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CRONACA
La prima conclusione la porta il Cile con Gerardo Navarrete – unico giocatore in forza all’Universidad de Concepcion convocato in questa rappresentativa da George Biehl – che ricevuta palla largo a sinistra punterà Wallace, terzino destro in forza al Fluminense, per poi tentare il tiro a giro, con cui non troverà comunque, nemmeno lontanamente, lo specchio di porta.
Pochi minuti e lo stesso Wallace effettuerà un affondo devastante sulla sua fascia portandosi in area dopo aver scambiato con Adryan. Il suo cross, corto, sarà però intercettato dalla difesa cilena, che libererà la propria area di rigore senza eccessive apprensioni.
All’undicesimo occasionissima per La Roja: sull’angolo battuto da destra da Bryan Rabello arriva il colpo di testa di Andres Robles a prolungare il pallone sul secondo palo laddove s’infila Maximiliano Galvez che fallisce però sotto misura il più comodo degli appoggi in rete.
Tre minuti ed il Cile, molto più pimpante degli avversari, si farà ancora una volta pericoloso: la punizione battuta dalla trequarti sinistra dal solito Rabello creerà qualche problema alla retroguardia carioca con Paez che sarà quindi liberato da un batti e ribatti al limite, potendo liberare il proprio destro. La traiettoria del pallone verrà però deviata dal tackle scivolato di un avversario, che devierà la sfera sul fondo. Sul corner che ne scaturirà Rabello finirà col stringere troppo la traiettoria sul portiere, con Uilson che riuscirà a bloccare facilmente il pallone.
Al ventiquattresimo la nazionale andina tornerà a farsi vedere dalle parti di Uilson: bella l’azione costruita dai ragazzi di Biehl con Navarrete che dopo aver ricevuto palla sull’out sinistro la scaricherà all’accorrente Paez, il cui tiro non metterà comunque in grande apprensione l’estremo difensore attualmente in forza all’Atletico Mineiro.
Brasile con notevoli difficoltà di costruzione, quindi, che si riaffaccerà dalle parti di Pablo Jara solo al trentaduesimo, facendolo, per altro, con grossa approssimazione: il tiro da fuori di Wallace terminerà infatti ben alto oltre la traversa, lasciando assolutamente tranquillo il portiere cileno che al pari dei compagni Ariel Paez, Narciso Cabrera, Bastian Crisostomo e Bryan Rabello milita tra le fila del mitico Colo Colo.
Verdeoro che ci riproveranno quindi qualche minuto più avanti quando Pedro Paulo scambierà bene con Adryan per calciare poi dal vertice sinistro dell’area di rigore, ancora una volta senza riuscire però ad inquadrare la porta.
Brasile che proverà a dare continuità al suo gioco, con Wallace che al trentanovesimo partirà in contropiede dal limite della propria area di rigore portando palla indisturbato sino alla trequarti avversaria quando farà partire un filtrante che metterà in movimento Adryan, anticipato però bene dall’uscita bassa di Jara.
Al quarantaduesimo si farà quindi vedere ancora il numero 10 verdeoro che dopo aver scambiato con un compagno fuggirà alla marcatura asfissiante di Vargas per penetrare in area e calciare in diagonale, spedendo però la palla a lato del palo alla destra dell’estremo difensore andino.
Brasile che sigillerà quindi la propria rinascita con la traversa colta da Hernani su punizione ad un minuto dal termine. Jara, a dire il vero, sembrava avrebbe potuto raggiungere il pallone, all’occorrenza. Ma quando si colpisce un legno significa che il livello di pericolosità delle proprie azioni si sta rapidamente alzando.
La prima conclusione della ripresa sarà portata, ancora una volta, dai giocatori in Verdeoro: è Hernani che va infatti a concludere un bel contropiede portato da Emerson, calciando però piuttosto centralmente tra le braccia di un sempre attento Jara.
Meno di un minuto e l’ala in forza all’Atletico Paranaense ci riproverà, sempre da fuori, questa volta senza nemmeno trovare lo specchio di porta.
Al cinquantaduesimo si farà finalmente vedere Piazon che dopo aver ricevuto palla in area dal solito Hernani si sposterà la palla sul sinistro per procurarsi lo spazio per il tiro mettendo quindi fuori giri il diretto marcatore – Rodrigo Moya, per la cronaca – per calciare poi di poco a lato, davvero sfiorando il palo alla destra dell’estremo difensore in forza al Colo Colo.
