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Clima teso in casa Bianconera: la squadra, infatti, è contestata sia nel momento dell’arrivo allo stadio (dove i giocatori, sul proprio pullman, sono oggetto di insulti e lancio di uova da parte di una ventina di tifosi) che all’interno dello stesso (con i tifosi in curva che danno le spalle al campo al momento dell’inizio del match).

Cannavaro immortalato mentre prova a trovare la via del goal in acrobazia
Clima che non è certo il massimo per disputare un match di campionato in una situazione già delicata. E da subito è chiara la differenza di tranquillità tra le due squadre: nonostante occupi l’ultimo posto in classifica, infatti, il Catania gioca con calma olimpica, senza fretta e senza mostrare di subire minimamente la pressione di una situazione di classifica non certo rosea.
LA CRONACA
E’ un primo tempo piuttosto noioso quello giocato a Torino: da una parte la Juventus non fa nulla per rendere spettacolare il match, dall’altra il Catania si limita, anche giustamente, a fare il minimo indispensabile per provare a portare a casa il match.
Dopo sei minuti di gioco Martinez spunta in velocità sulla destra e mette dentro un pallone che è però allontanato da Caceres. Sullo stesso arriva Biagianti che prova quindi a calciare dal limite, il pallone però non gira come dovrebbe e termina a lato.
Dalla parte opposta, invece, è Amauri che prova a rendersi pericoloso: dopo essersi allargato sulla destra punta Spolli e una volta creatosi quel metro di spazio necessario a provare a calciare in porta scocca un tiro sbilenco che termina ben oltre il secondo palo.
Al tredicesimo Morimoto ha una ghiottissima occasione: lanciato in contropiede si infila tra le maglie della difesa avversaria puntando la porta difesa da Manninger venendo però rimontato e chiuso da un grandissimo Legrottaglie, maiuscolo nell’intervenire proprio nel momento in cui la punta catanese stava per scoccare il tiro.
Cinque minuti più tardi è invece Tiago a provarci: liberato al limite da uno scarico di Diego calcia mollemente di interno, passando praticamente il pallone ad Andujar.
Come se non bastasse, quindi, Tiago decide di rendersi protagonista negativo anche nella propria area oltre che in quella avversaria: al ventunesimo Llama calcia una punizione (dubbia, in realtà) dalla trequarti, crossando in mezzo. Sul pallone prova ad arrivarci Spolli, che viene però vistosamente trattenuto da Tiago: Pierpaoli non ha dubbi ed assegna un rigore che oserei definire solare.
Sul dischetto si presenta quindi Martinez che ha buon gioco nel colpire il pallone e spiazza Manninger.

Martinez spiazza Manninger
A quel punto di ci aspetterebbe una reazione di orgoglio di una grande squadra ferita, solo che oggi la Juventus di grande ha solo la tristezza che trasmette con il proprio atteggiamento remissivo e con la soporificità del suo gioco.
Un paio di occasioni nei dieci minuti successivi allo svantaggio, comunque, le produce: prima Amauri spizza in area dal limite dove trova Cannavaro che si coordina benissimo, rovesciando; sul pallone, diretto probabilmente a lato, arriva la zampata di Trezeguet, che non trova però lo specchio. Anche se l’avesse trovato, comunque, il goal non sarebbe stato valido: il guardalinee, infatti, aveva sbandierato una posizione di fuorigioco (molto dubbia).
Tocca poi invece a Marchisio, liberatosi sulla destra sugli sviluppi di una rimessa laterale, infilarsi nelle maglie della difesa avversaria per crossare basso sul secondo palo cercando Amauri. La punta di Carapicuiba è però anticipata in angolo da un grande intervento di Alvarez.
A quel punto, siamo appena prima della mezz’ora, la partita scende ulteriormente di tono, ed i ritmi si abbassano ancor più di quanto già non fossero a terra.
A fine tempo, quindi, qualche piccolo ritorno di fiamma: prima Llama ci proverà con una punizione dalla trequarti facilmente parata da Manninger, poi Amauri pescherà in area Tiago con il centrocampista portoghese che si farà però rimpallare la conclusione da un difensore, infine il solito Llama calcerà una punizione in mezzo con Martinez che arriverà puntuale all’appuntamento col pallone mettendo però a lato.
La ripresa inizia con una Juventus più determinata.
Ci vorranno comunque sei minuti prima di vedere la prima conclusione: dopo aver portato palla orizzontalmente Diego allarga per il sempre arrembante Caceres, che rimette in mezzo di prima. Sul pallone arriva proprio Diego che può battere una sorta di rigore in movimento, messo però alto dal trequartista brasiliano.

Segnali incoraggianti da Diego che lotta su ogni pallone e serve anche un assist
Poco più tardi è invece Grosso a provarci: convergendo dalla sinistra, infatti, il terzino della nazionale prova a cercare la via della rete personale, trovando però l’opposizione di un avversario.
Tocca poi ad Amauri: imbeccato da un servizio di Diego stoppa al limite cercando poi la conclusione rapida, non trovando però, ancora una volta, lo specchio.
Dalla parte opposta, e siamo al sessantesimo minuto, è invece Morimoto a provarci. Anche lui come Amauri però non trova, servito al limite dell’area, la porta, calciando a lato.
Due minuti più tardi, quindi, la Juve costruisce la prima bella azione della partita: Tiago verticalizza per Trezeguet che appoggia subito per Salihamidzic il quale gliela restituisce a campanile di prima intenzione. Dopo aver stoppato di petto sul limite dell’area, quindi, David filtra per l’accorrente Amauri che questa volta troverà sì lo specchio ma il suo tiro, centrale, sarà facilmente parato da Andujar.
Lo stesso Brazzo, protagonista di quest’azione, si rende protagonista anche poco dopo: lancio lunghissimo di Cannavaro, stop del centrocampista bosniaco che si libera poi al tiro. Il suo diagonale, però, termina di poco a lato.
Il goal è comunque nell’aria. Ed al sessantacinquesimo, infatti, arriva: il lancio in area (un lob perfetto) questa volta è effettuato da Diego, lo stop ed il tiro sempre da Salihamidzic. Che questa volta, a differenza di quella precedente, riesce però a trovare lo specchio ed a bucare Andujar per il goal che vale il pareggio.
La Juventus sembra comunque non volersi accontentare, a quel punto. Pare anzi che i giocatori di Ferrara vogliano sfruttare l’inerzia del match, nettamente a loro favore nel secondo tempo, per cercare la vittoria.
Giusto dieci minuti dopo la rete del pareggio, quindi, Giovinco, subentrato poco prima a Tiago, imbecca con un bellissimo filtrante Trezeguet che, pescato in area, cerca il 2 a 1 trovando però la pronta risposta del portiere argentino che gli si oppone in uscita.

Hasan Salihamidzic realizza sottomisura il goal del pareggio
Altri sette minuti ed è Legrottaglie a provarci su di una punizione-cross di Diego. Il suo colpo di testa, però, finisce di almeno un metro oltre la traversa. E’ sempre lui, quindi, che ci riprova anche a quattro dal termine: sugli sviluppi di un angolo Caceres va a crossare in mezzo da destra trovando ancora una volta il centrale difensivo, il cui colpo di testa è però rimpallato da un difensore.
E sulla ripartenza il Catania torna in vantaggio: Plasmati riceve a centrocampo e lancia in profondità Izco che si infila nelle praterie lasciate dai Bianconeri (con i centrali che erano nella metàcampo avversaria per via del corner appena battuto) per andare a bucare l’uscita di Manninger.
A quel punto la Juventus tenta quindi, nei pochissimi minuti che restano, l’arrembaggio forsennato all’area avversaria. I giocatori Bianconeri, però, non paiono trovarsi troppo a proprio agio nelle vesti di novelli predoni, così che tutti i loro tentativi di riportare in equilibrio il match risultano vani.
IL COMMENTO
La crisi tecnica dei Bianconeri è sempre più evidente e colui che dovrebbe portare la squadra a veleggiare fuori da questa situazione – Ferrara – non sembra essere all’altezza della situazione.
Anche oggi, infatti, la squadra è sembrata, specialmente per quanto riguarda il primo tempo, di una mollezza imbarazzante.
A che pro, poi, ripresentare un Tiago le cui prestazioni almeno discrete nella sua avventura juventina si contano sulle dita di una mano?
Certo, non si può dire la Juventus sia stata fortunata con gli infortuni quest’anno. La cosa, però, non può essere presa a giustificazione a maggior ragione in relazione ad un partita nella quale si incontra l’ultima classificata del campionato, nonché la sola squadra, fino a quel momento, ad essere riuscita a vincere una sola partita.

