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Archive for 19 novembre 2009

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
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L’under 19 di Massimo Piscedda si qualifica alla Fase Elite delle qualificazioni agli Europei under 19 di Francia 2010.

Come detto qualche giorno fa gli Azzurrini dovevano disputare sul territorio sanmarinese i tre match di qualificazione della prima fase. Andiamo quindi a vedere come si sono comportati i nostri.

Venerdì 13 novembre la nostra under 19 ha giocato contro i pari età albanesi in un match che, com’era prevedibile, è risultato essere a senso unico. Gli Azzurrini si impongono infatti 5 a 0 in un match senza storia alcuna in cui centreranno per ben 18 volte la porta difesa da Fabiol Rexhepi riuscendo, come detto, a bucare l’estremo difensore albanese in cinque occasioni.
Pratica già chiusa a fine primo tempo: al 21′ è Dumitru a portare in vantaggio gli Azzurrini, in chiusura di prima frazione ci pensa invece D’Alessando a chiudere i conti. Nella ripresa, poi, la nostra under dilaga con la rete di Destro e la doppietta di Zigoni, capace di segnare due reti in trentatrè minuti di gioco.

Due giorni più tardi è quindi la volta dei padroni di casa, l’under 19 di San Marino. Rispetto al primo match Piscedda effettua alcuni cambiamenti nella formazione titolare: tra i pali finisce quindi il napoletano Luigi Sepe, in difesa Michelangelo Albertazzi (già colonna delle under 19 e 20 dello scorso biennio) scende in campo dal primo minuto al posto di Grieco, a centrocampo Taddei lascia il posto a Bertolacci mentre in attacco è Nicola Sansone a fare coppia con l’interista Destro.
Al contrario di quanto successo contro gli albanesi ci vuole molto di più ai nostri ragazzi per avere la meglio sulla difesa avversaria. Se nel match d’esordio i nostri erano passati in vantaggio dopo soli ventuno minuti, infatti, questa volta bisognerà aspettare il 71′ per passare in vantaggio; vantaggio che, tra l’altro, arriverà solo grazie ad un’autorete di Brolli.
Una volta sbloccato il risultato, poi, i nostri dilagheranno prima con Zigoni (una rete in trentotto minuti giocati) poi con la doppietta di Destro.
La difficoltà ad andare in rete dei nostri, comunque, non deve far pensare che l’Italia under 19 abbia avuto particolari problemi a trovare la conclusione. Basta dare una rapida occhiata alle statistiche, infatti, per rendersi conto che la porta difesa da Manzaroli è stata subissata da una gragnuola di ben 36 tiri, davvero un’enormità.

Destro è il capocannoniere del primo turno di qualificazione della nostra under 19: 5 reti in 3 partite per lui

Ieri, quindi, è stata la volta dello scontro al vertice con l’Irlanda (che nei due precedenti match aveva battuto rispettivamente 5 a 0 e 2 a 0 le rappresentative di San Marino ed Albania). All’Olimpico di Serravalle non ci si giocava il passaggio del turno (dato che a qualificarsi alla Fase Elite sono le prime due di ogni girone più le due migliori terze) quanto il primo posto nel girone per assicurarsi il quale il nostro tecnico federale decide di presentarsi con la terza formazione diversa in tre partite: Colombi si riprende il posto in porta, Crescenzi, Caldirola, Albertazzi ed Adamo vanno a comporre la linea difensiva a protezione del portiere atalantino oggi al Pergocrema, Taddei, Sala, Tremolada e Galano sono invece i quattro centrocampisti con Sansone e Destro confermati di punta.
Gli avversari sono sicuramente più ostici rispetto a quelli incontrati nelle prime due gare, ma alla fine i nostri ragazzi riescono ad aver la meglio grazie ad un uno-due firmato da Destro poco dopo l’ora di gioco: la doppietta della punta interista (che sale quindi a quota 5 reti in 3 partite) vale quindi la vittoria del match quanto quella del girone.

Italia che, come ampiamente previsto, non ha quindi problemi a qualificarsi alla Fase Elite. Forte del migliore attacco (11 reti segnate, come noi solo la Norvegia) e della miglior difesa (0 reti subite, come noi solo Portogallo e Serbia) di queste qualificazioni i nostri ragazzi veleggiano quindi sicuri verso l’Europeo di Francia.

