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Archive for 9 novembre 2009

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De Vitis, qui contro Gotze nel corso dell'Europeo under 17, ha saltato il quarto di finale per squalifica

PRESENTAZIONE
Gli svizzeri si affidano alla solidità del proprio reparto arretrato guidato da Frederic Veseli, alle scorribande in fascia di Janick Kamber ed al talento inventivo e realizzativo di Nassim Ben Khalifa.
Coach Salerno invece ritrova Perin in porta e sostituisce gli squalificati Mannini e De Vitis con Benedetti e Scialpi.
La tensione è alta: ci si gioca l’accesso alle semifinali.

CRONACA
La partita inizia con un’Italia subito molto determinata che dimostra di essersi scrollata di dosso le ruggini di inizio torneo, quando i meccanismi non erano ancora ben oliati, e che prende il pallino del gioco.

Proprio quando sembra che siano gli italiani a controllare la partita arriva una doccia ghiacciata: gli svizzeri gestiscono bene palla a centrocampo e s’infilano sul lato destro della nostra difesa dove trovano Natalino fuori posizione. Il cross in mezzo per Ben Khalifa è perfetto, la deviazione sotto misura del fantasista scuola Grassopher anche: Perin è freddato, svizzera in vantaggio.

Lo svantaggio non ferma comunque i nostri ragazzi che dopo due soli minuti di gioco hanno un’occasione interessante quando il pallone, sugli sviluppi di una punizione battuta da capitan Sini, rimpalla e termina tra i piedi di Carraro, che cerca la porta. Il fantasista Viola trova però l’ottimo Siegrist, sicuro in questo come in tanti altri casi. Subito dopo va quindi Scialpi a battere una punizione sul lato esterno dell’area e lo fa appoggiando palla al limite dell’area dove arriva di gran carriera Crisetig che colpendo di prima intenzione non riesce a trovare la coordinazione migliore e spedisce alle stelle.

Passa qualche minuto e i nostri hanno la possibilità di battere un’ennesima punizione dal limite: questa volta la posizione, centrale rispetto alle due occasioni precedenti, suggerisce di calciare direttamente in porta. Carraro, uno dei migliori della nostra spedizione nel corso di tutto il Mondiale, batte quindi una punizione pressoché perfetta, sulla quale Siegrist non può nulla: è il pareggio.

Dopo aver riequilibrato il match gli italiani non si fermano: Crisetig prova quindi a creare pericolo alla retroguardia avversaria in un paio di occasioni nel giro di una manciata di minuti. Prima porta palla centralmente facendola poi filtrare per Beretta, che è però anticipato dall’uscita del portiere. Poi la scodella in area per lo stesso attaccante Rossonero, che viene questa volta stoppato da un difensore al momento della conclusione.

Poco prima della fine della prima frazione, invece, sono gli svizzeri, praticamente comparse in campo, a rendersi pericolosi: Kamber porta caparbiamente palla sulla destra e dopo essere finito a terra continua a giocare il pallone vincendo un paio di rimpalli. Con uno di questi libera in maniera molto fortunosa Ban Khalifa che tenuto in gioco da un distratto Natalino si trova a tu per tu con Perin per la più ghiotta delle occasioni: in questo caso, però, il suo sangue freddo viene meno ed il suo tiro non trova la porta, spegnendosi oltre il palo.

L’inizio della ripresa è ancora una volta di chiara matrice Azzurra: Iemmello e Beretta dialogano al limite dell’area e liberano l’accorrente Fossati che dopo aver scambiato ancora con la punta Rossonera calcia bene, battendo Siegrist. Proprio quando stava entrando in porta, però, il suo pallone è ricacciato lontano da un difensore svizzero, che salva un goal già fatto. I nostri comunque non si demoralizzano e giusto il tempo di riconquistare il pallone e centrano un pallone ghiottissimo su cui, però, Beretta si fa anticipare da capitan Veseli. Un paio di minuti e lo stesso Beretta scarica al limite per Fossati che calcia potente ma trova la risposta del sempre ottimo Siegrist; la palla finisce quindi a Carraro che ha buona parte dello specchio libero. Il fantasista Viola, però, affretta troppo la conclusione e spedisce la palla a lato, mangiandosi un’occasione davvero prelibata.

A quel punto, quindi, la Svizzera prova a ridestarsi: Martignoni crossa da destra e trova Ben Khalifa, marcato approssimativamente dalla nostra retroguardia. Il fantasista svizzero incorna bene di testa, non riuscendo però a battere Perin. Subito dopo Buff filtra bene per lo stesso Ben Khalifa che s’infila tra i due centrali e salta Perin, calciando a porta vuota. Benedetti, però, ha seguito l’azione e riesce ad intervenire in scivolata, mettendo in angolo. Pericolo scampato, ma è un fuoco di paglia: sugli sviluppi dell’angolo, infatti, arriverà il goal del 2 a 1 firmato da Buff.

Ancora una volta, comunque, sembra che i nostri non accusino minimamente lo svantaggio: ripartiti da centrocampo, infatti, riusciamo a penetrare in area elvetica con Beretta che è steso da Veseli. L’arbitro non ha dubbi, rigore ed espulsione per il capitano svizzero.
Sul dischetto va quindi Fossati che si fa però ipnotizzare da Siegrist, che gli neutralizza con relativa facilità un rigore battuto in maniera approssimativa dalla stellina della Primavera Nerazzurra.

