Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for 2 novembre 2009

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Sebastian Gallegos, giovane speranza Celeste (as.com)Nato il primo settembre del 1992 Sebastian Augustin Gallegos Berriel è uno dei nomi nuovi di calcio uruguagio sempre più alla ricerca di talenti capaci di riportare una nazione bi-campione Mondiale sul tetto del mondo.

Tira i primi calci ad un pallone nel Triente ma già da quando era poco più che un bambino il suo nome inizia a girare con insistenza nel suo paese e viene visionato dagli osservatori dei principali club uruguagi.

Dapprima a farsi sotto con grande insistenza sono Penarol e Nacional, che paiono disposte a fare di tutto per assicurarsi le prestazioni di quello che molti in patria definiscono il nuovo Schiaffino. Poi, però, il ragazzo decide di approdare al Danubio, squadra di cui è sempre stato tifoso, dove comincerà a mettersi in mostra sin dalla tenera età di 12 anni.

Nel giugno 2007, ancora quindicenne, verrà quindi contattato dai dirigenti del Barcellona, i cui osservatori, sparagliati in ogni angolo del mondo, erano letteralmente rimasti stregati dai colpi di classe del ragazzo. Portato in fretta e furia in Catalogna, quindi, supera brillantemente ogni provino e gli viene offerto un contratto che gli permetterebbe di entrare a far parte di una cantera prestigiosa come quella blaugrana.
Intoppi sorti proprio in fase di definizione del contratto – suo padre, che gli fa da agente, rifiuta l’offerta in quanto che comprendeva la possibilità di trasferirsi solo per i genitori ed escludeva i fratelli del ragazzo -, però, bloccano il suo passaggio in Spagna, che viene così solo rimandato, come vedremo.

Sebastian intanto continuerà per tutto l’anno seguente a distribuire perle di classe e colpi di genio sia sui campi nazionali che internazionali. Il suo talento, infatti, non sfugge ai tecnici federali uruguaiani che decidono di convocarlo in nazionale under 16.

Nell’estate 2008, quindi, si fanno sotto Atletico Madrid ed Udinese (squadra come al solito attentissima a scovare i migliori talenti in ogni parte del mondo, come abbiamo già potuto notare più volte, come nel recente caso di Wilson Cuero). I due club, però, vengono frustrati dall’esorbitante richiesta del Danubio: Arturo Del Campo, presidente del club, chiede infatti ben 15 milioni di euro per il suo cartellino, così che i dirigenti di entrambi i club europei tornano mestamente a casa con un nulla di fatto.
Questa sparata pare fosse influenzata dalle prestazioni notevoli che il giocatore aveva poco prima regalato con la maglia della rappresentativa Celeste under 16: nel maggio precedente, infatti, aveva indossato quella casacca per tre volte (contro Argentina, Cile e Bolivia) mettendo a segno tre reti ed offrendo due assist ai compagni. Uno score sicuramente notevole, ma che non può certo giustificare una richiesta tanto folle per un ragazzino in così tenera età.

Gallegos è da luglio un giocatore dell'Atletico Madrid

Dopo l’esperienza con l’under 16, quindi, viene promosso nell’under 17, squadra con la quale disputa un ottimo Sudamericano: forma infatti una coppia devastante con Gonzalo Barreto, suo compagno nel Danubio (e giocatore già acquistato dalla Lazio) e contribuisce fattivamente al terzo posto finale della sua squadra, che vale l’approdo ai Mondiali.

Mondiali che l’Uruguay sta tutt’ora disputando ed in cui lui, ancora una volta, si sta mettendo in bella mostra. Due goal in tre partite, infatti, e qualificazione agli ottavi ottenuta. In più la soddisfazione di essere stato l’unico giocatore capace di rendersi realmente pericoloso nell’ultimo match del girone, quello giocato contro gli Azzurrini.

