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Terminata la prima fase di qualificazione agli Europei under 17 di Malta 2014 è già stata sorteggiata anche la Fase Elite, che definirà le sette squadre qualificate alla fase finale.

Andiamo a vedere girone per girone (sono tredici) come sono andate le cose…

Gruppo 1

Disputatosi in Albania ha visto i giovani romeni imporsi con tre vittorie in altrettanti match.
L’esordio, disputato contro i padroni di casa, ha visto i ragazzi di mister Gâlcă  imporsi grazie ad una rete di Virgil-Andrei Ivan, attaccante in forza alle giovani dell’Universitatea Craiova. Stesso risultato e medesimo marcatore anche contro la Finlandia. Difesa che si è poi confermata impenetrabile anche nell’ultimo match, vinto per 2 a 0 contro la Bielorussia.

A passare, assieme alla Romania, anche l’Albania. Incassata la sconfitta nel match di apertura è arrivato il 2 a 1 contro la Bielorussia, che nel corso della prima giornata aveva battuto la Finlandia. E’ stato quindi sufficiente, alla squadra allenata da mister Džemal Mustedanagić, impattare 0 a 0 con i finlandesi per assicurarsi la seconda piazza e qualificarsi così alla Fase Elite.

Gruppo 2

Tre le qualificate, esattamente come nelle fasi qualificatorie all’Europeo under 19, nel gruppo dell’Italia. Che qui ha però sbancato la concorrenza, imponendosi 2 a 1 contro l’Ucraina nel match di apertura (grazie ad una doppietta del genoano Giuseppe Antonio Panico) per poi pareggiare nel match disputato contro i padroni di casa lituani nel corso della seconda giornata. Per assicurarsi la prima piazza gli Azzurrini hanno così dovuto battere la Svezia, la quale aveva anch’essa incamerato 4 punti fino a quel momento. Ancora di Panico il goal di apertura, seguito dalle reti del milanista Locatelli e dal difensore torinista Federico Caronte.

Detto della Svezia seconda, la terza piazza, che le è valsa poi il ripescaggio, è stata conquistata dall’Ucraina, pur capace di raccogliere solo due punti contro gli svedesi e i lituani.

Gruppo 3

Il raggruppamento giocato in Israele ha invece visto l’eliminazione dei padroni di casa nonostante le 12 rete messe a segno in tre match (8 delle quali in quello di chiusura contro il Liechtenstein).

A passare come prima, così, la Francia di Allan Saint-Maximin, uno dei pochi classe 97 ad aver già esordito in uno dei cinque massimi campionati europei. Galletti capaci di imporsi 2 a 0 contro il Liechtenstein per pareggiare poi 2 a 2 contro i padroni di casa e guadagnarsi la prima posizione con un secco 3 a 0 rimediato nel corso dell’ultima giornata proprio anche grazie ad una doppietta della stellina del Saint Etienne.

Seconda posizione appannaggio invece dei ceki, capaci di battere Israele e Liechtenstein prima del crollo finale.
Eliminato, quindi, uno dei due migliori marcatori di questo turno qualificatorio: Raz Yizhak, di cui non sono però riuscito a trovare la squadra di appartenenza.

Gruppo 4

Giocato in Slovenia, ha visto due nazionali britanniche strappare il pass per la Fase Elite.
Prima classificata la Scozia, ottima nell’imporsi 3 a 1 nel match d’apertura contro i padroni di casa (tripletta di Craig Wighton del Dundee FC) ed in quello di chiusura per 2 a 1 (doppietta di Greg Kiltie del Kilmarnock). Il tutto inframezzato da uno 0 a 0 con il Galles, l’altra qualificata del gruppo grazie al 5 a 5 contro l’Ungheria ed alla vittoria finale (3 a 0) contro la Slovenia.

Gruppo 5

Tre repubbliche ex jugoslave tutte nello stesso gruppo. Due di queste sono rimaste però fuori.
Ad imporsi (ed in tutti e tre i match) è stato infatti il Portogallo: 2 a 0 contro la Bosnia (doppietta della stellina dello Sporting Idrissa Sambu), 2 a 1 col Montenegro (due rigori dei due Pedro, Rodrigues e Delgado), 1 a 0 contro la Croazia (Renato Sanches).

La seconda posizione è stata invece strappata dalla Bosnia, che dopo la disfatta della prima giornata è riuscita ad infilare una W contro la Croazia (Gojak e Lelic) ed un pari finale contro Montenegro.

Gruppo 6

Organizzato in Serbia, ha visto i padroni di casa passare a braccetto coi greci. In prima posizione solo grazie ad una miglior differenza reti, guadagnata grazie al 6 a 0 con Andorra ed al 4 a 1 con Estonia.

Miglior marcatore di questo raggruppamento Luka Jović, attaccante attualmente in forza all’under 19 della Stella Rossa di Belgrado capace di realizzare 4 goal in tre match.

Gruppo 7

Il capocannoniere assoluto di questo primo turno si è invece disimpegnato nel settimo raggruppamento, che ha visto l’Inghilterra dominare in lungo ed in largo: 4 a 0 all’Armenia all’esordio, 8 a 0 a Gibilterra, 6 a 0 finale ai cugini irlandesi.
Mattatore dei mattatori è stato Adam Armstrong del Newcastle, giocatore il cui feeling con il goal è ormai cosa nota (almeno a livello giovanile).

Seconda posizione, invece, per l’Eire, che prima di capitolare così duramente contro l’Inghilterra aveva infilato due vittorie.

Gibilterra che dal canto suo non ha espresso molto, come era logico aspettarsi, se non il giocatore più falloso in assoluto di questo primo turno: George Wink, che di professione non fa il difensore ma bensì l’attaccante. E che nel corso dei tre match disputati ha commesso un totale di 14 falli.

Gruppo 8

Svoltosi a Cipro, ha visto la vittoria piuttosto comoda della Spagna. 6 goal in tre partite e difesa imbattuta, a far capitolare una dopo l’altra Moldavia, Cipro e Norvegia.

E proprio i norvegesi si sono presi la seconda piazza, distruggendo 4 a 2 i ciprioti grazie ad una doppietta di Lorentzen e alle reti di Svendsen e Berg per poi andare ad impattare 1 a 1 contro la Moldavia.
Moldavi che a loro volta avevano quindi la grande occasione per raggiungere i parietà norvegesi in classifica, ma il 2 a 0 finale inflitto loro da Cipro ha dissolto ogni speranza…

Gruppo 9

Il 2 a 2 turco contro Lussemburgo aveva probabilmente fatto tremare i giovani allenati da Hakan Tecimer. Enes Ünal e compagni sono stati però poi bravi ad imporsi contro Lettonia ed Irlanda del Nord, strappando un pass per la Fase Elite.

Al secondo posto si classificano invece i lettoni, capaci di battere i nordirlandesi nel corso del primo turno grazie ad una rete di Juhnevičs ed il Lussemburgo nell’ultimo.

Gruppo 10

Giocato in Russia, ha visto, a sorpresa, l’imposizione dell’Islanda proprio ai danni dei padroni di casa, che col secondo posto ottenuto si qualificano comunque alla Fase Elite.
Islandesi che pure non erano partiti benissimo, con il 3 a 3 contro l’Azerbaigian. Le successive vittorie con Slovacchia (4 a 2) e Russia (2 a 1) ha però permesso loro di strappare il primo posto, con un attacco piuttosto prolifico (9 goal) ma una difesa non proprio solidissima (6 reti al passivo, 2 di media a partita).

