fallo in area da parte dell’attacco, si riprende con una punizione per il Varese.
Al sesto ci prova invece Salifou che fa secco un avversario poco oltre il limite per poi calciare però una palla piuttosto molle, facile preda dell’estremo difensore avversario.

Al tredicesimo Iemmello fa secco Bianchetti sulla sinistra per servire poi Carraro che dopo essersi liberato di un uomo rientra e calcia ad incrociare, trovando però il corpo di un uomo.
Due minuti e Pompilio salta Romiti sulla destra per poi calciare a rientrare, trovando però un sicuro Seculin.

Al diciottesimo Carraro guadagna una punizione preziosissima dal limite, calciandola però malamente una volta portatosi sul punto di battuta.
Dopo la mezz’ora si fa invece vedere Pompilio, che rientra dalla sinistra per calciare in porta, trovando però il corpo di Camporese a negargli la possibile gioia di un goal.

Gli ultimi dieci minuti vedono una sola squadra in campo: il Varese. La Fiorentina, difatti, arretra notevolmente il proprio baricentro, di fatto schiacciandolo a ridosso della propria area di rigore. I lacustri possono così prendere saldamente in mano il pallino del gioco, tentando l’assalto finale con ben quattro punte in campo contemporaneamente.
Al quarantaquattresimo un macchinoso Gaeta buca la difesa Viola facendosi lanciare da un compagno, calciando però addosso a Seculin portatosi in situazione di uno vs. uno.

COMMENTO

Finisce qui la favola-Varese: i lombardi, alla seconda presenza in questo Torneo, si arenano infatti contro l’ottima Fiorentina di Buso, che conferma ancora una volta di essere una delle Primavere migliori d’Italia.

Desta comunque buona impressione la squadra di Mangia, che ora dovrà subito tornare a concentrarsi su di un campionato ad oggi al di sopra delle aspettative (con i biancorossi attualmente in prima posizione nel proprio girone).

Particolare, per il sottoscritto, poter apprezzare le gesta del numero 17 Achraf Lazaar. Solo due o tre anni fa, infatti, ebbi modo di apprezzarlo nel corso di un torneo serale svoltosi nel mio paese di origine. Già allora potei apprezzare la sua ottima tecnica, abbinata però ad una certa indolenza sottolineata anche oggi dal tecnico varesino proprio nel corso della partita.
Bello, insomma, poterlo vedere oggi impegnato in una semifinale del Viareggio.

Dal canto loro i Viola dimostrano ancora una volta buona solidità, con una difesa che concede poco agli avversari, un centrocampo fatto di due corridori instancabili come Salifou ed Agyey ed un attacco davvero eccezionale con Iemmello al solito ottimo perno centrale, Acosty ala destra spesso imprendibile e Carraro uomo dalle giocate decisive.

MVP

Ed è proprio il numero 10 Viola il mio MVP.
Non che frusti la partita in continuazione, ma gli bastano due giocate per decidere il match: dapprima sfrutta il cattivo posizionamento della barriera varesina per battere Micai, poi lancia Iemmello in contropiede con un tocco sopraffino all’altezza della metà campo, con cui prende d’infilata la difesa varesina liberando, di fatto, il compagno in situazione di uno contro uno con il portiere avversario.

Honorable mention, tra le fila degli sconfitti, per Bianchetti, difensore capitano della squadra capace di dare solidità a tutto il reparto, e per la coppia di attaccanti: De Luca e Pompilio, difatti, lasciano intravvedere buone cose. Chissà mai che in futuro non possano finire con il risultare utili anche per la prima squadra biancorossa.

TABELLINO

Varese vs. Fiorentina 1 – 2
Marcatori: 5′ Carraro, 26′ Iemmello, 29′ De Luca

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

L’Atalanta inizia ad un ritmo più blando rispetto al match contro la Juve, dove i giocatori orobici sembravano da subito indemoniati. La partita stenta quindi a faticare, con l’Inter che comunque tiene il pallino del gioco in maniera più efficace rispetto agli avversari, pur senza riuscire a pungere adeguatamente.
E’ comunque l’Atalanta a rendersi più pericolosa in questo inizio di match: è il decimo quando Baselli calcia una bella punizione a giro, con Bardi che vola in direzione del pallone che si spegne però di poco a lato.

Al tredicesimo si fa pericolosa l’Inter: Bessa calcia in mezzo all’area una punizione che è deviata malamente dall’uscita di Rossi, con un giocatore interista che piazzato sul secondo palo prova a ribadire in porta il pallone, terminato però sul fondo.
Atalanta che dopo il primo quarto d’ora esce un po’. La condizione atletica non è quella dei quarti, ma il possesso palla fatto di densità di gioco torna più o meno allo stesso livello, con un ottimo Baselli vertice basso del centrocampo a dettare i tempi.

Al ventisettesimo bellissimo break dei nerazzurri che imbastiscono una splendida azione in velocità portando al tirò Romanò poco oltre il limite. La conclusione della mezz’ala interista non è però all’altezza della situazione, con Rossi che non ha eccessive difficoltà a raggiungere il pallone.
Al trentatreesimo Crisetig si fa sfilare un pallone sulla propria trequarti favorendo il contropiede avversario, con Magnaghi che calcia però all’esterno.

E’ invece il trentasettesimo quando Possenti piomba su di una respinta corta al limite dell’area per esplodere un mancino molto potente, con cui riesce però solo a sfiorare la traversa.
L’occasionissima interista arriva invece al quarantesimo quando Crisetig calcia benissimo una punizione a giro con cui spizza l’incrocio dei pali, con un Rossi comunque bravissimo a volare sino in quella zona.

La ripresa si apre e viene giocata sulla stessa falsariga della prima frazione. Possesso leggermente più a favore dell’Atalanta con le due difese che riescono comunque a controllare al meglio i rispettivi attacchi.
Al quarto d’ora bello spunto di Gatto sulla sinistra che dopo aver saltato Natalino con il classico palla da una parte, avversario dall’altra viene chiuso dal ripiegamento di Romanò, che calciandogli il pallone contro guadagna una preziosa rimessa dal fondo.

Romanò che al ventunesimo viene imbeccato in area da Crisetig e dopo aver saltato Suagher prova a centrare la porta di esterno destro, spedendo però il pallone a lato.
Al ventiseiesimo è invece Thiam a mangiarsi un’ottima occasione, quando va ad infilarsi sul retropassaggio molle di Possenti per poi non trovare la porta.

Non male la punizione battuta al trentacinquesimo da Magnaghi, con Bardi però molto attento e bravo a parare.
Sette minuti e si fa rivedere l’Inter, con Biraghi che sfonda sulla sinistra ed appoggia in mezzo una volta raggiunto il fondo, senza però che Dell’Agnello riesca a girare a rete in maniera proficua, venendo murato da un difensore orobico.

Inter che costruisce una grande occasione ad inizio supplementare: Dell’Agnello riceve un cross sulla sinistra ed incorna bene battendo Rossi ma trovando solo la parte alta della rete di porta, con il pallone che si spegne quindi a fondo campo.
In chiusura del primo supplementare Natalino scende sulla destra e crossa sul secondo palo dopo aver vinto un rimpallo, con Rossi che esce però bene anticipando Tallo. Meno di un minuto e Thiam centra, ancora da destra, per Dell’Agnello, che svetta bene girando però a lato del primo palo.