Abbiamo però saltato un passaggio importante. Anzi, fondamentale.
Tra il Sudamericano ed il Mondiale under 17, infatti, Gallegos compie quel salto tanto sognato: lo scorso giugno i dirigenti Colchoneros tornano a bussare alla porta de La Franja, come viene soprannominato in patria il Danubio. Questa volta, però, Del Campo viene a più miti consigli, dimezzando la richiesta avanzata un anno prima.
Gallegos, quindi, si trasferisce nella capitale spagnola per una cifra pur sempre notevole: 7, infatti, sono stati i milioni pagati dall’Atletico per assicurarsi le prestazioni di Sebastian, oggi aggregato alla squadra B (dove ha trovato un altro suo giovane connazionale recentemente acquistato dai madridisti: Leandro Cabrera).

Fisico minuto, estro in quantità, talento da vendere, naturalezza ed armonia nei movimenti, fantasia ed inventiva smisurate, buon dribbling e, soprattutto, una frustata nel piede capace di mettere in difficoltà qualsiasi portiere.
Nato terzino sinistro venne poi spostato diversi metri più avanti nel corso degli anni per sfruttare la sua inventiva ed oggi può giocare sia trequartista che esterno offensivo. E sembra essere proprio defilandosi che, oggi, possa riuscire a dare il meglio di sè.

Dove possa arrivare questo giocatore dal talento assoluto e cristallino è difficile dirlo e non avendo la sfera magica capace di predire il futuro non posso certo sbilanciarmi.
Ciò che va sicuramente detto, però, è che le potenzialità di questo giocatore sono notevoli e che se saprà continuare la crescita esponenziale avuta sin qui sentiremo sicuramente parlare di lui molto presto anche ad alti livelli. Perché già oggi Gallegos è un giocatore capace di fare le onde tra i pari età, tutto sta nel vedere se sarà capace di fare altrettanto anche ai massimi livelli.

Paragoni importanti, come quelli riportati nel titolo, sono stati sprecati per lui, ma personalmente preferisco sempre andarci molto cauto. In Uruguay lo definiscono il nuovo Schiaffino, a Madrid si aspettano di aver trovato il nuovo Aguero (non tanto come caratteristiche quanto per il potenziale assoluto che questo ragazzo dimostra di avere).
Io oggi lo definirei un Ibagaza con più margini di miglioramento. Ed occhio a non farsi trarre in inganno dallo scarso hype mediatico di questo nome: Ariel è un giocatore di assoluto talento che semplicemente non è riuscito a trovare il giusto salto di qualità che l’avrebbe portato al top, ma il cui talento non si discute. Inoltre, pur non essendo stato in grado di affermarsi ad alti livelli, è comunque riuscito ad entrare nel giro della nazionale ed ha giocato tre stagioni proprio nell’Atletico. Quando era ancora poco più grande di Sebastian, tra l’altro, fu tra i protagonisti del Mondiale under 20 vinto dall’Argentina nel 1995: entrambi, quindi, sono (Gallegos, per Ibagaza è più giusto parlare al passato) star del calcio giovanile mondiale.

Sebastian Gallegos è una delle più grandi promesse di tutto il futbol uruguagio tanto da meritarsi di essere definito "nuovo Schiaffino" dai suoi compratrioti (blogspot.com)

Vedremo, quindi, se i soldi spesi per lui varranno la candela o meno. Se, insomma, riuscirà a tenere fede ai paragoni importanti spesi per lui o se proprio come l’attuale trequartista del Villareal non riuscirà a trovare una sua dimensione ai vertici del calcio e si dovrà accontentare di una carriera più modesta di quelli che molti gli accreditano oggi.

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Massimo Piscedda, attuale C.T. della nostra under 19 (fuoriseriestage.com)

Avrà inizio tra pochi giorni l’avventura degli Azzurrini under 19 del nuovo corso in vista dell’Europeo di categoria che si svolgerà il prossimo luglio in Francia.