Russi che dal canto loro passano grazie al 2 a 1 rifilato ai slovacchi ed all’1 a 0 rimediato contro l’Azerbaigian.

Gruppo 11

L’attacco migliore di questo primo turno risulta essere quello dell’Olanda, squadra schiaccia sassi capace di battere Far Oer, San Marino e Georgia realizzando 17 goal senza subirne.
Tra tutti risaltano le cinque reti messe a segno da Ezra Walian, giovane punta di origini indonesiane di cui ho parlato nel mio primo libro, La carica dei 201. Risaltano soprattutto perché messe a segno nell’arco di 24 minuti.
Tra i giovani Oranje in grande spolvero anche un altro prodotto delle giovani dell’Ajax, Abdelhak Nouri.

La seconda posizione è stata invece colta dai giovani georgiani, che prima di essere battuti di misura dall’Olanda hanno fatto di un sol boccone San Marino (3 a 1) e Far Oer (2 a 0).

Gruppo 12

Molto interessante il gruppo 12, giocato in Danimarca.
Ad imporsi la Svizzera, trascinata dal talento di origine kosovara Albian Ajeti, attualmente in forza alle giovanili del Basilea. La giovane punta ha infatti realizzato 4 goal, aiutando i suoi a liberarsi facilmente dell’Austria (4 a 0), per poi battere il Kazakistan andando a fermare – ed eliminare – sullo 0 a 0 i padroni di casa danesi nel corso dell’ultimo turno.

Secondo posto che è così andato appannaggio dell’Austria, capace di battere danesi e kazaki con un doppio 2 a 0.

Gruppo 13

L’ultimo raggruppamento è stato giocato in Macedonia ed ha visto la non pronosticata imposizione della Polonia, capace di infilare un bel filotto di vittorie.
Dopo il 3 a 2 sui padroni di casa è arrivato il 3 a 0 contro la Bulgaria, ad anticipare il secco 2 a 0 rifilato al Belgio allenato da Patrick Klinkenberg.

Belgio che si è qualificato comunque al secondo posto in virtù delle vittorie con bulgari (2 a 0) e macedoni (5 a 0).

La terza posizione è infine stata vinta dai padroni di casa, capaci di battere i parietà bulgari 2 a 1 nel corso dell’ultima giornata.

Fase Elite

Le ventisette squadre qualificatesi dal girone eliminatorio (le 26 prime e seconde più l’Ucraina miglior terza) raggiungono quindi la Germania alla Fase Elite, che si comporrà di altri 7 gruppi da 4 squadre. Le vincenti di ogni raggruppamento accederanno quindi alla fase finale, che si disputerà come detto a Malta tra il 9 e il 21 maggio prossimi.

Questo il responso dell’urna di Nyon:

Il Gruppo 1 vede la Spagna sicura favorita, ma un occhio sempre attento andrà dato a movimenti in crescita come Russia (padrona di casa e campione in carica) e Svizzera, che potrebbero provare a tirare un colpo gobbo.

Nel secondo raggruppamento potrebbe regnare invece un certo equilibrio. Quattro squadre che si fronteggeranno a viso aperto senza risparmiarsi colpi. A questo punto a contare potrebbe essere il fattore campo, che dice Grecia.

Il Gruppo 3 vedrà l’eliminazione di almeno una big tra Olanda e Francia. I primi sono probabilmente favoriti (anche per via del fattore campo), ma certo Saint-Maximin e compagni venderanno cara la pelle. Più difficile, probabilmente, possano rientrare in gioco Austria e Svezia. Anche se queste due all’ultimo Europeo di categoria c’erano. Olanda e Francia no…

Anche nel quarto girone almeno una big storica del calcio europeo verrà eliminata. E’ infatti qui che sono state sorteggiate Inghilterra ed Italia. Dovessi dire oggi chi passerà direi probabilmente gli inglesi, anche se i nostri hanno sicuramente le carte in regola per giocarsela.
Attenzione comunque alla Repubblica Ceca padrona di casa, che potrebbe cercare il colpo gobbo. Pochissime chance per l’Albania.

Il Gruppo 5 si giocherà in Serbia, e chissà che i padroni di casa non riescano a superare i parietà tedeschi, sulla carta i favoriti del girone. Praticamente nessuna chance per Georgia ed Eire.

Interessante anche l’equilibrio che potrebbe regnare nel Gruppo 6, quello che si disputerà in Scozia e che vedrà scendere in campo anche Belgio, Romania e Bosnia.

Infine il gruppo 7 dovrebbe essere vinto dal Portogallo padrone di casa. Ammesso e non concesso che i giovani islandesi non vogliano compiere un altro mezzo miracolo. Ben più difficile, invece, che la cosa possa essere compiuta da Lettonia o Ucraina.

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Terminata la prima fase di qualificazione agli Europei under 19 di Ungheria 2014 è già stata sorteggiata anche la Fase Elite, che definirà le sette squadre qualificate alla fase finale.

Andiamo a vedere girone per girone (sono tredici) come sono andate le cose…

Gruppo 1

Dominio ceko.
La nazionale allenata da Miroslav Koubek, dieci anni da calciatore allo Sparta Praga, si è infatti imposta in tutte e tre le gare del girone disputato in casa propria.
L’ottimo inizio, un 4 a 1 rifilato a Cipro, mise subito le cose in chiaro. Il successivo 3 a 0 rifilato a Gibilterra qualificò la squadra al turno Elite. Stesso risultato maturato anche nei confronti della Croazia di Jedvaj (neo romanista che recensii l’anno scorso ne La carica dei 201), che con questa sconfitta si è fatta sopravanzare da Cipro, venendo eliminata.

Determinante sia il pareggio nello scontro diretto tra le due compagini che la differenza reti, con i ciprioti capaci di vincere 7 a 0 contro Gibilterra, esattamente come i croati. Così decisivo è risultato quel goal segnato da Andreas Makris (che ha chiuso questo primo turno con 4 marcature in 3 match) contro la Repubblica Ceca.

Risultato: ceki e ciprioti alla Fase Elite, Croazia e Gibilterra a casa.Tin Jedvaj

Gruppo 2

A spuntarla, di misura, è stata la Romania, capace di raccogliere 5 punti in 3 match frutto dei pareggi con Armenia e Polonia e della vittoria ottenuta ai danni della Lituania, padrona di casa all’ultimo europeo di categoria.

Così a passare, nel gruppo più equilibrato di questa prima fase, sono stati proprio rumeni e lituani, quest’ultimi giunti a pari punti con l’Armenia ma passati grazie alla vittoria nello scontro diretto dell’ultima giornata (1 a 0, goal di Simonas Stankevičius del Leicester City).
Eliminata, oltre agli armeni, la Polonia, nazionale che ha ospitato tutti i match di questo raggruppamento.

Gruppo 3

La doppia vittoria con Azerbaigian e Svezia ha permesso all’Eire di prendersi il primo posto del girone, rinsaldato nel corso dell’ultima giornata dall’1 a 1 ottenuto contro la Bosnia.

Seconda posizione, invece, appannaggio degli svedesi padroni di casa, capaci di partire e chiudere fortissimo con solo quel passaggio a vuoto contro l’Irlanda.
Trascinatore della squadra, in particolar modo nella gara contro i bosniaci dove mise a segno una doppietta, Muamer Tankovic, giovane seconda punta in forza all’Academy del Fulham.