A partire da marzo, quando avrà inizio la fase elite, vedremo quindi se i nostri sapranno confermarsi su questi standard. In quel caso non si sarebbero dubbi riguardo alla nostra qualificazione alla fase finale.

Ma chi, oltre agli Azzurrini, si è qualificato per la Fase Elite?

E’ presto detto: Repubblica d’Irlanda, Inghliterra, Slovacchia, Turchia, Germania, Croazia, Svizzera, Serbia, Grecia, Scozia, Romania, Bosnia, Irlanda del Nord, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Olanda, Repubblica Ceca, Norvegia, Belgio, Ucraina, Montenegro (grande exploit per questa giovane repubblica capace, grazie a tre pareggi, di eliminare Georgia e, soprattutto, Svezia), Danimarca ed Azerbaigian direttamente, Polonia ed Austria come migliori terze (da notare che la classifica avulsa per le migliori terze la si è calcolata tenendo conto solo dei risultati ottenuti contro le due squadre del proprio girone qualificatesi direttamente alla Fase Elite; Polonia ed Austria, quindi, sono state le uniche due nazionali capaci di raccogliere tre punti in questo senso).

Queste 28 squadre, quindi, saranno ora divise in sette gruppi da quattro e si giocheranno l’accesso diretto agli Europei francesi. Solo la prima di ogni girone, stavolta, strapperà il pass per Euro 2010. C’è da sperare, insomma, che i nostri ragazzi riescano ad avere la meglio su ogni avversaria per poter quindi andare in Francia dove dovranno cercare di bissare l’unico successo continentale in questa categoria: nel 2003, infatti, l’under 19 di Chiellini, Aquilani e Pazzini si laureò per la prima – e finora unica – volta Campionessa d’Europa under 19.

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E’ terminata ieri la fase a gironi dei Mondiali di Beach Soccer che si sta disputando in Dubai. Andiamo quindi a riepilogare quanto successo nei vari gironi.

Gruppo A
Uruguay 6
Portogallo 6
UAE 3
Isole Salomone 3

A passare il turno sono le favoritissime Uruguay e Portogallo.
Uruguagi che dopo l’incredibile tonfo del primo match contro le Isole Salomone si è subito rifatto battendo il Portogallo – che veniva invece dalla vittoria sull’UAE – in un match che ha poi deciso il primo posto (con gli Emirati che, intanto, distruggevano 7 a 1 le Isole Salomone).
Nell’ultima giornata, quindi, seconda pesante sconfitta per le Salomone (6 a 1 contro i lusitani) ed imposizione per 4 a 0 della Celeste sull’UAE.

Gruppo B
Giappone 8
Spagna 6
Costa d’Avorio 3
El Salvador 0

Qui decisiva è stata la prima giornata dove il Giappone ha avuto la meglio sugli spagnoli ai rigori, con gli ivoriani che intanto battevano 7 a 6 El Salvador. Da lì in poi, infatti, due vittoria sia per Giappone che Spagna, che sono quindi arrivate senza problemi alla qualificazione.


I migliori goal dell’edizione 2008

Gruppo C
Russia 6
Italia 5
Argentina 5
Costa Rica 0

Pronostici rispettati: era questo infatti il gruppo che sulla carta pareva quello più equilibrato, così è stato.
Azzurri che passano quindi grazie alla vittoria ai supplementari ottenuta contro l’Argentina nella prima giornata  (con i russi che intanto si liberavano facilmente del Costa Rica). Italia che comunque si era complicata molto le cose nella seconda giornata quando ad un’Argentina straripante contro i Ticos avevano risposto con una prestazione decisamente sottotono contro i russi, capaci di imporsi per 3 a 1.
Nell’ultima giornata, quindi, la nostra vittoria sul Costa Rica ci fa guadagnare il passaggio del turno, tutto grazie al fatto che contemporaneamente i russi sono riusciti a portare gli argentini fino ai rigori (avessero vinto ai tempi regolamentari, infatti, gli argentini sarebbero saliti a quota 6, staccando il pass per la fase ad eliminazione diretta).

