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Esattamente come successo l’anno scorso andiamo ad esplorare un po’ il mondo dei giocatori che si svincoleranno il prossimo giugno.
Nel farlo partiamo quindi dai portieri della nostra massima serie, il tutto ricordando sempre che questo lavoro è frutto di una ricerca lunga, attenta e minuziosa ma che il risultato di questo lavoro potrebbe comunque contenere degli errori. Insomma, potrebbe succedere che abbia inserito giocatori che non hanno più il contratto in scadenza avendolo rinnovato dopo l’inizio della stagione o che ne abbia tralasciati altri il cui contratto è invece davvero in scadenza.
Ma del resto, purtroppo, i mezzi a mia disposizione sono anche limitati, e mi sono dovuto sobbarcare tutto il lavoro da solo. Spero quindi apprezzerete comunque lo sforzo.
Andiamo quindi subito a vedere quali sono i due nomi più interessanti del lotto tra i nostri estremi difensori.
Tra i 19 portieri che vedranno il proprio contratto scadere al termine della stagione due sono quelli che più tra tutti sembrano avere numeri davvero interessanti e, soprattutto, futuribilità non indifferente.

Vincenzo Fiorillo è l'erede designato di Gigi Buffon
A Genova, sponda Blucerchiata, pare infatti sia in scadenza di contratto Vincenzo Fiorillo, colui che viene da molti considerato l’erede di Buffon.
Il Falco di Oregina ha solo 19 anni (compirà i 20 il 13 gennaio prossimo) ma ha già attirato su di sè elogi sperticati ed interessi vividi oltre che paragoni pesanti. Secondo gli esperti del settore, infatti, è lui il giocatore deputato a raccogliere l’eredità che lascerà Buffon una volta che questo deciderà di appendere le scarpe al chiodo.
Certo, i primi approcci con il calcio professionistico non sono stati dei migliori ma a livello giovanile ha fatto le onde. E’ lui infatti uno dei più grandi protagonisti delle recenti vittorie della Primavera doriana: il 10 aprile 2008, ad esempio, si erse ad eroe nella finale di Coppa Italia vinta dai Blucerchiati parando due dei quattro rigori battuti dai ragazzi atalantini. La stagione successiva, invece, trascina con le sue parate il Doria a vincere il Campionato Primavera e a giocarsi la finale, poi persa, del Torneo di Viareggio, manifestazione di cui viene eletto come miglior portiere.
Ma non solo. Vincenzo è infatti nel giro delle nazionali Azzurre dal 2006, cioè da quando, ancora sedicenne, iniziò a vestire la maglia dell’under 17. Da lì, poi, non ha più mancato all’appuntamento con la nazionale, vestendo anche le maglie delle under 19 e 20, prima del recente sbarco in under 21, rappresentativa di cui è attualmente il titolare.
Anche qui, comunque, Fiorillo non si limita solo a fare presenza. Le sue prestazioni scintillanti, infatti, gli valgono la palma di miglior portiere dell’Europeo under 19 del 2008, chiuso al secondo posto dietro la Germania. E un argento, grazie alle sue parate, arriva anche ai Giochi del Mediterraneo dell’anno successivo.
Meno fortunata, invece, l’esperienza ai Mondiali under 20, chiusa solo ai quarti in un match epico contro l’Ungheria dell’ex compagno Koman. Anche qui, comunque, mette in mostra il suo talento. Soprattutto ai quarti, quando para un rigore ad Aaron, permettendo ai nostri ragazzi di superare l’ostacolo spagnolo.
Fiorillo, tra l’altro, è già stato seguito da moltissime squadre del Vecchio Continente, prima fra tutti quella Juventus che molti dicono abbia individuato proprio in lui il giocatore con cui sostituire Buffon.
Attualmente alla Samp fa la riserva di Castellazzi, ed a gennaio pare possa partire in prestito. Difficile comunque che Marotta e Garrone possano decidere di rischiare di perdere un talento così cristallino a parametro zero, per quanto molti entusiasmi su di un suo possibile futuro da star paiono essersi raffreddati ultimamente.
