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Nome: Nicolao Manuel Dumitru Cardoso
Data di nascita: 12 ottobre 1991
Luogo di nascita: Nacka (Svezia)
Nazionalità: italiana, svedese, rumena
Altezza: 184 cm
Peso: 76 kg
Ruolo: attaccante
Club: Napoli
Scadenza contratto: 30 giugno 2013
Valutazione: 3.000.000 €
CARRIERA
Nato il 12 ottobre del 1991 in quel di Nacka, città svedese della provincia di Stoccolma, il giovane Nicolao Dumitru rappresenta un caso più unico che raro: è, infatti, un vero e proprio meltin’ pot di etnie vivente.
Nato in Svezia, dicevamo. Ma da padre rumeno e da madre afro-brasiliana. Non male davvero.
E non solo: all’età di sette anni si trasferì al seguito della famiglia in Toscana, dove crebbe. Sino a prendere il passaporto italiano. Italia che è un po’ la sua patria di adozione, potremmo dire. Anche se a sentirlo parlare si direbbe che qui c’è nato.
Dev’essere comunque legatissimo al nostro paese, Nicolao. Questo lo si capisce anche dalla scelta fatta rispetto alla nazionale: il ragazzo si è infatti vestito d’Azzurro, rappresentando anche l’Italia ai recenti Europei under 19. Certo, la scelta sarebbe ancora modificabile, non avendo esordito in prima squadra. Ma a vederlo, nonostante qualcuno potrebbe storcere il naso per il colore della pelle (come fatto con Balotelli, del resto), si capisce che la sua è stata una scelta di cuore, che difficilmente verrà messa in discussione in futuro (a tal proposito Nicolao ha rivelato di aver già rifiutato una chiamata dalla nazionale maggiore rumena).
Ma torniamo a noi: le cronache di questi giorni riportano del suo passaggio al Napoli. Prima, però, è bene dire dove Nicolao ha iniziato a respirare aria di grande calcio: Empoli.
Dopo aver tirato i primi calci ad un pallone in una squadretta di un quartiere di Stoccolma si trasferisce in Italia, entrando a far parte della “Massetana”, una scuola calcio della provincia di Grosseto. A dodici anni, poi, il ragazzo entra nel settore giovanile degli Azzurri. Col passare degli anni, quindi, la sua crescita di calciatore, sino a diventare quella che è stata forse la stella più luminosa della Primavera empolese che lo scorso anno arrivò ad un passo dalle vittorie in Campionato e nel Torneo di Viareggio.
Stella a livello giovanile, dicevamo. E quando qualcosa brilla attira sempre l’attenzione. Così il Napoli incarica uno dei propri osservatori, Mantovani, di andare a visionare le final eight del Campionato Primavera. Proprio lì lo stesso rimarrà abbagliato da Nicolao.
Conseguentemente alle sue relazioni ecco quindi che De Laurentiis decide di regalare, bruciando la concorrenza di Juventus, Inter e Fiorentina (ma si parla anche di interessamenti di Liverpool e Barcellona per lui), proprio lui ai tifosi napoletani in chiusura di mercato. Certo, non è un nome altisonante. Ma il futuro è dalla sua parte.
Un milione e mezzo per il prestito annuale è stata la cifra pagata per portarlo sotto il Vesuvio. Cifra che andrà raddoppiata qualora in quel di Napoli decidessero di riscattarlo a fine anno.
Cosa che, possiamo esserne quasi certi, avverrà. Perché Dumitru è ragazzo di talento e sicuramente ne stregherà molti anche in Campania…
CARATTERISTICHE
E’ piuttosto completo, Nicolao Dumitru.
Buon fisico, discreta potenza, grande atletismo. Ma anche classe, talento ed eleganza.
La maturazione ha portato con sè tanti frutti: crescendo, infatti, questo ragazzo ha sia scolpito il proprio fisico che affinato alcune caratteristiche che, infine, modificato il proprio modo di stare in campo. Perché se una volta era prettamente un’ala offensiva, cui piaceva partire largo per devastare le difese avversarie, oggi ha trasformato il proprio gioco: svaria lungo tutto il fronte d’attacco, sa giocare sia largo che, all’occorrenza, in posizione centrale e, ancora, in appoggio ad una prima punta.
Elemento importante per qualsiasi allenatore, insomma. Non è stato un caso, quindi, se mister Piscedda ha fatto grande affidamento su di lui, portandolo in Francia nella pur fallimentare spedizione Azzurra.
Esemplificativa delle grandi qualità e della duttilità di questo ragazzo è l’amichevole disputata dallo stesso lo scorso 11 agosto, quando ancora era a tutti gli effetti un componente della squadra empolese. Gli Azzurri di Toscana quel giorno scesero in campo contro la Sangiovannese per una delle ultime amichevoli in attesa dell’inizio del campionato. E proprio Nicolao fu il grande protagonista di quella serata, il mattatore del match.