Gruppo D
Brasile 9
Svizzera 6
Nigeria 3
Bahrain 0

A vincere questo gruppo, come da pronostico, è il Brasile campione mondiale in carica che regola la Nigeria nella prima giornata (11 a 5), il Bahrain nella seconda (8 a 1) e gli svizzeri, in una partita però piuttosto combattuta, per 4 a 2 dopo essere andati per due volte in svantaggio.
Accedono alla fase ad eliminazione diretta anche gli elvetici che perdono sì nel corso dell’ultima giornata contro i Verdeoro ma che avevano già battuto Bahrain e Nigeria – rispettivamente 6 a 5 e 7 a 2 – nei due match precedenti.
Termina invece 9 a 3 in favore degli africani il match di consolazione che vale il terzo posto per le Super Aquile.

Quarti di finale
Giappone – Portogallo
Russia – Svizzera
Brasile – Italia
Uruguay – Spagna

Con il prossimo turno, quindi, inizierà la fase ad eliminazione diretta.
Quarti di finale che vedranno un paio di scontri molto interessanti: quello che vuole i russi opposti alla Svizzera e quello che vedrà scontrarsi Uruguay e Spagna. Due partite sicuramente apertissime. Se da una parte i russi sono leggermente favoriti dall’altra è davvero molto difficile fare un pronostico, anche se se proprio dovessi scegliere probabilmente direi Spagna.
Più scontati, invece, paiono essere gli altri due quarti: da una parte il Portogallo di Madjer non dovrebbe incontrare grossissime difficoltà contro i lusitani, dall’altra, nella ripetizione di quella che fu la finale mondiale dello scorso anno, il Brasile parte favoritissimo nei confronti degli Azzurri.
Il nostro mondiale, insomma, dovrebbe finire con ogni probabilità venerdì, al cospetto dei maestri di questa disciplina.

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E’ terminata la corsa a Sudafrica 2010. Con l’effettuazione degli spareggi atti ad assegnare gli ultimi posti ancora in ballo, infatti, può considerarsi chiusa la rincorsa ad un posto Mondiale.


Tutti i goal degli spareggi giocatisi mercoledì 18/11

Detto dell’Uruguay che pareggiando con il Costa Rica strappa l’ultimo biglietto disponibile, c’è da vedere cosa, nel corso della giornata, avessero combinato le altre nazionali.

Allo stadio Al Merreikh di Omdurman, Sudan, si sono scontrati Egitto ed Algeria. Le due nazionali nordafricane, infatti, avevano da giocarsi in un solo spareggio due anni di lavoro. In territorio neutrale, quindi, le formazioni guidate da Hassan Shehata e Rabah Saadane si sono date battaglia per prevalere sull’avversaria.
Alla fine ad avere la meglio sono stati gli algerini capaci di imporsi 1 a 0 grazie ad una rete messa a segno da Antar Yahia, tra i tanti algerini nativi in terra di Francia che compongono oggi la nazionale nordafricana, al 40′ quando dopo aver ricevuto palla in area di rigore libera un destro di una potenza micidiale su cui El Hadary non riesce ad intervenire, facendosi bucare sul suo palo.

Algeria che torna quindi ad un Mondiale dopo le apparizioni dell’82 (in cui battè clamorosamente la Germania Ovest 2 a 1 ed il Cile 3 a 2) e dell’86 (precedentemente non era mai stata iscritta sino al Mondiale 1970, anno in cui iniziò a partecipare regolarmente alle qualificazioni mondiali).

Alla Donbass Arena di Donetsk, invece, si scontravano Ucraina e Grecia.
Dopo lo 0 a 0 di Atene apparivano essere favoriti proprio gli ucraini che forti dell’appoggio del proprio pubblico si pensava potessero sopraffarre la nazionale guidata da Otto Rehhagel. Shevchenko e compagni, invece, si sono dovuti piegare al cospetto degli ex campioni d’Europa: al 31′ minuto, infatti, Dimitrios Salpingidis, attuale punta del Panathinaikos, entra in area e fredda Pyatov sull’uscita, mettendo a segno la rete che vale la qualificazione al Mondiale.

Greci che torneranno quindi a disputare una rassegna iridata dopo sedici anni: risale infatti al 1994 la prima ed unica partecipazione di una nazionale ellenica ad un Mondiale di calcio. Goal storico quello di Salpingidis, insomma, che vale oro per una nazione che oltre all’exploit di Euro 2004 non ha mai fatto registrare altri risultati rilevanti.

