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CRONACA
Partenza sprint dello Spartak: palla battuta a centrocampo, verticalizzazione immediata, palla respinta male dai centrali russi e tiro immediato di Makeev, che va però solo a sfiorare il palo alla sinistra di un non reattivissimo Dubravka.
Spartak che torna vicino alla rete al nono minuto: McGeady riceve sul vertice sinistro dell’area e dopo aver stoppato e protetto palla scocca un tiro in direzione del secondo incrocio, che però riesce solo a sfiorare.
Un minuto ed è Parshivlyuk a penetrare sulla destra in percussione per poi calciare con forza, ignorando però un meglio piazzato Welliton. Tiro centrale, comunque, e facile parata del portiere slovacco.
Zilina messo sotto alla grandissima e al dodicesimo arriva la traversa colta dal tiro a giro di Alex, bravo a finalizzare bene – anche se con poca fortuna – una bella azione dell’asse Parshivlyuk-McGeady.
Al diciassettesimo si fa vedere, finalmente, lo Zilina. E’ comunque una fiammata sporadica ed estemporanea: Guldan ha palla sulla destra e notando la difficoltà dei suoi di arrivare al tiro decide di scoccarne uno da quasi quaranta metri, non riuscendo però a trovare lo specchio di porta. Peccato per lui, perché era comunque riuscito a sorprendere Dikan, portiere russo, che non aspettandosi la conclusione da quella posizione era chiaramente partito con non poco ritardo.
Dopo una ventina abbondante di minuti di netto – quanto piuttosto sterile – dominio lo Spartak sembra abbassare un po’ i ritmi, forse per provare a stanare gli avversari, molto chiusi nella propria metà campo, o forse per rifiatare un attimino.
Al venticinquesimo, però, accelerazione improvvisa: McGeady va via da destra ed entra in area saltando un uomo per poi centrare un pallone basso molto teso che viene svirgolato, nel tentativo di respinta, da un difensore slovacco. Autogoal mancato di poco.
Tre più tardi è Ari a provarci da fuori: uno-due secco tra lui e Welliton e calcio di prima intenzione per provare a bucare Dubravka. Fuori di poco.
Alla mezz’ora azione-assedio: cross, tiro, respinta, contro-cross, testa, palla stoppata di mano e spazzata in angolo. Trenta secondi tutto d’un fiato, ma che si risolvo in un nonnulla per i padroni di casa.
Tre minuti più tardi capitan Alex ci prova direttamente su calcio piazzato: la sua punizione, diretta all’incrocio, è però messa in angolo da Dubrovka. Ed è proprioi sugli sviluppi del corner che arriva la rete, fantasma, di Ari. Perché fantasma? E’ presto detto: sul colpo di testa della punta moscovita la palla entra nettamente per poi venire ricacciata fuori da un difensore ed il giudice di linea resta impassibile. Per qualche secondo sembra che il goal possa non essere scandalosamente convalidato ma Ari, dopo un po’ di tentennamento, va a festeggiare sotto i suoi tifosi: 1 a 0.
Al quarantaduesimo occasionissima per Welliton che va a concludere a tu per tu un velocissimo contropiede della sua squadra, trovando però il corpo di Dubrovka a dirgli di no. Azione comunque invalidata dall’arbitro: irregolare, infatti, la posizione del centravanti brasiliano nel momento della partenza del pallone. Ed è questa, di fatto, l’azione che chiude il primo tempo.
La ripresa si apre su ritmi notevolmente inferiori rispetto alla prima frazione. Di contro, però, l’approccio alla gara dello Zilina risulta essere molto migliore: gli slovacchi, assolutamente rinunciatari nel primo tempo, tornano infatti sul terreno di gioco con molta più voglia di fare, di provarci.
La prima azione importante risulta quindi essere proprio degli ospiti: palla dentro in verticale con Rilke che s’invola sul filo del fuorigioco e si presenta a tu per tu con Dikan sul limite destro dell’area piccola. La sua conclusione, però, non inquadra lo specchio di porta, spegnendosi sul fondo, alta sopra la traversa.
E’ però lo Spartak a trovare, ancora una volta, il goal: Kombarov scende sulla sinistra e centra un pallone su cui Welliton, che taglia sul primo palo, non arriva ma che è spinto in rete da Ari, appostatosi sul secondo.
La seconda rete dello Spartak uccide del tutto la partita. Da lì in poi lo Zilina tenterà qualche altro timido approccio all’area avversaria, senza però combinare un granché. Dal canto loro, invece, i padroni di casa si limiteranno quasi solo a controllare una partita ormai già vinta.
A scaldare un po’ il match ci pensa Alex che ad un quarto d’ora dal termine scocca un mancino ad incrociare da fuori trovando però una doppia deviazione (di Piacek prima e di Dubravka poi) che farà terminare la corsa del pallone sul palo alla sinistra dell’estremo difensore slovacco. Secondo legno della partita per il capitano della compagine russa.
Tre minuti ed è Kombarov a provarci da fuori trovando però ancora una volta la buona risposta del portiere avversario.
Spartak che quindi continuerà nella propria opera attendista, portando facilmente in porto una importantissima vittoria che sarà anche resa ancor più larga dal goal di Ibson, capace di bucare Dubrovcek a fine partita segnando di controbalzo al volo su cross di Maidana.
COMMENTO
Tre punti importantissimi per i moscoviti: vincere con lo Zilina, in attesa del risultato tra Chelsea ed Olympique, permette infatti ai russi di portarsi in prima posizione solitaria. L’eventuale sconfitta dei francesi, poi, permetterebbe loro di portarsi a più sei sulla terza in classifica, mettendo quindi, alle porte del difficilissimo doppio confronto con il Chelsea, già tanto terreno tra loro e gli inseguitori.
Spartak che comunque è sembrato poca roba: nonostante avesse contro un avversario assolutamente indegno del palcoscenico rappresentato dalla Champions League, infatti, è sembrato che i giocatori moscoviti facessero più fatica del dovuto a trovare la via della rete.
Anche per merito di un grande Dubravka, certo, ma in linea di massima posta la mole di gioco prodotta nel primo tempo ci si sarebbe aspettato di vedere la squadra arrivare con molta più facilità al tiro.
I tre goal, quindi, sono ascrivibili in buona parte, se non in toto, alla pochezza della difesa slovacca: oltre alla prima rete, arrivata su situazione di colpo piazzato, le altre due realizzazioni sono infatti state effettuate con la difesa presa d’infilata da palloni provenienti dalla sinistra. In occasione della seconda rete di Ari lo stesso è stato lasciato troppo solo sul secondo palo, mentre in occasione del goal di Ibson il cratere formatosi all’interno dell’area di rigore è risultato essere quasi imbarazzante.
Insomma, giocassero così tutti i match non ci sarebbe da stupirsi qualora dovessero terminare il proprio girone a quota zero punti, gli slovacchi.
MVP
Nonostante i tre goal incassati e nonostante non sia forse del tutto esente da colpe sulla prima rete mi sento di assegnare la palma di migliore in campo a Dubravka: nettamente il migliore dei suoi sia qualitativamente parlando che a livello di rendimento, infatti, il portiere slovacco ha fatto ciò che ha potuto per limitare un passivo che sarebbe potuto essere anche più pesante.
TABELLINO
Spartak Mosca vs. Zilina 3 – 0
Marcatori: 33′, 60′ Ari, 89′ Ibson
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