In apertura del secondo supplementare pasticcio di Possenti e Molina che svirgolano, disturbandosi, un rinvio facendo schizzare la palla verso la propria porta, con un Rossi bravo a salvarsi con grande prontezza di riflessi.
Le due squadre sono comunque entrambe troppo stanche, e non riescono a pungersi efficacemente. I rigori sono quindi inevitabili.

Biraghi: goal.
Molina: goal.
Knassmullner: goal.
Almici: parato.
Dell’Agnello: goal.
Minotti: parato.
Crisetig: goal.

COMMENTO

Un paio d’anni fa seguii il Viareggio e nel vedere un match dei giovani orobici un po’ mi deprimetti. Non tanto per le radici bergamasche della famiglia di mi madre, che mi portano a seguire sempre le sorti atalantine con occhio amorevole, quanto perché vidi una squadra piuttosto anonima, che aveva solo nel portiere – Colombi – un elemento di buona qualità.
Gioco scadente, nessuna individualità di spicco.

Già lo scorso anno le cose andarono meglio, con un’Atalanta tornata un minimo più sui livelli del passato (ricordiamoci che quello dell’Atalanta è uno dei migliori vivai d’Italia) ed un Gabbiadini in grande spolvero.

Quest’anno, poi, una squadra vera.
Bel gioco quello espresso dalla squadra di Bonacina, che dimostra un affiatamente davvero ottimo e buone individualità ad arricchire un collettivo di livello.

Inter, di contro, discreta. Da tempo, ormai, la società di via Durini sta lavorando molto bene a livello giovanile, riprova ne è l’aver portato in prima squadra il duo Balotelli-Santon negli ultimi anni.

La partita che ne esce è piacevole, nonostante le scarse occasioni da goal.

I rigori sono comunque inevitabili: l’equilibrio in campo è infatti quasi assoluto e chiunque avesse vinto questa gara l’avrebbe potuto fare solo grazie ad una situazione casuale, non al dominio.

MVP

 Alla fine a fare la differenza è stata, ancora una volta, la capacità di parare i rigori di Francesco Bardi, che dopo aver negato la gioia del goal del pareggio ad un rigorista come Diego Polenta chiude la porta in faccia anche ad Almici e Minotti portando in finale la sua squadra.

Honorable mention per Baselli, playmaker dell’Atalanta: giocatore già molto maturo tatticamente, da seguire con attenzione.

TABELLINO

Inter vs. Atalanta 0 – 0
Marcatori: –

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

La prima conclusione a rete arriva dopo sei minuti di gioco, con Almici che scende sulla destra ed esplode un destro radente il suolo da fuori, con Costantino bravo a parare in due tempi.
Atalanta da subito molto più brillante, capace di impostare una manovra avvolgente indiscutibilmente migliore rispetto a quella degli avversari, che si limitano più che altro a provare a contenere le avanzate altrui.

Al dodicesimo gli orobici passano: angolo dalla sinistra del fronte offensivo atalantino con Magnaghi che svetta sul primo palo incrociando palla sul secondo, là dove Costantino non riesce ad arrivare. 1 a 0.

Juve che si fa quindi vedere solo al venticinquesimo quando Boniperti serve benissimo Spinazzola in area che dopo aver saltato secco il primo avversario viene chiuso da Molina, bravo a sventare un’occasione che sarebbe potuta essere realmente pericolosa.
E’ comunque sempre l’Atalanta a mantenere saldamente il pallino del gioco. Possesso palla quasi totalmente a favore degli orobici, che mettono in mostra un gioco brillantissimo con un po’ tutti gli effettivi coinvolti nella costruzione della manovra al cospetto di una Juventus che si difende bene ma resta praticamente impotente di fronte agli avversari.

Alla mezz’ora ci sarebbe un rigore netto a favore dell’Atalanta: cross in mezzo con Romano che spinge nettamente Minotti, senza che però l’arbitro prenda provvedimenti. Il penalty, però, era solare, così come giusta sarebbe stata anche l’eventuale espulsione del portiere bianconero.
Atalanta che ci riprova anche qualche minuto più tardi con una conclusione da fuori che termina però alta sopra la traversa. Pochi minuti ed è Costantino, stavolta, a dover intervenire per evitare il raddoppio atalantino.

In apertura di ripresa scatto d’orgoglio juventino con Boniperti che scende sulla destra e crossa bene sul secondo palo laddove s’infila Giannetti che colpisce al volo in acrobazia, riuscendo però solo a sfiorare la traversa.
Al quinto occasione per il raddoppio orobico: sugli sviluppi di un angolo la palla schizza sul secondo palo con Camilleri che si deve lanciare in scivolata per anticipare di un soffio un avversario che stava lestamente piombando sul pallone.

Atalanta che continua comunque a fare gioco: al nono Minotti è servito sulla sinistra dell’area bianconera e dopo essere rientrato calcia sul primo palo, spedendo però palla a lato.
Nemmeno un minuto e Gatto penetra in area riuscendo poi a bucare il duo Romano – Di Dio presentandosi a tu per tu con Costantino, maiuscolo nel respingere la conclusione dell’avversario.

Ed è proprio Gatto, al tredicesimo, a raddoppiare: servito largo in fascia il numero undici nerazzurro salterà Camilleri con uno stop sopraffino seminando poi il centrale calabrese subentrando in area per freddare Costantino sul primo palo. 2 a 0.

Sette più tardi occasionissima juventina con Giannetti che serve Libertazzi con una bella sponda aerea e Rossi che riesce a parare a fatica la conclusione sottomisura della punta bianconera.
Il goal è nell’aria ed arriva al ventitreesimo, in maniera piuttosto beffarda: Buchel calcia una punizione dal vertice destro dell’area di rigore cercando una deviazione in mezzo. Nessuno, però, piomba sul pallone e Rossi viene beffato dal mezzo liscio di un compagno, con la palla che finisce, mesta, a fil di palo per il 2 a 1.

Nemmeno il tempo di riprendere fiato che Giannetti riceve e calcia dalla trequarti, freddando Rossi ma spendendo la palla di poco alta sulla traversa.
Al ventisettesimo si accende poi una mischia nell’area atalantina con De Silvestro che in ben due occasioni può provare a calciare a rete, in entrambi i casi facendosi però chiudere la conclusione dai difensori orobici.

Al trentaduesimo Cortesi chiude però il match: imbeccato al limite da Pandiani salta Magnaghi per poi calciare in diagonale, bucando il portiere avversario e spegnendo le voluttà di pareggio bianconere.

L’ultimo quarto d’ora scorre quindi in maniera più tranquilla, con una ritrovata serenità atalantina che permette ai ragazzi di Bonacina di controllare il match senza ulteriori affanni.

COMMENTO

Per un’ora buona c’è una sola squadra in campo, l’Atalanta. Che, per altro, mette in mostra un buonissimo calcio, mettendo continuamente alle corde gli avversari, tenendo il pallino del gioco in maniera continuativa senza far respirare gli avversari. Il possesso palla è infatti schiacciante. In più una volta in fase di non possesso il pressing altissimo è asfissiante.

Dopo un’oretta, però, la fatica inizia a farsi sentire anche tra le fila orobiche, così che la squadra di Bonacina finisce per arretrare il proprio baricentro. E la Juve ne approfitta, trovando una rete un po’ casuale ma mettendo più volte in difficoltà gli avversari.

Dietro, però, la difesa balla, e Cortesi ne approfitta per chiudere il match.

Vittoria meritata per un’Atalanta davvero piacevole da rimirare, che ora dovrà vedersela con l’Inter in semifinale.