Qualora non sia già arrivato, insomma, è probabile che arrivi a breve. E parlo del rinnovo del contratto, atto dovuto quando si coltiva per anni un talento del genere sino a portarlo al professionismo.

Andrea Consigli è uno dei giovani portieri più interessanti del calcio italiano
L’altro portiere sotto la lente di ingrandimento gioca invece a Bergamo nella Dea. In Nerazzurro, infatti, pare essere in prossimità di scadenza Andrea Consigli, 22enne portiere milanese.
Cresciuto nella Polisportiva Giovanile Cormano arriva giovanissimo all’Atalanta, squadra che punta molto sulle sue capacità. Cosa che fanno anche i nostri tecnici federali: Consigli infatti, entra nel giro della nazionale giovanissimo, cominciando la sua carriera in Azzurro nell’under 15-16, per poi farsi tutta la trafila: under 17, 18, 19, 20, 21 e nazionale Olimpica.
Il tutto mentre a Bergamo diventa un giocatore sempre più importante della Primavera, squadra con cui disputa tre campionati. Le sue prestazioni gli valgono quindi la chiamata della Sambenedettese: a soli 19 anni, quindi, diventa titolare di una squadra di C1. Nelle Marche, tra l’altro, segna anche un record importante: è suo, infatti, il primato di imbattibilità, 444 minuti consecutivi senza subire reti.
L’anno successivo, quindi, passa a giocare in Serie B. La chiamata arriva infatti dal Rimini, che decide di affidargli la difesa della propria porta nel campionato Cadetto da disputare di lì a breve.
Ancora una volta, quindi, Andrea dimostrerà di che pasta è fatto facendo segnare un record di imbattibilità ancora migliore del precedente, 639 minuti.
La stagione seguente (la scorsa rispetto a quella attuale) torna quindi a Bergamo, dove inizia col fare la riserva di Coppola. Dopo un po’ qualche mese passato a guardare dalla panchina, quindi, Consigli si guadagna il posto da titolare: l’1 febbraio scorso, infatti, esordisce, a soli 22 anni, contro il Catania, diventando il primo portiere della Dea, ruolo che gli appartiene tutt’ora.
Esattamente come per Fiorillo è difficile pensare che la sua dirigenza possa decidere di lasciarlo partire a zero, sarebbe indubbiamente un errore madornale.
Probabile, quindi, che il ragazzo rinnovi nelle prossime settimane, prolungando ulteriormente il matrimonio con la squadra che l’ha svezzato e lanciato nel grande calcio.
Ha invece recentemente rinnovato il proprio contratto Salvatore Sirigu: il portiere Rosanero, infatti, risultava avere il proprio contratto in scadenza ad inizio stagione, quando procedetti a fare una prima ricerca.
Oggi, invece, il suo contratto risulta scadere nel giugno del 2014. Un rinnovo importante per un giocatore che avrebbe sicuramente potuto interessare molte squadre qualora si fosse potuto liberare a zero.
Questi tre, fondamentalmente, erano i giocatori più interessanti del lotto. Ma passiamo a vedere gli altri.

Castellazzi è uno dei portieri più affidabili dell'attuale Serie A
A Genova, sempre sulla sponda Blucerchiata, vedranno i loro contratti scadere il prossimo giugno anche Luca Castellazzi e Matteo Guardalben, rispettivamente primo e terzo portiere del Doria.
Castellazzi, giunto a Genova nel 2005, è uno dei portieri attualmente più affidabili dell’intera Serie A.
Nato a Gorgonzola, cresciuto nel Monza, fa la sua prima esperienza nel calcio professionistico nel Varese dove disputa 18 partite nella stagione 94/95, disputata in prestito nei Biancorossi.
Tornato a casa, quindi, gioca una stagione da titolare nel Monza prima di passare due anni e mezzo a Padova, oltre ad una mezza stagione poco fortunata a Pescara.