Caceres è stato ancora una volta uno dei più positivi tra le fila Bianconere
Catania che, dal canto suo, gioca un’ottima prima frazione di gioco: sfruttando la pochezza degli avversari, infatti, i siculi controllano bene il campo, occupandolo al meglio e non rischiando mai nulla di particolare. Riuscendo anche, come abbiamo visto, a passare in vantaggio grazie ad un rigore sacrosanto.
Nella ripresa con l’aumento della pressione della squadra di casa il loro rendimento è sicuramente sceso molto. Un po’ per via della fortuna, un po’ per la capacità di tenere comunque i nervi saldi, gli etnei sono stati quindi capaci di riuscire a strappare tre punti insperati prima dell’inizio del match, sfruttando al massimo l’unica vera occasione che sono stati in grado di creare nella ripresa, imbastendo una ripartenza coi fiocchi.
MVP
In una partita come questa, spaccata decisamente in due tronconi, non posso che votare due giocatori: per quanto concerne la prima frazione di gioco, quindi, la mia preferenza ricade su Llama. Molto mobile, infatti, il centrocampista catanese mette in mostra anche una discreta tecnica di base e crea in più occasioni qualche problema alla retroguardia Bianconera. E’ lui, tra l’altro, il giocatore capace prima di guadagnare la punizione decisiva ai fini del primo goal e poi di scodellare il pallone in area giusto in direzione di Spolli, catalizzando quindi in quel punto l’attenzione dell’arbitro.
Per quanto riguarda la ripresa, invece, il nome che faccio è quello di Salihamidzic. Non tanto perché il centrocampista bosniaco, goal a parte, abbia impressionato particolarmente quanto perché, pur con tutti i suoi evidentissimi limiti tecnici, dà una scossa alla sua squadra mettendo in campo tutto il cuore che ha e riuscendo quindi a mettere l’inerzi della partita nettamente a favore dei suoi.
IL TABELLINO
Juventus vs. Catania 1 – 2
Marcatori: 23′ Martinez, 66′ Salihamidzic, 87′ Izco.
Juventus: Manninger; Caceres, Legrottaglie, Cannavaro, Grosso; Melo (33′ Salihamidzic), Marchisio, Tiago (66′ Giovinco); Diego; Amauri (70′ Del Piero), Trezeguet. A disposizione: Chimenti, Grygera, Molinaro, De Ceglie. Allenatore: Ciro Ferrara.
Catania: Andujar; Alvarez, Silvestre, Spolli, Capuano; Carboni, Biagianti, Ledesma (59′ Izco); Martinez, Llama (78′ Bellusci); Morimoto (69′ Plasmati). A disposizione: Campagnolo, Augustyn, Moretti, Ricchiuti. Allenatore: Sinisa Mihajlovic.
Arbitro: Pierpaoli (Firenze).
Ammoniti: 24′ Tiago, 42′ Morimoto, 45′ Diego, 53′ Cannavaro, 57′ Marchisio.