MVP

Leonardo Davide Gatto disputa una partita di altissimo livello sull’out sinistro. E’ proprio lui uno dei punti forti di una squadra, l’Atalanta, che dimostra un gioco davvero inusuale a questi livelli. Manovra ariosa, ragionata e sempre molto precisa per un possesso palla assoluto.

Ala da seguire con attenzione, quella atalantina. In un calcio, quello italiano, da anni ormai un po’ carente nel ruolo ecco che quello di Gatto risulta essere un nome da non sottovalutare.

TABELLINO

Juventus vs. Atalanta 1 – 3
Marcatori: 13′ Magnaghi, 58′ Gatto, 68′ Buchel, 77′ Cortesi

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

La partita inizia subito su buoni ritmi, per quanto non forsennati. Il match è infatti inficiato dalla pesantezza di un campo che non risulta certo essere il massimo sia per via di un manto erboso non uniforme che, soprattutto, vista la fitta pioggia caduta già da prima dell’inizio del match.

La prima conclusione nello specchio arriva quindi solo dopo una decina di minuti di gioco, quando Romanò scende centralmente per calciare di punta da fuori, trovando però la pronta risposta di un sempre attento Perin.
Tre minuti ed arriva la risposta genoana: Polenta scende sulla sinistra e dopo essersi liberato con una finta di Romanò e Lussardi va a crossare spedendo la palla sulla parte opposta dell’area dove Boakye controlla e calcia d’esterno destro, spedendo però palla di poco a lato.

Al diciassettesimo è Jirasek a provarci: il mancino della mezz’ala nerazzurra sfila però a non più di un metro dal palo alla sinistra di Perin.
Portiere rossoblù che deve poi effettuare una doppia parata nemmeno un minuto più tardi, prima sulla conclusione di piatto dal limite di Jirasek, poi sulla ribattuta ravvicinata di Dell’Agnello, salvando il risultato.

E’ invece il venticinquesimo quando Alibec ci prova direttamente su calcio di punizione, facendo tremare i tifosi genoani che vedono il pallone spegnersi di poco alto sulla traversa.
Dieci minuti e arriva la prima grandissima occasione da goal: Longo riceve un lancio lungo al limite dell’area e si fa spazio di forza penetrando all’interno della stessa dopo aver vinto i contrasti fisici con Natalino e Benedetti per poi superare Bardi con un tiro un po’ floscio che verrà respinto sulla linea di porta da Kysela.

Giusto il tempo d’un battito di ciglia ed il Genoa replica, questa volta trovando però la pronta risposta di Bardi, bravo a sventare la conclusione portata da un avversario.
A tre dal termine della prima frazione ci prova invece Polenta, il cui mancino da fuori non trova lo specchio di porta.

Ad inizio ripresa l’Inter si porta subito in vantaggio con Dell’Agnello che al terzo del secondo tempo firma la quinta rete del suo Viareggio con una conclusione poco entro il limite.

Al nono bella invece la conclusione di Faraoni che si coordina bene sugli sviluppi di un angolo calciando al volo ma trovando la deviazione in angolo di Polenta.
Inter che si rende pericolosa anche al diciottesimo, con Thiam che penetra pericolosamente in area dalla sinistra senza però riuscire a trovare la via della rete.

Al ventiduesimo, però, arriva il rigore per il Genoa: Boakye cerca di stoppare palla in area proprio nel momento in cui Faraoni proverà a spazzarla. Occasione dubbia per il sottoscritto, non per l’arbitro. Sul dischetto si presenta quindi uno specialista come Polenta che calcia però malissimo, facendosi respingere la conclusione da Bardi (che già vidi parare un rigore ai Mondiali under 17 del 2009).
Ad un quarto d’ora dal termine è ancora l’arbitro a rendersi protagonista: Piras effettua un intervento assassino su Jirasek, venendo espulso. Giustamente, vista la dinamica dell’intervento (scivolata con gamba tesa diretta sul ginocchio dell’avversario).

A due dal termine del match è ancora Dell’Agnello a provarci: la punta nerazzurra, che ha in Borriello il suo riferimento ispiratore, svetta in area sugli sviluppi di un angolo schiacciando bene il pallone ma trovando la pronta – quanto approssimativa nello stile – risposta di Perin.
Partita che si chiude quindi con la vittoria dell’Inter per 1 a 0.

COMMENTO

Primo tempo a due facce: nel corso della prima metà è l’Inter a prendere il sopravvento, giocando molto meglio senza però riuscire a concretizzare ottimamente quanto prodotto.
Da metà della prima frazione in poi, invece, è il Genoa ad uscire dal proprio guscio, riuscendo in qualche modo a schiacciare nella propria metà campo una Inter che da lì all’intervallo penserà praticamente solo a difendersi.

Nella ripresa il match sarà comunque molto equilibrato, senza una così netta divisione come avvenuto nel corso della prima frazione di gioco.

Partita decisa dagli episodi, al solito: il goal di Dell’Agnello è frutto più del caso, nel senso di un’azione estemporanea, che di un gioco ragionato. Il rigore sbagliato da Polenta, solitamente cecchino infallibile dagli undici metri. La vena di follia che attraversa la testa di Piras ad un quarto d’ora dal termine, con il Genoa costretto a portare l’assalto finale in inferiorità numerica.

Inter che approda quindi in semifinale, tutto sommato meritatamente.

MVP

E’ un suo goal, il quinto in questo Torneo, a decidere il match. Ancora una volta decisivo, quindi, Dell’Agnello, che sembra stia iniziando a trovare quella dimensione importante che gli era stata pronosticata fin da giovanissimo, fin dai tempi di Livorno.

Partita molto solida per il puntero nerazzurro, che combatte su ogni pallone svolgendo anche un lavoro oscuro molto importante.

TABELLINO

Inter vs. Genoa 1 – 0
Marcatori: 48′ Dell’Agnello

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

La prima conclusione a rete la porta Nappello al terzo minuto: il numero 10 Rosanero, infatti, batte una punizione da un venticinque metri cercando l’incrocio dei pali. La palla, molle, è però facilmente parata da Costantino.
Sei minuti e Cristofari ruba palla a Corticchia all’altezza della metà campo per poi puntare l’area avversaria ed esplodere un destro potente dalla trequarti, con la palla che si spegnerà però sul fondo.

All’undicesimo si fa quindi vedere la Juve: Boniperti è lanciato nello spazio e s’infila in area andando a calciare sul primo palo, trovando però la pronta respinta di Di Gregorio che chiuderà in angolo la conclusione del nipote d’arte bianconero.
Al diciottesimo bel contropiede rapidissimo dei Rosanero che ripartono in velocità intessendo una fitta trama di passaggi arrivando sino a calciare in porta, senza però riuscire a trovare lo specchio della stessa.

E’ il venticinquesimo quando il Palermo concretizza il proprio gioco: calcio d’angolo battuto da destra con Silvestri che s’infila in area e svetta più alto di tutti, freddando Costantino con un bel colpo di testa preciso.

Al ventottesimo la Juve prova a replicare: sull’angolo battuto da Boniperti è Camilleri a svettare, con Di Gregorio che riesce però ad alzare la palla in angolo in tuffo.
Un minuto e l’estremo difensore rosanero deve ripetersi estraendo dal cilindro un vero e proprio miracolo con cui impedisce a De Silvestro di trovare la rete, ancora una volta di testa. Pochi secondi ancora e Belcastro converge dalla destra per calciare di mancino, spedendo però la palla a filo del palo.

Al quarantesimo un po’ di confusione in area palermitana con Libertazzi che riceve palla ad una decina di metri dalla linea di porta, lisciando però clamorosamente una conclusione piuttosto facile.

