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A due settimane dal focus sull’ultima stagione di Premier e relative possibilità della Nazionale inglese ai Mondiali, torniamo in Inghilterra per concentrarci, stavolta, sulla seconda serie d’Oltremanica, il comunque seguitissimo campionato di Championship.
Ad accompagnarci in questo nuovo tour due ragazzi molto attenti al calcio minore di Londra e dintorni: Alfonso Russo di UkCalcio e Marco Barbanera.
Partiamo dalla stagione regolare: il Leicester ha ucciso il campionato, 102 punti finali…
Alfonso: Bisogna tornare indietro con la memoria alla stagione 2009/2010 per trovare un’altra vincitrice della Championship con 102 punti: il Newcastle. Il Leicester non è stata una sorpresa. Da molti era data favorita, certo non con questo margine così ampio. C’è da dire comunque che quello di quest’anno è stato il punto di arrivo di una programmazione pluriennale che ha dato i suoi frutti. Sarà interessante vederli in Premier League.
Marco: ….ed era ora! Dopo una serie di stagioni deludenti, le ultime delle quali finite con cocenti delusioni proprio nelle battute finali, le Foxes hanno trovato l’alchimia giusta e hanno meritato ampiamente la promozione. Leicester è una piazza che senza dubbio merita di giocare del calcio di prima divisione.
Al secondo posto il Burnley, alle cui spalle sono finite Derby, QPR, Wigan e Brighton. Ai playoff l’ha spuntata il QPR. Cosa vi aspettate dalle tre neopromosse, nella Premier dell’anno prossimo?
Alfonso: Il QPR ha ottenuto la promozione proprio all’ultimo secondo nella finale plauoff contro il Derby. Nonostante tra le tre promosse sia quella dalla maggiore esperienza recente in Premier credo che dovrà soffrire. Il problema è che specialmente negli ultimi tempi la forbice tra le squadre piccole e medie si è allargata notevolmente dando poco spazio alle squadre di medio valore. Come detto in precedenza mi sembra che il Leicester abbia fatto una programmazione intelligente e potrebbe essere la sorpresa della prossima stagione, ma occhio anche al Burnley che viaggerà sulle ali dell’entusiasmo. Sarò importante valutare le strategie di mercato e la competitività delle rose.
Marco: L’errore più grave (e che spesso viene commesso dalle neopromosse in Premier League) è quello di pensare che confermando la rosa della promozione con un paio di aggiunte si possa far bene al piano di sopra: nulla di più sbagliato. E se Leicester e QPR partono da una buona base (anche se il QPR deve svecchiare la rosa e magari abbassare il monte ingaggi, clamorosamente alto), il Burnley ha veramente tanto da fare. Sean Dyche ha veramente compiuto un capolavoro, arrivando secondo con una rosa cortissima e spendendo una cifra ridicola sul mercato. Non basterà in Premier League, a meno di voler ripetere le “prodezze” del Derby County 2007-08. Nonostante il cospicuo premio in danaro che ricevono le tre promosse, lo scalino economico con le squadre di Premier League è veramente grande e in costante aumento. Dovessi fare un pronostico, direi salvezza tranquilla per il Leicester, lotta dura per il Q.P.R. e retrocessione per il Burnley.
A retrocedere sono invece Doncaster, Barnsley e Yeovil…
Alfonso: Per Barnsley e Yeovil è stata una stagione molto complicata sin dall’inizio e le due squadre non hanno quasi mai dato l’impressione di essere in grado di poter mantenere la categoria. Per il Doncaster discorso diverso. La retrocessione è giunta all’ultima giornata (sconfitta fatale proprio contro i campioni del Leicester). Retrocedere dalla Championship può crere molti problemi alle squadre coinvolte che non possono affatto sentirsi favorite in League One che, insieme alla League Two, è un torneo moto equilibrato e difficilmente prevedibile.
Marco: Per il Doncaster c’è stata un’inversione di fortuna rispetto alla scorsa stagione, nella quale conquistarono promozione diretta (e titolo) all’ultimo secondo grazie ad una incredibile partita contro il Brentford. Il pareggio all’ultimo istante del Birmingham contro il Bolton ha decretato la retrocessione del Donny che comunque non ha fatto molto per meritare la permanenza nel Championship. Stagione assolutamente anonima per il Barnsley mentre lo Yeovil – e di solito odio usare queste frasi – ha già “vinto” con la partecipazione a questo campionato. Pensate che Yeovil è stata la città più piccola nella storia del calcio inglese a partecipare ad un campionato di seconda divisione!
In generale, quali squadre sono state sorpresa e delusione dell’anno?
Alfonso: Due delusioni. Il Nottingham Forest che viene dato – anche a ragione – favorito ogni inizio di stagione, vede poi miseramente crollare il suo rendimento da gennaio in poi. Difficile trovare il colpevole, ma credo che la società abbia molto di cui scusarsi con i tifosi. Seconda delusione il Watford che con Zola avrebbe dovuto compiere un decisivo salto di qualità e solo Sannino (vera sorpresa della stagione) ha posto fine ad una pericolosa discesa verso le ultime posizioni di classifica. Non mi aspettavo una stagione così ricca di continuità dal Derby County che è arrivato a pochi secondi dal realizzare un sogno.