Gruppo 4

La prima notizia bomba arriva proprio da questo raggruppamento, che ha visto la precocissima eliminazione della Francia di Rabiot e Corentin (entrambi presenti nella Carica dei 201 e soprattutto all’Europeo under 19 dello scorso anno, che vide la Francia chiudere al secondo posto battuta solo dalla Serbia in finale). Sicuramente un durissimo colpo per i Galletti, che pure negli ultimi anni hanno generalmente dimostrato di aver lavorato benissimo a livello giovanile.

A ottenere il passaggio del turno nel gruppo giocatosi in Belgio sono stati quindi i certo non sorprendenti padroni di casa e la invece sorprendentissima Islanda.
I primi hanno battuto l’Irlanda del Nord e gli stessi islandesi con un doppio 2 a 0 che ha reso per loro una formalità il pareggio finale capace di sancire invece l’eliminazione francese.
I nordici hanno pareggiato 2 a 2 il match di apertura con la Francia (che ha chiuso con tre pareggi) per poi battere di misura (1 a 0) i nordirlandesi, strappando così un insperato pass per il Turno Elite.Corentin Jean

Gruppo 5

Giocatosi in Bielorussia, ha visto i padroni di casa rimanere fermi al palo, venendo quindi ovviamente eliminati. Ad imporsi la Germania delle star Gnabry e Brandt, capaci di aprire con un 2 a 1 sugli stessi Bielorussi per poi dilagare 5 a 0 con la Lettonia (poker di Davie Selke). Solo una formalità, di fatto, il match finale con la Scozia, pareggiato 1 a 1.

Scozzesi che sono stata l’altra squadra capace di qualificarsi, grazie all’iniziale pareggio ottenuto contro la Lettonia ed alla vittoria di misura contro i padroni di casa, un 1 a 0 firmato dalla stellina Gauld. Da sottolineare come mancasse l’altra stellina scozzese, l’attaccante del Chelsea Islam Feruz.

Gruppo 6

5 punti a testa nel gruppo 6 per Grecia e Bulgaria, che staccano a braccetto un biglietto che vale la Fase Elite.
Greci che battono solo l’Albania con un 1 a 0 rimediato nel corso della prima giornata (e firmato da Dimitris Popovic dell’Apollon Kalamarias), prima di impattare con gli stessi bulgari e la Slovacchia.

Bulgaria che dal canto suo vince anch’essa solo nella prima giornata, proprio contro gli slovacchi, grazie alle reti realizzate da Deskalov e Despotov che valgono il 2 a 1 finale.

Eliminato, quindi, il capocannoniere di questa prima fase: lo slovacco Matúš Bero, capace di segnare tutte e cinque le reti della sua rappresentativa.

Gruppo 7

Dominio casalingo per la Serbia, che spazza via Kazakistan, Finlandia ed Austria in quest’ordine.
I campioni in carica vincono il primo match 3 a 0 e strappano il biglietto per la Fase Elite vincendo di misura contro i finlandesi grazie ad una rete di Veljko Simic, il tutto prima di bissare questo stesso risultato contro l’Austria, per uno score finale che reciterà 5 reti all’attivo contro nessuna subita.

Ad impossessarsi del secondo posto sarà invece l’Austria, che subirà una sconfitta indolore nel corso dell’ultima giornata dopo aver massacrato i finnici nel primo match del girone (un 6 a 0 griffato da una doppietta del citizen Sinan Bytyqi) e superato i kazaki per 3 a 1 nel corso della seconda giornata (anche in questo caso doppietta per Bytyqi).Sinan Bytyqi

Guppo 8

Idem con patate nell’ottavo raggruppamento, che vede il Portogallo ben figurare davanti al proprio pubblico grazie al 3 a 0 contro Lussemburgo, al roboante 6 a 0 contro San Marino ed al 3 a 2 finale, decisivo in ottica primo posto, contro i norvegesi.
Che, dal canto loro, non fanno molta più fatica a liberarsi delle due cenerentole dello sport europeo, con un 2 a 0 senza patemi contro i sanmarinesi ed un più corposo 5 a 1 rifilato ai lussemburghesi.

I quali, nel corso dell’ultima giornata, si tolgono quantomeno la soddisfazione di vincere con un rotondo 4 a 0 lo scontro diretto con San Marino, che vince così il “cucchiaio di legno” del girone.

Gruppo 9

Giocato in Slovenia, ha visto la qualificazione di inglesi e svizzeri.
Eppure i padroni di casa erano partiti bene, con un pareggio proprio ai danni dei figli d’Albione. Nulla da fare però contro gli svizzeri, bravi ad imporsi per 3 a 1. Inutile, ai fini della qualificazione, il 7 a 0 finale contro Andorra.

Inghilterra che si prende invece il primo posto grazie sì alla vittoria proprio con Andorra (7 a 0 anche in questo caso nobilitato dalle doppiette di Bennett, Loftus-Cheek e Pearson), ma soprattutto a quella contro la Svizzera (marcata proprio da Mason Bennett).

Gruppo 10

Ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie l’Italia, che si è riuscita a qualificare alla Fase Elite solo come migliore terza di tutti e tredici i gruppi.
Azzurrini sconfitti malamente da Israele – padrone di casa – nel corso del primo match, ma bravi poi a rifarsi nei due incontri successivi con le vittorie su Liechtenstein (5 a 0, doppietta di Cristante, goal di Crecco e Iotti ed autorete di Kaiser) e Danimarca (2 a o firmato da Crecco e Petagna).

Danesi che nonostante la sconfitta dell’ultima giornata hanno chiuso al primo posto il girone in virtù delle vittorie maturate nei due turni precedenti contro Liechtenstein (2 a 0) ed Israele (3 a 1).

Secondo posto proprio per i padroni di casa, capaci di chiudere il girone con un più che sonoro 9 a 0 contro il malcapitato Liechtenstein (doppiette di Hugy e Cohen e realizzazioni di Safuri, Danino, Peretz, Abu El Hija e Shamir).Petagna e Cristante

Gruppo 11

Dominio georgiano nel gruppo giocato proprio in quel di Tbilisi.
Ma, soprattutto, Olanda (di Riedewald, Bazoer e Richairo Zivkovic) eliminata inopinatamente.

Padroni di casa che distruggono il Galles 5 a 1 prima di battere la Moldova 2 a 1. Il top viene però nel corso dell’ultima giornata, che vede i ragazzi di Vasil Maisuradze imporsi 2 a 1 sugli Orange, sopravanzati in classifica – per differenza reti – dal Galles, capace di battere contestualmente i moldavi per 6 a 0 dopo aver costretto sullo 0 a 0 proprio gli olandesi.

Gruppo 12

Anche in questo gruppo è la differenza reti a decidere le sorti della terza classificata, la Macedonia padrone di casa.
A passare sono Turchia e Montenegro, in un gruppo che escluso il fanalino di coda Far Oer (0 reti fatte, 12 subite) ha visto regnare l’equilibrio.

Gruppo 13

Russia ed Ucraina alla Fase Elite a braccetto, Estonia e Malta eliminate con un solo punto all’attivo.

Tutto facile per le due repubbliche ex sovietiche, che si liberano facilmente delle due comode avversarie prima di spartirsi la posta nel corso dell’ultimo turno e festeggiare assieme un – già matematico – passaggio di turno.