In apertura di ripresa la Juventus trova subito il pareggio: Belcastro riceve da sinistra e gira di prima intenzione sul secondo palo, superando Di Gregorio per l’1 a 1.
E’ sempre la Juve, come nella seconda metà della prima frazione di gioco, a proporsi con più insistenza, pur senza riuscire a pungere con efficacia.

Dopo il primo quarto d’ora, quindi, le squadre si allungano molto, arrivando praticamente a spaccarsi in due tronconi. Ecco perché entrambe le compagini iniziano sempre più frequentemente ad effettuare lanci lunghi anziché tessere gioco.
Al ventisettesimo contropiede veloce, alimentato proprio da un lancio lungo, col neo entrato Spinazzola che riceve in area e prova un pallonetto di sinistro con la palla che termina però oltre la traversa.

Alla mezz’ora è invece Giannetti a provarci, staccando in area e imprimendo buona potenza al pallone, comunque ben respinto dall’estremo difensore avversario.

E al trentaduesimo la Juventus concretizza il proprio miglior stato di forma: Boniperti mette in mezzo da destra con Di Gregorio che uscirà basso sbucciando il pallone e servendo palla a De Silvestro, che chiuderà il tutto con un tap-in facile.

Non contenti, i Bianconeri arriveranno anche a colpire un palo giusto due minuti più tardi: cross proprio di De Silvestro con Spinazzola che s’inserirà sul secondo palo, colpendo la sfera di testa facendola infrangere sul palo.
In chiusura la difesa palermitana dimostra ancora una volta i propri limiti in particolar modo sui lanci lunghi altrui, con Giannetti che mette pressione e riesce a raggiungere una palla che pareva per lui impossibile, non trovando però lo specchio di porta potendosi coordinare solo in maniera piuttosto approssimativa.

 

COMMENTO

Inizialmente la partita è piuttosto equilibrata, con il Palermo che riesce comunque a tenere un tantino di più il pallino del gioco sino a concretizzare questa maggior qualità con il goal del vantaggio firmato da Silvestri.

Dopo alcuni minuti di smarrimento, quindi, gli uomini in Bianconero riusciranno a ritrovarsi e reagire con sempre maggior veemenza, sino a trovare, in apertura di ripresa, la rete di un meritato pareggio.

E proprio il secondo tempo segna in maniera definitiva la partita: i Rosanero non riescono infatti a ritrovare quella continuità di gioco della prima metà del primo tempo, lasciando il possesso e soprattutto molto campo agli avversari. Che sfrutteranno la cosa.
Oltre al già citato goal del pareggio, difatti, i giovani juventini riusciranno a trovare la rete della vittoria con De Silvestro, sfiorando poi in più di un’occasione la rete del definitivo K.O., come in occasione del palo colto da Spinazzola.

Vittoria quindi tutto sommato meritata per i ragazzi di Bucaro, che dopo essere partiti pianino prenderanno via via fiducia, sino a raggiungere l’accesso ai quarti di finale.

MVP

Non c’è stato un solo giocatore capace di dominare il match.
Il titolo di migliore in campo mi sento quindi di assegnarlo al nipote d’arte bianconero, quel Filippo Boniperti che ha messo ancora una volta in mostra grandi doti tecniche, sino all’assist – favorito dall’errore di Di Gregorio – per la rete della vittoria.

Honorable mention, quindi, per Matteo Liviero e Luca Belcastro, autori di prestazioni di livello, ed Andrea Adamo, difensore palermitano che ha garantito un’ottima solidità alla retroguardia rosanero sino a che è stato in campo.

TABELLINO

Juventus vs. Palermo 2 – 1
Marcatori: 25′ Silvestri, 48′ Belcastro, 77′ De Silvestro

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________ 

Per chiudere definitivamente il discorso riguardante la sessantaduesima edizione del Torneo di Viareggio ho stilato – per il portale goal.com – la mia personale Top 11 della competizione, redatta sulla base delle tante partite viste (e commentate). 

La riporto quindi anche qui, di modo da completare l’analisi su questo grande Torneo, seguito molto approfonditamente su questo blog (il pezzo originale lo trovate qui). 

________________________________________________________________ 

Il Torneo di Viareggio è terminato con la vittoria della Juventus di Luciano Bruni, vera e propria dominatrice del Torneo. Oltre ad essersi imposti in tutte e sette le partite giocate grazie ad un attacco stratosferico (21 goal realizzati) e ad una difesa granitica (3 reti subite) , infatti, i giovani Bianconeri hanno fatto man bassa anche dei premi, con Immobile vincitore del titolo di Capocannoniere e di Golden Boy del torneo e Pinsoglio vincitore del premio di miglior portiere della competizione. 

I giocatori juventini non sono però stati gli unici ragazzi ad avere ben impressionato nel corso dei quindici giorni in cui si è disputato il Torneo. Andiamo quindi a stilare quella che è una virtuale top 11 del Viareggio per vedere, ruolo per ruolo, chi si è messo in particolare luce quest’anno. 

La scelta del modulo da schierare è semplice: un 4-2-3-1 che può diventare 4-3-3, ovvero sia il modulo della squadra vincitrice. E non solo.

 PORTIERE

Paride Addario (Empoli) – La Giuria ha premiato Pinsoglio, io premio Addario. Intendiamoci, il portiere juventino fa, per il secondo anno consecutivo, un grande Viareggio ma il suo omologo empolese gioca su livelli straordinari questo torneo, trascinando letteralmente la sua squadra sino all’ultimo atto e parando, tra l’altro, cinque penalty: tre con la Roma e due con la Rappresentativa di Serie D. Se volete un pararigori, insomma, sapete dove trovarlo. Peccato solo per la prestazione profusa in finale, sicuramente non all’altezza di quelle precedenti. 

  

DIFENSORI

  

Abdoulaye Bamba (Juventus) – Il terzino destro nativo di Abidjan risulta essere uno dei punti di forza della squadra di Bruni: pur senza strafare, infatti, il giovane ivoriano mette in campo tutto il suo atletismo, che gli permette di fare ininterrottamente tutta la fascia dalla prima all’ultima partita, mantenendo sempre e comunque la giusta lucidità che gli permette di non commettere grosse sbavature, portandolo anzi in più occasioni a rendersi pericoloso nella trequarti avversaria. 

  

Raffaele Alcibiade

Raffaele Alcibiade (Juventus) – L’erede di Ariaudo dimostra di essere all’altezza del suo predecessore: Alcibiade guida infatti la retroguardia Bianconera con grande tranquillità ed efficacia nel corso di tutto il torneo, dimostrandosi una vera e propria colonna della Primavera campione del Viareggio. 

  

Lorenzo Tonelli (Empoli) – La solida difesa Azzurra oltre che sui miracoli di Addario si poggia anche sulle qualità di questo ventenne centrale che oltre a blindare la propria area di rigore sa vestire anche i panni del goleador: due sono infatti le sue reti segnate nel corso del torneo, una delle quali in finale. 

  

Diego Fabian Polenta (Genoa) – Il capitano dell’under 17 uruguayana viene schierato terzino sinistro da Luca Chiappino e lui, centrale nato, dimostra di avere una grandissima capacità di adattamento: nonostante non agisca nel suo ruolo naturale, infatti, Polenta gioca ad alto livello dimostrando di non avere il passo tipico del terzino ma di essere solidissimo in fase difensiva e comunque propositivo in fase di appoggio della manovra. Gasperini potrebbe già puntarci. 