Poco dopo la fine del Mondiale under 20 e mentre è ancora in corso di svolgimento quello under 17, quindi, il calcio giovanile italiano si trova a dover affrontare una nuova sfida: quella del raggiungimento della fase Elite del Campionato Europeo under 19, fase da cui usciranno poi le squadre qualificate all’Europeo stesso.

La nostra squadra, allenata dal tecnico federale Massimo Piscedda, è inserita nel gruppo 1 del turno preliminare assieme a San Marino (paese che ospiterà le gare di questo gruppo), Eire ed Albania.
Tra il 13 ed il 18 novembre prossimi, quindi, gli Azzurrini si troveranno a dover fronteggiare queste tre squadre, tutt’altro che ostiche sulla carta, per sopravanzare il turno.

Qualificazione alla Fase Elite che sembra comunque scontata: a passare il turno, infatti, saranno le prime due qualificate dei tredici gironi sorteggiati, più le due migliori terze. E se già è difficile pensare che una squadra con le potenzialità di questa under 19 possa finire dietro ad una delle nostre tre avversarie credere che i nostri ragazzi possano essere sopravanzati da addirittura due tra queste tre squadre sembra essere davvero troppo.

Le 28 squadre che si qualificheranno alla Fase Elite (che si disputerà tra il primo marzo ed il 31 maggio prossimi), poi, saranno a loro volta divise in sette gruppi da quattro squadre che vedranno approdare alla fase finale dell’Europeo solo le sette finaliste (cui si aggiungerà la Francia, qualificata di diritto come paese ospitante).

Alcuni gironi della fase eliminatoria sono già stati giocati: l’Inghilterra, ad esempio, trascinata dalle giocate di Nathan Delfouneso, cresciuto nell’Academy Villans, e dai goal di Jacob Mellis, centrocampista cresciuto nello Sheffiled United da cui venne prelevato nel 2007 dal Chelsea che lo ha poi prestato al Southampton quest’estate, ha vinto tutte e tre gli incontri del gruppo due (3 a 1 alla Finlandia e alla Slovenia, 2 a 0 alla Slovacchia) guadagnandosi un tranquilla qualificazione alla Fase Elite.

Stassa cosa dicasi per Croazia e Serbia.

I primi, trascinati dai goal di Franko Adrijašević (centrocampista in forza alle giovanili dell’Hajduk Spalato), Anton Maglica (attaccante dell’under 19 dell’NK Osijek) e Mato Ivanović (centrocampista della formazione riserve dello Slavia Praga, club con cui ha firmato un contratto sino a giugno 2014), autori di due reti a testa, non hanno avuto difficoltà a regolare Estonia (battuta 3 a 0 all’esordio), Lituania (2 a 1) e Svizzera (1 a 0) vincendo così facilmente il gruppo 4.

I secondi, invece, hanno fatto leva su di una difesa imbattibile (con il portiere, il 17enne Marko Dmitrovic della Stella Rossa di Belgrado, capace di mantenere la propria imbattibilità nel corso di tutte e tre le gare disputate) e, forti di un Marko Šćepović (cresciuto nel Partizan che lo ha poi prestato ad un suo club satellite, il Teleoptik) in condizioni strepitose – tanto da realizzare quattro reti in tre partite – i serbi hanno dominato il loro gruppo regolando Bielorussia, Far Oer e Grecia rispettivamente 5 a 0, 3 a 0 e 1 a 0.

I nostri ragazzi, quindi, sono ora chiamati a fare altrettanto: qualificarsi alla Fase Elite vincendo e convincendo, possibilmente dominando un girone che, come detto, sembra essere assolutamente alla portata dei ragazzi di Piscedda, ed difensore laziale.

Forestieri ed Okaka, due delle colonne dell'ultima under 19 capace di arrivare al secondo posto all'Europeo 2008 (blogo.it)

Ma chi è stato convocato dal nostro Commissario Tecnico per il trittico di partite sanmarinesi?