Fase Elite

Le ventisette squadre qualificatesi dal girone eliminatorio (le 26 prime e seconde più l’Italia miglior terza) raggiungono quindi la Spagna alla Fase Elite, che si comporrà di altri 7 gruppi da 4 squadre. Le vincenti di ogni raggruppamento accederanno quindi alla fase finale, che si disputerà come detto in Ungheria tra il 20 luglio ed il 1 agosto prossimi.

Questo il responso dell’urna di Nyon:

Certo, ci manca la sfera di cristallo. Ma qualche rapidissima valutazione possiamo provare a farla comunque.

Il Gruppo 1 dovrebbe essere, almeno per questioni storiche e di blasone, appannaggio dell’Inghilterra, che si presenta al via con una buona squadretta, per altro. Attenzione comunque alla Scozia, che se potrà presentarsi con Gauld e Feruz – probabilmente i due talenti più interessanti nati in Scozia negli ultimi anni – cercherà sicuramente di battagliare fino all’ultima stilla di energia.
Non partiranno comunque rassegnate nemmeno Ucraina e Montenegro, outsider del girone.

Il Gruppo 2 vede invece gli Azzurrini come possibili qualificati. Molto dipenderà anche dal capire se Bryan Cristante, che giusto lunedì ha firmato il suo primo goal in Serie A, sarà della partita o meno. Sicuramente le chance dei nostri portacolori ci sono, ma non bisognerà distrarsi come fatto nel corso della prima fase.
Avversario più pericoloso, probabilmente, la Svezia di Muamer Tankovic. Non va però certo sottovalutata la Repubblica Ceca guidata da bomber Mašek (4 goal nel corso del primo turno), e residue chance di passaggio del turno le hanno anche i bulgari. Nel complesso quindi Azzurrini sulla carta favoriti, ma il passaggio del turno lo otterranno solamente se riusciranno a restare concentrati per 270 minuti.

Nel Gruppo 3 non c’è una vera e propria dominatrice, anche se a spuntarla potrebbe essere la Svizzera. Attenzione però alla Georgia, presente per la prima volta nella propria storia agli Europei disputati l’anno scorso, e pure ad Israele, capace di battere anche l’Italia nel corso del primo turno.
Poche chance, invece, per Cipro. A meno che Lillis e Makris non compiano il miracolo.

Gruppo discretamente interessante il 4, che vede i serbi campioni in carica sicuramente favoriti per il passaggio del turno. Turchia, Irlanda ed Islanda sono però compagini interessanti che potrebbero provare a dare qualche grattacapo a chi vuole andare in Ungheria per difendere il proprio titolo.

Il girone di ferro è invece sicuramente il 5, che vedrà – almeno – una tra Germania e Spagna dover salutare anzitempo la competizione. E chissà che non debba toccare agli spagnoli, unica squadra presente alle ultime sette edizioni di fila.
Dovrebbero quindi fare solo la parte degli agnelli sacrificali Danimarca e, soprattutto, Lituania.Serge Gnabry

Potrebbe essere poi discretamente equilibrato il raggruppamento 6, in cui la Russia parte sicuramente un’incollatura avanti ad avversarie come Romania, Austria e Norvegia. Chissà però che alla fine non possa uscire una mini sorpresa, da qui.

Infine, il Gruppo 7. Qui le favorite si chiamano Portogallo e Belgio. Con Grecia e Galles che cercheranno comunque il miracolo e l’impresa.

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Sono stati sorteggiate le fasce valide per il sorteggio dei gironi del prossimo Campionato Europeo. Andiamo subito a vederle.

Urna 1: Ucraina, Polonia, Spagna, Olanda.
Urna 2: Germania, Italia, Inghilterra, Russia.
Urna 3: Croazia, Grecia, Svezia, Portogallo.
Urna 4: Francia, Eire, Danimarca, Repubblica Ceca.

Insomma, un’urna due di assoluto valore. A fronte della prima, che contenendo i nomi delle due nazioni organizzatrici perde molto, pur contenendo il bussolotto della grandissima favorita.

Portogallo e Francia fluttuano poi come mine vaganti rispettivamente nella terza e nella quarta urna.

Il che lascia prospettare uno scenario apocalittico non da ridere: è tutt’altro impossibile, infatti, che l’urna di Kiev sancisca la creazione di un gruppo contenente Spagna, Germania, Portogallo e Francia. Ovvero sia un gruppo in cui si giocherebbe ogni singolo secondo alla morte ed in cui nemmeno i campioni in carica (e del Mondo) spagnoli potrebbero concedersi la benché minima distrazione.

E se si pensa poi che nel contempo potrebbe essere sorteggiato anche un girone con Polonia, Russia, Grecia ed Eire ecco che si capisce facilmente come l’avere designato Ucraina e Polonia come paesi organizzatori può risultare un problema – da questo punto di vista – in sede di spareggio.

Quali sono le prospettive dell’Italia?

Beh, si va dal poter essere inserita al posto della Germania nel gruppo “di ferro” al poter finire, al pari della Russia, nel girone sulla carta più morbido possibile (per quanto dopo la figuraccia in Sudafrica sarebbe bene non snobbare nessun impegno).

Molto farà quindi il sorteggio.

Di certo resta il fatto che appare palese come l’Europeo sia un torneo estremamente difficile e complicato. Dove praticamente la metà delle squadre si presentano ai nastri di partenza con qualche velleità di vittoria (oltre alle favoritissime Spagna e Germania, infatti, anche Olanda, Italia, Inghilterra, Portogallo e Francia possono vantare rose rispettabili e sicuramente andranno nell’Europa dell’Est decise a giocarsi tutte le proprie chance), dove possono uscire gironi davvero tremendamente difficili o comunque mediamente di alto livello ed in cui non ci sono squadre materasso che fanno più folklore che altro.

Certo, il Mondiale resta il Mondiale. Ma è indubbio dire che l’Europeo resta più difficile.

Cosa servirà alla nostra nazionale, quindi?

Sicuramente un sorteggio favorevole, che possa magari darci modo di chiudere il nostro girone in prima posizione.

E poi tanta, tanta compattezza. Ed una condizione fisico-atletica invidiabile.

Perché posto che il livello medio è molto alto (anche togliendo il picco assoluto rappresentato dalla Spagna e quello notevolmente importante che è incarnato dalla Germania restano, come detto, tante squadre di livello e tante altre più che discrete) a fare la differenza potrà sicuramente essere quello.

Correre di più e correre meglio degli avversari, per non farsi schiacciare da nessuno. E, anzi, magari riuscire a fare forcing continuo con cui abbattere anche la squadra più ostica.

Difficile fare oggi dei pronostici, laddove non sappiamo nemmeno la composizione dei gironi.

Certo è, però, che la Spagna avrà voglia di scrivere la storia vincendo anche questo Europeo dopo l’accoppiata Europeo-Mondiale chiusa tra il 2008 e il 2010.
E che la Germania ha un movimento in netta crescita. Il che riflette i suoi effetti più che benefici anche nei confronti di una nazionale che ha davvero  le credenziali per potersi presentare ai nastri di partenza come vero contender di fronte ai maestri spagnoli.

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CRONACA

E’ l’Italia, schierata con un undici molto tecnico, a provare a fare la partita. Centrocampisti dai piedi buoni ed attaccanti dal baricentro basso e che sanno dare del tu al pallone le frecce nella faretra di mister Prandelli.