Sul fronte opposto sarà ancora Moya a rendersi protagonista di una leggerezza: sul cross portato da Rabello e deviato da un difensore brasiliano, infatti, il terzino destro di proprietà dell’Universidad de Chile liscerà in pieno il tiro al volo, sprecando una ghiottissima occasione.
Strano – va detto – veder uscire, dopo un’ora di gioco, quell’Hernani che era stato, in special modo nel primo quarto d’ora della seconda frazione di gioco, uno dei più positivi della compagine allenata da Emerson Avila.
Brasile che non rinuncia comunque ad attaccare e che al sessantatreesimo si fa ancora pericoloso con Rodigo, il cui colpo di testa sugli sviluppi di un corner termina però a lato.
Col passare dei minuti la stanchezza inizierà a farsi quindi sentire e le due squadre andranno via via ad abbassare i propri ritmi di gioco.
Al settantatreesimo, però, fiammata della Roja: Moya crossa da destra, Josué non riesce ad intervenire di testa ed Angelo Henriquez, punta in forza all’Universidad de Chile, incorna anticipando Wallace e firmando la rete dell’1 a 0.
I Verdeoro provano quindi a trovare l’immediato pareggio con Emerson che a pochi minuti dal vantaggio cileno prova una penetrazione centrale con conclusione annessa, senza però riuscire a trovare lo specchio di porta.
Emerson che ci riprova, questa volta centrando il bersaglio grosso, subito dopo: sugli sviluppi di un’azione costruita sulla sinistra, infatti, il ragazzo in forza al Santos può calciare ad un passo dall’area di rigore, colpendo il pallone di collo pieno per spedirlo, praticamente imparabile, ad infrangere lo specchio di porta cileno. 1 a 1.
A cinque dal termine bella ripartenza cilena con i giocatori di Biehl che partiranno dalla propria area di rigore avanzando con continui scambi in rapidità sino alla trequarti avversaria laddove Henriquez deciderà di fare tutto da par suo portandosi sull’esterno dell’area avversaria per tentare poi un’improbabile conclusione a rete che si risolverà con un nulla di fatto.
Il tasso tecnico del Brasile si dimostrerà però ancora una volta superiore quando a due dal termine Adryan andrà a battere una punizione da un venticinque metri scarsi facendo passare la palla sopra la barriera e praticamente a filo del palo, laddove Jara non può arrivare. E’ il 2 a 1 con cui i ragazzi di Avila ribaltano un match che tutto sommato, ai punti, avevano già forse dimostrato di meritare.
COMMENTO
Primo tempo a due facce quello disputato tra Cile e Brasile.
Lungo la prima mezz’ora di gioco saranno infatti gli andini a fare la partita, forti di una circolazione di palla molto ben curata dovuta ad una tecnicità dei centrocampisti davvero notevole.
Il tutto favorito poi da un Brasile assolutamente molle sulle gambe, incapace di portare pressione in maniera adeguata sui portatori di palla avversari quanto di imbastire azioni che possano davvero impensierire la retroguardia cilena.
Dopo la mezz’ora, però, le cose iniziano a cambiare: i ragazzi di Emerson Avila si dimostrano via via più scolti e nonostante un Piazon che definire anonimo sarebbe comunque fargli un complimento arrivano a prendere il controllo del match.
Nella ripresa, invece, potremmo dire succeda un po’ di tutto.
Inizialmente è ancora il Brasile a partire forte, ma sempre e comunque senza trovare la rete.
Poi, in quello che è forse l’unico momento un po’ di stanca della partita, ecco la fiammata rossa: Moya, terzino destro che, come tanti altri in questa nazionale, milita attualmente nell’Universidad de Chile, crossa da destra riuscendo a trovare la difesa verdeoro assolutamente impreparata con un Josuè che bucherà quindi l’intervento di testa ed un Wallace incapace di anticipare la punta avversaria, brava a girare il pallone in rete.
Il goal subito risveglierà quindi i ragazzi di Emerson Avila, che si riverseranno in attacco.
Emerson dimostrerà di essere tra i più accesi ricercatori del pari, tanto che a meno di dieci minuti dal goal subito andrà dapprima a testare la propria mira, poi a bucare irrimediabilmente Jara con un destro di collo pieno con cui infrangerà lo specchio di porta cileno.
