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Bostock è uno degli enfant prodige del calcio inglese (tottenhamhotspur.com)
Il 15 gennaio di diciassette anni fa a Lambeth, quartiere londinese sito nella parte sud-ovest di Londra, sulla riva sud del Tamigi, nasceva John Joseph Bostock, futura stellina del vivaio del Crystal Palace, squadra di un vicino quartiere residenziale.
Bostock è un talento naturale, un artista del pallone… e proprio l’arte deve essere nei geni degli abitanti di Lambeth: qui infatti nacque, tra gli altri, anche uno dei principali artisti del secolo scorso, Charlie Chaplin.
Entrato a soli 7 anni nel settore giovanile degli Eagles brucia rapidissimamente le tappe: il 29 ottobre 2007, a soli 15 anni e 287 giorni, fa il suo esordio in prima squadra al Selhurst Park, davanti al proprio pubblico, in una sconfitta dei suoi per 2 a 0 contro il Watford. Bostock che segna quindi un record, entrando di diritto nella storia di questa società: grazie a quei venti minuti di gioco, infatti, diventa il più giovane giocatore della storia del Palace ad aver esordito in campionato. Sbriciolato il precedente record che apparteneva a Phil Hoadley, capace di esordire a soli 16 anni e 112 giorni in un match giocato contro il Bolton e disputatosi il 27 gennaio del 1968, ben 39 prima dell’esordio di Bostock.
Solo una settimana più tardi John segna un altro record: il 6 novembre 2007, infatti, diventa il più giovane giocatore del Crystal Palace a partire titolare in una partita di campionato allor quando viene schierato nell’undici iniziale nel match che vede gli Eagles opposti al Cardiff City al Ninian Park.
Bostock è un ragazzo prodigio tenuto in grandissima considerazione Oltremanica: dopo aver disputato 6 partite con la nazionale under 16 viene infatti promosso nell’under 17, di cui è tutt’ora il capitano e con cui ha partecipato alla poco fortunata esperienza dell’ultimo Europeo di categoria (lui che aveva partecipato già al naufragio under 17 dello scorso anno, quando la rappresentativa inglese non si qualificò nemmeno agli Europei bloccata al girone qualificatorio da un pareggio con Francia – poi medaglia d’argento – ed Israele e da una sconfitta coi pari età russi).
Trequartista molto dotato tecnicamente, frequentò la scuola calcio brasiliana Lewisham proprio per affinare le sue qualità individuali. Piede molto sensibile sa tanto trovare l’ultimo passaggio vincente quanto è in grado di colpire a rete dalla distanza, avendo anche un’ottima precisione ed una grande capacità di calcio. La sua visione di gioco lo rende comunque un grande prospetto, dato che alle doti tecniche unisce un’ottima capacità di leggere le varie situazioni e di interpretarle al meglio.
Talento purissimo, è stato seguito da diverse squadre quando ancora militava negli Eagles: Chelsea, Manchester United e Barcellona su tutti lo seguirono molto da vicino, ma alla fine a spuntarla è stato il Tottenham, forse per la volontà del giocatore di non lasciare Londra più che per altre questioni.
Quello dal Crystal Palace al Tottenham, per altro, fu un trasferimento complicato: preso atto della volontà del giocatore di trasferirsi al Tottenham, infatti, la dirigenza Spurs e Simon Jordan, Presidente del Palace, iniziarono una trattativa per definire il costo del cartellino del giocatore. La richiesta di Jordan pare si aggirasse sui cinque milioni di euro (più benefit vari a seconda delle presenze), cifra che, ovviamente, gli Spurs ritenevano inadeguata. Non trovando un accordo, quindi, il Presidente del Palace decise di rivolgersi al tribunale della Football League per vedere difesi i propri interessi.
La mossa, però, si rivelò controproducente: la sentenza di quest’ultimo, infatti, fu assolutamente penalizzante per il Palace, che si vide costretto a dover accettare un rimborso di sole 700mila sterline. Per rendere parzialmente più dolce la situazione vennero inseriti alcuni bonus: la cifra, infatti, potrà salire di altre 500mila sterline a seconda delle presenze che Bostock effettuerà in prima squadra, inoltre il Tottenham dovrà versarne altre 200mila nel momento in cui il giocatore effettuerà (se mai questo succederà) il suo debutto in nazionale maggiore e si vedrà costretto a cedere proprio agli Eagles il 15% degli introiti di una sua eventuale cessione.
Una miseria, insomma. Considerazione questa che va ovviamente riferita al contesto: pagare più di un milione di euro per l’acquisto di un ragazzino è sicuramente uno sproposito, ma se si contestualizza la cosa pensando a quello che è il gioco del calcio oggi, e la Premier League in particolare (dove solo in quella sessione di mercato vennero spesi ben 500 milioni di sterline), ecco che pagare quei soldi per uno dei maggiori prospetti del calcio inglese diventa tutto fuorché una pazzia.
“L’abbiamo dovuto vendere per un pacchetto di patatine” è stato il commento di Simon Jordan, e se si pensa al valore che potrà acquistare il suo cartellino nei prossimi anni non si può che concordare con lui…
Infrangere record, comunque, è una cosa che deve piacere molto a John Bostock: dopo essere diventato il più giovane esordiente ed il più giovane giocatore inserito nella formazione iniziale del Palace, infatti, diventa anche il più giovane esordiente del Tottenham. Il 6 novembre scorso debutta in prima squadra contro la Dinamo Zagabria, in un match valevole per la Coppa UEFA da poco conclusasi; all’età di 16 anni e 295 giorni, quindi, John diventa il più giovane esordiente degli Spurs battendo il precedente record, appartenuto ad Ally Dick, per sei giorni.

John Bostock in maglia Eagles, ai tempi in cui militava nel Crystal Palace
Vedremo quindi dove saprà arrivare questo talentuosissimo ragazzino, che in Inghilterra pensano di strada possa farne molta. Cosa questa che deve essere balzata anche alla mente dei tifosi Spurs quando il giorno del suo esordio non ufficiale (durante un’amichevole spagnola), quando John si presentò subito con un assist che liberò Aaron Lennon al goal, dimostrando la propria capacità di smarcare i propri compagni in zona goal.
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