Italia che si rende molto pericolosa al quattordicesimo quando Cassano è lanciato nello spazio e calcia in diagonale, trovando però la pronta respinta dell’avversario.
Sull’angolo che ne segue è Rossi a far tremare i supporter estoni. Nemmeno un minuto e Pirlo pennella per Aquilani, che incorna in rete. L’arbitro, però, fischia appena prima che il pallone entri, per un presunto fallo del centrocampista di proprietà del Liverpool.

Azzurri incontenibili. Al diciottesimo Rossi lancianto in profondità da un rasoterra di Montolivo con l’ex Red Devils che salta un avversario al limite per esplodere poi un sinistro troppo centrale, respinto dall’estremo difensore avversario.

La rete è comunque nell’aria, ed arriva al ventunesimo. Cassano ruba palla ad un difensore estone sull’out sinistro e serve Rossi che difende bene palla in mezzo a due avversari per poi freddare il portiere avversario senza difficoltà.

Pepito è comunque scatenato. Alla mezz’ora il fenomeno del Sottomarino Giallo parte dritto per dritto in mezzo ad un nugolo di avversari per scaricare poi un gran mancino sul primo palo, col pallone che si schianta proprio contro il montante.
Cinque minuti più tardi Maggio mette in movimento Cassano battendo rapidamente una rimessa laterale con il talento barese a crossare in mezzo di prima intenzione, trovando però Rossi anticipato da un difensore avversario.

Ancora una volta la rete è nell’aria, ed arriva al trentanovesimo. Maggio serve Montolivo con una rimessa laterale che è girata subito dentro dal centrocampista Viola. Palla a Cassano che difende il pallone per poi incrociarlo, imparabile, sul secondo palo.

In apertura di ripresa bella azione costruita dalla nostra nazionale: verticalizzazione di Cassano per Rossi che serve di prima intenzione Montolivo che dopo essersi bevuto due avversari in un fazzoletto calcia di sinistro, senza inquadrare però la porta.
Poco più tardi Rossi fa una magia al limite, ma alla fine, chiuso da quattro o cinque avversari, non trova lo spazio per battere a rete.
Al nono è invece Montolivo a provarci ancora una volta, ma il suo destro da circa venticinque metri si spegne sopra la traversa.

L’Italia non vuole però farla finita qui. Al sessantottesimo, quindi, Montolivo scodella una palla alle spalle della difesa avversaria dove Pazzini scatta sul filo del fuorigioco firmando facilmente il 3 a 0.

Un minuto e lo stesso Pazzini sfiora la quarta rete.  Balzaretti sfonda sulla sinistra ed entra in area centrando un cross rasoterra che sorpassa il portiere dirigendosi sul secondo palo, dove la punta Nerazzurra arriva con qualche frazione di secondo di ritardo.
Italia che amministra il pallone senza problemi né senza voler accelerare con veemenza, per portare in porto un 3 a 0 sicuramente più che meritato.

COMMENTO

Non c’è partita in quel di Modena. Troppo forte la squadra di Prandelli per questa Estonia.

Una rondine non fa primavera, però. Buona la prestazione degli Azzurri, ma va detto che gli avversari erano davvero poca roba.

Gli estoni non impressionano affatto. E sotto nessun punto di vista.
Tecnicamente poca roba, come ci si aspettava. Tatticamente un minimo ordinati, ma ben lontani dalla perfezione. Fisicamente più sottotono di quel che mi sarei aspettato, dato che potevano giocarsela solo da quel punto di vista.

Italia che controlla e domina quindi la partita senza il minimo problema, portando in porto una vittoria realmente molto facile.

Buffon praticamente ingiudicabile vista la quasi completa inoperosità. Non molto differente il discorso per i due centrali: pochissimo lavoro per loro.

Già differente, invece, quello inerente i due terzini. Maggio e Balzaretti devono fare poco dietro, ma aiutano abbastanza i compagni in fase di spinta ed appoggio.

Pirlo fa il Pirlo, pur giocando a scartamento ridotto. Montolivo (due assist) si dimostra giocatore dal gran potenziale. Se solo lo sfruttasse anche nelle partite che contano. Si rivede anche il miglior Marchisio, ma anche qui ci si aspetta la riconferma quando il pallone peserà ben di più.

Davanti Cassano trotterella ma è decisivo (assist e goal per lui), Rossi, MVP senza se e senza ma, dimostra di saper spaccare le partite ad ogni accelerazione. Ora c’è solo da sperare che sappia fare il definitivo salto di qualità.

TABELLINO

Italia vs. Estonia 3 – 0
Marcatori: 21′ Rossi, 39′ Cassano, 68′ Pazzini.

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Italia anno zero.

Dopo la disastrosa prestazione degli Azzurri in Sudafrica, infatti, il movimento calcistico italiano deve ripartire da zero, magari operando una rivoluzione che parta dalle fondamenta, che riguardi tutto e tutti e che non sia solo limitata alla nostra nazionale maggiore.

Peggio di così difficilmente poteva andare, quest’anno. L’unica nota lieta in campo internazionale è infatti risultata essere la grande prestazione della più straniera tra le nostre compagini, quell’Inter che trascinata dai vari Milito, Zanetti, Samuel, Lucio e Cambiasso è stata capace di imporsi nella massima competizione continentale. Senza però che tra i propri trascinatori ci fosse, appunto, alcun ragazzo nostrano.

Stonatissime, invece, le note riguardanti le nostre rappresentative nazionali: di quella maggiore si è detto di tutto e di più e l’onta di quest’ultimo Mondiale sarà difficilissima da lavare via. Allo stesso modo nemmeno le compagini giovanili non si stanno disimpegnando poi tanto meglio. La qualificazione dell’under 21 ai prossimi Europei di categoria è a fortissimo rischio, la prestazione dell’under 19 nel corso della propria rassegna continentale è stata assolutamente negativa, la rappresentativa under 17 ha invece guardato da casa l’Inghilterra vincere il titolo continentale in Liechtenstein.

Peggio, davvero, non poteva andare.

I cambiamenti, insomma, dovrebbero davvero partire dal basso, perché chi crede che sia solo la nostra nazionale a godere di una cattiva salute sbaglia di grosso. L’impressione, però, è che non ci sia la volontà di rivoluzionare le cose e che come al solito capita in Italia si tirerà a campare, sperando che in futuro si possa raccogliere più di quanto seminato.

In attesa di capire se davvero le cose andranno così o se come mi auspico da tempo si proverà davvero a sistemare le cose c’è da registrare l’inizio di un nuovo corso riguardante la nostra nazionale maggiore: da ieri è infatti iniziata ufficialmente l’era Prandelli, allenatore nativo di Orzinuovi che dopo aver girato l’Italia per una decina d’anni s’è posto all’attenzione di tutti in quel di Parma, confermandosi poi come uno dei migliori interpreti italiani del ruolo a Firenze.

Sarà arduo il compito che spetterà al neo Commissario Tecnico Azzurro: il nostro calcio sta infatti attraversando un momento difficile a tutti livelli, come detto, e la qualità della nostra rappresentativa nazionale non sembra essere all’altezza né di quelle del passato né, tanto meno, delle nazionali che attualmente stanno dominando la scena Mondiale.

Cesare Prandelli

Il coraggio non sembra comunque mancare all’ex centrocampista di Cremonese, Atalanta e Juventus: per provare a far dimenticare fin da subito il naufragio sudafricano, infatti, Prandelli ha effettuato delle scelte non da poco, tagliando diversi giocatori di grande esperienza ma che parevano aver finito la benzina già da qualche tempo per far posto a giocatori giovani o ignorati dalla precedente guida tecnica.