Nel 1999 viene quindi ingaggiato dal Brescia, dove inizia col fare la riserva a Bodart per poi guadagnarsi un posto da titolare in una squadra guidata da un certo Roberto Baggio.
Nel 2002 gioca sei mesi in prestito alla Reggina ed i successivi sei a Catania, mentre tra il 2003 ed il 2005 torna a giocare nelle Rondinelle. Prima, appunto, dell’approdo in Blucerchiato, dove per un anno fa da secondo ad Antonioli.
Oggi, 34enne, sta offrendo il meglio di sè: parate mozzafiato e, soprattutto, tanta costanza di rendimento.
Proprio in questi giorni si sta discutendo il suo rinnovo di contratto, la cosa certa è che, nonostante l’età non più verde, qualora non dovesse trovare l’accordo col proprio club potrebbe fare gola a molti, il prossimo giugno.
Guardalben, invece, crebbe nel Verona ed ebbe la sua prima esperienza di rilievo nella Massese, nella stagione 94/95. Tornato a Verona, quindi, giocò un paio di stagioni a buon livello, raggiungendo la Serie A e meritandosi la chiamata del più quotato Parma, dove finirà però per fare il secondo del più giovane Buffon. Dopo quattro stagioni (e tre soli match di campionato disputati) con gli scaligeri, quindi, decide di averne abbastanza della panchina e si trasferisce a Piacenza, dove disputerà due stagioni di A ed una di B, prima di passare al Palermo.
Nel 2006, quindi, torna a Parma per cercare di imporsi come titolare, ma finisce col fare il secondo di Bucci. A fine stagione decide così di passare al Vicenza, dove inizia bene la sua avventura. Dopo poche giornate, però, un grave infortunio lo ferma ai box, pregiudicandone addirittura la continuazione di una carriera disputata ben al di sotto delle proprie potenzialità.
Dopo una stagione da titolare al Treviso, la scorsa, si svincola dalla società veneta e firma con un contratto annuale con la Samp, dove va a fare il terzo dietro a Castellazzi e Fiorillo.
Cosa possa decidere di fare il giugno prossimo è ancora un mistero. Per allora, infatti, avrà compiuto i 36 anni e potrebbe decidere anche di appendere le scarpe al chiodo.

Quale sarà il futuro di Scarpi?
Sull’altra sponda di Genova, invece, è in scadenza Alessio Scarpi, quasi 37enne portiere nativo di Jesolo.
Dopo una carriera divisa tra Reggina, Cagliari, Ancona e Genoa, Scarpi è ora ad un bivio: difficile, infatti, che possa trovare una sistemazione da titolare in Serie A (anche nei Grifoni, infatti, fa il secondo di Amelia). Dovrà quindi decidere se continuare a svernare come riserva di qualche più giovane collega, se scendere di categoria cercando una squadra che possa dargli spazio o se, ancora, appendere le scarpe al chiodo e iniziare a costruirsi una carriera post-calcistica.
A Torino, sponda Bianconera ovviamente, troviamo un altro portiere che potrebbe decidere di abbandonare il calcio giocato. Tra le fila juventine, infatti, vedrà scadere a giugno il proprio contratto quell’Antonio Chimenti che compirà 40 anni proprio il giorno della scadenza dello stesso.
Per lui, barese con esperienze variegate tra Sambenedettese, Tempio, Monza, Salernitana, Roma, Lecce, Cagliari, Udinese e Juventus, è probabilmente venuto il momento di appendere le scarpette al chiodo. Ormai, infatti, si è ridotto a fare il terzo portiere. E vista l’età è anche difficile pensare che qualche squadra di livello (anche in Serie B, probabilmente) possa volergli affidare la propria porta.
Sempre tra i vecchietti è in scadenza anche quel Paolo Orlandoni che è ormai da cinque anni riserva all’Inter.
Il portiere bolzanino, infatti, fa comodo alla società Nerazzurra per via della quota giovani cresciuti nel proprio vivaio da inserire nella lista Champions. Perché è proprio nel settore giovanile interista che crebbe questo ragazzo che ha poi girato mezza Italia: Mantova, Leffe, Casarano, Pro Sesto, Ancona, Foggia, Acireale, Reggina, Bologna, Lazio e Piacenza sono infatti le squadre, oltre all’Inter ovviamente, in cui ha giocato. Davvero un viaggio dello stivale da nord a sud per un portiere, ormai 37enne, che potrebbe decidere di smettere col calcio giocato a fine anno.
Se le esigenze dell’Inter (che intanto sta provvedendo con un ottimo lavoro sul proprio vivaio ad inserire qualche giovane dalla propria Primavera) lo permetteranno, ovviamente.
Tra gli ultratrentenni un altro giocatore che potrebbe decidere di porre fine alla propria carriera da calciatore è Nicola Pavarini, attualmente secondo di Mirante a Parma.
Il portiere bresciano, infatti, compirà 36 anni il giugno prossimo e non è assolutamente detto decida di continuare la propria carriera oltre il giugno prossimo.
A Bologna troviamo invece Roberto Colombo, 34enne monzese cresciuto nelle giovanili del Milan per poi giocare in Valdagno, Fiorenzuola, Solbiatese, Monza, Padova e San Marino prima dello sbarco sotto le Due Torri nel 2006.
In quattro stagioni Colombo ha racimolato solo quattro partite, c’è quindi da capire quale possa essere ancora la sua voglia di continuare a guardare le partite da panca o tribuna.

Lupatelli cambierà aria per trovarsi un posto da titolare?
Non finirà sicuramente quest’estate, invece, la carriera di Cristiano Lupatelli, estremo difensore oggi in forza al Cagliari, dove fa il secondo dell’ottimo Marchetti.
Perugino di nascita, cresciuto nella Fidelis Andria (con cui esordì in B nel 1998), fece il secondo di Antonioli a Roma per due stagioni, prima di diventare il titolare del Chievo dei Miracoli.
Il 9 aprile del 2003, però, la sua carriera subisce un brusco stop: nel corso di un allenamento, infatti, Cristiano s’infortuna al ginocchio destro: lesione del legamento crociato. L’infortunio, già grave di per sè, peggiora per via di una ricaduta sul menisco, così da costringerlo a stare fermo per ben nove mesi.
Nell’estate 2004, quindi, si trova svincolato e decide di trasferirsi a Firenze, dove giocherà 30 partite da titolare.
Dopo le esperienze di Parma e Palermo, quindi, torna a Firenze, dove farà il terzo portiere dietro a Frey e Lobont. Lo scorso anno, quindi, sbarca a Cagliari sperando di rilanciarsi, ma l’esplosione di un altro nuovo arrivato, Federico Marchetti, spegne le sue speranze, relegandolo ancora una volta ad un ruolo di comprimario.
E’ quindi possibile che Lupatelli decida di non rinnovare il proprio contratto, per andare ancora una volta in scadenza e poter decidere del proprio futuro con calma.
Vedremo quindi nei prossimi mesi quale sarà il suo futuro.
Altro giocatore dal futuro incerto è Alfonso De Lucia, nato a Nola il 12 novembre del 1983.
Cresciuto tra le giovanili di Napoli e Parma De Lucia vanta anche una breve esperienza alla Salernitana. Nelle tante stagioni emiliane, comunque, non trova mai il posto da titolare, finendo col decidere, nell’estate del 2007, di passare al Livorno, dove diventa nel corso della stagione scorsa in cui anche grazie alle sue parate il Livorno si aggiudica la promozione in A.
Oggi il 26enne ex under 20 è il titolare della squadra guidata da Cosmi, ma c’è da capire cosa deciderà di fare del proprio futuro.
Come lui anche il finlandese Anssi Jaakkola deve decidere del proprio futuro.
Il 22enne portiere di Kemi, infatti, non ha mai trovato, dal giorno del suo arrivo in Toscana, molto spazio. Oggi, quindi, fa il terzo portiere nella formazione guidata da Malesani ma sembra difficile possa decidere di continuare a stare così ai margini di una formazione, tra l’altro, molto modesta.
Probabile quindi che possa partire, a meno che la sempre più probabile retrocessione senese non possa aprirgli spazi nella formazione titolare che ora non si intravvedono nemmeno.
Scendendo più a sud, fino a Napoli, troviamo invece due portieri il cui contratto scadrà al termine della stagione: tra i partenopei, infatti, stanno per vedere il proprio contratto scadere Matteo Gianello e Gennaro Iezzo.

Quale futuro per Gianello?
Il primo, 34 anni il prossimo maggio, girò per un po’ l’Italia (Chievo, Samp, Siena, Verona e Lodigiani) prima di stabilirsi, nel settembre del 2004, a Napoli. Qui la sua avventura inizia molto bene: ruba il posto da titolare a Belardi e gioca una prima stagione da favola. L’anno successivo, però, è proprio il neo arrivato Iezzo a rubargli il posto in prima squadra, facendolo finire ai margini della stessa.
Oggi, invece, i due si trovano entrambi panchinati dal più talentuoso De Sanctis, non trovando spazio nell’11 titolare. Cosa questa che potrebbe quindi spingere entrambi a fare le valigie una volta che il loro contratto vedrà la propria fine il giugno prossimo.
E se a Napoli sono in due i portieri in scadenza a Milano (sponda Rossonera) e a Roma (sponda Giallorossa) le cose sono anche peggio: Milan e Roma, infatti, hanno ben tre giocatori in scadenza.
Il Diavolo, in realtà, ne aveva tre: Dida, Marco Storari e Flavio Roma.
Poi, però, Storari si è gudagnato a suo di grandi parate ad inizio stagione il rinnovo sino al 2012, il tutto prima di infortunarsi e doversi fermare ai box, chiudendo così mestamente il suo grande momento.
Dida e Roma, invece, continuano ad avere il contratto in scadenza.
Il primo, ormai 36enne, ha avuto in passato un ottimo momento, durato però circa 12 mesi. In quell’anno, comunque, le sue grandissime prestazioni (che portarono qualcuno a definirlo addirittura più forte di un mostro sacro come Buffon) gli valsero un serbatoio di fiducia non indifferente, che portò quindi poi i dirigenti Rossoneri ad offrirgli un rinnovo poi definito folle, facendogli firmare un super contratto che vedrà la scadenza proprio nel 2010.
Oggi, complici gli infortuni di alcuni compagni di squadra, il portiere brasiliano è momentaneamente tornato titolare, ma difficilmente verrà confermato oltre giugno. La fiducia, soprattutto dei tifosi, nei suoi confronti è venuta meno da tempo ed è quindi molto probabile possa decidere di tornare a chiudere la carriera in Brasile.
Il secondo, invece, è rientrato in Italia ad inizio stagione dopo la lunga esperienza (8 anni) in Ligue 1, nel Principato di Monaco.
Lui, comunque, potrebbe facilmente rimanere in Rossonero, magari a fare il terzo portiere. Al momento della firma sul contratto, infatti, venne inserita nello stesso un’opzione per il rinnovo sino al 2011, rinnovo che potrebbe quindi arrivare nelle prossime settimane.
In Giallorosso, invece, sono proprio tre i portieri in scadenza: Artur, Julio Sergio e Bogdan Lobont.
Chi tra questi potrebbe vedere il proprio contratto rinnovato prima della fine della stagione non si sa. Probabilmente solo il secondo, che ad oggi sta fornendo tutto sommato prestazioni quantomeno discrete, e che almeno come secondo potrebbe fare la sua parca figura.
Più difficile, invece, possano rimanere Artur e Lobont.

Difficilmente Lobont resterà a Roma dopo il giugno prossimo
Ma in quel guazzabuglio che è oggi la Roma mai dire mai, come si dice…
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