  

CENTROCAMPISTI

  

Sergiu Suciu (Torino) – Dopo essere rientrato a gennaio dal prestito al Legnano la stellina dell’under 19 romena viene aggregata alla Primavera. E lui si ricala nella realtà giovanile con grande voglia ed umiltà tornando subito ad essere una delle colonne della squadra. Titolare in tutti e cinque i match giocati dai Granata Suciu disputa un grande Viareggio risultando determinante tanto nella gara con il Bologna (risolta da una sua doppietta) quanto nell’ottavo contro il Milan (dove fornisce a Taraschi l’assist del goal decisivo). 

  

Roberto Guitto (Empoli) – Il motorino del centrocampo che ha sfiorato l’impresa è lui, Roberto Guitto. Gli osservatori più attenti del calcio giovanile non si stupiranno certo nel vederlo in questa top 11: già nel maggio del 2007 fece bella mostra di sé nel Torneo Europa Unita, riservato alle nazionali under 16. Inserito in una squadra che poteva contare anche su Macheda e Santon Guitto fu uno dei trascinatori della nostra rappresentativa e segnando tre reti in cinque match si guadagnò anche il titolo di miglior giocatore della competizione. Usato alternativamente come mezz’ala sinistra o trequartista centrale Guitto è un giocatore dal fisico non irresistibile ma che fonda tutto il suo talento su controllo di palla, inventiva e visione di gioco. Per non parlare del suo piede mancino, vera e propria arma in più di questo trottolino insostituibile nelle alchimie del gioco di mister Donati. 

  

TREQUARTISTI

  

Stefano Pettinari

Stefano Pettinari (Roma) – Anche lui, come Guitto, si mise in grande evidenza al Torneo Europa Unita, in questo caso del 2008. Con quattro reti nel corso della competizione (una delle quali in finale) Pettinari fu infatti il trascinatore di una nazionale che poteva contare anche sull’apporto di giocatori come Sini, Scialpi, Libertazzi, Dell’Agnello ed El Sharaawy. Prelevato nel 2006 dalla Cisco Roma Pettinari è uno dei leader della formazione Giallorossa che ha visto il proprio cammino in questo Viareggio interrompersi proprio il giorno in cui Stefano non ha potuto partecipare alla battaglia: dopo un girone eliminatorio disputato ad alto livello (quattro goal in tre match) Pettinari ha dovuto saltare per squalifica l’ottavo di finale disputato contro l’Empoli, poi perso ai rigori. Il ragazzo, tra l’altro, ha segnato uno dei più bei goal della competizione andando a finalizzare un’azione personale iniziata con un tunnel di tacco sul diretto marcatore, proseguita con un altro paio di dribbling e terminata con un tiro imparabile per Mezhiev, portiere dell’FK Ventspils. 

  

Federico Carraro (Fiorentina) – Il vivaio in cui è cresciuto fa ben sperare. Questo ragazzo, stella della nazionale under 17 guidata da Pasquale Salerno all’ultimo Mondiale di categoria, venne infatti prelevato dai Viola dal Padova, ovvero sia là dove dieci anni prima spiccò il volo verso Torino (e la celebrità) un certo Alessandro Del Piero. E’ ancora presto per poter dire se il giovane trequartista campione d’Italia lo scorso anno con gli Allievi Nazionali possa ripercorrere le orme di Alex, di certo c’è che oggi si tratta di una delle più solide realtà del panorama giovanile italiano. Anche in questo Torneo, nonostante la sua Fiorentina esca a sorpresa ai quarti, mette in mostra il suo grande talento e l’inventiva di cui dispone, qualità che ne fanno una delle colonne della sua Primavera e che, probabilmente, stuzzicano anche Prandelli, allenatore che in passato lavorò molto bene con i giovani talenti. 

  

Pierpaolo Taraschi (Torino) – La giovane ala Granata disputa un Viareggio ad alto livello mettendo in mostra le sue grandi qualità. Dotato di un dribbling stordente, Taraschi raggiunge l’apice nel corso dell’ottavo di finale contro il Milan quando fa impazzire Ghiringhelli per tutti gli ottantacinque minuti di gioco che disputa trovando anche la rete decisiva a poco più di dieci minuti dalla fine, dimostrando quindi di non essere un giocatore tanto fumo e poco arrosto

  

ATTACCANTE

Ciro Immobile (Juventus) – La scelta della punta non poteva che ricadere sul mattatore di quest’edizione, quel Ciro Immobile che oltre a vincere il premio di Golden Boy (miglior giocatore del torneo) vince quello di capocannoniere segnando la bellezza di 10 reti, cosa questa che rappresenta  un nuovo record. Ma non solo. Da oggi Immobile è anche il miglior marcatore della storia del Viareggio in coabitazione con Renzo Cappellaro: per entrambi 14 reti totali realizzate in questa competizione. Punta di gran movimento, il ragazzo di Torre Annunziata unisce un killer instinct alla Inzaghi ad uno spirito di sacrificio che ricorda molto un altro prodotto delle giovanili juventine: Beppe Sculli. Un mix, questo, che gli ha permesso di imporsi all’attenzione di tutti in questo Viareggio. Ora bisogna solo dargli l’opportunità di giocare con continuità tra i professionisti e vedere dove possa arrivare.

Ciro Immobile

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

La sessantaduesima edizione del Torneo di Viareggio è giunta al termine nel pomeriggio di oggi, con la Juventus capace di imporsi per 4 a 2 al termine di una partita combattuta e meritata.

Arrivati alla fine della competizione, quindi, c’è da fare il punto della situazione: chi sono stati i giocatori premiati? Chi i migliori marcatori del torneo? Andiamo a vedere…

Ad aggiudicarsi il Torneo, come detto, è stata la Juventus, autrice di una cavalcata inarrestabile nella quale i Bianconeri sono stati capaci di vincere tutte le partite in cui sono stati impegnati segnando 21 reti e subendone solo tre, mettendo quindi in mostra una fase offensiva letale composta da giocatori giovani ma espertissimi per la categoria nonché a proprio agio in fase finalizzativa oltre ad un reparto arretrato che nonostante abbia perso Ariaudo, leader indiscusso della difesa lo scorso anno, ha trovato in Alcibiade un ottimo sostituto ed ha saputo inglobare al meglio anche Crivello, sostituto, rispetto allo scorso anno, di D’Elia, facendone uscire una linea molto compatta e che, nonostante qualche sbavatura, ha saputo tenere quasi immacolata la propria porta, anche grazie ad uno strepitoso Pinsoglio.
Juve che si aggiudica quindi il Torneo per la seconda settima volta nella propria storia, risultato secondo solo a quello ottenuto da Milan e Fiorentina che guidano questa classifica con otto successi a testa.

Pinsoglio che si aggiudica invece il premio di miglior portiere della competizione, succedendo niente popò di meno che a Vincenzo Fiorillo, portiere che possiamo definire una leggenda del calcio giovanile italiano.
Pinsoglio che già nel corso della scorsa stagione aveva dimostrato tutta la sua affidabilità risultando uno dei migliori portieri della sua generazione, pur essendo meno sponsorizzato del già citato portiere cresciuto nelle giovanili del Doria. Il portiere juventino arriva quindi ad aggiudicarsi un premio che, a mio avviso, aveva meritato già nel corso della scorsa edizione di questo Torneo.
Personalmente debbo dire che, almeno sino a ieri, avrei premiato, senza ombra di dubbio, Addario, portiere empolese. Dopo la prestazione di oggi, però, dove si è reso protagonista negativo in occasione di tre dei quattro goal Bianconeri (solo sulla punizione di Iago ci avrebbe potuto fare ben poco, per il resto ha una parte di responsabilità in tutte le segnature) può sicuramente starci di premiare un Pinsoglio che ha chiuso il torneo con tre soli goal al passivo, contro i quattro subiti da Addario nella sola giornata di oggi.
Addario che comunque, va ricordato, oltre ad essersi reso protagonista di diversi grandi interventi nel corso di Viareggio è stato assolutamente decisivo, forse anche più di Pinsoglio, nel trascinare la sua squadra a questa finale: i suoi cinque rigori parati tra ottavi e semifinali (nei match contro Roma e Rappresentativa di Serie D) pesano infatti tantissimo sull’analisi del cammino compiuto dalla squadra allenata da Ettore Donati.