Ecco quindi che la nuova era del calcio italiano nasce, guarda un po’, proprio nella capitale dei Maestri: Londra. E proprio qui l’ex tecnico Viola decide, sfruttando il carattere amichevole dell’impegno con la Costa d’Avorio, di schierare una formazione comprendente ben cinque esordienti assoluti (Sirigu, Motta, Molinaro, Balotelli ed Amauri) più quell’Antonio Cassano che molti invocarono ai tempi delle convocazioni in vista dell’ultimo Mondiale.
Il messaggio è chiaro: bisogna dare un taglio al passato, rifondare, guardare avanti partendo da altre prospettive.

Del resto l’imposizione iridata del 2006 è ormai più lontana che mai: quattro soli anni, ma l’impressione è che sia passata una vita.
Di quella squadra potranno continuare a rivestire un ruolo realmente importante anche per i prossimi due anni, quelli che ci dividono dall’Europeo 2012, solo Buffon, De Rossi, Pirlo e, forse, Gilardino. Il resto della squadra verrà rifondato, con il solo Chiellini ad essere diventato, da allora, un punto fermo di questa squadra.

Le incognite sono davvero tante, insomma. Il lavoro da svolgere per Prandelli ancora di più.

Andiamo con ordine: innanzitutto c’è da scegliere il modulo, che con il rientro di Andrea Pirlo, unico ragazzo capace, oggi, di dare vera qualità al nostro centrocampo, potrebbe passare dal 4-2-3-1 di Londra ad un più quadrato 4-3-2-1. Ma sono tutte speculazioni. L’unica cosa certa, dopo il fallimento sudafricano e la sconfitta inglese, è che proprio Pirlo è ancora oggi un giocatore troppo importante nell’economia di questa squadra. Solo lui sa dettare i tempi e verticalizzare il gioco in maniera soddisfacente e di alternative valide ancora non se ne vedono.

Una volta scelto il modulo, quindi, si potrà iniziare a costruire la squadra che oltre alle succitate certezze dovrà probabilmente contare su giocatori a tutt’oggi non di primissima fascia. Ma parliamone in maniera un pochino più approfondita…

Portieri

Gianluigi Buffon

Una delle poche certezze, sulla carta, la troviamo proprio a difesa dei pali della nostra porta: Gianluigi Buffon è infatti ancora oggi uno dei migliori portieri al mondo e senza i tanti problemi che negli ultimi anni ne hanno minato un po’ la salute sarebbe ancora, probabilmente, il miglior interprete in assoluto. E per distacco.

Nessuno, però, è immortale e proprio i recenti infortuni subiti dal portierone Bianconero devono spingere Prandelli a cominciare a cercargli un sostituto per il futuro. Posto quasi sicuramente Gigi non chiuderà la carriera prima dell’Europeo è anche vero che il rischio di andarsi a giocare lo stesso senza averlo disponibile al cento per cento, un po’ come capitato in Sudafrica, è piuttosto alto.

Dopo qualche anno di magra, comunque, le cose non vanno malissimo in questo settore, secondo il sottoscritto. Tra portieri ultratrentenni che hanno giocato le ultime stagioni ad alto livello a ragazzi più giovani ma dal potenziale interessantissimo qualcosa di buono lo si può infatti trovare. Certo, di Buffon ne nasce uno ogni decine di anni, ma le alternative sembrano comunque di discreto livello.

A Londra, come detto, la scelta è caduta su Salvatore Sirigu, ventitreenne portiere nuorese in forza Palermo che è stata una delle note più liete della scorsa Serie A: partito come riserva di Rubinho è infatti stato lestissimo a sfruttare le indecisioni del titolare per convincere Walter Zenga, che del ruolo se ne intende, a puntare su di lui. Fiducia ampiamente ripagata. Personalmente trovo che Sirigu sia un ragazzo dal potenziale davvero notevole. Va fatto crescere con tranquillità, ma il futuro potrebbe davvero essere suo.

Tra i convocati di Londra, poi, anche Federico Marchetti ed Emanuele Viviano.
Il primo dopo un paio di annate positive si è ritrovato titolare ad un Mondiale, visti i problemi di Buffon, ed ha preso parte alla disfatta Azzurra. Non va comunque bocciato, cosa che infatti un tecnico intelligente come Prandelli si è visto bene dal fare. Marchetti, che potrebbe lasciare Cagliari con direzione West Ham, deve comunque puntare a riconfermarsi su certi livelli in campionato. Solo così potrà giocarsi tutte le sue carte. Anche in questo caso, comunque, il fattore relativo all’età potrebbe contare, in maniera positiva per lui, notevolmente.
Viviano, ex titolare dell’under 21, dovrà fare altrettanto, magari puntando anche a migliorare rispetto all’ultima stagione: in questo caso margini di crescita ce ne sono sicuramente, starà solo a lui lavorare in questo senso.

Antonio Mirante

A Londra ha fatto capolino anche Antonio Mirante, convocato in extremis dopo un risentimento agli aduttori patito da Marchetti. Mirante che dopo le promesse fatte in gioventù ha trovato in quel di Parma la sua dimensione. Nella mia personalissima scala di preferenze partirebbe attualmente dietro a diversi altri suoi colleghi, ma Prandelli fece il suo nome già alla prima conferenza stampa da C.T. e sembra essere tenuto davvero in grossa considerazione dal tecnico di Orzinuovi.

Oltre ai primi selezionati, comunque, ci sono altri ragazzi su cui Prandelli potrebbe decidere di puntare.

Gli over 30 cui accennavo in precedenza, ad esempio. Nello specifico mi riferivo a Marco Storari, che personalmente reputo come miglior portiere dell’ultima Serie A, Stefano Sorrentino, che dal rientro in Italia ha dimostrato di essere un portiere di sicuro affidamento, e Christian Abbiati, che qualora trovasse il campo con continuità potrebbe ancora rappresentare quantomeno un’alternativa di discreto livello.

Abbiati che però in Rossonero è chiuso da un altro papabile, quel Marco Amelia già Campione del Mondo quattro anni fa che dopo quell’alloro iridato cominciò una lenta ma costante involuzione, che l’ha portato ai margini dell’Azzurro. A Milano potrebbe però ritrovare fiducia in sè stesso, magari compiendo quel salto di qualità che ci si aspettava da lui già dopo Germania 2006. Succedesse potrebbe finire con l’essere proprio lui la prima alternativa a Buffon, per altro già investito del ruolo di capitano da Prandelli.

E chissà che non torni in gioco un altro ex under 21, quel Gianluca Curci che dopo essersi ritrovato a Siena tenterà di non far rimpiangere Storari sulla sponda Blucerchiata di Genova: avendo solo 25 anni il tempo per conquistarsi l’Azzurro l’ha tutto.

Altro nome da tenere in considerazione, anche se non per l’immediato futuro, è Andrea Consigli: difendendo la porta di una società di Serie B, infatti, è difficile che possa entrare nel giro da subito. Facile pensare comunque che già dall’anno prossimo tornerà a disimpegnarsi nel nostro massimo campionato, ed a quel punto tornerebbe di prepotenza in gioco per una maglia, foss’anche solo da terzo portiere.

Le alternative sono molte, insomma. E nonostante il fatto che tante grande piazze italiane (entrambe le sponde del Tevere, così come l’Inter) si siano affidate in questi ultimi anni a portieri stranieri qualcosa di buono sta uscendo ed il futuro, a difesa dei pali Azzurri, non sembra così plumbeo.

