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Archive for 3 novembre 2009

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
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Fabio Cannavaro ha lasciato il posto a Nicola Legrottaglie in questa partita (lastkick.com)

La Juve arriva in Israele a caccia di tre punti fondamentali per il proprio futuro in Champions. Ferrara decide quindi di variare un poco la sua formazione rispetto al match contro il Napoli: in difesa Grygera e Cannavaro lasciano il posto a Caceres e Legrottaglie mentre l’infortunato Giovinco è rilevato da Tiago.

Il primo quarto d’ora è giocato su ritmi piuttosto alti, in special modo dalla Juventus. Dopo sei soli minuti Diego riceve al limite da Poulsen e calcia in maniera potente, ma Davidovitch chiude in angolo. Subito dopo Amauri è pescato in area da un lancio millimetrico di Melo, ma ancora una volta il portiere della squadra di casa chiude in angolo, questa volta in uscita. Al nono, quindi, Diego subisce fallo e va a battere una bella punizione da 29 metri, con il solito Davidovitch ottimo nel distendersi e mettere in angolo.
Tre soli minuti più tardi è invece un evanescente Tiago, che sbaglierà molti dei palloni toccati, a ricevere sulla trequarti per andare poi a calciare mollemente tra le braccia di Davidovitch.

In tutto questo la squadra di casa è poco più che spettatore non pagante: i giocatori del Maccabi, infatti, fanno molto poco, subendo la manovra juventina e faticando a costruire. In special modo, poi, i giocatori isreaeliani dimostrano grossi limiti nella rifinitura delle azioni.

Da lì alla mezz’ora, comunque, si vedrà poco altro. Dopo una sorta di iniziale sfuriata Bianconera, infatti, i ritmi si abbasseranno notevolmente e la partita si farà meno piacevole.

Al 27′ un break di Melo ci ridesterà dal sonno profondo in cui stavamo piombando: il centrocampista brasiliano sale bene e libera Camoranesi al cross con un tacco molto elegante. Sul pallone centrato dall’italoargentino, però, non arriva, per pochi centimetri, Amauri, che quindi grazia Davidovitch.

A questo punto il Maccabi ha uno scatto d’orgoglio e inizia ad alzare la testa, facendosi vedere dalle parti di Buffon.

L’occasione più ghiotta dell’intera partita, quindi, il Maccabi la costruirà poco prima della mezz’ora quando sugli sviluppi di un corner la difesa italiana si dimenticherà il frizzante Dvalishvili che sarà però chiuso in due tempi da un grande Buffon, autore di una vera prodezza in questa situazione.
Dvalishvili che ci prova un solo minuto più tardi, ma il suo colpo di testa finirà a lato.

Diego, stasera sempre al centro della manovra Bianconera, verrà quindi ben imbeccato sulla trequarti da Camoranesi e dopo aver saltato secco un avversario scaricherà una frustata verso la porta di Davidovitch, col pallone che si spegnerà però a lato.

Dvalishvili ci riproverà quindi subito dopo dal limite, ma anch’egli risulterà troppo impreciso. Al 32′ sarà il invece il solito Diego a creare ed imbeccare Amauri, che verrà però chiuso in angolo dal sempre ottimo Davidovitch.

Dopo la mezz’ora, quindi, la partita sembra risvegliarsi ed intorno al quarantesimo la squadra di casa ci proverà in un paio d’occasioni: prima Dvalishvili concluderà dal limite ma guadagnerà solo un angolo dovuto ad una tempestiva chiusura di Caceres, poi Arbeitman sarà involontariamente liberato da Diego ma verrà prontamente anticipato da Buffon in fallo laterale.