Nel finale, poi, arriverà anche il goal-beffa per un Cile che ha comunque messo in mostra qualità interessanti, in special modo in fase di palleggio a centrocampo.
Notevole, comunque, la punizione con cui Adryan chiuderà il match in favore dei Verdeoro.
MVP
E proprio lui, il numero 10 attualmente di proprietà del Flamengo è l’MVP di questo match.
Tra le individualità più di spicco di questa partita, infatti, Adryan dimostra di essere in più occasioni uno dei più pericolosi dei suoi, riuscendo poi, a due dal termine, a svoltare una partita che ad un certo punto sembrava essersi fatta stregata.
Tecnica notevole e grande volontà per questo fantasista che il prossimo dieci agosto compirà diciassette anni. E chissà che al termine di questo Sudamericano non finisca, un po’ come il compagno Piazon, al centro dell’interesse dei club di mezz’Europa.
Adryan, comunque, non è il solo a mettersi in mostra oggi.
E se il titolo di man of the match va a lui anche per essere stato in grado di decidere il match allo scadere ecco che vanno comunque fatte altresì alcune menzioni d’onore.
Interessantissimo, quindi, quel Wallace che, terzino destro del Fluminense, ha letteralmente arato la propria fascia di competenza nel corso di tutto il primo tempo, risultando uno tra i pochissimi a salvarsi anche in quella prima mezz’ora un po’ nefasta per i suoi.
Calato nella ripresa, sino ad essere sostituito a tempo ormai scaduto, Wallace mi ha ricordato un poco il primo Cafù: grandissima propensione offensiva, facilità di corsa notevole, qualche leggerezza di troppo – come quella in occasione dell’1 a 0 – in fase difensiva. Giocatore comunque da tenere d’occhio.
Tra i Verdeoro mi ha poi ben impressionato anche quell’Hernani ala destra dell’Atletico Paranaense che dopo una prima frazione di gioco discreta ha disputato un primo quarto d’ora di ripresa su livelli realmente eccezionali. Peccato solo Avila abbia deciso di toglierlo anzitempo: sarebbe potuto davvero essere un fattore.
Tra le fila cilene, invece, buone le prestazioni di Lichnovsky e Paez, rispettivamente terzino sinistro dell’Universidad de Chile e punta del Colo Colo.
Il primo ha difeso molto bene lungo tutto il corso del match, nonostante avesse a che fare con due degli ossi più duri del Brasile, Hernani e Wallace. Il secondo ha invece dimostrato di poter essere una vera e propria spina nel fianco degli avversari: sempre molto mobile, la seconda punta cilena ha palesato qualità interessanti anche a livello di palleggio.
Palleggio che, come detto, è stata la qualità più interessante mostrata dai ragazzi di Biehl. In questo senso non vanno quindi dimenticate le buone prove di quelle che sulla carta dovrebbero essere un po’ le stelline di questa rappresentativa: Gerardo Navarrete e, soprattuto, quel Bryan Rabello di cui vi parlai ampiamente ad inizio mese.
E Lucas Piazon?
Il talentino del San Paolo, conteso a suon di milioni da mezz’Europa, meriterebbe forse un articolo tutto per sè.
Di certo possiamo eufemisticamente dire come oggi non mi abbia certo impressionato.
TABELLINO
Brasile vs. Cile 2 – 1
Marcatori: 73′ Henriquez, 81′ Emerson, 88′ Adryan.
Brasile: Uilson; Wallace (90′ Matheus), Josuè, Emerson, Marquinhos; Hernani (60′ Andrigo), Marlon Bica, Rodrigo, Adryan; Pedro Paulo (82′ Leo), Lucas Piazon. A disposizione: Charles, Claudio Wink, Misael, Allan, Guilherme, Diego. C.T.: Emerson Avila.
Cile: Jara; Moya, Galvez, Vergara, Lichnovsky; Rabello, Gonzalez, Robles, Navarrete (80′ Cortes); Paez (84′ Palma), Henriquez. A disposizione: Abarca, Cabrera, Quiroga, Rojas, Flores, Crisostomo, Manzano. Allenatore: Biehl.
Ammoniti: Vergara, Hernani.
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