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Archive for 20 Maggio 2009

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Giugno 2007: Massimo Cellino, Presidente del Cagliari, e Massimo Moratti, Presidente dell’Inter, trovano l’accordo per il passaggio di Suazo dalla società sarda a quella milanese. Il giocatore, quindi, si reca ad Appiano Gentile per le visite mediche di rito, prima di ufficializzare il trasferimento in Nerazzurro. In quella settimana, però, succede qualcosa ed il 19 giugno il Milan comunica ufficialmente la conclusione della trattativa a proprio favore: Suazo dovrà quindi trasferirsi in Rossonero.

Dopo qualche giorno di confusione, però, Suazo esprime la sua volontà di andare a giocare per la società di via Durini che, versando 14 milioni di euro al Cagliari, libera quindi, in funzione di una speciale clausola apposta sul contratto che David aveva firmato con la società sarda, il giocatore, che può trasferirsi all’Inter.

Cosa centra l’affaire Suazo, che monopolizzò per più di due settimane le attenzioni degli appassionati, con Marco Ezio Fossati, giovane talento in forza agli Allievi Nazionali dell’Inter?

Centra eccome: nella stessa estate, infatti, il ragazzo, ancora quindicenne, lascia i Giovanissimi Nazionali (allenati da Stefano Eranio, che cerca in tutti i modi di trattenerlo ben sapendo le potenzialità di questo ragazzo) Rossoneri per trasferirsi agli acerrimi rivali del Milan. Fossati, infatti, decide di abbandonare la società di via Turati per aggregarsi alle giovanili dei cugini interisti.

Una scelta che fa poco scalpore all’epoca: Marco è un ragazzino che solo gli appasionati più attenti conoscono.

Scelta che, rivista oggi con Fossati messosi in buonissima luce agli ultimi Europei under 17, da un impatto ben diverso e segna una differenza ben marcata tra le due società: da una parte quella Rossonera, reduce da vent’anni di grandissime vittorie, che sembra aver ormai messo in secondo piano l’importanza del proprio vivaio e del puntare sui giovani (con la dolce eccezione di Pato) per affidarsi a giocatori esperti, in grado di reggere da subito al meglio il palcoscenico Europeo, particolarmente caro ai dirigenti di via Turati. Dall’altra, invece, quella Nerazzurra, che sta svolgendo un grandissimo lavoro riguardante il proprio settore giovanile: Santon e Balotelli sono ormai titolari pressoché fissi, nonostante la giovanissima età, ed hanno entrambi un passato nelle giovanili interiste. Krhin, Napoli, Destro, Obi, Caldirola, Dell’Agnello, Beretta e molti altri sono invece prospetti interessantissimi che potrebbero essere aggregati alla prima squadra nei prossimi anni.

Insomma, non si conoscono ufficialmente le motivazioni che hanno spinto Fossati a “tradire” il Milan passando ai più acerrimi rivali della società Rossonera, ma di certo non sembra essere una notizia incoraggiante, in particolar modo per i tifosi del Diavolo, che il Milan punti così poco sul proprio vivaio, non tutelando i suoi pezzi migliori.

Marco Ezio Fossati, infatti, è uno dei prospetti migliori di tutto il calcio italiano, oserei dire Europeo. A proposito di Europa: si sono conclusi lunedì i campionati di categoria under 17 in cui lui è risultato uno dei migliori giocatori della competizione, cosa non trascurabile. In una sorta di top 11 virtuale di questo torneo lo inserirei tutta la vita, questo è certo. Il tutto a conferma del fatto che oggi in pochi giocano ai suoi livelli, e non solo in Italia.

Fossati che è un centrocampista con buoni tempi di regia, ma il “facile” paragone con Pirlo risulterebbe errato. I due, infatti, hanno caratteristiche tecnico-tattiche ben differenti, che rendono inadeguato un possibile paragone.

Pirlo, infatti, ha un modo ben diverso di stare in campo: da quando è stato spostato al ruolo di regista basso, lui che nacque trequartista, ha uno stile di gioco che lo porta ad essere molto statico, occupando solo una determinata zona del campo. Il tutto anche per dare un preciso punto di riferimento ai propri compagni, che sanno sempre dove trovarlo per consegnargli il pallone e far ripartire le azioni.

Fossati, invece, gioca diversamente: molto più dinamico del regista Rossonero copre una porzione di campo ben maggiore, andando più e più volte, nel corso di una partita, a proporsi anche in fase offensiva, in zone di campo che Pirlo va ad occupare molto raramente. Il tutto per andare al tiro, al cross, per cercare l’ultimo passaggio o anche solo per dare un’alternativa in più al portatore di palla.

A livello tattico, quindi, non sembra essere “monodimensionale” come il suo collega milanista: se Pirlo da diversi anni a questa parte occupa quasi sempre e solo una certa posizione in campo, infatti, Fossati sembrerebbe poter essere più duttile, potendo trovare collocazione in diversi moduli e, soprattutto, differenti posizioni, riuscendo quindi ad adattarsi a più situazioni di gioco.

Una caratteristica che li può accomunare è quella che li vede entrambi buoni tiratori di calci piazzati, anche se in questo fondamentale Andrea è sicuramente superiore al giovane atleta Nerazzurro.

Tecnica, stile e dinamismo fanno di Fossati un giocatore capace di lanciarsi in zona offensiva con molta più veemenza di quanto non faccia il collega milanista, che agli arrembaggi a rotta di collo preferisce il dettare i tempi con le geometrie di cui è capace.

Fossati che quindi, ad oggi, potrebbe tranquillamente essere impiegato tanto come interno di centrocampo quanto come mezz’ala o, ancora, proprio in una posizione che più si addice ad un regista puro, quale lui oggi non è.

Il suo talento, comunque, è assoluto.

Trattandosi di un ragazzo non ancora 17enne sarebbe avventato fare una previsione riguardo ai traguardi che può raggiungere, ma la strada intrapresa sembra essere sicuramente quella buona.

Dopo essersi trasferito all’Inter, infatti, è stato subito aggregato agli Allievi Nazionali, un anno prima rispetto alla normale tabella di marcia. Il tutto a sigillo della precocità del suo talento. Dopo l’annata scorsa, quindi, è stato confermato in quella formazione, di cui è diventato il capitano. Ma già si parla di una sua promozione in Primavera, che sembra scontata. Chissà che non possa quindi ripercorrere le orme di Santon, finendo col debuttare presto in prima squadra.

Di certo è un talento interessantissimo, e l’Inter ci punta molto. Mourinho poi ha già dimostrato di non avere timori nello schierare ragazzi giovani, a differenza di quanto facciano di solito i nostri allenatori. Per Marco, quindi, un futuro in Serie A potrebbe essere tutt’altro che lontano.

Intanto, nell’immediato, c’è anche la nazionale: punto fisso dell’under 17 giunta terza (a parimerito con la Svizzera, dato che la finalina non è stata disputata) agli ultimi Europei di categoria, dovrà quindi a breve disputare il Campionato Mondiale under 17, ennesima vetrina in cui mettere in mostra il proprio talento.

E Marco, c’è da scommertici, non se lo farà dire due volte.

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