Serata tranquilla per Buffon, che resta comunque concentrato per tutto il match facendosi sempre trovare pronto (puntosport.net)

Qui, a ridosso della fine del primo tempo, sembra che le squadre siano già virtualmente negli spogliatoi. Il gioco ristagna infatti a centrocampo finché Diego non accende la luce: vede Caceres tutto solo sulla destra e lo pesca con un lancio millimetrico, il terzino uruguagio è bravo a stoppare di petto portandosi in avanti il pallone e crossandolo basso sul dischetto del rigore dove arriva puntualmente a rimorchio Camoranesi che calciando di prima intenzione trova una deviazione decisiva di Keinan: è il goal del vantaggio, che chiude anche il primo tempo.

L’inizio della ripresa pone sotto i riflettori un Maccabi che pare essere sceso in campo con ben altro approccio rispetto al primo tempo, ma è solo un fuoco di paglia. Dopo i primissimi minuti di leggero forcing, infatti, la partita torna sui ritmi avuti per gran parte del primo tempo.

Al 53′ la Juve raddoppierebbe anche, ma il goal è giustamente annullato dall’arbitro: Diego batte una punizione dalla trequarti sinistra del nostro fronte offensivo ed Amauri, partito in posizione irregolare, batte Davidovitch, anticipandolo. La terna è però attenta ed invalida la sua realizzazione.

Quattro minuti più tardi una ripartenza del solito Diego agevola con una sua rifinitura Amauri che scattato in posizione regolare, questa volta, non trova però la porta.

Al 65′ è ancora Diego a rendersi protagonista: dopo aver ricevuto da Caceres salta un uomo di netto e si libera di un secondo per andare al tiro di sinistro, senza però trovare la porta.

A quel punto il Maccabi ha un ritorno di fiamma e prova ad accelerare per trovare il pareggio.
Al 67′ Ghadir è fermato per fuorigioco. Ed è una fortuna, il giovane israeliano, infatti, aveva bruciato Grosso andando a trovarsi a tu per tu con Buffon. Una decina di minuti più tardi Rafaelov lancia un pallone insidiosissimo in area ma né Arbreitman né Ghadir stesso ci arrivano, sprecando una ghiottissima occasione. Altri due minuti e Rafaelov prova a fare tutto da solo, convergendo da sinistra per sparare di destro, senza però trovare la porta. All’82, infine, l’ultimo vero tentativo dei padroni di casa: Ghadir, velocissimo, è lanciato nello spazio, ma il sempre attento Buffon esce e lo anticipa in rimessa laterale.

Da lì alla fine la Juve non avrà più alcun problema a controllare il match. Non solo, saranno proprio i Bianconeri a creare l’ultima occasione: a tempo già scaduto Caceres, imbeccato da – ma guarda un po’ – Diego crossa pericolosamente da destra, ma il pallone è messo in angolo da Teixeira.

Juventus che vince quindi meritatamente il match.

Sicuramente non è stata una partita esaltante (anche per i limiti tecnici dei padroni di casa), ma si può dire che i Bianconeri non abbiano rubato niente, anzi. Come si può leggere anche dalla cronaca della partita non hanno corso grandissimi pericoli, a parte quel black out alla mezz’ora su cui ha posto una pezza Buffon. Per il resto niente di che.

Gourcouff affonda il Bayern Monaco (top-news.fr)

Di contro, invece, Davidovitch ha dovuto sì penare per disinnescare alcune ottime conclusione dei giocatori juventini.

Risultato comunque importantissimo sia perché consegna tre punti alla società di Corso Galileo Ferraris sia perché la vittoria bavarese del Bordeaux porta la Juve a più quattro sul Bayern. Una vittoria nelle ultime due partite, quindi, e gli ottavi sarebbero realtà.

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L'FC Inter Turku si aggiudica la Suomen Cup 2009 (brandsoftheworld.com)

Apro con oggi una nuova rubrica del blog: Immagini dal Mondo.

L’idea mi era venuta già diversi mesi fa ma poi tra una cosa e l’altra non la feci mai partire… da oggi, quindi, pubblicherò, senza una scadenza precisa, qualche video inerente ai fatti più diversi.

