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Archive for the ‘Liga Adelante’ Category

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
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Non sono un esperto di Paesi Baschi, pur seguendo da sempre – e con un occhio di riguardo – le gesta dell’Athletic Bilbao, alfiere di una intera popolazione.
Però immagino che da quelle parti stiano trovando un motivo in più per sperare in una futura separazione dalla Spagna.

La storia che vi racconto oggi è questione recente, di pochi giorni fa. Quando cioè il piccolo SD Eibar ha battuto l’Alaves in un match valevole per la quarantesima giornata di Liga Adelante (la seconda divisione spagnola) ottenendo la matematica promozione nella Liga BBVA.

Guadagnandosi quindi, sul campo, la possibilità di sfidare due giganti del calcio mondiale come Real Madrid e Barcellona, oltre al rampantissimo Atletico Madrid del Cholo Simeone e, perché no, dare vita ad un interessantissimo derby con l’Athletic Bilbao.

Perché ho specificato “sul campo”?

Perché il piccolo Eibar – meno di 28mila abitanti – potrebbe vedere sfumare un diritto acquisito col sudore della fronte a causa di un decreto Reale promulgato quindici anni fa. Secondo cui, in soldoni, il capitale sociale dell’SD Eibar non sarebbe sufficiente a poter iscrivere la squadra alla prossima Liga.

Una vera e propria beffa per una società serie e sana (non risultano debiti, paga gli stipendi sempre in maniera puntuale) che nonostante un fatturato di soli 400mila euro l’anno (ovvero, l’ammontare del bonus che un singolo giocatore del Real Madrid ha percepito per la vittoria della Champions League) è riuscita nell’impresa di effettuare un doppio salto mortale nel corso di due anni.

La scorsa stagione, infatti, gli Armeros vinsero la Tercera davanti alle squadre B di Villareal ed Almeria.

Quest’anno, quando siamo praticamente giunti al termine di un campionato molto combattuto, l’Eibar guida la classifica con un punto di vantaggio sul nobile decaduto Deportivo La Coruna, ma soprattutto ha sette punti di vantaggio sul trio Las Palmas – Barcellona B – Sporting Gijon. Che, a due partite dal termine, significa promozione sicura.

O meglio, non così sicura proprio in merito a questa gatta da pelare che il Presidente del club, Alex Aranzábal, sta provando a risolvere.

Per farlo è necessario l’ingresso in società di nuovi soci. Che, con l’apporto di capitale fresco, permettano all’Eibar di regolarizzare la propria posizione rispetto al succitato decreto Reale, potendosi quindi iscrivere a tutti gli effetti alla Liga 2014/2015.

Armeros che dovrebbero aver tempo fino all’8 agosto per espletare quanto necessario. Un tempo credo sufficiente a liberarsi anche di questo inghippo, coronando così una splendida favola sportiva.

Senza grandi nomi tra le proprie fila, e basandosi appunto su una gestione oculata e corretta della società, l’Eibar ha infatti compiuto una sorta di miracolo, arrivando a meritarsi l’ingresso nell’olimpo del calcio spagnolo.

Sancito da una rete di José Ignacio “Jota” Peleteiro, capace di stendere il Deportivo Alaves e far partire la festa.

Allenatore della squadra è il bilbaino Gaizka Garitano, che dopo aver passato cinque anni all’Athletic girovagò un po’ per il paese, passando cinque stagioni anche nello stesso Eibar, oltre che tre nella Real Sociedad.

Appese le scarpe al chiodo nel 2009, quindi, subito fischietto al collo e via con tre anni da vice proprio negli Armeros, di cui, dal 2010 al 2012, ha allenato anche la squadra B.

Poi, la promozione a coach del primer equipo. E questo doppio, fantastico, salto mortale in avanti.

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Il calcio è bello a qualsiasi latitudine ed a qualsiasi livello. Proprio per questo quando mi imbatto in partite certo non “di cartello” non mi tiro indietro.

E’ il caso di di Barcellona B – Numancia, partita valevole per il campionato di Liga Adelante (Serie B spagnola) che si sta disputando proprio quest’anno (e che, a oggi, è guidato dall’Elche).

Partita logicamente interessante in quanto dà la possibilità di visionare quei giocatori che sono in rampa di lancio nel Barça B, ovvero sia l’ultimo scalino prima della squadra più forte del mondo.

Diversi i talenti in campo. Su tutti sicuramente quel Gerard Deulofeu da più parti indicato come prossimo “crack” della cantera Blaugrana. Ma non solo. Occhi ben piantati anche su Rafinha, fratello minore di Thiago Alcantara. E in generale su un po’ tutti gli 11 Blaugrana in campo. Perché, come si sa, il passo tra il Barça B ed il Barcellona spesso è molto breve.

E l’1 a 0 dei padroni di casa arriva proprio su una magia (per non dire follia) dell’ala numero 7 destinata a grandi successi in carriera: Deulofeu.

E’ lui che al ventesimo minuto riceve da Grimaldo sulla sinistra, scambia con un compagno entrando in area, si porta a spasso TRE difensori con una seria di dentro-fuori  e alla fine, esattamente tredici secondi – e numerosi dribbling – dopo aver ricevuto la palla effettua un cross basso sul secondo palo dove Lobato, tutto solo, non ha alcuna difficoltà a spingere in rete.
Ma azione davvero da lustrarsi gli occhi, quella di Deulofeu. E chissà quanto si stanno sfregando le mani sulle rambla, pensando al nuovo gioiellino – solo diciottenne – pronto da lanciare in prima squadra!