Marco: La sorpresa – pur dovendo ripetermi – è stato il Burnley. Dato per spacciato ad Agosto (i bookmaker li davano tra i primi quattro favoriti…per la retrocessione), con un budget minimo ed una rosa risicata, ha realizzato una stagione da favola. Vokes e Ings hanno portato avanti la squadra a suon di gol e non si può non menzionare lo splendido lavoro di Sean Dyche, che ormai per tutti è “The Ginger Mourinho”. La mia personalissima delusione è stato invece il Charlton. Lo scorso anno, da neopromossi, chiusero il campionato a ridosso della zona playoff dopo un inizio disastroso. Quest’anno non solo non si sono mai avvicinati alla promozione, ma hanno rischiato seriamente di retrocedere. Hanno sbagliato nel non licenziare il loro manager, Chris Powell, tenuto solo per il buon run di FA Cup (ed esonerato all’indomani dell’uscita dalla coppa) e hanno anche subito un passaggio di proprietà nel bel mezzo della stagione. Inoltre, un prato di The Valley ridotto ad un pantano e il già citato buon percorso in FA Cup li hanno costretti ad una raffica di rinvii che si sono tradotti in un grande numero partite ravvicinate nella fase finale della stagione. Il prossimo anno bisogna seriamente cambiare la squadra se si vuole essere un minimo competitivi.
A livello di singoli, chi sono stati i migliori in stagione? C’è qualcuno che potrà fare il salto di qualità in una prima divisione, l’anno prossimo?
Alfonso: Jordan Rhodes e Troy Deeney hanno dimostrato di essere pronti a fare il salto di qualità e fossi in una delle neopromosse farei un pensierino su uno dei due. Segnare rispettivamente 25 e 24 reti in due squadre (Blackburn e Watford) che non hanno raggiunto alcun obiettivo importante in stagione ritengo sia un notevole biglietto da visita. In particolare Deeney è stato protagonista di un fantastico inizio di stagione.
Marco: Non si può non citare Jordan Rhodes. Il perché sia ancora in Championship è un mistero irrisolto del nostro tempo. Nelle ultime tre stagioni ha realizzato 40, 27 e 25 gol fra coppe e campionato, col suo passaggio al Blackburn nell’Agosto 2012 che è stato il trasferimento più costoso nella storia del calcio inglese al di fuori della Premier League, ben 8 milioni di sterline. Tutti aspettano il suo passaggio in Premier League e credo che questa sia l’estate buona per vederlo passare al piano superiore.
Parlando di giovani, quali sono i migliori messisi in mostra quest’anno?
Alfonso: La scelta potrà sembrare scontata ma è inevitabile. Will Hughes, classe 1995, è sicuramente un giovane da tenere d’occhio ed il fatto che sia stato insignito del premio The Football Leage Young Player of the Year non è cosa di poco conto. Ha già compiuto la trafila delle nazionali giovanili entrando già nel giro dell’under-21; lo ricordo tra l’altro per essere stato protagonista di una puntata di The Football League Show mettendo in mostra anche le sue qualità umane. Sul piano tecnico: ottimo controllo di palla e velocità nei passaggi. Da lui ci si aspettava di più nella finale playoff, ma bisogna essere più clementi con un diciannovenne. La prossima potrebbe essere la stagione della consacrazione.
Marco: Per quanto riguarda i giovanissimi, bene Mason Bennett del Derby, che ha giocato solo 10 partite di campionato prima di essere spedito in prestito al Chesterfield (dove però non ha mai giocato). Nonostante le presenze limitate, ha portato comunque a casa il premio di Young Apprentice per quanto riguarda il Championship. Mentre per quanto riguarda calciatori un po’ meno “giovani”, Will Hughes (sempre del Derby) merita assolutamente una menzione. Dopo l’esonero di Nigel Clough ha preso le mani del centrocampo disegnato da Steve McClaren, diventando praticamente inamovibile dall’11 titolare dei Rams. Anche per lui c’è stato un premio a fine anno, quello di Young Player Of The Year dell’intera Football League.
Infine, non possiamo non parlare del Leeds United, che nonostante McCormack (capocannoniere del torneo con 28 reti) non ha disputato una stagione brillante. Quali sono le prospettive del club recentemente acquistato da Cellino?
Alfonso: Le difficoltà societarie hanno giocato un ruolo decisivo nel rendimento stagionale del Leeds. E lo stanno giocando ancora. La complicata situazione con i creditori che dovrebbe trovare una soluzione in questi giorni, sta impedendo alla società di pianificare l’immediato futuro tanto che la panchina risulta ancora vacante. Cellino non è ben visto dai tifosi che sono comunque coscienti del fatto che senza il suo intervento la squadra avrebbe avuto notevoli difficoltà. Crdo di poter affermare che la prossima sarà una stagione di assestamento, ma sarà importante per il Leeds poterla pianificare il prima possibile.
Marco: McCormack ha fatto una stagione stupenda. Non è più giovanissimo (classe 1986) e quindi, a differenza di Rhodes, non credo possa veramente sfondare ad altissimi livelli, ma questo nulla toglie alla sua annata. A livello societario ci sono state enormi turbolenze. Il tira e molla fra Cellino e la Football League è durato per mesi e nel frattempo nella squadra regnava l’anarchia più totale. Brian McDermott è stato cacciato e ripreso nel giro di qualche ora, negli ultimi mesi di campionato ci sono stati grossi problemi col pagamento degli stipendi…veramente una brutta situazione e infatti la squadra ha “flirtato” per diverse giornate con la retrocessione. Ora la situazione pare essersi stabilizzata e Cellino e i suoi hanno tutta l’estate per rimettere in moto la società e riportarla verso la retta via. Una delle tante, tantissime piazze di Championship che meriterebbero il ritorno in Premier League.
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