Questa volta il contraccolpo psicologico è letale per i nostri. Se finire due volte in svantaggio non aveva scalfito minimamente la sicurezza degli Azzurrini sbagliare il rigore del pareggio sembra essere il colpo del knock out. Nonostante la superiorità numerica, infatti, i nostri ragazzi si spegneranno e non riusciranno a produrre più gioco né azioni da goal. Certo, gli svizzeri si disporranno in campo bene ma una squadra che si sta giocando un Mondiale in superiorità numerica avrebbe dovuto tentare ad ogni minuto l’assalto all’arma bianca, cosa che invece non abbiamo la forza di fare.

Crisetig ha provato più volte a rendersi pericoloso ma senza trovare la rifinitura decisiva né il goal

Scorrono quindi più di venti minuti prima di rivedere l’Italia un minimo pericolosa: è Crisetig che ci prova calciando da fuori, ma il suo tiro è completamente sballato.

A quel punto ci riversiamo in area avversaria ma più che creare occasioni scopriamo il fianco alle ripartenze svizzere. L’unica cosa che riusciamo a fare, infatti, sono lanci lunghi molto approssimativi che vengono puntualmente intercettati dalla retroguardia elvetica, che può quindi ripartire con calma.

A quattro dal termine rischiamo di far chiudere la partita ai nostri avversari: Ben Khalifa, sempre lui, scambia con Nimeley e scarica di collo pieno, Perin la tocca appena appena deviandola sulla traversa.

A tempo già scaduto invece prima Libertazzi porta una palla in area di forza scaricandola per un Beretta che non trova però la porta, poi Carraro recupera palla a centrocampo e la porta sino al limite, scaricando un tiro deviato in angolo. Sugli sviluppi dello stesso El Shaarawy calcia dal limite mandando alle stelle.

Gli svizzeri ripartono quindi velocemente per andare a chiudere la partita ma Ben Khalifa, lanciato nello spazio, è chiuso in uscita da una scivolata di Perin. Subito dopo, quindi, gli svizzeri, sempre in ripartenza, creano un’occasione da goal clamorosa, che la nostra difesa riesce però in qualche modo a sventare. Ma è questa una gioia effimera, dato che la partita finisce qui.

IL COMMENTO
Era questa una nazionale dal potenziale straordinario. A livello di singoli, infatti, poche altre nazionali arrivate in Nigeria potevano vantare questo talento. Di sicuro non gli svizzeri, trascinati da Ben Khalifa e da un’ottima intesa più che dall’abbondanza di talento.

Italia che oltre alle grandi capacità dei singoli è andata via via costruendo anche un’ottima intesa ed un ottimo affiatamento: già contro gli Stati Uniti i nostri avevano dimostrato di aver messo da parte le piccole difficoltà d’inizio torneo dimostrando di essere diventati un ottimo collettivo. Hanno quindi ribadito con forza lo stesso concetto anche contro la Svizzera, giocando forse la loro miglior partita del Mondiale. Purtroppo, però, la sfortuna ha avuto la meglio. Perché va detto: la prima ora di gioco ha avuto un solo padrone, ed era vestito d’Azzurro.

Però certo, certe disattenzioni si pagano e se hai il predominio assoluto in campo non puoi permetterti di concedere due goal agli avversari.

Peccato per quel rigore sbagliato da Fossati che ha cambiato la partita: lì, come già detto, i nostri pare abbiano sentito le gambe cedere e non sono più riusciti a fare ciò che avevano fatto nel corso della prima ora di gioco.

Ben Khalifa è uno dei maggiori talenti under 17 a livello mondiale

Questo Mondiale deve quindi definirsi deludente: avevamo un gruppo con tutte le potenzialità per andare ad imporsi sino in finale, usciamo mestamente ai quarti. Nel contempo, però, deve essere questo il punto di partenza che ci deve dare una grande consapevolezza: il vivaio Azzurro è più vivo che mai, e chissà mai che tra qualche anno questi ragazzi non possano rifarsi giocando in nazionale maggiore…

L’OSSERVATO SPECIALE
Non poteva che essere Nassim Ben Khalifa, la stella della formazione elvetica ed uno degli astri più brillanti di questo Mondiale under 17.
Il fantasista del Grassopher dimostra un talento cristallino come pochi altri al mondo, grande capacità di condurre la palla, sa muoversi nello spazio, ha inventiva ed un ottimo fiuto del goal.
E’ indubbiamente uno degli under 17 più interessanti al mondo e c’è da chiedersi cosa aspettino i top club Europei (italiani in primis) a muoversi su di lui.

TABELLINO
ITALIA – SVIZZERA 1 – 2
RETI: 24′ Ben Khalifa, 32′ Carraro, 62′ Buff.
ITALIA: Perin; Natalino (75′ El Shaarawy), Camporese, Benedetti, Sini; Scialpi (87′ Libertazzi), Crisetig, Fossati; Carraro; Iemmello (52′ Dell’Agnello), Beretta. A disposizione: Bardi, Venturi, Camilleri, Bagnai, Bianchi. Allenatore: Pasquale Salerno.
SVIZZERA: Siegrist; Martignoni, Chappuis, Veseli, Kamber (93′ Vecchi); Buess (46′ Goncalves), Buff, Kasami, Rodrigues; Ben Khalifa; Xhaka (82′ Nimeley). A disposizione: Spiegel, Kiassumbua, Nakic, Tosetti, Mijatovic. Allenatore: Dany Ryser.
ARBITRO: Viktor Kassai (Ungheria).
AMMONITI: 69′ Kasami, 73′ Camporese, 83′ Siegrist, 88′ Beretta, 89′ Carraro, 93′ Dell’Agnello.
ESPULSI: 63′ Veseli.

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