Ad aggiudicarsi la seconda edizione del premio Golden Boy è invece Ciro Immobile, punta Bianconera di Torre Annunziata che con i suoi goal si è caricata sulle spalle la squadra di mister Bruni sino a trascinarla alla vittoria del torneo.
Immobile che ha messo in mostra grandissime qualità, non limitandosi solo a segnare goal importanti. L’ex Allievi del Sorrento dimostra infatti di rappresentare un mix di qualità molto importanti per un attaccante, qualità che molto probabilmente lo porteranno a trovare una propria dimensione ai vertici del calcio professionistico italiano, se non nella prima squadra juventina. Ad un senso del goal che in certe occasioni ricorda quello di Filippo Inzaghi, infatti, la punta campana unisce grande dinamicità, spirito di sacrificio ed abnegazione, concretezza, altruismo e carattere. Tutte qualità che sono state sicuramente apprezzate dalla giuria di questo premio, composta dagli inviati di Tuttosport, Gazzetta e Corriere dello Sport, dai redattori de Il Tirreno e La Nazione, da un giornalista RAI e dal Responsabile dell’area comunicazione e stampa del Centro Giovani Calciatori, la società organizzatrice del torneo.
Ancora una punta, quindi, si aggiudica questo ambito premio: dopo che lo scorso anno, alla sua prima assegnazione, era stato Guido Marilungo, stella della Primavera doriana finalista ieri e di Lecce ed under 21 oggi, ad aggiudicarselo ecco che un altro attaccante fa suo questo riconoscimento. Con merito, indubbiamente.

Immobile che oltre ad essere il Golden Boy del Torneo vince anche il titolo di capocannoniere. Dieci reti sono un bottino ragguardevole, superiore al già ottimo risultato fatto registrare da Daud lo scorso anno (8 reti in tutto il Torneo), ed è un bottino che permette alla punta di Torre Annunziata di vincere sì il titolo di capocannoniere di quest’anno, ma di salire anche a quota 14 reti totali in questa competizione, record assoluto.
Ecco qui di seguito il riassunto completo della classifica cannonieri della sessantaduesima edizione del Torneo di Viareggio:

Classifica Marcatori

10 goal Immobile (4) (Juventus)
6 goal Beretta G. (Milan);
4 goal Shekiladze (Empoli), Belcastro (Juventus), Pettinari (2) (Roma), Amaral (Leme);
3 goal Comi (2) (Torino), Pucciarelli e Castellani (Empoli), Giovio e Mbakogu (1) (Palermo), Fischnaller (Juventus), D’Angelo (1) (Rapp. Serie D), Vazquez (1) (Chivas), Pisani (Bari), Bangura (2) (Kallon), Alibec (1) (Inter), Viola (Reggina), Gavoci (Cesena);
2 goal Iago (Juventus), Gabbiadini (Atalanta), Tirelli (Rapp. Serie D), Falcinelli (Sassuolo), Tonelli, Dumitru (1) (Empoli), Suciu (1) (Torino), Aya, Acosty e Di Tacchio (Fiorentina), Scardina (Roma), Israel (Maccabi Haifa), Banasiak e Efir (Legia Varsavia), Giannetti (1) (Siena), Scepovic (Sampdoria), Galano (Bari), Arollano, Limenza e Santa Cruz (Club Guaranì), Di Mario (Lazio), Faccini (Mantova), Bianconi (Vicenza), Sklenar, Hanousek e Riha (Dukla Praha), Azizov (Pakhtakor), Badibanga (1) (Anderlecht), Zichi (Vicenza), Cardillo (Cisco Roma), Stevanovic (1) (Inter), Pedrocchi (1) e Oduamadi (Milan), Ciano, Insigne (1) e Maiello (Napoli), Chinellato (Genoa);
1 goal Vaccaro, Failla, Alletto, Benci e Chimenti (1) (Rapp. Serie D), Gavazzeni e Gatto (Atalanta),  Libertazzi e Alcibiade (Juventus), Cappelletti e Laribi (Palermo), Matos, Agyei e Nencioli (Fiorentina), Benedetti e Taraschi (Torino), Vaccaro, Failla, Alletto, Benci e Chimenti (1) (Rapp. Serie D), Brugman, Alderotti, Tognarelli e Saponara (Empoli), Thiam, Jirasek e Bellani (Sassuolo), Tremolada, Destro, Obi e Beretta S. (Inter), Merkel (Milan), Malyaka (Spartak Mosca), Sorbara e Desantis (New York), Sanderson, Vitucci, McConaghy (A.P.I.A), Crommen, Kabasele e Stercky (Anderlecht), Joel, Franco, Juan Aguero e Ivan Aguero (Club Sol de Campo Grande), Carioti e Guidi (Sambenedettese), Vishnjakovs e Ignatans (Ventspils), Bianchini (Esperia Viareggio), Cavalieri (Lazio), Kamara A. (Kallon), Konate, Ogliari, Vinicius e Galassi (1) (Parma), Pomiro (Vicenza), Oussou, Randi e Lignani (1) (Livorno), Aburokem e Hasib (Maccabi Haifa), Pirani e Nazzani (Bologna), Calamai (Siena), Rittinger (1), Major, Kucko, Vadas e Farcas (Kaposvari), Fogaca, Pessalli (1) e Stum (Gremio), Pezzotta, Vezzoli e Bertoli (Pergocrema), Pradisi e Morbidelli (Cisco Roma), Eder  e Everton (Leme), Benitez J. (Club Guaranì),  Mora e Coronado (Chivas), Pompeu (Mantova), Zbozien (Legia Varsavia), Bellomo (Bari), Verdun, Jara e Rojas Peralta (Club Nacional), Tabanelli, Djuric e Ferri (Cesena), Antei, Sciarra e Montini (Roma), Corso, Forgione e Ahmadi (Reggina), Boakye, Miracoli, Aleksic e Polenta (1) (Genoa), Varriale (Napoli).

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Juventus ed Empoli si sfidano per decidere chi sarà la vincitrice della sessantaduesima edizione del Torneo di Viareggio.

Bianconeri che arrivavano da campioni in carica a questa manifestazione per provare a riconfermarsi. Bianconeri arrivati a questa finale dopo un percorso netto fatto di ben poche sbavature, trascinati dai goal di Immobile, dalle giocate dei trequartisti – tra cui un grande Belcastro -, dalla solidità difensiva, dal talento di Pinsoglio e dalla compattezza della squadra tutta.

Qualche difficoltà in più per l’Empoli, invece, che ha dovuto terminare ben due match ai rigori per riuscire a guadagnare la finale. Ultimo atto raggiunto poi grazie ad un Addario in forma straordinaria, dimostratosi grandissimo para rigori, e ad un mix tra tenacia e talento davvero importante.

