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Domenica 4 ottobre 2009, Estadio Nuevo José Zorrilla, Valladolid.
Corre il sessantatreesimo minuto di gioco quando Joaquin Caparros decide di rilevare Gaizka Toquero, uno dei centrocampisti della sua formazione, per gettare nella mischia il piccolo Iker Muniain, 17 anni ancora da compiere.
L’Atlethic, infatti, si è appena fatto rimontare il goal di vantaggio segnato al decimo minuto da Susaeta, ma un pareggio non basta al tecnico dei baschi.
Proprio per questo decide di fare ricorso alla rapidità del giovanissimo attaccante nato a Pamplona il 19 dicembre del 1992.
E la mossa paga.
Una decina di minuti dopo il suo ingresso in campo, in realtà, sono i padroni di casa a portarsi in vantaggio con Nivaldo. Al giovane pupillo della cantera basca, però, bastano due soli minuti di gioco a sistemare tutto: è il settantasettesimo minuto, infatti, quando il pallone, in seguito ad una sorta di mischia in area di rigore, giunge allo stesso Muniain, che non ci pensa due volte e lo spara alle spalle di Jacobo.
Ed è leggenda.
Grazie a questo goal, infatti, Iker diventa il più giovane marcatore dell’intera storia della Liga spagnola. Mai prima d’ora un giocatore più giovane di lui era riuscito a trovare la rete nella massima divisione iberica.
Ma non è questo l’unico record fatto registrare dal piccolo Bart Simpson (questo il soprannome affibiatogli dai compagni di squadra) basco.
Il 30 luglio scorso, infatti, subentrando al solito Toquero nel corso del 59esimo minuto del match qualificatorio all’attuale Europa League che i suoi stavano disputando contro gli svizzeri dello Young Boys, Iker divenne il più giovane giocatore ad aver mai indossato la maglia dell’Atlethic Bilbao: all’epoca, infatti, aveva solo 16 anni, 7 mesi ed 11 giorni. Un record, appunto.
Ma non solo.
Muniain è entrato nella storia del club basco anche per essere stato il più giovane marcatore di sempre: il tutto giusto una settimana dopo il record di cui sopra, proprio nella gara di ritorno disputatasi in terra elvetica. Goal a 16 anni, 7 mesi e 18 giorni: record.
Come se non bastasse, poi, il 30 agosto scorso è anche diventato il più giovane esordiente di sempre dell’Atlethic nella Liga.
Insomma… in poco più di due mesi è entrato prima nella storia del suo club, poi in quella del suo paese.
Ma da dove se ne esce questo crack, sconosciuto ai più sino ad un paio di mesi fa?
Dopo aver tirato i primi calci ad un pallone nell’Union Deportiva Cultural Chantrea, piccolo club di Pamplona attualmente impegnato in Tercera Division, passa, e siamo nel 2005, all’Atlethic Bilbao, vero e proprio club di riferimento per ogni basco che si rispetti.
Qui svolge rapidamente la trafila delle giovanili (Atlethic Infantil A il primo anno, Atlethic Cadete e Juvenil nelle stagioni successive, Bilbao Atlethic, la squadra B dell’Atlethic Bilbao, la scorsa stagione ed, infine, l’esordio di cui abbiamo appena parlato) sino ad esplodere in prima squadra.
E non è stata un’esplosione casuale: a dirla tutta, infatti, Caparros aveva messo gli occhi sul ragazzo già dal suo arrivo sulla panchina basca, nel 2007. All’epoca si era appena seduto sulla sua nuova panchina e tra le sue prime scelte ci fu quella di aggregare subito il ragazzo alla prima squadra nel corso della preparazione estiva. All’epoca Iker aveva solo 14 anni.
Joaquin, del resto, era subito rimasto impressionato dalle qualità del ragazzo: fisico minuto, baricentro basso, rapidità di movimento e di esecuzione, mobilità notevole, inventiva, fantasia, dribbling. Cose non da tutti.
Caratteristiche queste che, tra l’altro, hanno addirittura portato parte della stampa tedesca, chiamata ad esprimersi su di lui dopo l’incontro di Brema tra gli spagnoli ed il Werder, ad un paragone tanto importante quanto scomodo. Per descrivere le qualità e l’incisività del ragazzo, infatti, alcuni media tedeschi lo hanno paragonato a niente popò di meno che Lionel Messi, a sua volta erede designato di Diego Armando Maradona.
Paragone non da poco, ma che evidentemente non ha spaventato Iker che, per tutta risposta, ha poco dopo fatto in modo di diventare il più giovane marcatore della storia della Liga.
Non solo i media tedeschi ed il suo allenatore, Caparros, stimano il ragazzo e vedono in lui un gran potenziale, comunque.
In effetti, a dirla tutta, i giornali tedeschi non si sono inventati proprio nulla: il primo a proporre il paragone con Messi fu proprio quel Gaizka Toquero che oggi sembra la vittima sacrificale all’entrata in campo di Iker. Proprio lui, infatti, fu il primo ad effettuare questo paragone così impegnativo.
Ma non è il solo calciatore ascrivibile alla lista fan di Muniain: anche il capitano dell’Atlethic, Joseba Etxeberria, ha parlato in toni entusiastici del suo giovanissimo compagno.
Ad Etxeberria ha fatto subito eco Fernando Llorente, puntero della formazione basca, secondo il quale Iker è un giocatore molto spettacolare, oltre che un ragazzo simpatico anche al di fuori del campo (cosa che, a detta di Caparros, l’ha aiutato ad integrarsi subito al meglio nello spogliatoio della prima squadra).
Muniain che ha ricevuto anche i complimenti di Mauricio Pochettino, ex difensore di buona levatura attualmente tecnico dell’Espanyol: dopo la gara della prima giornata disputata proprio dalla sua squadra al San Mames l’ex PSG ha dichiarato che Muniain è quel tipo di giocatore capace di far cadere lo stadio ai suoi piedi, e che nonostante la tenerissima età dimostra già grande sicurezza e carattere.
Una messe di consensi, insomma, per un talento molto precoce che sembra ormai sul punto di sbocciare definitivamente.
Proprio in vista della sua consacrazione i dirigenti dell’Atlethic si stanno già cautelando. A giorni, infatti, ad Iker verrà fatto firmare il suo primo contratto da professionista con scadenza a giugno 2013 ed una clausola rescissoria (obbligatoria in Spagna) a crescere: dai 18 milioni, cifra che sarà fissata al momento della firma, ai 24 milioni che potrebbe raggiungere con l’andare delle stagioni a seconda delle partite giocate e dei goal segnati.
Una cifra fors’anche bassa per un ragazzo che se riuscirà a non bruciarsi è destinato a diventare una star assoluta.
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