La stella della squadra, almeno sulla carta, sarà un Red Devils. Piscedda potrà infatti contare niente popò di meno che su Federico Macheda, attaccante in forza al Manchester United e di cui tanto bene ha già più volte parlato Alex Ferguson. Di lui, già nel giro della nazionale under 21, c’è davvero poco da dire, posto che si è già detto moltissimo.

Un posto in difesa dei nostri pali, invece, se lo giocheranno Luigi Sepe, già capace di esordire in Serie A con il Napoli, e Simone Colombi, passato in prestito in estate dall’Atalanta al Pergocrema.
Che dire? Due portieri di sicuro avvenire che pur non essendo sponsorizzati quanto alcuni loro giovani colleghi (Fiorillo il caso più illustre) hanno un futuro assicurato tanto che se non si sapranno bruciare, e se l’esterofilia dilagante nel nostro calcio si attenuasse un po’, avrebbero un posto in A più o meno certo, viste le grandi qualità.

Potranno dare bella mostra di sè nel reparto arretrato Luca Caldirola, ennesima stellina del sempre più florido vivaio Nerazzurro, Alessandro Crescenzi, protagonista di un ottimo Mondiale under 20 e già capace di esordire in A con la Roma, Michelangelo Albertazzi, autore di alcune buone prestazioni all’ultimo Mondiale under 20, dove fu capace di segnare anche due reti, Riccardo Brosco, centrale cresciuto nelle giovanili Giallorosse passato in estate in prestito alla Triestina (dove è subito diventato titolare nonostante la giovanissima età), Andrea Adamo, Campione d’Italia con la Primavera Rosanero lo scorso anno, Andrea Grieco, doriano già in ritiro con la prima squadra quando aveva solo 16 anni, e Alessandro Vecchi del Parma.

A centrocampo il nostro C.T. potrà invece contare su Marco D’Alessandro, trequartista o esterno offensivo che ha già esordito in A con la Roma prima di passare in prestito al Grosseto (dove è pressoché titolare), Luca Tremolada, tra i punti di forza della Primavera interista, Andrea Bertolacci, in forza alla Roma, Cristian Galano, ex Foggia oggi alla Primavera del Bari, Carlo Ilari, primavera Ascoli, Federico Paghera, che ha già esordito in B con il Brescia, Jacopo Sala, talento ex Atalanta in forza alla squadra riserve del Chelsea, e Massimiliano Taddei, talentuoso centrocampista passato in estate dalla Fiorentina al Gubbio.

In attacco, oltre al già citato Macheda, troveranno spazio Mattia Destro, stellina interista nel giro delle rappresentative nazionali a partire dall’under 16, Nicolao Dumitru, italorumeno in forza all’Empoli, Nicola Sansone, attaccante sotto contratto con il Bayern Monaco, e Gianmarco Zigoni, stellina approdata alla Primavera Rossonera in estate.

Una squadra di tutto rispetto, insomma, che con ogni probabilità si disferà degli avversari di questo turno preliminare senza troppi patemi.

Fabio Borini non parteciperà al turno preliminare che qualificherà alla Fase Elite del prossimo Europeo under 19 (viaemilianet.it)

Fuori dai 22 convocati da Piscedda, quindi, alcuni giocatori di tutto rispetto come Luca Moscatiello, centrocampista ex Inter oggi al Fulham, Luca Santonocito, anche lui centrocampista ex Inter emigrato nel Regno Unito (nei Celtic Glasgow), Fabio Borini (autore del goal con cui questa rappresentativa ha pareggiato la sua ultima uscita, quella che ha visto gli Azzurrini opposti all’Olanda), attaccante ex Bologna che Carlo Ancelotti ha già portato con sè in panchina in alcune gare del suo Chelsea, e Simone Zaza, punta e punto di riferimento della primavera atalantina.

