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Domenica 13 marzo ho avuto la possibilità di recarmi allo stadio, su invito della Gazzetta dello Sport, a vedere Milan-Bari, ovvero sia la prima contro l’ultima classificata della nostra Serie A.
Il tutto, come avrò poi modo di constatare una volta là, per seguire da vicino quanto organizzato dal giornale Rosa stesso nell’ottica della sua campagna “Tutto il rosa della vita“.
In questo senso davvero molto simpatico, ed apprezzato dal pubblico, il siparietto del pre-partita: attori travestiti da calciatori che una volta scesi in campo si sono messi a fare di tutto. Da chi si è messo cuffia ed occhialini ed ha simulato una nuotata, a chi si è messo a ballare, fino a chi ha giocato a racchettoni o a frisbee.
Siparietto piuttosto inusuale ma che ha davvero messo di buon umore tutti quanti, sugli spalti.
Una volta usciti dal campo gli attori, quindi, spazio alla partita.
Primo tempo piuttosto moscio, con un Milan poco convinto e scarsamente incisivo, forse sceso in campo sottovalutando un po’ un impegno che sembrava ampiamente alla portata ed un Bari fin da subito pronto a fare barricate più che ad incidere offensivamente.
Nonostante questo è comunque proprio la squadra ospite a passare piuttosto clamorosamente in vantaggio, gelando davvero tutto lo stadio (meglio non riportare qui i commenti che hanno seguito il goal dei Galletti…).
Notevole, in tal senso, l’errore della retroguardia Rossonera, assolutamente immobile sulla posizione di Almiron con un Rudolf lasciato quindi liberissimo di tagliare da sinistra fin sul primo palo per battere poi Abbiati con un diagonale tutto sommato non irresistibile.
Match che cambia quindi nella ripresa quando il Milan, alla ricerca della vittoria, scende in campo in maniera molto più convinta rispetto ai primi quarantacinque minuti, mettendo alle corde gli avversari.
Bari che finisce quindi col difendersi con addirittura sei uomini, tenendo comunque tendenzialmente tutta la squadra dietro alla linea del pallone. Scena quasi triste, potremmo dire.
Seconda frazione in cui succede comunque un po’ di tutto. Nella metà campo barese.
Perché, ed anche questa è cosa che oserei dire triste, i baresi rinunciano praticamente a giocare, anche solo di rimessa. In quarantacinque minuti, difatti, i giocatori di Mutti riescano a rendersi pericolosi in una sola occasione.
Dire poco sarebbe un eufemismo.
Succede di tutto, dicevo. Perché al Milan vengono annullati – probabilmente giustamente – due reti. E viene pure espulso Ibrahimovic, anche in questo caso in maniera corretta.
La prima rete annullata, giusto in apertura di ripresa, la sigla Robinho che va a raccogliere una sponda aerea di Ibrahimovic per bucare Gillet sottomisura. Il tutto succede giusto in linea a me e debbo dire che, a naso, pareva che il fantasista brasiliano fosse in effetti – per quanto di molto poco – in fuorigioco.
La seconda viene invece annullata allo stesso Ibrahimovic, che lanciato dalle retrovie stopperà di braccio per poi battere Gillet senza grossi problemi.
Ibrahimovic che, come detto, poco più tardi sarà espulso per una manata in pancia a Rossi, che dopo aver ricevuto un cazzotto da Chivu finisce vittima anche di un raptus di follia dello svedese.
A decidere il match è quindi Antonio Cassano da Bari Vecchia. Subentrato nella ripresa, difatti, l’ex talento dei Galletti andrà a sfruttare alla grande un cross di Antonini, a sua volta ben imbeccato da Emanuelson, bucando Gillet al volo.
Partita tutto sommato non esaltante, ma che di certo valeva la pena vedere.
Per ulteriori spunti tattici vi rimando quindi al pezzo scritto per Pianeta Sport e che si riferisce proprio a questo match.
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