Al Bilinio Polje di Zenica, invece, si sfidavano Bosnia e Portogallo.
I padroni di casa erano chiamati all’impresa: ribaltare l’1 a 0 di Lisbona. Purtroppo per loro, però, Dzeko e compagni hanno fallito la missione, subendo un’altra sconfitta con lo stesso punteggio di quella inflittagli dai lusitani sabato e dovendo quindi dire addio al loro sogno Mondiale. E’ il goal realizzato da Meireles all’undicesimo della ripresa a chiudere i giochi relativi alla qualificazione: è in quel momento, infatti, che il centrocampista del Porto, lasciato tutto solo al limite dell’area da una difesa bosniaca approssimativa nell’occasione, a piazzare la palla dove Hasagic non prova nemmeno ad arrivare, firmando la rete che vale la qualificazione al quinto Mondiale nella storia del calcio lusitano.
Portoghesi che, quindi, raggiungono il Sudafrica anche senza l’aiuto di Cristiano Ronaldo, assente per infortunio, ma che dovranno porre fine ad uno dei loro classici problemi: quello di trovare una bocca da goal capace di segnare con continuità in una manifestazione di livello assoluto. Dopo Eusebio, infatti, è sempre stata questa la pecca più grossa di una nazionale composta da grandissimi palleggiatori e rifinitori ma sempre scarsa in quanto a finalizzazione.

Al Ljudski VRT di Maribor, invece, è andata in scena la clamorosa eliminazione della Russia di Hiddink, strafavorita al passaggio del turno nei confronti dei padroni di casa sloveni. Il tutto a maggior ragione dopo che i russi si erano imposti 2 a 1 in casa propria.
La rete siglata al 44′ minuto da Zlatko Dedic, punta ex Parma e Frosinone oggi in forza al Bochum (squadra nella quale milita anche un altro eroe di questi spareggi, quell’Antar Yahia che abbiamo detto essere stato in grado di matare l’Egitto), vale oro: è questa infatti la seconda qualificazione mondiale raggiunta da una nazionale giovanissima. Fino al 1990, infatti, la nazionale slovena non esisteva, essendo inglobata in quella jugoslava. Nel 1994, poi, non si iscrisse alle qualificazioni. E’ solo dal 1998, quindi, che la nazionale del grande Zlatko Zahovic (giocatore più rappresentativo di questo giovane movimento calcistico, nonché recordman di presenze – 80 – e goal – 35 – con la maglia di questa nazionale) concorre per un posto ai Mondiali. Posto che era già stato raggiunto nel 2002, quando poi si fermarono però al primo turno.

La sfida più attesa in assoluto di questi spareggi mondiali, comunque, si giocava al St. Denis dove i padroni di casa francesi scendevano in campo per difendere l’1 a 0 guadagnato in Irlanda.
Pur partendo favoritissimi la nazionale guidata dall’istrionico Domenech si fa mettere sotto – nel risultato – dopo poco più di mezz’ora quando Robbie Keane porta in vantaggio i suoi. Il risultato, quindi, non cambierà sino al termine del match, costringendo le due squadre a giocarsi il tutto per tutto ai supplementari, onde evitare la crudele lotteria dei rigori.

E proprio qui succede il fattaccio: al 103′ minuto Thierry Henry riceve in area un pallone calciato da una punizione e dopo averlo toccato chiaramente per ben due volte con la mano lo appoggia in mezzo dove William Gallas si fa trovare puntuale all’appuntamento e segna la rete che vale la qualificazione francese. Senza contare, poi, che c’era un fuorigioco in partenza di Squillaci, partito in posizione irregolare e assolutamente attivo nel corso dell’azione.

Su questo blog si è sempre molto attenti ad evitare la facile quanto sterile polemica. Ma in questo caso c’è proprio da dirlo: la svista arbitrale (da intendere come dell’arbitro e dell’assistente interessato) è clamorosa e pesantissima. Convalidare questo goal, infatti, equivale a rovinare i due anni di lavoro effettuati da Giovanni Trapattoni, cui va tutta la mia personalissima solidarietà, sulla panchina irlandese.
EIRE che esce certo a testa alta – a differenza di Henry e Domenech -, ma questo poco importa oggi. La sensazione che devono provare giocatori, staff e tifosi dev’essere davvero amara.