A vederlo oggi, leggendo tutti questi nomi, il futuro di questa nazionale non può quindi considerarsi assolutamente roseo. Sperando che, ovviamente, questi ragazzi dimostrino di meritare sul campo tutte le belle parole che si spendono per loro.

Read Full Post »

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Scialpi e De Vitis (gazzetta.it)

Italia – Uruguay, valevole per la terza giornata del gruppo F del Mondiale under 17, era una partita su cui erano catalizzate le attenzioni di molti tifosi, non solo quelli Azzurri e quelli della Celeste. Da questa partita, infatti, passava l’eventuale qualificazione agli ottavi di finale del Brasile, fermo a quota tre punti. Un pareggio sarebbe quindi bastato tanto all’Italia per vincere il suo girone (restando un punto avanti ad una Corea del Sud che si pensava avrebbe vinto scontatamente il match contro l’Algeria) quanto all’Uruguay per sopravanzare di un punto il Brasile fugando ogni dubbio sulla propria qualificazione e mettendo a serio rischio l’approdo agli ottavi da parte di una Seleçao molto sino a quel momento molto deludente. L’ipotesi di un biscottone, insomma, dev’essere balenata nella testa di tanti ed il secondo tempo giocato dalle due squadre, che non ha certo aiutato a cambiare lo 0 a 0 finale, deve aver rinfrancato le convizioni di chi si aspettava un pareggio già scritto.

Nonostante ci si aspettasse un ampio turnover tra le fila degli Azzurrini, però, coach Pasquale Salerno ha messo in campo una squadra che si discostava molto poco da quelle scese in campo nei primi due match, cosa che faceva presupporre che avremmo giocato ogni nostra carta per vincere anche il terzo match, finendo il girone a punteggio pieno.
I cambi maggiori sono stati fatti in difesa: al fianco dei confermatissimi Sini e Camporese, infatti, hanno trovato spazio Mannini, disimpegnatosi centralmente al posto di Camilleri, e Bagnai, utilizzato sull’out di destra in sostituzione di Natalino. Centrocampo invariato, l’unica altra differenza rispetto all’undici iniziale del match contro la Corea la si trovava quindi in attacco, dove a far coppia con Iemmello è stato lo juventino Libertazzi.

L’ipotesi biscottone pare essere smentita subito: le due squadre, infatti, si affrontano con determinazione, studiandosi ma senza essere troppo remissive. Il primo tempo, infatti, è giocato su buoni ritmi e livelli, nonostante non sia comunque ricchissimo di occasioni da goal.

La prima se la inventa Sebastian Gallegos, fantasista scuola Danubio: dopo dieci soli minuti di gioco, infatti, il piccolo trequartista Celeste frusta il pallone dalla distanza, colpendolo di collo pieno, chiamando il nostro Perin ad un intervento dei suoi.

Pur non essendo giocata a ritmi elevatissimi la partita resta comunque piuttosto interessante. Al 27′, quindi, una doppia occasione Azzurra: dapprima Carraro va a battere una punizione, guadagnata da Libertazzi, in maniera piuttosto insidiosa; il pallone, passato tra le teste del terzo e del quarto uomo in barriera, viene però neutralizzato da Salvador Ichazo. Sulla ripartenza i nostri ragazzi riconquistano subito il pallone che capitan Sini provvede a recapitare dentro l’area con un interessante cross dalla sinistra che il portiere Celeste buca malamente in uscita. E’ però bravo Marchelli, terzino sinistro della formazione uruguagia, ad anticipare i nostri avanti liberando l’area e levando le castagne dal fuoco.

Una manciata di minuti dopo gli Azzurrini costruiscono l’occasione più ghiotta dell’intero match: alzando i ritmi i nostri ragazzi costruiscono una bellissima azione in velocità portando Libertazzi a crossare dal fondo, appena oltre il lato corto dell’area, in direzione di Iemmello, bravo a sua volta a stoppare e difendere palla per poi liberare al tiro l’accorrente De Vitis, arrivato a rimorchio. Il centrocampista neo-parmense, però, calcia centralmente, mangiandosi l’occasione più limpida costruita dalle due squadre per trovare la via della rete.

