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Chi mi segue sa che non amo parlare di arbitraggi, soprattutto perché poi in Italia ci si riduce a non fare altro.
E allora meglio concentrarsi sulle questioni di gioco in sé, annotando solo gli eventuali errori (che nel nostro paese chiamano “furti”, proprio a denotare grandissima cultura sportiva) che vengono di volta in volta commessi.
Per parlare di Catania – Juve, però, non si può assolutamente prescindere proprio dalla componente arbitrale che, a conti fatti, risulta assolutamente decisiva nell’indirizzare un match per altro già poco emozionante di suo.
Sotto il profilo del gioco valgono infatti un po’ le stesse cose dette in relazione a Milan – Genoa di ieri sera, con un calcio italiano davvero senza idee ed uno spettacolo sempre più povero.
Così una partita scialba che meriterebbe di chiudersi – guarda caso – sullo 0 a 0 diventa il classico pretesto per scatenare polemiche arbitrali che ci tireremo dietro come minimo una settimana.
Gli errori, del resto, sono evidenti ed altrettanto evidentemente condizionano la gara.
Tra i due netto soprattutto il primo, quello che porta all’annullamento del vantaggio catanese ad opera di Bergessio.
Sul cross di Marchese c’è infatti il tocco di Spolli di testa e poi, forse, anche quello di Lodi.
Sicuramente, però, in nessuna delle due occasioni la punta argentina, controllata da Asamoah, va a trovarsi in posizione irregolare.
Così il suo tap-in su respinta del palo, sicuramente fortunoso ma altrettanto regolare, non andrebbe annullato.
Con i giocatori catanesi impegnatissimi a festeggiare una realizzazione inizialmente convalidata, però, partono le proteste dei Bianconeri e, soprattutto, una discussione tra il direttore di gara ed i suoi collaboratori.
Il parapiglia in campo è marcato, arbitro ed assistenti sembrano non saper che pesci pigliare ma il loro ruolo gli impone di prendere una decisione.
E, alla fine, prendono quella sbagliata. Goal annullato in maniera assolutamente ingiusta e nuovo parapiglia, questa volta con protagonisti gli etnei.
Non solo.
Nella ripresa è la Juventus, con un tap-in di Vidal, a trovare il goal che vale vantaggio e vittoria.
In presa diretta nulla da dire, ma osservando il replay ecco il misfatto: Bendtner, autore del tiro sulla cui ribattuta si avventa Vidal, era in posizione di fuorigioco, con la propria gamba destra oltre l’ultimo difensore siculo.
Goal da annullare, che viene però convalidato.
Insomma, spettacolo assolutamente indegno sotto un po’ tutti i punti di vista.
Sia a livello di qualità di gioco, dove si registra qualcosa di meglio rispetto a quanto visto ieri a San Siro ma comunque nulla di trascendentale, sia a livello di arbitraggio, con due errori più o meno importanti che marchiano irrimediabilmente il match.
La necessità di una sorta di moviola stile NFL è assolutamente conclamata.
Peccato solo che il sistema-calcio sia così chiuso a questo tipo di innovazioni.
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