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Ieri sera Bryan Cristante ha avuto l’onore e l’onere di giocare titolare la gara del suo Benfica in casa del Bayer Leverkusen. Insomma, a 19 anni ha avuto il piacere di scendere in campo da protagonista nella più importante vetrina calcistica europea: la Champions League.
Su di lui, solo un mesetto fa, si era scatenata una bufera non da poco, che aveva fondamentalmente diviso in due il tifo rossonero: da una parte i tifosi imbufaliti per la sua cessione, dall’altra quelli che attaccavano lo stesso giocatore, reo di aver preteso più soldi e lo status di titolare a fronte di poche prove in prima squadra.
Beh, in medio stat virtus, dicevano i latini.
Perché se con ogni probabilità il giovane nativo di San Vito al Tagliamento non avrebbe comunque recitato il ruolo di protagonista nel Milan di Inzaghi, è pur vero che professare una ipotetica linea verde per il futuro cedendo poi uno dei migliori prodotti delle proprie giovanili degli ultimi anni suona un po’ come un controsenso (e, per qualcuno, come una presa in giro).
Ma al di là di queste considerazione, fondamentalmente personali, restano il giocatore, il suo valore e la sua volontà di costruirsi una carriera.
In questo senso certo male non ha fatto, Bryan, a lasciare l’Italia per cercare fortuna all’estero, là dove, generalmente, i giovani vengono visti come una risorsa, non come un peso.
Certo, però, non basta allontanarsi dalla terra di Dante e Petrarca per pensare di potersi imporre nel mondo del calcio che conta.
Servono carattere, abnegazione, talento e un pizzico di fortuna. Quella che forse è mancata ieri allo stesso Cristante, protagonista di una gara non certo positiva nel grigiore generale del suo Benfica, schiantato 3 a 1 in Germania.
Una prova catastrofica, a leggere i giornali.
La Gazzetta ha infatti affibiato un triste 4,5 all’ex centrocampista del Milan. I lusitani di A Bola si sono invece spinti fino ad un infamante 2, addirittura.
Certo, come potete vedere in quest’immagine il metro in uso in Portogallo è diverso da quello generalmente adottato in Italia. Qui un 2 credo di non averlo mai visto, mentre A Bola ne affibia un paio solo nella gara di ieri, più un tris di tre ed un poker di quattro.
Intendiamoci, la gara del Benfica è stata ai limiti del disastroso, ma voti così pesanti, col metro italiano, sono ingiustificabili.
Non è comunque del Benfica e del suo naufragio che voglio parlarvi, quanto di Cristante. Riportandovi le cifre della sua prestazione, prima che le impressioni personali (sempre molto soggettive).
Passaggi corretti: 80% (20 su 25)
Lanci: 33% (1 su 3)
Duelli aerei: 100% (1 su 1)
Palloni giocati: 31
Falli fatti: 1
Falli subiti: 1
Palle perse: 3
Intercetti: 2
Palle liberate: 100% (1 su 1)
Dati che secondo il rating WhoScored valgono un 5,99 di giudizio totale.
Ora, la mia non vuole essere una difesa d’ufficio del talento italiano che ha deciso di emigrare all’estero ed ha causato una spaccatura evidente (che ho potuto toccare con mano anche ieri, sui social) tra i suoi ex tifosi.
Però ecco, tra il 6 di rating WhoScored ed il 2 di A Bola credo ci possa essere una via di mezzo. Che, personalmente, non credo sia nemmeno il 4,5 della Gazzetta.
Per quanto ho potuto vedere io e per quanto dicono anche i dati qui sopra riportati direi che un 5 tondo potrebbe starci: il ragazzo ha messo in mostra un po’ di timore reverenziale verso il palcoscenico europeo, cosa che alla sua età penso sia scusabile, così come la sensazione di essere ancora un pesce fuor d’acqua, in quel contesto tattico.
Contesto tattico che già di per sé, per altro, ha lasciato abbastanza a desiderare, almeno ieri.
Insomma, prima di crocifiggere un ragazzo di diciannove anni – e lo dico in primis ai colleghi portoghesi – sarebbe bello e bene valutare tutte le questioni di contorno.
Certo è che se giocasse sempre così Cristante finirebbe con lo sparire dalla circolazione, almeno dal calcio che conta.
Ma ieri, pur avendo giocato male, ha pagato l’emozione e soprattutto un contesto non all’altezza. Del resto il Benfica ha fatto male, e lui è semplicemente naufragato con tutto il resto della ciurma.
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