Per cominciare, quindi, spazio al gran goal segnato da Veron contro il Banfield ed agli highlights della finale di Suomen Cup disputata dall’Inter Turku contro il Tampere United.

Ma andiamo con ordine.

Lunedì 2 novembre 2009, stadio Florencio Sola di Banfield. Agli ordini di Carlos Maglio la squadra di casa e l’Estudiantes di Juan Sebastian Veron scendono in campo per disputare un match valevole per la dodicesima giornata del Campionato Apertura 2009.

Il Banfield è stato fino a quel momento autore di un campionato di altissimo livello, tanto che fino alla giornata precedente guidava la classifica al pari dei Newell’s Old Boys. Dopo la vittoria di sabato del Velez sul Godoy Cruz, però, la squadra di Josè Burruchaga è costretta a vincere per riconquistarsi la sua prima posizione.

La partita parte bene per il Taladro che dopo dieci soli minuti trova il vantaggio grazie ad un goal di Santiago Silva.

Il tifo sugli spalti è incandescente: mai prima d’ora, infatti, la squadra presieduta da Carlos Atilio Portell è riuscita ad imporsi in campionato. Nella sua storia due soli secondi posti (1951 e Clausura 2005) ed un terzo posto (Apertura 2004) oltre a sette Campionati di Primera Nacional B.

Al 37′, però, Veron dimostra che le 34 primavere gli pesano sì, ma solo fino ad un certo punto. Rispolvera quindi il suo tiro dalla distanza, almeno 25 metri, andando a freddare con un missile terra aria un incolpevole Lucchetti.

La partita, per la cronaca, sarà vinta dal Banfield che nella ripresa troverà la rete della vittoria con Erviti. Banfield che continuerà quindi a guidare la classifica assieme al Newell’s (a sua volta vittorioso per 2 a 1 al Monumental de Victoria contro il Tigre).

Un paio di giorni prima, invece, si era disputata ad Helsinki la finale della Suomen Cup, la principale Coppa calcistica finlandese.

A scontrarsi al Finnair Stadium erano l’Inter Turku (capace di battere in serie il RoPs 2 a 0, l’FC PoPa 1 a 0, il KuPS 2 a 0 con goal di Kauko e Nwanganga e l’FC Lahti 4 a 3 con tripletta di Mika Ojala e goal di Nwanganga) ed il Tampere United (che aveva incontrato e battuto il TPK Juniors 10 a 1, l’FF Jaro 2 a 0, il TPV 3 a 2 dopo i tempi supplementari, l’FC Haka 3 a 1 con goal di Hjelm e doppietta di Rafinha – che non è il terzino dello Schalke, ovviamente, ma ciò nonostante ricopre spesso proprio quel ruolo nonostante sia centrocampista di nascita – e l’FC Honka 4 a 3 ai rigori dopo che il match era terminato 1 a 1 grazie al goal di Niemi).

Le due squadre non avevano una grande storia nella competizione, anzi. L’Inter Turku non ne aveva mai vinta una, non arrivando nemmeno mai a disputare una finale.
Il Tampere United, invece, era già riuscito ad aggiudicarsi il trofeo in una occasione (nel 2007, quando s’impose ai rigori contro l’FC Honka) ed era, tra l’altro, alla sua terza finale (nel 2001 persero 1 a 0 la finale contro l’Atlantis FC).

Campioni uscenti della Veikkausliga (vinta lo scorso anno, quest’anno sono invece terminati quinti a quota 40 punti, 12 meno dell’HJK campione) l’Inter poteva contare su due dei migliori giocatori del campionato finlandese: il bomber Timo Furuholm, 11 reti e terza posizione nella classifica cannonieri del Campionato, e il rifinitore Severi Paajanen, tra i migliori assistman della Veikkausliga (6 assist per lui).

E alla fine il maggior tasso tecnico della squadra di Turku si è fatto sentire. Sono stati proprio loro, infatti, ad aggiudicarsi la vittoria finale, portandosi a casa per la prima volta nella loro breve storia (la squadra venne fondata solo nel 1990, pochissimo tempo fa se pensiamo che un club glorioso come l’HJK venne invece fondato nel 1907) la Suomen Cup.

A passare in vantaggio, in realtà, era stato il Tampere, dopo 11 minuti. Ma la grande caparbietà degli uomini guidati da Job Dragtsma li ha portati a ribaltare il risultato, andando a vincere il match grazie ai goal realizzati da Nwanganga e Furuholm.

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Bramall Lane, stadio dello Sheffield (worldstadiums.com)

Dopo la roboante vittoria di sabato del WBA sul Watford (un 5 a 0 firmato dalle reti di Olsson, Dorrans, Moore, Zuiverloon e Cox) il Newcastle arrivava a Bramall Lane, casa dello Sheffield United, con un unico imperativo: vincere per mantenere la testa del The Championship.

Per fare questo, quindi, il Newcastle si è affidato ad una formazione notevolmente dotata sia a livello caratteriale che di talento con un mix di giovani interessanti (Kadar e Carroll), di vecchie volpi (Harper e Butt) e di giocatori di categoria nettamente superiore (Smith e Gutierrez) davvero esplosivo.

Le due squadre partono subito forte e dopo tre soli minuti di gioco Ched Evans, acquistato dal Manchester City in estate per 3 milioni di sterline, imbecca in area Henderson che favorito dal buco di Coloccini può cercare la porta difesa da Harper, che però non trova, calciando malamente a lato.

Altri tre minuti e sono gli ospiti a farsi vivi dalle parti di Bennett: Andy Carroll, giovane attaccante dell’under 21 inglese, prova addirittura una tripla conclusione in area. I suoi primi due tiri sono però ribattuti dai coraggiosi difensori dei Blades, il terzo è invece una rovesciata velleitaria che consegna il pallone tra le braccia del portiere avversario.

Una decina di minuti più tardi un molto approssimativo Coloccini buca l’ennesimo intervento della sua partita e libera un centrocampista avversario al cross. Il pallone giunge quindi al centro dell’area dove Stephen Quinn prova a girarlo di prima intenzione in rete, non trovando però la porta difesa da Harper.

La partita è comunque godibile ed i ritmi si mantengono frenetici sino alla mezz’ora. Le due occasioni più interessanti create in questo periodo portano prima Taylor, imbeccato in area da Nolan, a girare tra le braccia di Bennett, poi Carroll, su angolo battuto dal solito Taylor, a colpire a lato di testa.

Verso la mezz’ora, quindi, i ritmi di gioco tendono a rallentare e fin sul finire della prima frazione non si avranno più sussulti degni di nota.

Al quarantaduesimo, però, i padroni di casa si fanno infilare in contropiede sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto in area Magpies e solo un intervento alla disperata di Kyle Walker chiude in corner un arrembante Coloccini.

Nel recupero, poi, Kadar buca di testa il suo primo intervento della partita dando modo ad Evans di entrare in area palla al piede; la punta gallese, però, pressata da Coloccini, calcia a lato.

Il secondo tempo si riapre quindi su ritmi forse ancor più frenetici anche rispetto a quelli che avevano aperto la prima frazione di gioco e verso il cinquantesimo il forcing ospite raggiunge il suo picco: prima Josè Enrique semina il panico con una bella percussione sulla sinistra che termina con un tiro d’interno a girare di Nolan, liberato in angolo da Bennett. Sugli sviluppi del corner, quindi, Taylor riceve sulla trequarti e crossa per il solito Carroll, che trova però il palo con il suo colpo di testa.

Ryan Taylor - a sinistra - ha deciso il match contro i Blades (icnetwork.co.uk)

Sulla ripartenza della difesa di casa il Newcastle colpisce: Walker prova infatti ad uscire dalla propria trequarti palla al piede ma un sempre vivace ed aggressivo Nolan gli ruba il pallone in scivolata. Sarebbe fallo, come si potrà poi apprezzare dai replay, ma Friend, arbitro dell’incontro, non è dello stesso parere e lascia giocare, in puro stile inglese. Il pallone, comunque, una volta perso dal terzino Blades giunge tra i piedi di Taylor che dopo aver avanzato per qualche metro calcia verso la porta di Bennett che viene spiazzato da una deviazione del suo capitano, Morgan. 1 a 0.

Sulle ali dell’entusiasmo, poi, i Magpies faranno ancora qualche minuto a caricare a testa bassa ma produrranno solo una occasione realmente degna di nota: un lancio del solito Taylor, infatti, pescherà in area Carroll che colpendo al volo di sinistro, però, spedirà la palla in tribuna.

Da lì in poi la partita inizierà a perdere un po’ di interesse dato che il gioco ristagnerà per diversi minuti a centrocampo.

Il tutto fino agli ultimissimi minuti, davvero di fuoco.

A tempo ormai scaduto, infatti, i Blades avranno due occasionissime per pareggiare: la prima sarà ancora una volta agevolata da un buco difensivo di Coloccini, davvero insicuro ed approssimativo, e vedrà Treacy avere il tempo di controllare tutto solo in area per poi sparare verso la porta, trovando però la respinta coi piedi di Harper. Sul forcing successivo, quindi, un pallone crossato e spizzato dagli avanti dello Sheffield finirà al limite dell’area piccola dove Henderson lo colpirà a botta sicura di testa, trovando però una grande respinta di polso da parte del portiere ospite, che mettendo in angolo sancirà, di fatto, la fine della partita.

Newcastle che resta quindi in vetta alla classifica con 30 punti guadagnati in 15 giornate, due più del West Brom.
Cardiff, Leicester, Bristol City e Blackpool sarebbero invece le squadre ammesse oggi ai play off, con il Middlesbrough che ne resterebbe incredibilmente fuori (per quanto abbia comunque gli stessi punti del Blackpool, così come di Preston North End e Nottingham Forest).

Quindicesimo a diciassette punti, invece, lo Sheffield United.

In coda, infine, pesante la situazione dell’Ipswich Town, che solo qualche anno fa giocava in UEFA. I Tractor Boys, infatti, sono ultimi a quota 11, stessi punti totalizzati da quel Peterborough guidato da Darren Ferguson, figlio di Sir Alex (Darren che, tra l’altro, pare sia sull’orlo dell’esonero e fatale potrebbe essere il match di settimana prossima che i suoi Posh giocheranno proprio contro al Newcastle).
Terz’ultimo a quota 12, invece, il Plymouth. Ancora ben invischiate nella lotta per non retrocedere anche Reading (13), Derby County (14) e Doncaster Rovers (15).

Qui, comunque, trovate la classifica completa di questo fantastico campionato che è il The Championship.

Michael Chopra, ex Newcastle, è l'attuale capocannoniere del The Championship (thesun.com)

A livello personale, intanto, c’è da sottolineare il grandissimo campionato che sta disputando la coppia goal del Cardiff City: Chopra e Wittingham, infatti, hanno sinora segnato rispettivamente 11 e 10 goal, posizionandosi nelle prime due posizioni della classifica marcatori.
I due sono comunque tallonati da Fryatt del Leicester e Maynard del Bristol City, entrambi a quota 9.

E’ invece Wayne Routledge, ex Tottenham, il giocatore capace di offrire più assist per i suoi compagni: ben otto. In seconda posizione troviamo a parimerito Burke del Cardiff e Dorrans del WBA a quota 6 mentre terzo è Tommy Smith del Watford con 5 assist all’attivo.

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