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Archive for the ‘Brasileirao’ Category

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E’ terminato ieri il Brasileirao, massimo campionato brasiliano.Brasileirao

Proprio di Brasileirao ho voluto parlare con Stefano Silvestri, grande esperto di calcio brasiliano (e, ahilui, tifoso del Fluminense) nonché redattore di Calcio Sudamericano.

Così dopo il viaggio alla scoperta del calcio ecuadoriano ecco una nuova intervista per approfondire meglio un campionato sud americano…

Partiamo dal fondo della classifica: vincere un campionato e retrocedere la stagione successiva. Sembra incredibile ma è capitato al Fluminense…

Il crollo del Flu affonda le radici nella gestione scellerata dell’intera stagione. La palla di neve ha iniziato a rotolare poco dopo l’eliminazione dalla Libertadores, quando le cessioni di Thiago Neves e Wellington Nem non sono state surrogate da rimpiazzi all’altezza. Gli infortuni continui hanno fatto il resto: devastanti quelli di Carlinhos e soprattutto di Fred, 3 gol dopo i 20 dello scorso anno, fuori da inizio settembre. Anche in questo caso l’errore è stato quello di non intervenire sul mercato, affidandosi al contrario a sostituti mediocri e a giovani dalle spalle comprensibilmente fragili.

Tra le retrocesse figura anche un’altra grande storica del calcio brasiliano: il Vasco da Gama. Com’è possibile che due squadre così gloriose (capaci di vincere 8 titoli in due) smarriscano la strada sino a retrocedere a braccetto?

In Brasile il rischio è superiore rispetto ai campionati europei, visto che i ruoli non sono così standardizzati: le grandi tradizionali sono ben 12, resiste una classe media sempre vivace, la competitività e l’equilibrio sono economicamente maggiori. Per cui, può capitare che un club glorioso subisca l’onta della retrocessione: negli ultimi anni era già accaduto al Palmeiras, al Corinthians, al Botafogo, all’Atlético Mineiro, allo stesso Vasco. Quest’ultimo ha da tempo una situazione debitoria pesantissima, e a differenza dei concittadini manca di un patrocinatore forte alle spalle. Un peccato che a risentirne sia l’immagine di Roberto Dinamite, storico idolo del club da giocatore ma presidente contestatissimo dalla tifoseria.Vasco da Gama

Veniamo invece alle zone alte della classifica: ad imporsi è stato il Cruzeiro, esattamente a 10 anni dall’ultimo successo. Vittoria meritata per la Raposa?

Vittoria meritatissima. A impressionare è stata soprattutto la capacità di mantenere alta la concentrazione per tutto l’arco del campionato, se si eccettuano le ultime giornate a titolo già in tasca. E poi ha colpito l’equilibrio di una squadra che ha prodotto il miglior attacco e la terza difesa meno battuta del campionato. Ha pagato la scelta della dirigenza di rivoluzionare la rosa dopo due stagioni negative, un po’ come la Fiorentina in Italia. Tra la ventina di volti nuovi portati a Belo Horizonte a gennaio, oltre a Dedé spicca Everton Ribeiro, 24enne trequartista mancino autore di 7 reti e 11 assist e non a caso eletto craque do Brasileirão dalla CBF.

Gremio, Atletico Paranaense e Botafogo completano invece la rosa di squadre che piazzandosi nei primi quattro posti parteciperanno alla prossima Libertadores. A questa rosa di club vanno aggiunti l’Atletico Mineiro (campione in carica) ed il Flamengo (che si è imposto nella Copa do Brasil). Quali di queste squadre hanno chance di imporsi a livello continentale?

Per prima cosa, bene precisare che la partecipazione del Botafogo non è certa: se la Ponte Preta nella notte tra mercoledì e giovedì trionferà in Sudamericana prenderà il suo posto. Per il resto, tutto dipenderà come sempre da come i club agiranno nel mercato di gennaio, sia in entrata che in uscita: al momento le due di Belo Horizonte hanno le rose migliori, mentre quella del Flamengo dovrà essere irrobustita con 3 o 4 elementi di peso per sperare di fare strada.

Stupisce infine vedere la miglior difesa del campionato, il Corinthians (22 goal al passivo) essere relegata al decimo posto, a fronte di un attacco assolutamente asfittico (27 goal fatti, seconda peggior performance del campionato). Come ti spieghi queste prestazioni alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde?Bruno Rangel

In Brasile scherzano facendo notare che Bruno Rangel, capocannoniere della B con 31 reti, ha segnato da solo più dell’intero Corinthians… La solidità difensiva del Timão (sugli scudi l’ex Valenciennes Gil) non è una novità: nel 2012 ha permesso ai paulisti di trionfare in Sudamerica e poi in Giappone. A mancare quest’anno è stata semmai la fluidità di gioco, messa a dura prova dalla cessione di un incursore formidabile come Paulinho e dalle difficoltà di Emerson e Romarinho. Il flop di Pato, autore di errori in quantità industriale sotto porta, ha fatto il resto. E l’infortunio di Guerrero, out da ottobre, ha definitivamente spento la luce in attacco.

Venendo ai singoli, il miglior marcatore del campionato è stato Ederson del Furacão. Che futuro vedi per lui?

Ederson è un attaccante leggero, rapido, di movimento ma al contempo letale in area di rigore: 21 reti non si segnano per caso. Si è saputo adattare in fretta a una realtà per lui nuova, quella della Serie A, finalmente trovata a 24 anni dopo vari prestiti. Assieme al compagno d’attacco Marcelo, al laterale Léo e al centrale Manoel sarà il pezzo pregiato dell’Atlético già a gennaio, anche se non credo che il club se ne priverà prima della Libertadores. Il suo futuro è in Europa, meta che del resto lui stesso ha ammesso di sognare.

Quali altri giocatori hanno avuto un rendimento particolarmente alto, nell’arco del campionato?

Come detto il migliore di tutti è stato Everton Ribeiro, stella del Cruzeiro campione. Nella Raposa segnalo gli altri due trequartisti del 4-2-3-1: l’ala Willian, ex Metalist, e il tecnico e potente Ricardo Goulart. E poi il portiere Fábio, il più continuo assieme a Jéfferson del Botafogo. Il Galo invece è stato spinto da Diego Tardelli e dalla freschezza del mancino Fernandinho, esterno rapidissimo arrivato per sostituire Bernard. Nel Flamengo il centravanti Hernane si è issato a sorpresa sul gradino più alto dei bomber stagionali, con 35 reti totali tra i vari tornei. Infine, è impossibile non parlare di Walter del Goiás: il fisico non è da calciatore, ma la qualità è indubbia e sotto porta, come dimostrano le 13 reti segnate, è spietato.Walter

Ho da poco pubblicato il mio primo libro, La carica dei 201, tutto dedicato all’universo calcistico giovanile. Chi sono, per te, i migliori under20 del paese?

Io ho un debole per Otavinho, classe ’95, rapidissimo esterno d’attacco dell’Internacional che aveva già esordito in A la scorsa stagione, a 17 anni. Ha trovato il primo gol da professionista a giugno, in casa del Cruzeiro, in una partita in cui ha fatto impazzire la difesa dei futuri campioni. Dória del Botafogo è abbastanza conosciuto, così come Adryan del Flamengo. Per concludere, l’eredità di Neymar è stata raccolta da un manipolo di ragazzini che, in fondo, gli assomigliano come movenze: Neilton, Gabriel Barbosa (Gabigol, ma a lui il nomignolo non piace) e Victor Andrade. Tutti sotto i 20 anni, tutti ancora acerbi e utilizzati col contagocce.

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Rogerio Ceni alza il trofeo

Rogerio Ceni, 333 presenze in campionato, alza al cielo il trofeo

E’ il São Paulo Futebol Clube a laurearsi campione del Brasile.

Vincendo a Goiânia 1 a 0 contro il Goias grazie alla rete di Borges è infatti il Tricolor paulista ad aggiudicarsi, per il terzo anno consecutivo (sesta volta nella sua storia), il titolo di campione del Brasile. San Paolo che stacca quindi ulteriormente, nella speciale classifica del numero di campionati vinti, Corinthians, Flamengo, Palmeiras e Vasco da Gama, tutte squadre ferme a quota 4.

Perché un numero così basso di vittorie per squadra? Per due motivi, principalmente: innanzitutto il Campeonato Brasileirao Série A è stato organizzato per la prima volta solo 37 anni fa (in precedenza venivano organizzati il Torneo Roberto Gomes Pedrosa e la Taça Brasil, per determinare la squadra che avrebbe preso parte alle competizioni internazionali). E’ quindi un campionato molto giovane. In seconda battuta, poi, va detto che le squadre brasiliane devono fronteggiare molti problemi organizzativi ed economici e per farlo devono spesso smembrare le proprie squadre, anche quando vincenti, vendendo i loro giocatori migliori alle ricche società europee.

San Paolo che è quindi qualificato alla prossima Copa Libertadores assieme a Gremio, Cruzeiro (rispettivamente piazzatesi seconda e terza in campionato) e Corinthians (vincitore della Copa do Brasil), squadra che null’ultimo anno ha giocato (e vinto) il campionato di Serie B, essendosi piazzata 17esima la scorsa stagione, venendo quindi retrocessa per la prima volta in 98 anni di storia. Giocherà invece i preliminari della competizione il Palmeiras, giunto quarto. In Copa Sudamericana (recentemente vinta dall’Internacional di Nilmar e D’Alessandro) andranno invece Flamengo, Internacional, Botafogo, Goias, Coritiba, Vitoria, Sport Recife ed Atletico Mineiro. Retrocesse Figueirense, Vasco, Portuguesa ed Ipatinga. Capocannonieri, con 21 reti segnate, Keirrison del Coritiba, Kléber Pereira del Santos e Washington (che abbiamo potuto apprezzare giusto 12 mesi fa contro il Milan nel mondiale per club) della Fluminense. Promosse dalla Serie B, invece, Corinthians, Avaì, Santo André e un’altra squadra ancora da definire.

 Mister Muricy Ramalho, ex terzino di San Paolo e Puebla, vince quindi il suo terzo titolo consecutivo alla guida del tricolor paulista dopo i brillanti risultati ottenuti all’Internacional.

Ma parliamone, di questo San Paolo: fondato il 25 gennaio 1930 viene ritenuta una delle società più popolari e seguite del paese; si stima, infatti, che abbia un seguito di 25 milioni di tifosi. E’ comunque sicuramente uno dei club più prestigiosi del mondo, nonché una delle più titolate del mondo. Il club, attualmente presieduto da Juvenal Juvencio, ha infatti vinto numerosi titoli internazionali: per ben tre volte si è issato sul tetto del mondo, vincendo due Coppe Intercontinentali (nel 1992 contro il Barcellona e nel 1993 contro il Milan, ammesso alla manifestazione dopo la squalifica internazionale dell’Olympique Marsiglia) ed un Mondiale per Club (vinto nel 2005 battendo nella finale di Yokohama, davanti a più di 66mila spettatori, il Liverpool). Ma non solo: il club paulista ha infatti vinto tre Libertadores (1992, 1993, 2005), una Copa Comnebol (1994), due Recopa Sudamericana (1993, 1994) ed una Supercoppa Sudamericana (1993).

Numerosi sono stati i grandi giocatori che hanno militato in questa squadra, è bene citarne alcuni, giusto per far capire che fior di campioni hanno calcato i campi del Cicero Pompeu de Toledo (più comunemente noto come Morumbi): Arthur Friedenreich (giocatore poco conosciuto ma capace di segnare più di 1000 goal in carriera), Falcao, Cafu, Careca, Gérson, Gilmar, Leonardo, Muller, Raì, Dino Sani, Cerezo, Zetti e tanti, tanti altri. Attualmente la rosa è un mix di giocatori esperti (come capitan Rogerio Ceni, Junior – ex Parma -, Anderson Cleber e Richarlyson) e di giovani in rampa di lancio, pronti a spiccare il volo verso l’Europa, come Miranda, Hernanes ed il talentino Sergio Mota, definito come uno degli under 21 più interessanti del paese. 

Borges esulta dopo il goal che vale il titolo

Borges esulta dopo il goal che vale il titolo

Saprà questa squadra – posto che non venga smembrata dalle cessioni, magari già a gennaio – confermarsi l’anno prossimo vincendo addirittura il quarto titolo consecutivo? Saprà questa squadra vincere, quattro anni dopo l’ultimo successo, la Libertadores? Come si dice: chi vivrà, vedrà…

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