Juventus che per imporsi si schiera con un 4-3-3 che può tranquillamente trasformarsi in 4-2-3-1 nel corso del match: Pinsoglio in porta, Crivello e Bamba terzini, De Paola ed Alcibiade centrali, Giandonato, Belcastro e Marrone in mediana, Iago ed Esposito esterni ed Immobile centravanti. Dal canto suo l’Empoli risponde con un modulo speculare con Addario in porta, Tognarelli e Mazzanti terzini, Tonelli e Alderotti centrali. Centrocampo composto da Signorelli, Crafa e Guitto, Lo Sicco e Pucciarelli esterni offensivi, Dumitru centravanti.

CRONACA
E’ la Juventus a rendersi subito pericolosa con Esposito: l’ala destra Bianconera scambia con un compagno al limite per poi portarsi in area e scoccare un tiro che risulta però essere molto impreciso.
Subito dopo è invece Immobile a rendersi pericoloso, ma il suo diagonale dal limite sarà respinto da un attento Addario.

Al tredicesimo minuto è però l’Empoli ad avere una palla goal clamorosa: Pucciarelli effettua un tunnel a Bamba con cui serve Guitto, il fantasista empolese stoppa e calcia con potenza incrociando sul secondo palo, schiantando però il pallone proprio contro il montante, a Pinsoglio praticamente battuto.
Giusto il tempo di vedere la lancetta dei secondi compiere un giro completo e Dumitru è lanciato in profondità sul filo del fuorigioco, potendosi presentare a tu per tu con Pinsoglio. La punta empolese prova quindi a superare l’uscita del portiere Bianconero con un pallonetto che è però smanacciato da Pinsoglio quel tanto che basta ad agevolare il rientro della propria difesa, che libera.

A differenza di quanto successo per le semifinali, quindi, la stanchezza sembra proprio non farsi sentire.

Nel momento migliore dell’Empoli la Juventus guadagna un rigore: Addario interviene male non trattenendo un cross basso e Tonelli, cercando di liberare il pallone, impatta contro al piede di Iago, che si era infilato tra lui ed il portiere per impossessarsi del pallone. L’arbitro non ha dubbi e fischia il rigore. Sul dischetto si presenta Immobile che spiazza il pararigori Addario.

A quel punto la partita si fa meno spettacolare ma ancora più combattuta. Se smettono di fioccare azioni da goal come all’inizio del match non scema l’interesse nei confronti di una partita che vede due ottime squadre fronteggiarsi a viso aperto e combattere su ogni pallone, in barba alla tanta stanchezza accumulata in queste due settimane fittissime di partite.

Al trentottesimo minuto Guitto prova a rendersi pericoloso con il suo colpo migliore, il tiro dalla distanza. Calciando da più di venticinque metri, però, il fantasista empolese non trova la porta, con Pinsoglio che controlla in tutta tranquillità, lasciando che il pallone si spenga sul fondo.

In chisura Esposito e Bamba orchestrano una buona azione sulla corsia di destra con il terzino ivoriano che riesce a crossare bene in mezzo dove non arriva la deviazione area di Immobile ma su cui si fa trovare puntuale all’appuntamento Giandonato, la cui conclusione di sinistro di prima intenzione non inquadra lo specchio della porta.

In apertura di ripresa la Juventus raddoppia: Esposito se ne va sulla destra e crossa, Addario interviene ancora in maniera rivedibile sul pallone e lo smanaccia corto, con Immobile che si piomba sul pallone e firma la propria doppietta personale.
Al dodicesimo, quindi, la Juve chiude il match: Iago batte una punizione da più di venti metri. Il pallone, colpito con molto effetto, supera la barriera e corre verso l’incrocio dei pali. Addario si distende completamente e riesce anche a toccare il pallone con la punta delle dita, non riuscendo però a toglierlo dall’incrocio. 3 a 0, prodezza balistica del fantasista spagnolo.

Due minuti e la Juve potrebbe rendere ancora più pesante il passivo. Battendo subito una punizione guadagnata poco oltre il limite, infatti, i Bianconeri prendono in controtempo la retroguardia empolese, non ancora schierata. Iago, trovatosi a tu per tu con Addario, non trova però la via della rete, chiusagli in faccia dal portiere avversario.

Al diciannovesimo, quindi, arriva il quarto goal: Iago guadagna una punizione sul vertice destro dell’area che è lui stesso a battere. Sulla traiettoria prova ad intervenire Immobile, che sfiora e basta mettendo in difficoltà Addario, che riesce solo, ancora una volta, a respingere corto. La difesa, completamente in bambola, non lo aiuta certo (né nel respingere il cross né nel liberare dopo la respinta) ed è ancora una volta Immobile a piombare sul pallone, firmando la tripletta personale.

Empoli che prova a tornare in partita, psicologicamente s’intende, al ventottesimo della ripresa quando sugli sviluppi di un angolo Tognarelli svetta più alto di tutti e sfruttando anche un’incertezza di Pinsoglio firma la rete del 4 a 1.
Non contenti, quindi, gli empolesi segnano subito dopo la seconda rete della loro partita, questa volta sugli sviluppi di una punizione. In questo caso è la retroguardia juventina a pasticciare, dando la possibilità a Tonelli di firmare il 4 a 2.

A cinque dal termine la Juve torna a rendersi pericolosa con Iago che mette in mostra tutta la sua qualità e la sua ottima visione di gioco dando un pallone filtrante coi giri contati a Bamba che dopo essersi infilato in area crossa radente il suolo, non trovando però nessun compagno pronto alla deviazione sotto misura. Sarebbe stato il quinto goal facile.

Poco dopo è invece l’Empoli ad avere un’occasione importante, occasione che infiammerebbe gli ultimissimi minuti di gioco. I toscani, però, non dimostrano lo stesso killer instinct degli avversari e non sfruttano al meglio un’uscita a vuoto di Pinsoglio, non riuscendo ad accorciare ulteriormente il distacco.
Partita che si chiude quindi al quarantottesimo, con Pinsoglio che si distende per respingere una bella punizione calciata da Brugman dalla distanza.

COMMENTO
L’inizio di partita è scoppiettante ed assolutamente all’altezza di una finale del Torneo di Viareggio. Sono i Bianconeri a partire meglio, con il proprio forte reparto offensivo a creare diversi grattacapi alla retroguardia empolese, che comunque, di riffa o raffa, riesce a non farsi bucare.

Dopo un ottimo break empolese, con Guitto che colpisce anche un palo, i ragazzi di Bruni dimostrano ancora una volta tutta la propria cinicità ed esattamente come dimostrato come l’Atalanta mettono in mostra tutto il proprio killer instinct: al primo errore toscano, con Tonelli che non arriva in diagonale sul cross, Addario che non lo trattiene e Tonelli stesso che colpisce Iago nel tentativo di porre una pezza, i Bianconeri passano grazie alla freddezza di Immobile, capocannoniere del torneo.

Da lì in poi le fiammate, praticamente continue fino a quel momento, si diradano, ma il ritmo resta alto. Entrambe le squadre combattono infatti su ogni pallone per portarsi a casa la vittoria. Lo spettacolo tecnico ne risente, ma il match continua a restare molto godibile soprattutto per chi apprezza l’atteggiamento gladiatorio.

Nel secondo tempo sale invece l’appannamento, specialmente delle due difese. Ed è una messe di goal.

Juventus che vince comunque con merito questo Torneo di Viareggio, bissando il successo dello scorso anno.