A questo punto, però, è il solito Gallegos, giocatore più talentuoso che gioca dalla cintola in su della squadra Celeste, a battere un colpo: tagliando alle spalle di Sini, infatti, trova il giusto spazio tra il terzino ed il centrale posizionato sul centro-sinistra, Mannini, ricevendo palla da un compagno e trovandosi tutto solo in posizione di sparo. La sua frustata è ancora una volta interessante, anche se in questo caso poco precisa, con il pallone che si spegnerà sul fondo.

In chiusura di tempo, quindi, sarà Fossati a cercare ancora una volta la via della rete: ricevuto uno scarico di Carraro, infatti, la mezz’ala interista calcerà di sinistro dal limite, facendo passare il pallone a pochi centimetri dal palo della porta difesa da Ichazo.

Un primo tempo discreto, quindi, tutto sommato.

Il secondo tempo, invece, sarà un mortorio totale: nessun’altra azione degna di nota verrà costruita dalle due squadre, con i ragazzi italiani ed uruguaiani che dopo essersi dati battaglia per quarantacinque minuti decidono probabilmente di averne abbastanza e di accontentarsi di un pareggio che, in fondo, va bene ad entrambe le squadre.

Il pareggio è quindi indubbiamente il risultato più giusto, anche se ai punti, almeno guardando quanto accaduto nel primo tempo (l’unico “realmente giocato”), avrebbe meritato qualcosina di più l’Italia, cui però basta questo punticino per andare a vincere il girone.

Azzurrini che, a differenza delle prime due partite, hanno concesso poco in fase difensiva, dimostrando una discreta compattezza nel reparto arretrato.

Perin è stato chiamato poco in causa, ma quando successo, come in occasione del tiro dalla distanza sparato da Gallegos, ha dimostrato ancora una volta di esserci. Il portiere genoano, quindi, è oggi una sicurezza assoluta.
In difesa nessuno sopra gli scudi, anche perché non sono stati impegnatissimi.
A centrocampo, invece, sicuramente meglio rispetto allo scorso match De Vitis, che pare abbia superato i problemini alla caviglia, mentre ancora su buoni livelli Carraro, eroe degli scontri con Algeria e Corea.
In attacco nulla da rimproverare a Iemmello e Libertazzi, che hanno avuto davvero pochi palloni giocabili, ma che hanno anche saputo amministrare piuttosto bene gli stessi, pur non avendo trovato la via della rete.

Libertazzi che si è mosso piuttosto bene su tutto il fronte d’attacco cercando di creare quanti più spazi possibili e battagliando a lungo con il capitano Celeste, quel Diego Polenta di proprietà del Genoa.

Diego Polenta (goal.com)

I due hanno dato vita a dei duelli davvero molto interessanti: da una parte la caparbietà del centravanti Bianconero, dall’altra la capacità di lettura dei tempi nell’uno contro uno, la bontà nel gioco aereo e la validità tecnica del capitano uruguagio, giocatore che possiamo indubbiamente definire oggi tra i migliori centrali difensivi under 17 al mondo.

Ora gli Azzurrini incontreranno gli Stati Uniti, secondi classificati nel loro girone, negli ottavi di finale. Il match sarà disputato mercoledì 4 novembre alle ore 16 e verrà giocato a Kaduna, città nella quale i nostri ragazzi hanno già disputato le prime due partite del girone.
Qualora dovessero sopravanzare lo scoglio Americano, poi, Salerno ed i suoi troverebbero nei quarti la vincitrice di Svizzera-Germania. E lì sì che ci sarebbe da penare…
Puoi trovare questo articolo anche sul blog de L’Uccellino di Del Piero.

Read Full Post »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: