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Il Milan arriva a Genova per provare a mantenere in vita le residue speranza di Scudetto. A pararsi sulla strada dei Rossoneri, però, sono i Blucerchiati della Sampdoria, a caccia di punti per fare proprio l’ultimo posto Champions disponibile, coi primi tre praticamente già assegnati.
Le due squadre si ritrovano di fronte per la centottesima volta nella storia con un bilancio dei centosette precedenti (due dei quali disputati in serie B) nettamente favorevole agli ospiti capaci di riportare il bottino pieno in cinquantacinque occasioni contro le ventisei volte in cui a vincere sono stati i padroni di casa.
A Marassi sono invece cinquantaquattro i precedenti: anche in questo caso il maggior numero di vittorie è stato fatto riportare dagli ospiti, capaci di vincere in venti occasioni contro le sedici del Doria.
CRONACA
Il match è da subito piuttosto equilibrato e giocato sui classici ritmi italiani, ovvero sia tutto fuorché frenetici. La cosa porta quindi alla costituzione di una partita non propriamente spettacolare ed in cui non fioccano certo le occasioni da rete.
Per vedere la prima occasione realmente pericolosa bisogna quindi aspettare il sedicesimo minuto quando Seedorf riceve centralmente da Mancini e, conscio delle sue capacità balistiche, calcia con forza cercando il palo alla sinistra di Storari, facendo però sfilare il pallone di poco a lato rispetto allo stesso.
Non si può assolutamente dire che il goal fosse nell’area, ma giusto quattro minuti dopo il tiro appena raccontato Mancini va a battere un calcio d’angolo con cui recapita il pallone giusto sulla testa di Borriello che colpendolo con forza lo spedisce alle spalle di uno Storari freddato, immobile.
Due soli minuti e Mancini si mangia incredibilmente un’occasione d’oro: Borriello è lanciato in profondità da Ronaldinho e scattando sul filo del fuorigioco semina i suoi marcatori andando a tu per tu con Storari. La punta rossonera potrebbe quindi saltare il portiere doriano con un comodo pallonetto ma preferisce saltarlo per non rischiare di spedire la palla fuori. Una volta scartato Storari, quindi, avrebbe lo spazio per calciare verso la porta sguarnita, ma ancora una volta non si fida, essendo in posizione defilata. La punta Rossonera decide quindi di restituire al compagno l’assist che l’ex interista gli aveva servito poco prima ma Mancini, praticamente solo in mezzo all’area, colpisce malissimo il pallone, spedendolo alle stelle.
Poco oltre la mezz’ora è la Sampdoria che prova a farsi vedere: sugli sviluppi di un calcio d’angolo a favore del Milan, infatti, i doriani partono in contropiede con Semioli che arrivato a metà campo lancia lungo per Cassano che gira subito dentro di testa per l’accorrente Pazzini, chiuso però prontamente dal ritorno di Thiago Silva giusto al limite dell’area.
Al trentasettesimo arriva la prima vera azione goal per i padroni di casa: Guberti effettua un lancio da centrocampo per Cassano; sulla palla interviene Bonera di testa che riesce però solo a spizzicare il pallone prolungandone la traiettoria così che Cassano può comunque arrivare sul pallone per girarlo verso la porta milanista, trovando però la pronta risposta di Dida che alza il pallone in angolo.
Giusto un minuto ed è ancora il Pibe de Bari a rendersi pericoloso, questa volta di testa. La sua incornata, però, esce di poco oltre il palo alla destra dell’ex portiere della nazionale carioca.
In apertura di ripresa arriva subito, dopo poco più di cinque minuti, l’occasione che chiude il match: Semioli dà palla dentro a Cassano che dopo aver stoppato il pallone viene travolto da Bonera. L’arbitro non ha dubbi: calcio di rigore ed espulsione per l’ex centrale bresciano, che lascia la sua squadra in inferiorità concedendo anche una ghiottissima occasione ai padroni di casa per trovare il pareggio. E Cassano, ovviamente, non se lo fa ripetere due volte: tiro radente l’erba alla destra di un Dida che si distende sfiorando solo il pallone, 1 a 1.
La Sampdoria non sa comunque approfittare della superiorità numerica tanto che è il Milan, in dieci a tenere il pallino del gioco.
Tanto che al sessantaseiesimo minuto Ronaldinho se ne va sulla sinistra e dopo essere penetrato in area giusto parallelamente alla linea di fondo offre un pasticcino a Gattuso che calcia di prima intenzione trovando però la pronta respinta di Storari, che salva il risultato.
Al sessantanovesimo è invece Borriello ad avere tra i piedi la palla che riporterebbe il Milan davanti: ancora una volta è Ronaldinho a vestirsi da assistman, questa volta però la punta rossonera strozza il pallone col destro, spedendolo a lato.
Cinque minuti più tardi, quindi, è il fantasista carioca stesso a provarci. Il suo tiro a giro dal limite, però, non ha abbastanza effetto per potersi infilare a filo del palo, tanto da spegnersi sul fondo.
Per vedere la Sampdoria rendersi un minimo pericolosa dopo il pareggio dobbiamo quindi aspettare l’ottantunesimo minuto quando Ziegler riceve sul vertice destro dell’area di rigore milanista per scagliare un mancino che non mette però in grossissima difficoltà Dida.
Ad un solo minuto dal termine, quindi, Tissone ha sul destro il goal vittoria ma il suo tiro viene deviato sulla linea di porta da Zambrotta, che mette il pallone in angolo. Sugli sviluppi dello stesso, quindi, Dida buca malamente il cross dovendo quindi poi salvare la propria porta alla disperata, con il pallone che stava incredibilmente entrato nello specchio sguarnito dopo un rimpallo contro un difensore rossonero.
Dopo un minuto di recupero, quindi, arriva il goal che non t’aspetti. A segnarlo è Giampaolo Pazzini che svetta su di un cross di Mannini andando ad incornare il pallone in netto anticipo su di un approssimativo Oddo. 2 a 1.
COMMENTO
Non si può dire sia un goal propriamente meritato nel senso che, tutto sommato, era forse il Milan a meritare qualcosina in più, a maggior ragione per il fatto che la Sampdoria ha giocato per quasi un tempo in superiorità numerica.
Nonostante siano rimasti in dieci uomini, infatti, i Rossoneri creano diverse occasioni interessanti soprattutto per merito di un ispirato Dinho, cresciuto alla distanza.
Sul finale cresce però la Sampdoria che sospinta dalla prospettiva di continuare la rincorsa alla Champions League riesce, a partita ormai finita, a trovare la rete della vittoria grazie ad un Pazzini lestissimo a beffare un non certo perfetto Oddo.
Qui, però, bisogna aprire una parantesi importante: in settimana era infatti uscita la notizia che il Milan avrebbe deciso di promuovere Michelangelo Albertazzi fisso in prima squadra a partire dalla prossima stagione. Albertazzi che, dopo aver vinto la Coppa Italia Primavera in settimana, era stato convocato anche per la partita odierna.
Bene: nel momento in cui viene espulso Bonera e non si ha la possibilità di arretrare Ambrosini a che pro si sposta centralmente Massimo Oddo, giocatore che è risaputo non abbia grandi doti di marcatore, quando si ha in panca un ragazzo di belle speranze come l’ex Bologna?
Sono il primo a pensare che non si debba esagerare con l’uso di giovanissimi a profusione, in special modo per evitare di bruciarli. In una situazione del genere però – nonostante si stesse giocando una partita di una certa importanza e c’era la prospettiva che ci sarebbe stato parecchio da soffrire visto l’inferiorità numerica – il minimo sarebbe stato far entrare Albertazzi (che può giocare anche terzino, ma che fondamentalmente è un centrale) per provare a dare solidità al reparto.
Certo, facile dirlo ora a partita finita e con proprio una non brillante marcatura di Oddo in occasione del 2 a 1. Però, obiettivamente, è ciò che avrei fatto io fossi stato in Leonardo.
Del resto se è vero che i giovani non vanno buttati in campo a caso è pur altrettanto vero che non li si possa nemmeno tenere in panca per sempre. Il risultato sarebbe lo stesso.
MVP
Nonostante il match sia stato perso voto Ronaldinho come man of the match: il fantasista brasiliano non parte infatti fortissimo e disputa un primo tempo da sufficienza stiracchiata, ma nel secondo tempo si accende e risulta essere l’uomo più pericoloso degli ospiti sia quando veste i panni dell’assistman, che quando porta palla costringendo gli avversari al fallo che, infine, quando prova a concludere in prima persona.
Certo, per chi ha negli occhi il miglior Dinho del Barcellona questo appare comunque solo come il fratello scarso di quel giocatore. Nonostante questo, comunque, la crescita rispetto al suo arrivo a Milano è palese e per quanto non sia considerabile oggi come uno dei migliori top player del mondo è altresì indubbiamente vero che si deve riconoscere in lui una qualità tecnica raramente riscontrabile in altri giocatori. Talento allo stato puro.
TABELLINO
Sampdoria vs. Milan 2 – 1
Marcatori: 20′ Borriello, 54′ Cassano, 91′ Pazzini
Sampdoria: Storari; Zauri, Lucchini, Rossi, Ziegler; Semioli, Palombo, Poli (34′ st Tissone), Guberti (21′ st Mannini); Pazzini, Cassano. A disposizione: Guardalben, Cacciatore, Regini, Mannini, Testardi, Scepovic. All. Delneri
Milan: Dida; Abate, Thiago Silva, Bonera, Antonini; Gattuso, Ambrosini (2′ st Zambrotta); Mancini (10′ st Oddo), Seedorf; Ronaldinho; Borriello. A disposizione: Abbiati, Albertazzi, Jankulovski, Huntelaar, Inzaghi. All. Leonardo
Arbitro: Rizzoli
Ammoniti: Abate, Ambrosini, Borriello (M), Lucchini, Poli, Tissone (S)
Espulsi: Bonera (M)
Bravo a sottolinearlo: spero che Albertazzi capisca l’antifona (ma ancora non l’hanno capita??) e chieda di andare in comproprietà.
Una società ridicola che fa giocare degli obesi e regala i propri giovani a mezza Serie A.
CT
[…] Lo dissi già commentando l’ultimo match di campionato dei Rossoneri – quello perso con la Sampdoria – e non posso che ripetermi oggi: perché schierare Oddo centrale difensivo lasciando in […]