Vito Mannone

Perché non ci sono solo portieri già titolari nelle nostre società di Serie A, ma anche ragazzi che stanno facendosi e potrebbero arrivare, un giorno, a livelli anche superiori rispetto agli estremi difensori citati fin qui: Vito Mannone, già più volte titolare a Londra sponda Gunners, Vincenzo Fiorillo, grandissima promessa che sta un po’ rischiando di perdersi ultiamamente, Andrea Seculin, Mattia Perin, Francesco Bardi, Carlo Pinsoglio, Simone Colombi, Paride Addario
Il discorso, però, è sempre lo stesso: per crescere un ragazzo, a quest’età, deve giocare. E qui ci si ricollega al discorso fatto in apertura: in Italia vi è assoluta necessità di ricostruire tutto il movimento dalle fondamenta…

Difensori

Della difesa Campione del Mondo non rimane praticamente più nulla: Cannavaro è l’ombra di quel giocatore capace di aggiudicarsi anche il Pallone d’Oro, Nesta ha abbandonato la nazionale da tempo, Materazzi ed Oddo sarebbero impresentabili non giocando mai nemmeno nel club, Grosso si è già giocato i suoi jolly in Germania, Barzagli si è pesantemente involuto, Zaccardo non è probabilmente mai stato all’altezza.
L’unico ancora forse convocabile, insomma, resta quel Gianluca Zambrotta che è stato tra i pochi a salvarsi un minimo in Germania, ma che, visti i 33 anni, non può certo rappresentare il futuro di questa squadra.

La situazione quindi parrebbe essere piuttosto tragica, perché anche della difesa titolare vista solo poco più di un mese fa ai Mondiali l’unico giocatore già oggi ad un certo livello è Giorgio Chiellini, destinato ad essere il faro del reparto arretrato per gli anni a venire.

Attorno a lui c’è quindi un reparto tutto da inventare.

Ad oggi il favorito a raccogliere l’eredità di Capitan Cannavaro è quel Leonardo Bonucci che proprio di Chiellini è diventato il compagno anche nel club e che proprio con Chiellini ha disputato da titolare l’amichevole giocata in quel di Londra.
Già presente in Sudafrica, dove però non scese mai in campo, Bonucci è uno dei nomi nuovi del nostro calcio: impostosi all’attenzione di tutti grazie al gran campionato disputato nella sua unica stagione barese il centrale viterbese ha bruciato le tappe diventando nel giro di soli dodici mesi titolare della nostra nazionale nonché grande uomo mercato.

Leonardo Bonucci

A fare la differenza oggi nella costruzione delle gerarchie di mister Prandelli sembra poter essere soprattutto la destinazione scelta da Leonardo: sbarcando a Torino, infatti, Bonucci avrà modo di costruire ed affinare una sempre maggiore intesa proprio con quel Chiellini che, come detto, sarà il vero faro della difesa Azzurra. Una volta trovata la quadratura del cerchio nel club, insomma, sarà naturale riproporli assieme anche in nazionale.
Il “contro” della promozione ad un ruolo da titolare del neo centrale juventino resta la sua scarsa esperienza, caratteristica, questa, riscontrabile anche in molti altri papabili candidati ad entrare nel gruppo che proverà a centrare la qualificazione al prossimo Europeo.

Tra i convocati per Londra, infatti, i due centrali scelti come possibile alternativa alla coppia juventina sono stati il cagliaritano Davide Astori e Stefano Lucchini.
Il primo, ventitreenne difensore scuola Milan, ha vestito la maglia Azzurra quattro sole volte, mai in nazionale maggiore. Il secondo, ormai trentenne, l’ha vestita qualche volta in più, ma sempre e comunque solo a livello giovanile. Al di là dei singoli valori, insomma, un’esperienza internazionale praticamente inesistente.

E se le altre possibili alternative che potrebbero arrivare dall’under 21 rispondono ai nomi di Andrea Ranocchia e Lorenzo Ariaudo ecco che la voce “esperienza” per quanto riguarda i possibili back up alla coppia designata ad essere titolare nel prossimo futuro continua a rasentare lo zero.
Ma del resto se l’Inter campione d’Europa si affida a Lucio e Samuel tenendo Cordoba come prima riserva, il Milan fatica a lanciare i giovani della propria Primavera (su tutti Albertazzi, tra i prospetti più interessanti dell’intero continente) e la Roma si affida ai vari Juan, Mexes e Burdisso ecco che non potrebbe essere altrimenti.

Per aumentare il tasso di esperienza, dando un’alternativa valida, in questo senso, quantomeno dalla panchina, andrà quindi recuperato quell’Alessandro Gamberini che pur avendo vestito per sette sole volte la maglia Azzurra ha maturato una discreta esperienza internazionale in maglia Viola, disputando diverse partite in ambito Europeo.
E chissà che da Firenze non finisca col tornare utile anche quel Felipe che avendo il doppio passaporto in virtù di alcuni bisnonni veneti ha dichiarato più volte di sperare in una chiamata Azzurra…

Alessandro Nesta e Fabio Cannavaro

In linea di massima, comunque, le prospettive ad oggi non sono delle più rosee. Perché al di là di uno scarso tasso di esperienza a mancare è proprio la qualità. Se solo pensiamo che il Mondiale tedesco lo iniziammo con la coppia Cannavaro-Nesta, poi…

Le cose non vanno molto meglio sulle fasce nemmeno sulle fasce. Anzi.
Detto del fatto che i terzini Campioni del Mondo quattro anni fa non sono oggi più all’altezza di un posto in questa nazionale ecco che le alternative non sembrano certo abbondare.

Marco Motta, schierato titolare sulla fascia destra in quel di Londra, continua a palesare notevoli limiti in fase difensiva, per quanto sia poi di contro dotato di una discreta capacità propulsiva. A Gigi Delneri spetterà quindi il compito di farlo crescere notevolmente, rendendolo terzino affidabile ad alti livelli. Qualora questo succedesse sarebbe con ogni probabilità lui l’erede di Zambrotta su quella fascia.

L’alternativa attualmente più accreditata qualora Motta non dovesse crescere come si spera risulta essere Mattia Cassani, già papabile convocato per l’ultimo Mondiale, che dovette però seguire da casa essendo stato bocciato all’ultimo da mister Lippi. Nativo di Borgomanero sbarcò a Torino, sponda Juventus, nel 2002. In Bianconero, però, non credettero nelle sue capacità e dopo un breve prestito alla Sampdoria ecco quello, durato ben tre stagioni, al Verona. Nel 2006, quindi, l’acquisto, a titolo definitivo, da parte del Palermo, con conseguente sbarco in Sicilia. E proprio in Rosanero Cassani inizierà a convincere, tanto da crescere sino a diventare il miglior terzino destro del campionato… dopo l’extraterrestre Maicon.

Qualche chance, poi, potrebbe averla anche Christian Maggio, giocatore che però ha sempre palesato notevoli limiti in fase difensiva tanto da non essere mai stato ritenuto adeguato a coprire il ruolo di terzino puro in una difesa a quattro.

Dall’under 21 potrebbero quindi presto essere pescati Lorenzo De Silvestri, che Prandelli conosce piuttosto bene avendolo allenato nel corso della passata stagione a Firenze, e Davide Santon, che dopo aver fatto fuoco e fiamme nel corso dei suoi primi mesi nel giro della prima squadra si è un po’, tragicamente, perso.

