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Il 2 a 0 della Corea sulla Grecia mette pressione a Nigeria ed Argentina, costrette a vincere per non vedersi alle spalle dei Guerrieri Taeguk.
CRONACA
La partita inizia subito su di un buon ritmo: al secondo minuto Obasi salta Gutierrez e calcia da dentro l’area di rigore, per quanto da posizione defilata, mettendo però il pallone lontanissimo dalla porta difesa da Romero.
Un minuto e Messi dimostra di voler segnare la partita da par suo: presa palla sulla trequarti accelera entrando in area ed appoggiando un pallone in mezzo che andrebbe solo spinto in rete, ma Higuain lo appoggia a lato. Il tutto, comunque, in posizione di fuorigioco per sua fortuna. Perché l’errore era stato grossolano. Al quinto è quindi ancora Messi a mettersi in mostra, questa volta concludendo da par suo ma trovando la risposta di Enyeama pronto a chiudere in corner. Sugli sviluppi dello stesso Veron pesca Heinze all’altezza del dischetto con il difensore dell’OM che incorna in tuffo sparando il pallone sotto l’incrocio del pali, sbloccando subito il risultato.
Al nono Samuel commette un errorraccio sulla propria trequarti perdendo malamente il pallone e spianando la strada ad Obinna che fuggito fin sul fondo effettuerà un cross basso chiuso in angolo dal ritorno effettuato proprio dal centrale argentino.
Quattro minuti più tardi è invece Obasi, servito da una sponda di Ayegbeni, a provarci per la seconda volta nel suo match, dimostrando ancora una volta di non avere proprio la necessaria precisione per potersi rendere pericoloso. Il tutto subito dopo un’apertura magica di Veron, capace di fare un lancio di una quarantina di metri per liberare Messi davanti ad Enyeama, bravissimo ad uscire anticipando la Pulce.
Messi che al diciottesimo riceve largo sulla destra per poi accentrarsi e provare a piazzarla di piatto sul secondo palo, col solito estremo difensore nigeriano attentissimo e reattivo nel distendersi alla sua destra per respingere il pallone a mano aperta.
Due minuti e la Seleccion torna a farsi pericolosa: ad essere liberato a tu per tu con Enyeama, stavolta, è Higuain che invece di bucarlo con freddezza si lascia incantare dall’estremo difensore nigeriano, bravissimo ad uscire chiudendogli lo specchio di porta e deviando poi il pallone in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso è quindi Samuel a provare ad emulare il compagno di reparto Heinze, senza riuscire però a trovare la via della rete mettendo il pallone a lato.
Nigeria quindi quasi annichilita dalla manovra Argentina che, di contro, non riesce a costruire gioco. Così come al tredicesimo, quindi, una delle sporadiche azioni interessanti delle Super Aquile viene costruita sugli sviluppi di una rimessa laterale: Taiwo la spara in area, la palla viene allontanata e Kaita ci si fionda calciando dal limite senza però trovare lo specchio.
Al trentasettesimo torna a farsi vedere Messi: dopo aver scambiato palla con un compagno sugli sviluppi di una punizione battuta da destra entra in area palla al piede e dopo essere rientrato sul sinistro calcia a giro sul secondo palo, trovando però la pronta risposta di un sempre reattivo Enyeama.
La ripresa si apre con la solita Argentina in avanti: dopo cinque minuti di gioco Tevez parte sulla trequarti e dopo aver saltato Taiwo smarca Higuain con un filtrante, con la punta del Real che viene però fermata in angolo dall’intervento di Yobo. Sugli sviluppi del corner è Samuel a colpire di testa, mettendo però la palla oltre la traversa.
Al sessantesimo prova invece a farsi vedere la Nigeria che parte con una veloce ripartenza sfruttando la miglior qualità di Martins per ribaltare il fronte di gioco e portare Kaita a calciare da fuori. Come nel primo tempo, però, il centrocampista delle Super Aquile non riesce a centrare la porta mettendo palla a lato.
Quattro minuti ed è l’Argentina a ribaltare il fronte velocemente sugli sviluppi di un corner battuto dai giocatori nigeriani. Tevez porta quindi palla fino al limite dell’area avversaria servendo poi Messi, il cui diagonale termina però di poco a lato. Un ulteriore minuto ed è Higuain, appena dentro l’area, ad avere sul destro la palla con cui chiudere il match, ma il diagonale della punta madridista è disinnescata dal buon Enyeama.