Vittoria ottenuta nel segno della continuità. Della squadra scesa in campo ad inizio partita oggi, infatti, ben otto giocatori erano stati grandi protagonisti la scorsa stagione.
A quando il salto di qualcuno di questi in prima squadra?

Complimenti doverosi, comunque, anche ad un Empoli che dopo aver eliminato due grandi squadre come Roma e Fiorentina e la sorpresa del Torneo (la Rappresentativa di Serie D) si batte con onore anche in questa finale, non potendo arginare la maggior qualità Bianconera ma dimostrando di essere comunque una squadra importante, che potrà sicuramente integrare numerosi uomini alla prima squadra già a partire dalla prossima stagione.

MVP
Il migliore in campo non può che essere il capocannoniere del torneo, resosi decisivo anche oggi: Ciro Immobile.
La punta campana gioca infatti una grandissima partita fatta di generosità ed incisività, tanto che riesce a segnare tre reti. Non proprio paglia, come si dice.

Immobile che, al solito, mette in mostra grandissime qualità muovendosi tantissimo su tutto il fronte offensivo per tenere in apprensione tutta la retroguardia empolese, dialogando bene coi compagni e dimostrandosi una vera e propria macchina da goal, un killer d’altri tempi che ha ricordato oggi, sotto questo punto di vista, tal Filippo da Piacenza: Inzaghi.
Oltre alla freddezza sul rigore, infatti, la punta Bianconera dimostra di essere assolutamente letale sotto porta, mettendo in mostra un fiuto del goal che ha ricordato oggi, davvero, l’attaccante Rossonero che ha fatto, in passato, anche la fortuna della società di Corso Galileo Ferraris.

Immobile che, tra l’altro, aggiungendo i 10 goal di quest’anno ai 4 della scorsa stagione diventa il miglior marcatore di sempre della storia del Viareggio.

Iago segna un goal d'autore in finale

Honorable mention doverosa per Iago: il fantasista iberico non gioca un Viareggio all’altezza della sua fama e delle sue possibilità, mettendo sì in mostra tutto il suo immenso talento ma non dando continuità alle sue azioni.
Oggi, però, gioca una partita su buoni livelli, trovando un goal straordinario: la sua punizione disegna infatti una traiettoria perfetta che si va ad infilare giusto sotto l’incrocio alla sinistra di un incolpevole Addario, che s’allunga completamente per poter arrivare sulla palla, riuscendo però solo a sfiorarla.

TABELLINO
Juventus vs. Empoli 4 – 2
Marcatori: 20′, 54′, 66′ Immobile, 58′ Iago, 67′ Tognarelli (Emp), 76′ Tonelli (Emp)
Juventus: Pinsoglio, Bamba, Alcibiade, De Paola, Crivello, Giandonato, Marrone, Esposito (22 s.t. Boniperti), Yago, Belcastro (46′ s.t. Libertazzi), Immobile (25′ s.t. Fischnaller). Panchina: Piccolo, Romano, Ferrero, Ferino, Boniperti, Fischnaller, Libertazzi, Pirrotta, Giovinco. All: Bruni.
Empoli: Addario, Mazzanti, Tonelli, Alderotti, Tognarelli, Crafa (33 p.t Shekiladze), Lo Sicco, Signorelli, Guitto, Pucciarelli, Dumitru. Panchina: Gaffino, Pupeschi, Saponara, Brugman, Menegaz, Bianchi, Castellani, Videtta, Shekiladze. All: Donati.

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Di seguito i risultati delle partite giocate alle semifinali del Torneo di Viareggio (in rosso le squadre qualificate alla finale):

Juventus – Atalanta

2 – 0

39’ Iago, 58’ (rig.) Immobile
Empoli – Serie D

0 – 0
(4 – 2 d.c.r.)

 

 

Classifica Marcatori

7 goal Immobile (3) (Juventus)
6 goal Beretta G. (Milan);
4 goal Shekiladze (Empoli), Belcastro (Juventus), Pettinari (2) (Roma), Amaral (Leme);
3 goal Comi (2) (Torino), Pucciarelli e Castellani (Empoli), Giovio e Mbakogu (1) (Palermo), Fischnaller (Juventus), D’Angelo (1) (Rapp. Serie D), Vazquez (1) (Chivas), Pisani (Bari), Bangura (2) (Kallon), Alibec (1) (Inter), Viola (Reggina), Gavoci (Cesena);
2 goal Gabbiadini (Atalanta), Tirelli (Rapp. Serie D), Falcinelli (Sassuolo), Dumitru (1) (Empoli), Suciu (1) (Torino), Aya, Acosty e Di Tacchio (Fiorentina), Scardina (Roma), Israel (Maccabi Haifa), Banasiak e Efir (Legia Varsavia), Giannetti (1) (Siena), Scepovic (Sampdoria), Galano (Bari), Arollano, Limenza e Santa Cruz (Club Guaranì), Di Mario (Lazio), Faccini (Mantova), Bianconi (Vicenza), Sklenar, Hanousek e Riha (Dukla Praha), Azizov (Pakhtakor), Badibanga (1) (Anderlecht), Zichi (Vicenza), Cardillo (Cisco Roma), Stevanovic (1) (Inter), Pedrocchi (1) e Oduamadi (Milan), Ciano, Insigne (1) e Maiello (Napoli), Chinellato (Genoa);
1 goal Vaccaro, Failla, Alletto, Benci e Chimenti (1) (Rapp. Serie D), Brugman, Alderotti, Tonelli e Saponara (Empoli), Gavazzeni e Gatto (Atalanta),  Iago, Libertazzi e Alcibiade (Juventus), Cappelletti e Laribi (Palermo), Matos, Agyei e Nencioli (Fiorentina), Benedetti e Taraschi (Torino), Vaccaro, Failla, Alletto, Benci e Chimenti (1) (Rapp. Serie D), Brugman, Alderotti, Tonelli e Saponara (Empoli), Thiam, Jirasek e Bellani (Sassuolo), Tremolada, Destro, Obi e Beretta S. (Inter), Merkel (Milan), Malyaka (Spartak Mosca), Sorbara e Desantis (New York), Sanderson, Vitucci, McConaghy (A.P.I.A), Crommen, Kabasele e Stercky (Anderlecht), Joel, Franco, Juan Aguero e Ivan Aguero (Club Sol de Campo Grande), Carioti e Guidi (Sambenedettese), Vishnjakovs e Ignatans (Ventspils), Bianchini (Esperia Viareggio), Cavalieri (Lazio), Kamara A. (Kallon), Konate, Ogliari, Vinicius e Galassi (1) (Parma), Pomiro (Vicenza), Oussou, Randi e Lignani (1) (Livorno), Aburokem e Hasib (Maccabi Haifa), Pirani e Nazzani (Bologna), Calamai (Siena), Rittinger (1), Major, Kucko, Vadas e Farcas (Kaposvari), Fogaca, Pessalli (1) e Stum (Gremio), Pezzotta, Vezzoli e Bertoli (Pergocrema), Pradisi e Morbidelli (Cisco Roma), Eder  e Everton (Leme), Benitez J. (Club Guaranì),  Mora e Coronado (Chivas), Pompeu (Mantova), Zbozien (Legia Varsavia), Bellomo (Bari), Verdun, Jara e Rojas Peralta (Club Nacional), Tabanelli, Djuric e Ferri (Cesena), Antei, Sciarra e Montini (Roma), Corso, Forgione e Ahmadi (Reggina), Boakye, Miracoli, Aleksic e Polenta (1) (Genoa), Varriale (Napoli).

Read Full Post »

Older Posts »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: