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Archive for the ‘Next Gen Series’ Category

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
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CRONACA

La prima occasione interessante del match la costruiscono gli ospiti, che attaccano sulla destra con Ruggiero il cui cross sul primo palo è incornato da Lanini, con palla di poco alta sulla traversa.
Lanini che al quarto d’ora spunta in velocità superando Arrondel per poi mettere un pallone basso all’altezza del dischetto, dove Beltrame perde tempo a stoppare la palla facendosi murare la conclusione da Conte.Beltrame

Il match stenta però a decollare davvero. Con entrambe le squadre già qualificate alla fase successiva, infatti, i ritmi restano blandi.
Come succede nella maggior parte di questi casi, quindi, è un calcio piazzato a sbloccare il risultato: l’arbitro vede infatti un fallo inesistente su Coman. Sul punto di battuta si presenta Yaisien, giovane stellina che presentai quasi due anni fa su questo blog, e tiro a giro a freddare il modesto Branescu.

Rotti gli argini, i parigini raddoppiano in chiusura di prima frazione. Quando Coman porta palla, la difesa juventina rincula e lui, giunto al limite dell’area, pennella a giro sotto l’incrocio.

Nella ripresa la Juve, senza più nulla da perdere, prova ad alzare i ritmi del match, andando quantomeno alla ricerca di un goal della bandiera capace di rendere meno amara la sconfitta. Con il fortino parigino che regge però bene.
Poco dopo l’ora di gioco a cercar fortuna è Mattiello, che prova a calciare al volo dal limite su assist di Beltrame. Trovando però la pronta risposta di un attento Areola.

Sbilanciarsi in avanti, però, significa anche creare dei varchi dietro. In uno di questi ci si infila Sanrimat, che dopo aver vinto fortunosamente un contrasto con Rugani calcia sul palo, graziando gli avversari.
Juve che sembra aver finito le energie. Così a cercare la terza rete ci prova Rabiot, il cui tiro a giro dal limite è però smanacciato in angolo da Branescu.

Proprio nel momento migliore dei parigini, però, ecco il goal juventino che accorcia le distanze: a realizzarlo è Beltrame, con una bella volèe dal limite ad incrociare.

Beltrame che a quattro dal termine s’infila in area e calcia in diagonale, trovando però la pronta risposta di Areola a negargli la via del goal.
Il pareggio arriva però a tempo praticamente scaduto, con Bonatini lesto a girare in rete sotto misura un cross basso proveniente dalla sinistra per il 2 a 2 finale.

COMMENTO

Chi pensava che il PSG fosse solo petroldollari e superstar acquistate a suon di milioni (leggasi Thiago Silva ed Ibrahimovic su tutti, con Lucas in arrivo a gennaio) si sbagliava di grosso.

Perché a Parigi negli ultimi anni, e già da prima dell’arrivo dei qatarioti, sono stati capaci di costruire uno dei migliori settori giovanili dell’intero paese. E, quindi, d’Europa.

La riprova la si ha proprio – anche – guardando le prestazioni della squadra alla Next Gen Series, dove inserita in un contesto tutt’altro che semplice (con Juve, City e Fenerbache) riesce ad arrivare prima nel proprio girone. Dando, oggi, gran filo da torcere anche ai Bianconeri, capaci di rimontare solo nel finale.

Diversi i giocatori sicuramente interessanti con prospettive di giocare in Ligue 1, tra le fila dei capitolini.

Due, in particolari, sono però giocatori con grandi possibilità di imporsi in prima squadra. Ed in un contesto come quello del PSG attuale vuol dire TANTISSIMO.

Da una parte Adrien Rabiot, capace di stregare Ancelotti che già – nonostante sia ancora minorenne – l’ha fatto esordire sia in campionato che in Champions.

Dall’altra Abdallah Yaisien, uno dei talenti più puri e interessanti del nuovo corso francese. Che avrà però grandissima difficoltà ad imporsi in quel di Parigi, visto il sovraffollamento là davanti.

Dal canto suo la Juve lascia invece un pochino più tiepidi.

Perché parte malino finendo sotto di due goal, mette in mostra un portiere che non si capisce come possa indossare quella maglia, senza individualità di spicco come possano esserci dall’altra parte.

Poi nella ripresa si alza di tono, cerca la rete con più insistenza, aumenta il ritmo, si prodiga per trovare un pareggio che finalmente arriva allo scadere.

Partita nel complesso non emozionantissima, vissuta sugli alti e bassi di un match che comunque per la classifica valeva relativamente poco.

MVP

Difficile assegnare la palma di migliore in campo non essendoci stato un vero e proprio dominatore della partita.Abdallah Yaisien
Alla fine però, dovendo operare una scelta, opto per il pluricitato Yaisien: classe pura al servizio del collettivo.

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La Next Gen Series dello scorso anno, quella che vide l’imposizione finale di un’Inter – Primavera – guidata da Stramaccioni, non la seguii, non trovandone il modo.

Quest’anno spero invece di riuscirci. Che la rete mi sia amica.

Proprio oggi sono riuscito a recuperare il match tra Tottenham e Barcellona, due settori giovanili interessanti pronti a dare battaglia per imporsi a livello Europeo.

Prima di questa partita i padroni di casa erano riusciti ad imporsi 3 a 2 in Germania contro il Wolfsburg. Non era invece andato benissimo l’esordio Blaugrana, con i giovani di Barcellona incapaci di andare oltre l’1 a 1 casalingo contro l’Anderlecht.

Entrambe le squadre, con motivazioni differenti, scendono quindi in campo alla ricerca dei tre punti.

Ed è un Barcellona che dimostra da subito il dente avvelenato dopo i due punti persi in Spagna contro la compagine belga. Così dopo un minuto di gioco i giovani Blaugrana recuperano una palla a metà campo e vedono Godswill, il terzino destro, puntare l’area avversaria per scaricare poi un destro troppo docile e centrale, che viene bloccato senza problemi da Vigouroux.

Nel complesso però la partita fatica a decollare. Entrambe le squadre non si risparmiano sotto il punto di vista del dinamismo, anche sfruttando la freschezza dovuta alla giovane età, ma qualche indecisione in più la dimostrano sotto il profilo tecnico, laddove esce tutta la – ancora – scarsa maturità dei ragazzi in campo.

Per vedere un’azione degna di nota dobbiamo quindi attendere il dodicesimo, quando Godswill mette in mostra tutte le proprie lacune subendo un tunnel di tacco da Kevin Stewart (terzino sinistro nonché capitano Spurs) che così facendo lancia Alex Pritchard sulla fascia. Conversione verso il centro, tiro a girare sul secondo palo che si spegne alto sopra la traversa.

Per provare a sbloccare il risultato il Barça si affida agli schemi da calcio piazzato. Così quando Adama è scioccamente steso da Stewart (troppo avvezzo alle entrate in scivolata) capitan Nando si porta sul punto di battuta (lato destro dell’area) e centra un pallone rasoterra, più o meno all’altezza del dischetto del rigore, cui va incontro il centrale difensivo camerunense Macky Bagnack, che gira però a lato di prima intenzione.

La rete Blaugrana è comunque nell’aria e arriva al diciannovesimo minuto quando Xavier Quintillà Guasch mette in mostra tutta la sua tecnica (nota bene: gioca terzino sinistro) effettuando un lancio a tagliare tutto il campo in direzione di Adama, l’ala destra della formazione catalana. Messa palla a terra saltare Kevin Stewart, che aveva dimostrato di temere e subire la rapidità dell’esterno avversario anche nell’azione raccontata qui sopra, è un gioco da ragazzi, seminarlo più facile che bere un bicchier d’acqua e centrare la palla sul primo palo l’unica alternativa possibile.
Qui spunta Sandro, lesto a seguire l’azione per infilarsi tra Milos Velijkovic e Dominic Ball, i due centrali difensivi Spurs. E altrettanto rapido e deciso a girare la palla sul secondo palo, dove Vigouroux non può nulla.

La reazione è comunque quasi istantanea. Tre minuti e Alexander McQueen (terzino destro Spurs) è servito a destra, sulla corsa, e centra un pallone su cui cerca d’intervenire Souleymane Coulibaly (punta), che è però ben contrato da Robert (l’altro centrale Blaugrana assieme a Bagnack), che lo chiude in angolo.

Subito dopo è invece Giancarlo Gallifuoco a provarci. Il suo destro al volo dal limite finisce però ben lontano dalla porta difesa da Ondoa.

Il giocatore più pericoloso dei padroni di casa, che dopo la scoppola di Sandro prendono abbastanza bene il controllo del campo, è comunque proprio Coulibaly, la punta centrale dell’attacco Spurs. Che intorno alla mezz’ora, e nell’arco di una mezza dozzina di minuti, ci prova un paio di volte in rovesciata, in entrambi i casi non riuscendo però a trovare lo specchio della porta Blaugrana.

Coulibaly che appena scocca il quarantunesimo mette in mostra tutto il proprio potenziale, facendo tutto bene fuorché la conclusione. Kenneth McEvoy (ala destra) centra un pallone che Bagnack spazza di prima intenzione. La sfera finisce però a Nabil Bentaleb che serve rapidamente Gallifuoco, abile a girare il pallone in area di prima intenzione.
Dove Coulibaly si va a trovare in situazione di uno contro uno con Robert, con Macky Bagnack salito sull’italoaustraliano e messo fuori combattimento proprio dal tocco rapido di ques’ultimo.
A quel punto per il 17enne ivoriano ex Siena è un gioco da ragazzi liberarsi del diretto marcatore con un bel colpo tacco. Non resterebbe che freddare Ondoa. Sul più bello, però, viene meno la freddezza, e la Scarpa d’Oro del Mondiale under 17 del 2011 (dove segnò ben 9 reti – di cui 4 contro la Danimarca e 3 contro il Brasile -, convincendo gli Spurs a prelevarlo dai Bianconeri toscani) calcia potente ma centrale, non impensierendo il camerunense Joseph Fabrice Ondoa Ebogo, che neutralizza la conclusione in due tempi.

In chiusura di tempo è invece Pritchard a rendersi pericoloso: con una serie di doppi passi imbambola Godswill, lo supera e calcia a giro cercando il secondo palo, battendo Ondoa ma trovando la traversa a negargli la gioia del pareggio.

A dieci minuti dall’inizio della ripresa Xavier Quintillà vuole mettere nuovamente in mostra la prelibatezza del suo sinistro e lancia Ebwelle, che dopo aver addomesticato il pallone calcia senza però trovare lo specchio.

La ripresa sembra quindi arridere al Barcellona, schiacciato dai padroni di casa per tutta quella porzione di primo tempo che andava tra la loro rete e la fine dello stesso.
Al sessantaduesimo così Ebwelle e Sandro si incrociano col primo che scarica palla al secondo, il cui tiro si spegne però a lato.

Proprio Sandro, l’autore dell’1 a 0, trova il raddoppio. E’ il settantatreesimo quando Ondoa rilancia lunghissimo dalla propria area e trova il duo di centrali Spurs assolutamente impreparati a quell’eventualità. Cosa che invece evidentemente non riguarda la punta Blaugrana, lestissima a partire in velocità, far suo il pallone, non farsi rimontare dagli avversari e bucare Vigouroux con un bel destro all’incrocio dei pali.

In chiusura poi sarà proprio il portiere di casa a consegnare al Barça il possibile 3 a 0. Col neo entrato Joel, però, che calcerà proprio contro all’estremo difensore un pallone praticamente solo da spingere in porta.

Nel recupero c’è così ancora tempo per un sussulto: McEvoy svetta di testa sul primo palo, su azione di corner, girando la palla verso la porta difesa da Ondoa, salvato solo dalla traversa.

Tottenham 0, Barcellona 2. Pur senza mettere in mostra talenti alla Xavi, Iniesta o Messi il Barcellona continua quindi ad avere un settore giovanile di tutto rispetto.

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