Come si può chiaramente notare da questa foto Henry si accomoda il pallone con la mano prima di servire Gallas

Francia che, quindi, pur in maniera fraudolenta si qualifica al suo tredicesimo Mondiale. Inutile dire che i Galletti giungeranno come una delle squadre papabili alla lotta per il titolo, se non altro perché la loro rosa è composta da campioni assoluti e perché quattro soli anni fa, nel corso dei Mondiali tedeschi, cedettero solo in finale al cospetto della nostra nazionale.

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I Ticos arrivano in Uruguay cercando l’impresa: ai centramericani serve invece una vittoria con due goal di scarto per centrare una qualificazione Mondiale cui credono in pochi. L’1 a 0 dell’andata in favore della Celeste, infatti, non chiude certo i giochi ma sbilancia non poco a favore dei sudamericani le possibilità di staccare l’ultimo pass ancora disponibile per il Sudafrica. Ultimo perché nel momento in cui Busacca fischia l’inizio del match tutti gli altri spareggi sono già finiti. Resta quindi da decidere chi tra Uruguay e Costa Rica completerà la rosa di squadra qualificatesi per il Mondiale.

Sebastian Abreu: un suo goal risulta decisivo per l'approdo della Celeste ai Mondiali sudafricani

LA CRONACA
L’Uruguay parte meglio e pur senza forzare mette in mostra tutto il suo tasso tecnico – indubbiamente superiore a quello degli avversari – per controllare il gioco. Tanto che il primo tempo scorre senza grandissimi sussulti, con la Celeste capace di creare qualche apprensione a Keilor Navas pur senza strafare.

Dopo quattro soli minuti i Ticos tremano per una punizione battuta dalla destra da Lodeiro che taglia tutta l’area di rigore costaricana senza che Scotti riesca a metterci la zampata. Poco più tardi a creare apprensione ai tifosi costaricani ci pensa Diego Perez che calcia dalla trequarti trovando però la pronta risposta di Navas. Sull’angolo che ne scaturisce arriva quindi il colpo di testa di Godin, volato in cielo per raggiungere il pallone, che è però centrale e viene quindi facilmente parato dal portiere avversario.

Uruguay che decide quindi di provare ad addormentare il match col possesso palla per circa una ventina di minuti, riuscendoci piuttosto bene.
Dal 25′ in poi, invece, prova ad alzare un po’ il ritmo, rendendo la partita anche più godibile di quanto non fosse fino a quel momento.

Prima ci prova Alvaro Pereira, il cui tiro dal limite è facilmente parato da Navas. Poi è Suarez che dopo aver ricevuto in area prova a liberarsi di un paio di uomini decidendo quindi di cercare il varco giusto calciando di punta, con il pallone che viene però deviato da un difensore e termina mesto tra le braccia di Keilor Navas.

A quel punto il Costa Rica prova a farsi vedere in contropiede con Nunez che prova ad involarsi sulla destra ma giunto più o meno sulla trequarti viene steso da Diego Perez, che gli si aggrappa addosso ricevendo un cartellino giallo che fa nascere non poche recriminazioni tra i Ticos: Perez, infatti, avrebbe forse potuto essere considerato l’ultimo uomo dato che nessun altro oltre lui si frapponeva tra Navas e Muslera.

Poco dopo la mezz’ora Lodeiro dimostra quindi il perché sia giusto farlo giocare in nazionale maggiore nonostante la giovane età: prende palla nel cerchio di centrocampo e parte in percussione centrale saltando secco un paio di uomini per arrivare fino sui venticinque metri e scaricare per un Suarez che affrettando troppo la conclusione non trova la porta, sprecando il grande lavoro di Lodeiro.

E’ quindi Centeno, a quel punto, a farsi vedere. La seconda – ed ultima – azione degna di nota del primo tempo costaricano porta quindi il capitano dei Ticos a concludere alla distanza, con Muslera costretto a volare per deviare con la punta delle dita un pallone insidiosissimo che si sarebbe infilato molto vicino al sette.

Negli ultimi cinque minuti, quindi, tre occasioni per la Celeste: prima Pereira dà in area a Forlan che non riesce però a liberarsi al tiro. Poi Diego Perez calcia al volo alla distanza sfiorando l’incrocio con una grandissima conclusione acrobatica, infine Suarez crossa basso al centro dove Roy Miller liscia clamorosamente mettendo però fuori tempo Forlan che non riesce quindi a concludere a rete da posizione favorevolissima.

La ripresa viaggia quindi più o meno sulla stessa falsariga della prima frazione.