E’ comunque una partita piuttosto aperta. Perché il Barcellona ha un tasso tecnico probabilmente superiore ma certo non in maniera devastante. Ed il Numancia, nonostante una difesa assolutamente da rivedere (come dimostrato dal goal dell’1 a 0) non ci sta a perdere. Lo spettro della Segunda B (nostra Lega Pro) è un ottimo stimolo per i giocatori di Soria.

Per vibrare ancora dobbiamo comunque aggrapparci ad una sfuriata del solito Deulofeu, nettamente il giocatore più dotato in campo.
E’ lui che poco oltre la mezz’ora prende palla a metà campo e, un po’ alla Messi, punta la porta avversaria. Quattro gli avversari saltati, fino a chiudersi, proprio appena dentro l’area di rigore del Numancia, in un cono formato da tre difensori ed il portiere in uscita, andando così a sprecare l’occasione per segnare un eurogoal assurdo.

E’ sempre un’invenzione del numero 7 Blaugrana a dare il la ad un’azione pericolosa. Quando con un bel filtrante da poco oltre la metà campo spacca la difesa della squadra che fu di Dwight Pezzarossi per smarcare Luis Alberto a tu per tu con Herrerin. Qui, però, la punta della formazione di casa si allargherà troppo nel tentativo di saltare l’estremo difensore avversario, permettendo ai difensori di rientrare e facendo sfumare la possibilità di trovare il raddoppio.

Punta del Barça che dimostrerà approssimazione anche un paio di minuti più tardi quando sull’asse Grimaldo-Deulofeu (sempre lui, strano) nascerà l’azione che lo porterà a calciare dal limite con buono spazio. Ma, per sua sfortuna, senza altrettanta precisione. Palla che si spegnerà a lato.

Tifosi del Barcellona B che tremano quindi solo ad inizio ripresa, dopo una prima frazione assolutamente tranquilla.
A farli spaventare è Satrústegui, che converge in area da sinistra per calciare un diagonale potente che non è però per nulla preciso e si spegne a lato.

La ripresa mostra comunque un Numancia molto più combattivo e determinato del primo tempo. Così che escono tutti i limiti della non irresistibile difesa di casa.
Che comunque regge l’onda d’urto fino al cinquantaduesimo quando Julio Alvarez scodella una palla da destra a sinistra in area di rigore, dove Natalio – dimenticato da Balliu un po’ in stile Maicon ieri sera – è bravo a scattare per bucare facilmente un tutto sommato incolpevole Masip per la rete del tutto sommato meritato 1 a 1.

Julio Alvarez che pochi minuti più tardi sveste i panni dell’assistman provando ad infilarsi quelli del bomber, con la sua girata sotto misura che è però preda di un attento portiere blaugrana.
Ripresa che diventa terra di conquista per gli ospiti. Così dopo un quarto d’ora dal via è ancora Natalio a rendersi pericoloso, con una conclusione al volo dal limite che però non inquadra lo specchio.

Punto di svolta del match che arriva al settantesimo quando Sergi Gomez abbatte Cedrick giusto al limite dell’area, venendo espulso e lasciando i suoi in dieci uomini.
Negli ultimi venti minuti, così, si scatena l’inferno.

Per dieci minuti le squadre si fronteggiano a viso aperto con continui ribaltamenti di fronte, senza però riuscire a pungere.
All’ottantatreesimo, invece, il goal che sblocca entrambe. Quando Cedrick (bell’innesto nella ripresa, dà brio alla squadra) entra in area da sinistra e serve in mezzo all’accorrente Del Pino, che calcia di prima intenzione a fil di palo là dove Masip non può nulla, per il momentaneo 2 a 1.

Il Barça però non ci sta. E dopo nemmeno due minuti arriva lo straordinario pareggio di Luis Alberto. Che riceve palla al limite sinistro dell’area avversaria, controlla e spera un razzo sotto il secondo incrocio, colpendo il palo interno e freddando senza scampo Herrerin. 2 a 2.

Gli schemi sono però saltati. Così il Numancia riparte dal centro, manovra, e in poco più di un minuto si trova a colpire a sua volta: Malon centra da destra, Juanjo fa valere la stazza e sovrasta Balliu (ancora lui) e firma il 3 a 2 esterno. Che però non è il risultato definitivo.

Perché questo pazzissimo finale di match riserva ancora delle emozioni. Il Barça infatti non ci sta e nonostante l’inferiorità numerica ci crede e ci prova.
Schemi saltati, la partita diventa un continuo flipper, una rincorsa a palla ed avversari senza sosta.

Cosa che fa saltare la testa a Rafinha, che per bloccare una ripartenza del solito Cedrick si lancia in scivolata intervenendo alle spalle dell’avversario, abbattendolo senza pietà. Secondo rosso diretto, Barça B in 9.

A questo punto si perde molto tempo per soccorrere il numero 10 numanciano, rimasto a terra. Così il tempo di recupero, inizialmente pattuito in tre minuti, si espande.
Cosa non da poco. Perché l’incredibile 3 a 3 arriverà al novantacinquesimo minuto, quando Luis Alberto si propone in propulsione offensiva sulla sinistra venendo steso – in maniera davvero sciocca – da Del Pino al limite dell’area. Per l’arbitro non c’è dubbio: calcio di rigore.

Sul dischetto si presenta Lomban, che spiazza il portiere avversario ponendo fine ad un match assolutamente rocambolesco.

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