Higuain che, servito da Messi, ci prova anche qualche attimo più tardi, questa volta da fuori. In questo caso, però, è Yobo a rendere vana la sua conclusione opponendosi col corpo.
Al settantesimo, quindi, Taiwo ci prova col suo pezzo forte: Odemwingie scende sulla sinistra ma non riuscendo a saltare il diretto avversario appoggia all’accorrente terzino marsigliese che libera il suo potentissimo mancino con la palla che va però a sibilare solo vicino al palo alla sinistra di Romero, senza riuscire ad infrangere lo specchio di porta.
Quattro minuti più tardi è invece il piede sinistro di Messi a volersi rendere pericoloso, questa volta direttamente da calcio di punizione. Il tiro scoccato dalla Pulce è però imprecisissimo, terminando alto sulla traversa.
Al settantottesimo Martins riceve la palla sulla trequarti scaricando un sinistro di notevole violenza che Romero riesce però a respingere senza troppi problemi, essendo la traiettoria del pallone più centrale che mani.
Quattro minuti più tardi Uche riceve un cross in area da Yakubu, fuggito bene sulla destra, e prova a coordinarsi colpendo il pallone di sinistro ma mettendo palla fuori da sette-otto metri.
All’ottantaseiesimo Yakubu decide di provarci da sè e dopo aver ricevuto palla a qualche metro dal limite dell’area stoppa, si gira su sè stesso e calcia di poco alto sulla traversa.
Ad un minuto dal termine Messi si avvicina alla rete: partendo da destra, come al solito, chiude un uno-due con Milito per portarsi poi in area ma venire chiuso giusto al momento del tiro da un difensore, bravo a rifugiarsi in corner.
COMMENTO
Tre punti importanti per l’Argentina: vista la pochezza di una Grecia che sembra possa aver ben poco da dire a questo Mondiale, infatti, la Seleccion si può dire che abbia fatto oggi un passo importantissimo verso il passaggio del turno. Difficile infatti che la Seleccion possa non trovare la vittoria contro gli ellenici, tre punti quelli che vorrebbero dire ottavi di finali.
Nigeria a due facce, invece, quella che ha provato ad opporsi ai ragazzi di Maradona. Se lungamente non sono sembrati all’altezza degli avversari, infatti, per alcuni tratti della ripresa sono invece riusciti a giocare una partita all’altezza della situazione creando anche qualche piccola apprensione alla retroguardia Albiceleste.
Vittoria meritata, intendiamoci. Ma Nigeria che pur non mostrando le qualità di un tempo potrà sicuramente provare ad infastidire la Corea del Sud che comunque dopo le due partite disputate nel pomeriggio di oggi resta la favorita ad accompagnare la Seleccion agli ottavi.
MVP
Il migliore in campo, tutto sommato, è Enyeama: il portiere nigeriano chiude infatti più volte il proprio specchio di porta, non potendo nulla solo sul colpo di testa a mo’ di cecchino di Heinze. Avesse potuto parare anche quella sarebbe stata una partita praticamente quasi impeccabile quella dell’estremo difensore dell’Hapoel Tel Aviv, la cui prestazione resterà impressa per qualche giorno sulle retine di Messi, fermato in più occasioni ad un passo dal goal.
TABELLINO
Argentina vs. Nigeria 1 – 0
Marcatori: 6′ Heinze
ARGENTINA: Romero ; Gutierrez , Demichelis , Samuel , Heinze ; Veron (28′ st Maxi Rodriguez ), Mascherano ; Di Maria (40′ st Burdisso sv), Messi, Tevez ; Higuain (34′ st Milito ). A disposizione: Pozo, Andujar, Rodriguez, Bolatti, Garcè, Otamendi, Aguero, Palermo, Pastore. All.: Maradona.
NIGERIA: Enyeama; Odiah , Yobo , Shittu , Taiwo (29′ st Uche); Haruna, Etuhu , Kaita; Obasi (14′ st Odemwingie ), Yakubu , Obinna (6′ st Martins ). A disposizione: Aiyenugba, Ejide, Kanu, Afolabi, Utaka, Brown, Yussuf, Echiejile, Adeleye. All.: Lagerback.
ARBITRO: Stark (Germania)
AMMONITI: Gutierrez (A), Haruna (N)
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