Dopo quattro soli minuti di gioco un grandissimo Pereira fugge in fascia crossando per Forlan che ricominciando da dove aveva terminato il primo tempo si fa anticipare da un difensore. E’ quindi la volta di Lodeiro in veste di assist-man con Eguren che svetta battendo Navas, arrivato controtempo, ma mettendo la palla a lato.

L’attaccante dell’Atletico Madrid non si da comunque per vinto: prima ci prova con un sinistro dal limite, deviato in angolo da Navas, poi veste i panni del rifinitore centrando per il neo-entrato Abreu, che si fa però anticipare.

Al venticinquesimo, quindi, l’Uruguay mette a segno un goal pesantissimo che virtualmente chiude il discorso qualificazione: Scotti crossa da destra, Abreu stacca su Barrantes in mezzo all’area e batte Navas. Quattro soli minuti più tardi, però, il Costa Rica riapre i giochi: Saborio calcia ma il suo tiro è rimpallato da Lugano con Centeno che, arrivato a rimorchio, segna una sorta di rigore in movimento.

La rete del pareggio, comunque, non da particolare aggressività ai costaricani. Nonostante bastasse loro una sola rete per qualificarsi, infatti, i Ticos paiono da subito non in grado di vincere il match. Dopo pochi minuti, in realtà, Muslera deve uscire su di un cross alto per anticipare un Saborio che avrebbe potuto colpire. Ma per i successivi dieci minuti scarsi non succede più nulla di notevole.

Negli ultimi cinque minuti, quindi, la partita si riscalda: Saborio vince l’uno contro uno con Victorino ma una volta entrato in area calcia a lato del primo palo.

A quel punto, quindi, Pereira decide di provare di tutto per chiudere il match: prima crossa per Abreu che cerca la porta di testa, senza trovarla; sul pallone prova quindi ad intervenire Lugano che viene però affossato in area. L’arbitro decide comunque di non concedere il rigore. Subito dopo è ancora Pereira a scodellare in area per Abreu che dopo aver stoppato di petto è trattenuto vistosamente, ancora senza che l’arbitro decida di intervenire. Infine l’ala Celeste crossa da destra mettendo in seria difficoltà la retroguardia Ticos con i difensori che pasticciano per anticipare Abreu rischando seriamente di fare autogoal.

IL COMMENTO
E’ quindi l’Uruguay l’ultima squadra a qualificarsi per il Sudafrica.
La squadra allenata da Tabarez ha infatti la meglio su di una formazione, quella centramericana, che non riesce mai, nel corso del match, a mettere in seria apprensione la Celeste. Tanto che appariva chiaro come solo un suicidio – sportivo – degli uruguagi avrebbe potuto consegnare alla storia un risultato di verso da quello che abbiamo invece avuto.

Partita controllata quindi imponendo il proprio ritmo alla stessa, con un Forlan decisamente sottotono cui ha però fatto da contraltare un grandissimo Pereira.

Dove potrà poi arrivare questa nazionale ai Mondiali è difficile dirlo. Di certo difficilmente finirà col rinverdire i fasti di quel lontano passato che vide la Celeste laurearsi campione del mondo in due occasioni diversi.

Qualora trovasse il giusto stato di forma ed una quadratura adeguata, comunque, una squadra con talenti del calibro di Lugano, Pereira, Lodeiro, Suarez e Forlan, comunque, potrebbe sicuramente finire col recitare il ruolo di outsider.

Che dire? Vedremo…

IL TABELLINO
Uruguay – Costa Rica 1 – 1
Reti: 70′ Abreu, 74′ Centeno
Uruguay: Muslera; Pereira, Scotti (72′ Victorino), Lugano, Godin; Pereira, Eguren, Perez, Lodeiro (84′ Fernandez); Forlan, Suarez (65′ Abreu). A dispozione: Gargano, Castillo, Fernandez. Allenatore: Oscar Washington Tabarez.
Costa Rica: Navas; Marin (69′ Saborio), Umana, Borges (58′ Barrantes), Miller; Centeno, Ruiz, Bolanos, Diaz, Herrera; Nunez (64′ Fonseca). A disposizione: Sirias, Montero, Gonzalez. Allenatore: Renè Simoes.
Arbitro: Massimo Busacca.
Ammoniti: 14′ Bolanos, 16′ Miller, 30′ Perez.

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