Ma andiamo con ordine: al primo minuto di gioco la retroguardia della Sangiovannese si fa subito trovare impreparata e lui mostra di essere dotato anche di fiuto del goal e sagacia tattica: Nardini crossa da destra, Dumitru si infila sul secondo palo tra centrale e terzino ed appoggia comodamente in rete un pallone di piatto destro, suo piede preferito. Uno a zero.
Il bis lo concede al ventinovesimo della ripresa: un bocconcino prelibato per gli amanti del calcio d’autore. Saponara, altro talento interessante proveniente dalla Primavera empolese, lo lancia in area, lui s’infila con grande rapidità tra i due centrali avversari e batte Fantin con un pallonetto morbido che non lascia vie di scampo all’estremo difensore della Sangiovannese. Due a zero.
Tre minuti più tardi, poi, la ciliegina sulla torta che dimostra come il suo bagaglio tecnico sia completo ed oltre ad una buona capacità di andare a rete sia dotato anche di efficacia in fase di rifinitura: Cesaretti gli consegna palla sulla trequarti, lui la controlla con facilità aspettando il taglio dello stesso compagno di squadra che andrà quindi a servire con un filtrante in grado di spaccare a metà la retroguardia ospite. Tre a zero.
Serve aggiungere altro?
IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Su di lui se ne stanno dicendo tante. Come al solito, infatti, i paragoni si sprecano.
Personalmente, però, trovo non sia utile il paragone sensazionalistico fatto tanto per, quanto più bisognerebbe andare a cercare quello che vada a spiegare, a grandi linee, le attitudini di un giocatore.
Ecco perché quando sento o leggo di un Dumitru accostato a Balotelli mi viene da pensare che il ruolo simile abbinato al colore della pelle abbiano fatto prendere un abbaglio a qualcuno. Personalmente, infatti, ritengo che i nostri due colored Azzurri non abbiano tantissimo in comune.
Già più azzeccato, pur se da prendere con le pinze (come tutti i paragoni di questo tipo), è invece l’accostamento che lo vuole simile ad Henry: perché anche lui, esattamente come l’ex Campione d’Europa e del Mondo transalpino, è un giocatore tanto elegante quanto completo, capace sia di risultare letale sotto porta quanto di rifinire le azioni a vantaggio dei propri compagni e di giocare sia centralmente che sull’esterno.
Al di là di questi paragoni, che risultano comunque piuttosto inutili all’atto pratico, c’è da dire che stiamo parlando di un ottimo giocatore dalle buone prospettive.
Che a livello giovanile sia già oggi uno dei migliori attaccanti d’Italia è scontato: così non fosse Piscedda non l’avrebbe certo chiamato con quella costanza nella sua under 19. La cosa è comunque sottolineata anche dal suo score: 25 goal tra i Giovanissimi, 21 negli Allievi, 8 nel corso della prima stagione in Primavera e 18 lo scorso anno. Notevole.
Definire dove un giocatore possa arrivare in carriera è sempre cosa fatta più per cartomanti che per amanti del genere. Inutile sbilanciarsi, quindi.
Di certo c’è che Nicolao potrebbe venire utile già da subito: all’occorrenza, infatti, potrebbe già tranquillamente essere schierato in prima squadra. Certo, vista la giovanissima età (parliamo pur sempre di un ragazzo maggiorenne da nemmeno un anno) non si può assolutamente dire si tratti di giocatore già maturo e che sia ancora parzialmente acerbo è fuori discussione. Nel contempo, però, credo abbia già buoni numeri sia a livello tecnico che fisico-atletico che, soprattutto, mentale per iniziare a saggiare i campi di A, dando anche il proprio contributo.
Chiaro, con gli acquisti di Lucarelli, Sosa e Cavani il Napoli si è sicuramente rinforzato là davanti e per lui lo spazio sarà risicato. Qualche presenza in prima squadra, comunque, sarebbe sicuramente bene iniziare a fargliela fare…
[…] Discrete anche le prestazioni di Àlex Corredera Alardi, divenuto capitano all’uscita dal campo proprio di Xavier nonché autore della rete dell’1 a 0, e Sergio Buenacasa Alba, bravissimo a saltare con una splendida finta Baby in occasione del 3 a 0. Poco da segnalare, infine, per quello che riguarda James Efmorfidis, che ha disputato troppi pochi minuti anche solo per poter entrare in ritmo partita. Curioso, comunque, che un ragazzo di quattordici anni conosca già cinque lingue: cosa, questa, dovuta anche al privilegio di avere padre greco, madre olandese e di vivere in una città come Barcellona. Un vero e proprio meltin’ pot d’etnie, un po’ come il nostro Dumitru! […]
[…] E’ un vero e proprio meltin’ pot d’etnie. Un po’ come il nostro Dumitru. […]