Cristian Molinaro

A sinistra, invece, difficilmente potrà essere Cristian Molinaro il titolare: cuore e atletismo in quantità, ma una qualità tecnica molto limitata che dovrebbe renderlo solo un discreto rincalzo e nulla più.

Allo stesso modo, comunque, il titolare non potrebbe essere oggi nemmeno Domenico Criscito, quantomeno se non farà un notevole salto di qualità: alcune ottime prestazioni in maglia genoana, certo, ma un Mondiale giocato pensando giusto al compitino. E quando si punta ad una maglia da titolare di una nazionale quattro volte Campione del Mondo non ci si può accontentare di così poco.

Altri nomi papabili sono quindi quelli di Federico Balzaretti, che potrebbe ricomporre con Cassani il tandem palermitano, Paolo De Ceglie, qualora s’imponesse nel ruolo in Bianconero, e Luca Antonini, reduce da una discreta stagione da titolare in maglia Rossonera e già inserito da Prandelli nella rosa dei convocati per Londra.

Come si può notare, quindi, nessuna opzione di valore per la nostra corsia di sinistra, che ad oggi non può contare su di un interprete davvero affidabile.

Centrocampisti

Nel reparto nevralgico del campo le certezze per l’immediato futuro, come detto, sono almeno due: Andrea Pirlo e Daniele De Rossi. Se in difesa la situazione è tutt’altro che rosea, insomma, a centrocampo le cose fanno sicuramente meglio con due giocatori di livello internazionale a disposizione di mister Prandelli.

Accanto a questi due giocatori di primo livello, poi, troviamo una serie di altri interpreti quantomeno discreti, alcuni dei quali anche con interessanti margini di miglioramento. Tra questi vanno sicuramente citati Claudio Marchisio e Riccardo Montolivo: i due, reduci da un Mondiale giocato agli antipodi (deludentissimo lo juventino, mai nel vivo del gioco, tra i pochi positivi il Viola), non sono infatti ancora all’apice della loro carriera e con i giusti stimoli e tanto lavoro potranno vedere crescere ulteriormente la propria qualità arrivando, chissà, allo stesso livello di Pirlo e De Rossi.

Altro giocatore utile da subito, tanto da essere stato inserito tra i titolari della gara di Londra, è quell’Angelo Palombo che Campione non lo sarà mai, probabilmente, ma giocatore affidabile anche a certi livelli lo è già adesso. L’esperienza europea che si appresta ad affrontare con la maglia del suo club, poi, potrà farlo crescere ulteriormente soprattutto a livello emotivo e di esperienza: tutte cose che gioveranno al suo gioco.

Andrea Lazzari

Altro giocatore deputato ad entrare nel giro di questa nazionale è anche quell’Andrea Lazzari che, esattamente come Palombo, Montolivo e De Rossi, si è già fatto la trasferta di Londra. Reduce da un campionato notevole con la maglia cagliaritana Lazzari è stato accostato al Milan, salvo poi decidere di rimanere in terra sarda almeno per un altro anno. Questo, comunque, non impedirà certo a Prandelli di convocare il giocatore. Che, chissà, potrebbe essere seguito da Andrea Cossu, altro giocatore in forza alla società di Cellino.

Un nome che personalmente terrei in grossa considerazione, poi, è quello di uno dei giocatori più talentuosi in assoluto, tra quelli convocabili: mi riferisco a quell’Alberto Aquilani che non ha trovato pace nemmeno in terra d’Albione. L’ex romanista, infatti, continua ad essere perseguitato da molteplici infortuni anche in quel di Liverpool. Recuperarlo, però, potrebbe essere davvero importante: la qualità non gli manca, anzi!

Altri giocatori che potrebbero avere chance di convocazione, poi, sono Gaetano D’Agostino e Cristian Ledesma. Ma non solo. In questo senso, per completare la rosa, Prandelli sarà comunque sicuramente molto ricettivo rispetto a quanto verrà sancito in campionato: chiunque, quindi, potrà avere spazio, qualora si imponesse nel club.

Potrebbe continuare ad avere un posto fisso ancora a lungo, poi, Simone Pepe: appena passato in Bianconero, infatti, l’esterno ormai sempre più centrocampista ex Udinese difficilmente uscirà dal giro a breve, nonostante un Mondiale giocato più che sottotono.

Attaccanti

Prandelli l’ha già fatto capire chiaramente: Antonio Cassano e Mario Balotelli, i due attaccanti dotati di più qualità nell’attuale panorama italiano, sono parte integrante di questa squadra. Il tecnico di Orzinuovi, insomma, ha dato subito un taglio netto al passato.

Il punto, quindi, sarà solo capire chi completerà la rosa.

Come prime punte i papabili sono almeno quattro: da Amauri, titolare a Londra, passando per Marco Borriello, il suo sostituto con la Costa d’Avorio, Alberto Gilardino, che Prandelli conosce bene, e Giampaolo Pazzini, che con Cassano potrebbe ricostituire la mefistofelica coppia capace di trascinare ai preliminari di Champions la Sampdoria lo scorso anno.

Alternative a Cassano e Balotelli, invece, saranno i vari Fabio Quagliarella, Giuseppe RossiVincenzo Iaquinta. E chissà che, poi, qualche chance non possano averla anche Fabrizio Miccoli ed Antonio Di Natale, che con ogni probabilità finiranno con l’essere ancora una volta tra le migliori punte del nostro massimo campionato.

Mario Balotelli

In linea di massima, comunque, il reparto sarebbe numericamente abbastanza coperto. Il problema vero è che nessuno di questi, nemmeno Cassano e Balotelli ad oggi, sono giocatori di assoluto livello. Anche davanti, quindi, si palesa una mancanza di qualità che altre nazionali non mostrano.

Il primo atto dell’era Prandelli, insomma, va in soffitta senza infamia né lode. Lasciando però intravvedere qualche flebile speranza per il futuro, anche se non certo in relazione a possibili imposizioni finali a livello Europeo o Mondiale.

Ad oggi, comunque, non posso che fare i miei migliori complimenti a Prandelli: il coraggio dimostrato è stato notevole, ora speriamo solo che anche in questo caso la fortuna premi gli audaci, e lui possa togliersi – e toglierci – qualche soddisfazione alla guida di questa gloriosissima nazionale.

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Domenica 7 febbraio a Varsavia si sono svolti i sorteggi inerenti la fase qualificatoria in vista dell’Europeo che si disputerà congiuntamente in Polonia ed Ucraina nell’estate del 2012. Chi se lo fosse perso e fosse interessato a vedere ogni fase del sorteggio può trovarne qui il video completo, per tutti gli altri ecco invece un riassunto dei gironi:

Gruppo A

Germania Turchia Austria Belgio Kazakistan Azerbaigian

Gruppo B

Russia Slovacchia Irlanda Macedonia Armenia Andorra

Gruppo C

Italia Serbia Nord Irlanda Slovenia Estonia Far Oer

Gruppo D

Francia Romania Bosnia Bielorussia Albania Lussemburgo

Gruppo E

Olanda Svezia Finlandia Ungheria Moldavia San Marino

Gruppo F

Croazia Grecia Israele Lettonia Georgia Malta

Gruppo G

Inghilterra Svizzera Bulgaria Galles Montenegro  

Gruppo H

Portogallo Danimarca Norvegia Cipro Islanda  

Gruppo I

Spagna Rep. Ceca Scozia Lituania Liechtenstein  

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